Cerca nel blog

sabato 24 novembre 2012

21 DICEMBRE 2012: ALAN E' TORNATO!

Il vento può essere solo sentito e non visto, porta le parole del “Grande Spirito”.

   Susan aveva sognato quel momento lo sognava da sedici anni. Ora il suo uomo era lì, nel suo letto, spossato e felice dormiva tranquillo al suo fianco. No, non si sarebbe stancata di guardarlo: era decisa ad attendere il momento in cui avrebbe aperto gli occhi. Aveva mille cose da chiedergli: sarebbero rimasti a parlare per ore.
Incredibilmente, nello stesso istante, nello stesso posto ma, in un’altra pagina del libro degli Universi, un’altra donna, Hester, in una stanzetta d’ospedale aspettava che Alan si svegliasse da un coma profondo. I medici non le avevano dato molte speranze ma, come si sa, la speranza è l’ultima a morire.
In quel momento, Alan aprì gli occhi e si guardò intorno confuso.
- Dove sono? - Chiese.
- Sei tornato Alan, sei tornato.
Le due donne non potevano saperlo ma, tra le lacrime, all’unisono, avevano pronunciato la stessa frase. Sì, Alan Turing era tornato!

giovedì 22 novembre 2012

LA LEGGENDA DI KUEKUATSHEU


 
Perché la Luna è così sola?
Poiché ella aveva un amante: il suo nome è Kuekuatsheu. Egli viveva insieme alla dea della Luna nel mondo degli spiriti. Ogni notte vagavano nel cielo ma, un’altra divinità li invidiava. Uno degli altri spiriti era geloso: Trickster, voleva per sé la bella Dea. Così rivelò a Kuekuatsheu che lei desiderava dei fiori. Gli suggerì di scendere nel nostro mondo e di raccogliere qualche rosa selvatica.
Ma Kuekuatsheu non sapeva che una volta lasciato il mondo degli spiriti non avrebbe potuto tornarci.
Ogni notte, se guardi il cielo e le stelle, puoi solo vedere la Luna che piange e grida il suo nome ma, non si possono più toccare!


martedì 13 novembre 2012

LE BICICLETTE DI COSSERIA

Un'immagine dell'epoca
 
 
Verso la metà degli anni novanta, durante i lavori di ristrutturazione in un essiccatoio per castagne, i proprietari trovarono, ben nascoste, un gran numero di biciclette da corsa obsolete ma ancora ben conservate.  Appena la notizia si diffuse in paese, qualche anziano cominciò a narrare che, negli anni trenta, Cosseria era meta domenicale di gruppi di ragazzi che arrivavano in bicicletta e improvvisavano goliardiche corse sull’irta salita che portava al centro. Ma perché tutte quelle biciclette furono riposte con tanta cura? I più vecchi ricordarono che, durante la guerra, il Governo impose ai cittadini la consegna di tutto il ferro all’industria bellica. Così, i ragazzi nascosero le loro amate biciclette in quel luogo insospettabile, aspettando il giorno in cui le avrebbero riprese.
Con la recluta degli Alpini, poi diretta al fronte russo, in pochi tornarono a casa. Le biciclette rimasero lì e quando infine furono ritrovate, non c’era più nessuno a reclamarle. Ora che quei ragazzi non ci sono più, le loro bici fanno bella mostra di se, esposte nel museo della bicicletta di Cosseria, mute testimoni di giovani vite, spezzate da quell’immane tragedia che è stata la guerra.