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lunedì 14 marzo 2016

IL LIBRO DI ENOK





I libri di Enok sono testi dai quali possiamo trarre testimonianze inquietanti. Rapimenti alieni, manipolazioni genetiche, contatti extraterrestri sembrano caratterizzare le tre versioni del libro, in realtà, una collezione di scritti a più mani risalenti a un periodo stimato fra il 170 a. C. e il II secolo d. C.
Quale sia l’importanza di questi libri, un tempo accolti tra i libri canonici ed in seguito esclusi perché non in linea con le sacre scritture è presto detto: in essi si narra in maniera dettagliata dei primi incontri, precedenti al diluvio, tra gli angeli e gli uomini della Terra. Nel libro di Enok troviamo spiegati in maniera chiara e comprensibile tutti quegli episodi biblici che nei testi canonici sono a malapena accennati.
Questa narrazione, trascritta oltre duemila anni or sono da uomini privi di conoscenze scientifiche è, a dir poco, sorprendente se messa a confronto con racconti contemporanei di rapimenti alieni. In Enok ritroviamo la stessa meraviglia, lo stesso sconcerto di chi oggi racconta di essere stato sollevato in aria da un fascio di luce e trasportato all’interno di una strana macchina volante al cospetto di esseri (dal volto di cristallo) che indossavano scafandri.

A bordo della macchina volante, Enok apprende della ribellione dei Veglianti. Questo episodio, accennato anche nella Genesi, è riportato in modo più accurato. Rileggendo, in questa chiave, il noto episodio nel quale gli angeli si unirono alle donne terrestri, si ha l’impressione di trovarsi di fronte a una razza di colonizzatori che tradiscono l’iniziale obiettivo, presumibilmente, quello di osservare senza mai interferire. Prendono mogli umane e si mescolano alla popolazione offrendo agli uomini conoscenze e tecnologia. Questa idea è ribadita in una parte del testo in cui un Vegliante insegna agli uomini l’arte della metallurgia.

“E Azazel insegnò agli uomini a fare spade, pugnali, scudi e corazze e fece loro conoscere i metalli.”

La stessa unione tra umani e veglianti genera i Nephilim, nome che ci è assai familiare. Costoro sono frutto di un rapporto sessuale? La mia opinione è che sia così, ma in un passo del libro si accenna a manipolazioni genetiche che i veglianti, come sembra i moderni grigi, effettuano e sperimentano.

“E Kas, il figlio del serpente, insegnò ai figli degli uomini tutte le punture degli spiriti e le trafitture dell’embrione nell’utero.”

È interessante notare la dizione “figlio del serpente”, che ci riporta all’interpretazione della Bibbia in chiave ufologica realizzata, nel 1960, dallo studioso Brinsley le Poer Trench, che nel libro “The sky people”, giunse alla conclusione che gli antichi patriarchi ebbero contatti con un popolo proveniente dallo spazio che aveva come simbolo un serpente.

2 commenti:

  1. Nel libro di Enok troviamo spiegati in maniera chiara e comprensibile tutti quegli episodi biblici che nei testi canonici sono a malapena accennati.

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  2. Così è
    L unica salvezza è il Signore Cristo Gesù che ci rivelò di non essere di questomondo...

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