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martedì 31 gennaio 2017

LA CRIPTA


Sull’isola di Barbados (Antille) si narra una storia che, ancora oggi, rimane inspiegabile. Non è semplicemente una leggenda, ma un fatto che è stato anche registrato dagli storici del luogo. Nel cimitero della Chiesa di Cristo “Christ Church Parish Church” esiste una cripta sotterranea, ora abbandonata, dove nessuno osa entrare. La cripta venne fondata quando l’isola era ancora una colonia britannica. Aveva un’unica entrata, dalla superficie, che era sigillata da un enorme lastra di marmo blu così pesante che richiedeva uno sforzo di 6 o 7 schiavi per poter essere spostata. Dopo una discesa lungo la scalinata di pietra si trovava un enorme cancello chiuso a chiave, la cui unica copia era detenuta dai Walrond, i proprietari. Oltre il cancello si trovava un enorme spazio destinato a contenere le salme dei defunti.

Nel 1742 la potente famiglia Walrond, non avendo mai utilizzato tale cripta, decise di venderla a degli amici di famiglia, gli Elliot, ma nemmeno loro, per fortuna, ebbero la necessità di utilizzarla per seppellire i propri famigliari. Il 31 luglio del 1807 Thomasina Goddard, una cara amica degli Elliot morì, così per rispetto e per amicizia decisero di seppellirla nella cripta di famiglia dentro una bara di legno: fu la prima persona ad essere sepolta lì. Poco tempo dopo, nel 1808, il mausoleo sotterraneo fu venduto alla famiglia Chase, noti su tutta l’isola per la loro cattiveria. Thomas Chase, il patriarca famigliare, è ricordato come un despota aggressivo e brutale, soprattutto nei confronti degli schiavi di sua proprietà, ma anche nei confronti della propria famiglia.
Il 22 febbraio del 1808 la cripta accoglieva il suo secondo membro, si trattava della piccola Mary Ann Chase di soli 2 anni di età, la cui morte è ancora oggi oggetto di speculazioni. Alcune ipotesi portano ad affermare che sia stato lo stesso Thomas ad averla uccisa. Il corpo di Mary Ann venne messo dentro una piccola bara di piombo e sepolta vicino a quello di Thomasina Goddard. Purtroppo le disgrazie per la famiglia Chase non erano ancora finite e 4 anni più tardi, il 6 luglio del 1812, si suicidò la sorella della piccola Mary Ann, Dorcas Chase. Anche in questo caso si dice che i continui abusi psicologici e la crudeltà del proprio padre l’abbiano portata a commettere tale gesto. Il corpo della giovane Dorcas venne messo dentro un’altra pesante bara di piombo e sepolta vicino a sua sorella. Il dolore di queste perdite fu così immenso per Thomas Chase che, guidato probabilmente anche dai sensi di colpa, si suicidò un mese dopo. Per il padre venne scelta una bara di marmo e occorse lo sforzo di ben 8 uomini per portare i suoi resti mortali giù per le scale e depositarli dentro la cripta. Ma quando venne aperto il cancello tutte le persone presenti quel giorno si trovarono di fronte a qualcosa di inverosimile. Tutte le bare erano state spostate dai luoghi in cui erano state messe inizialmente e in particolare quella della piccola Mary Ann si trovava sul lato opposto, sottosopra. Il dolore iniziale dei famigliari di fronte a quell’orrida scena si trasformò in rabbia perché pensarono che qualcuno avesse profanato le tombe, magari in cerca di oggetti preziosi. Quindi, dopo aver risistemato tutte le bare e aver depositato i resti del signor Thomas Chase, decisero di aumentare la sorveglianza sulla cripta.

A partire da questo momento le persone sull’isola testimoniano di fatti strani e rumori sospetti provenienti dal cimitero nel mezzo della notte, in particolare da quella cripta. Dicevano che si sentiva un rumore ben riconoscibile “come se vi fosse qualcosa che si trascina nell’oscurità“. Quattro anni più tardi, il 25 settembre 1816, la cripta venne riaperta per accogliere un nuovo membro: Charles Brewster Ames, morto a soli 11 anni. Come potete immaginare anche in questo caso le bare si trovavano spostate in posizioni inusuali e addirittura quella del signor Thomas Chase, il cui feretro pesava più di 250 kg, si trovava nella posizione opposta in cui era stata sistemata. Nonostante lo shock per tale spettacolo, tutte le bare vennero rimesse a posto e la cripta sigillata. Nei testimoni si faceva largo, sempre con più forza, l’idea che vi fosse qualcosa di soprannaturale dietro questo mistero. Il 17 novembre 1816 la cripta venne riaperta per ospitare una nuova salma, quella di Samuel Brewster. Oramai la voce riguardante le bare mobili si era diffusa su tutta l’isola e decine di curiosi vennero da ogni dove ad osservare questo spettacolo raccapricciante. Quando venne spostato il marmo all’ingresso e venne aperto il cancello interno, puntualmente come un film dell’orrore che si ripete all’infinito, i feretri erano sparsi qua e la. Anche in questo caso tra lo stupore e gli sguardi atterriti dei curiosi, le bare vennero rimesse a posto e la cripta richiusa. Il 7 luglio 1819 toccò alla signora Thomazina Clarke essere introdotta nel sepolcro.



La situazione divenne cosi disperata che decise di intervenire il governatore di Barbados in persona, Lord Combermere. Per poter seppellire i resti della donna la cripta venne aperta per l’ennesima volta e il governatore vide con i propri occhi ciò che temeva fosse reale, dinanzi a lui c’erano le bare completamente rivoltate, messe in posizioni improbabili quanto bizzarre. A quel punto decise di mandare via tutti, sia curiosi che parenti e insieme al corpo di polizia e a dei muratori esaminò con minuziosa cura ogni angolo della cripta osservando se c’erano dei fori attraverso i quali potesse entrare l’acqua o addirittura dei passaggi nascosti attraverso i quali potessero entrare gli sciacalli, anche se bisogna specificare che nessun oggetto prezioso era mai stato trafugato dalla cripta. Il governatore non ottenne nessun risultato, tutta la struttura si dimostrava solida, senza aperture. Così con arguta astuzia fece cambiare la serratura del cancello interno e fece sistemare le bare in una posizione ben definita, una sopra l’altra posizionando quelle più pesanti e grandi sotto quelle piccole. Successivamente ordinò di cospargere di sabbia fine il pavimento cosi da poter registrare le impronte degli intrusi, non contento di tali precauzioni fissò anche il pesante blocco di marmo all’ingresso attraverso l’utilizzo del cemento e come ciliegina sulla torta, quando il cemento era ancora fresco, decise di imprimere, attraverso il suo anello, il suo sigillo personale il quale rappresentava anche un avvertimento per chiunque avesse osato entrare. Insomma rese quella cripta impenetrabile. Il 18 aprile del 1820 il governatore, accompagnato dal corpo di polizia e dai muratori, decise di ritornare sul luogo per verificare se tali precauzioni erano servite e cosi poter finalmente sfatare quelle voci su presunti fantasmi ed eventi paranormali della cripta. Il cemento che fermava la porta di accesso era intatto e allo stesso modo anche il sigillo, quindi nessuno aveva violato l’ingresso. Dopo aver aperto il cancello iniziarono la discesa delle scale osservando con minuziosa cura il pavimento, verificando se c’erano delle impronte. Il luogo era identico a come l’avevano lasciato l’ultima volta, salvo un particolare: la posizione delle bare. Come in un dejavù, Lord Combermere assistette di nuovo a quell’incredibile visione, non c’erano impronte né sulle bare e nemmeno per terra ma esse si erano mosse e in questo caso c’erano addirittura tre bare messe una sopra l’altra e una in posizione verticale. Increduli e scioccati decisero di metter fine a tutto ciò: portarono fuori le bare e abbandonarono il luogo per sempre.

Da allora durante i secoli diversi scienziati, spiritisti e detective hanno cercato, invano, di spiegare questo fenomeno.

1 commento:

  1. Sull’isola di Barbados (Antille) si narra una storia che, ancora oggi, rimane inspiegabile. Nel cimitero della Chiesa di Cristo “Christ Church Parish Church” esiste una cripta sotterranea, ora abbandonata, dove nessuno osa entrare.

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