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lunedì 23 gennaio 2017

NON APRITE QUEL PORTALE



Siti di ribelli e di attivisti politici antigovernativi, marketplace illegali dove poter comprare di tutto, dalle armi alla droga, dai documenti falsi fino agli organi umani, hacker e pedofili. Insomma, una lunga lista nera di siti web, che incute timore e suscita inquietudine anche ai più smaliziati. Questo è il deep web, una terra di nessuno che sfugge ad ogni controllo e rende possibile l’illecito. Un mondo enorme e nascosto ai più, lontano dalle lande rassicuranti di Google, YouTube, Facebook e Wikipedia. Un universo senza regole né leggi, dai confini sconosciuti e dai mille pericoli. Sì, perché navigare nel deep web non è uno scherzo: comporta dei rischi reali ed è per questo che vi consiglio di non provare neanche ad entrarci.




Il modo migliore per immaginarsi il deep web è pensare ad un enorme iceberg. In superficie, alla piccola punta dell’iceberg corrisponde il web lecito, che tutti conosciamo e dove navighiamo quotidianamente, sottoposto alle regole e alla legislazione nazionale e internazionale. Sotto l’acqua del mare invece c’è la parte più grossa dell’iceberg, quella non visibile in superficie. Ecco, a questa parte sommersa corrisponde il deep web, vale a dire l’internet non segnalato e non accessibile dai normali motori di ricerca. Il deep web, in altre parole, è una rete parallela all’internet che tutti conosciamo, ma molto più grande. Per darvi un’idea della sua estensione, basti pensare che Google indicizza, per la rete ‘normale’, circa 2 miliardi di documenti. Nel deep web invece, secondo una ricerca del 2000 condotta dalla Bright Planet, i documenti si aggirano intorno a 550 miliardi. A volte si parla anche di dark web, per indicare la parte più recondita, oscura e profonda di questo universo, dove la navigazione è in completo anonimato e le attività illegali la fanno da padrone. La moneta corrente è il bitcoin, una valuta virtuale con cui si può comprare di tutto: qualsiasi cosa. Per navigare e muoversi invece, non si usano i motori di ricerca ma si fa affidamento a liste di link ordinati per categorie. Le pagine, però, cambiano spesso indirizzo, proprio per garantire l’anonimato, un po’ come fanno i latitanti con i loro rifugi. Il dark web è, in sostanza una zona franca che sfugge a qualsiasi legge e forma di controllo. Per entrarci, servono speciali software. Non vi spiegherò come si accede, per evitarvi qualsiasi forma di tentazione, ma cercherò di raccontarvi cosa si può trovare, per darvi un’idea della sua realtà.



Non tutto quello che c’è nel deep web è illegale, ben inteso. Vi si possono trovare infatti anche normali archivi e documentazioni; ad esempio, ricerche mediche, scientifiche, accademiche o finanziarie che per motivi tecnici o di altra natura non sono rintracciabili dai normali motori di ricerca. Tuttavia, il fatto che sia possibile una navigazione in completo anonimato, che sfugge al controllo di polizie e governi, rende possibile e fecondo il proliferarsi di attività criminali di varia natura. Siti pedo-pornografici, di commercio di droghe, di vendita di armi e siti sottoposti a censure governative, trovano terreno fertile in questo ambiente marcio, per nascere e svilupparsi. Qui possono annidarsi delinquenti di ogni genere. La mia personale impressione è che la maggior parte di questi siti siano uno specchietto per le allodole, atti ad attirare l’attenzione delle persone più ingenue credulone e perditempo. Chi acquisterebbe un’arma, per poi aspettare che il corriere gliela recapiti a casa, con un normale pacco postale? Chi comprerebbe una dose di droghe per poi andarla a recuperare da un pusher anonimo in posto isolato?
Si possono trovare persino sicari disposti ad uccidere qualcuno magari per pochi bitcoin. Oppure si può mettere una taglia su di una persona, proprio come nel far-west: basta pubblicare la foto della persona che si vuole morta, con le sue generalità. Riscuote la taglia colui che posta la foto di quella persona uccisa.


Per quanto possa sembrare raccapricciante, nel #deepweb, purtroppo, questo tipo di attività è realmente possibile e praticato. In questa zona ‘oscura’ di internet la cautela è sufficiente: per difendersi dai pericoli bisogna saperli riconoscere. Il mio consiglio è quello di non addentrarsi in alcun modo in questo mondo. Tra le cose che vi potrebbero facilmente capitare, ad esempio, c’è il furto di tutti i vostri dati e i documenti personali archiviati nel vostro PC; potreste poi essere ricattati per riaverli. Oppure ritrovarvi del materiale pedopornografico sul vostro HD a vostra insaputa o ancora peggio, ritrovarvi con il conto corrente svuotato alla prima connessione online. Meglio non aprire quella porta.

1 commento:

  1. Navigare nel deep web non è uno scherzo: comporta dei rischi reali ed è per questo che vi consiglio di non provare neanche ad entrarci.

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