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venerdì 5 maggio 2017

UNA MISTERIOSA BASE NAZISTA

Il movimento nazista è noto non solo per le atrocità commesse, ma esisteva anche una branca che si occupava di esoterismo da qui sono nate decine e decine di storie leggendarie, alcune delle quali vedono persino coinvolti patti segreti tra Hitler e gli alieni. Ad ogni modo, le leggende hanno sempre un fondo di verità, ma non bisogna dare credito a tutte le voci che circolano poiché è facile cadere nell’inganno. A quanto pare, durante la seconda guerra mondiale i nazisti effettuarono una serie di strani esperimenti con tecniche all’avanguardia. Setacciarono l’intero pianeta alla ricerca di manufatti mitici e tecnologie ultraterrene nella speranza di imbattersi in un potere supremo che avrebbe permesso loro di conquistare il mondo. Lo stesso Hitler era ossessionato dall’esoterismo e uno dei suoi sogni era trovare l’Arca dell’Alleanza che secondo la Bibbia costituiva il segno visibile della presenza di Dio in mezzo al suo popolo. Oggi, sono in molti quelli che ritengono che l’Arca era una potentissima arma dalle origini incerte, forse un’ipotesi al quale era giunto persino Hilter.
 


Senz’altro una delle operazioni più segrete avvenute durante il periodo nazista vede protagonista la Nuova Svevia, più in particolare l’enigmatica Base 211 situata all’interno del continente antartico. La Nuova Svevia era una zona dell’Antartide con una superficie di 600.000 km² compresa tra le longitudini 20° E e 10° W, che fu rivendicata dalla Germania nazista dal 19 gennaio 1939 all’8 maggio 1945. Le spedizioni tedesche ci tramandano racconti di aree bagnate da acqua dolce e tiepida, libere dai ghiacci e ricche di vegetazione; aree che, per quanto ne sappiamo, non esistono: l’Antartide è, in realtà, un’infinita distesa di ghiaccio. Una delle citazioni più interessanti sulla Nuova Svevia da cui poi è nata la storia della Base 211, arriva dal Grandammiraglio della Marina tedesca Karl Dönitz il quale affermò: "La flotta sottomarina tedesca è orgogliosa di aver costruito per il Führer, in un altra parte del mondo, una Shangri-La sulla Terra, un inespugnabile fortezza."


Comunque, voci su una base chiamata "Stazione 211" esistono da più di mezzo secolo e come ho sempre detto, credo che tutte le leggende abbiano sempre un fondamento di verità. Secondo tutta una serie di indiscrezioni la Base 211, nota anche con il nome Nuova Berlino, era ben di più che una chiacchiera di corridoio, esisteva veramente e se così fosse, allora doveva sicuramente trovarsi in una di quelle zone libere dai ghiacci narrate dalle spedizioni naziste, forse all’interno di una catena montuosa e probabilmente è ancora là, sepolta chissà dove. Lo ripeto: non ci sono prove a sostegno di tali informazioni e affermazioni straordinarie richiedono prove straordinarie. Molti sostengono che Richard Evelyn Byrd, uno degli esploratori polari più famosi nonché Contrammiraglio della Marina Americana, abbia esplorato il continente antartico alla ricerca di basi segrete naziste e del loro contenuto e l’avrebbe fatto usando come copertura l’operazione Highjump. L’operazione iniziò il 26 agosto 1946 e continuò sino al 1947 impiegando 4.700 uomini, 13 navi e diversi aerei. Gli obiettivi dichiarati furono: addestrare il personale, consolidare ed estendere la sovranità statunitense sul continente antartico, determinare la possibilità di costruire basi in Antartide, aumentare le conoscenze geologiche esistenti e dell’area. Ad ogni modo, non si fece alcuna menzione a basi segrete naziste.

L’operazione Highjump venne curiosamente terminata sei mesi prima del previsto. L’ultimo estratto del diario di Byrd datato 19 febbraio 1947 dice: "Stiamo attraversando la piccola catena montuosa procedendo verso nord. Al di là della catena montuosa c’è quella che sembra essere una valle con un piccolo fiume. Non ci dovrebbe essere del verde qui sotto, c’è qualcosa di sbagliato, dovremmo essere circondati da ghiaccio e neve! Ci sono delle foreste che crescono sulle pendici della montagna. I nostri strumenti di navigazione sono impazziti, il giroscopio oscilla avanti e indietro."
Le teorie complottistiche che circondano Byrd, la Base 211 e altre misteriose scoperte fatte dallo stesso ammiraglio, sono infinite e forse non tutte così campate in aria. Si può giustamente pensare che in questa base, protetta dagli attacchi alleati, si sperimentavano nuovi tipi di velivoli: I cosiddetti UFO nazisti potrebbero aver visto la luce proprio nel segreto della Base 211. È interessante notare che Byrd fece una serie di dichiarazioni piuttosto criptiche durante un’intervista. L’articolo è apparso nell’edizione del 5 marzo 1947 del quotidiano cileno ‘El Mercurio’: "L’Ammiraglio Byrd ha dichiarato oggi che era indispensabile per gli Stati Uniti avviare misure di difesa immediate contro le regioni ostili. L’Ammiraglio ha inoltre dichiarato che non voleva spaventare nessuno indebitamente, ma che si trattava di un’amara realtà il fatto che in caso di una nuova guerra, gli Stati Uniti sarebbero stati attaccati da apparecchi capaci di volare da un polo all’altro a velocità incredibili."
 

Era dunque possibile che dopo la seconda guerra mondiale esisteva un pericolo reale proveniente dalle parti più meridionali dell’Antartide? Se si, quali erano queste minacce? I nazisti erano coinvolti? Nessuno può dirlo con certezza se non l’Ammiraglio Byrd il quale, l’undici marzo del 1957, ha portato con se le risposte a questo mistero, custodendole nella sua tomba.
Come avrete notato, gran parte dei misteri di questo pianeta hanno luogo proprio in Antartide: c’è un collegamento? Esiste un filo conduttore che lega tutto? Chissà, forse un giorno tutti i tasselli andranno al loro posto e invece di tante domande avremo un’unica certezza.

1 commento:

  1. Voci su una base chiamata "Stazione 211" esistono da più di mezzo secolo e credo, che tutte le leggende abbiano sempre un fondamento di verità. Secondo tutta una serie di indiscrezioni la Base 211, nota anche con il nome Nuova Berlino, era ben di più che una chiacchiera di corridoio, esisteva veramente e se così fosse, allora doveva sicuramente trovarsi in una di quelle zone libere dai ghiacci narrate dalle spedizioni naziste, forse all’interno di una catena montuosa e probabilmente è ancora là, sepolta chissà dove.

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