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domenica 28 ottobre 2018

LE TERRIFICANTI LUCI DI PUCALPA

 
 
Questa volta, ad essere testimoni di strani eventi, sono centinaia di persone residenti nella zona di Pucallpa, in Perù. I locali raccontano di vedere quotidianamente strane luci non identificate che, a volte, li inseguono col chiaro intento di catturali.
Le “luci” sono state avvistate nei pressi di San Juan e San José, causando panico tra la popolazione. Molti giurano si tratti di extraterrestri, responsabili tra l’altro, di “rapimenti”. 
I peruviani, hanno battezzato questi presunti extraterrestri con il nome di “Pela Caras”. Sono anni che questi oggetti volanti non identificati terrorizzano la popolazione di Pucallpa. Una testimone ha affermato: 


"Mio figlio non si dimentica di quello che è accaduto. Era una luce molto forte bianca che ci ha illuminato, ed era molto calda."
 
Una bambina, intervistata dalla giornalista di Panamericana disse: 


"la luce era molto grande in cielo, io ero con mio fratello e abbiamo iniziato a gridare perché ci seguiva."
 
Nell’aprile del 2008, l’allora adolescente Wilfredo Maldonado, stava pescando con sua sorella, quando ebbe il suo primo incontro con un UFO. Erano circa le 18:30, quando la sorella vide in cielo una forte luce.  Inizialmente credettero si trattasse di un aereo, ma non si sentiva nessun rumore mentre il velivolo si avvicinava. Si fermò proprio sopra di loro, calando una specie di “zampa” per prenderli. Secondo le testimonianze, Wilfredo, dopo l’accaduto non parlò per tre giorni e alla fine decise di lasciare Pucallpa.
La gente sembra non avere nessun dubbio al riguardo, per loro, sono qualcosa che proviene da un altro mondo - I loro movimenti sono troppo strani e le luci che emettono molto forti - raccontano e si rifiutano di uscire fuori di casa dopo le ore diciannove.
Tutto questo ha avuto eco mondiale, tanto da attirare l’attenzione di National Geographic e Discovery.
L’aeronautica peruviana sebbene interpellata non si è mai interessata al caso. Ma molte persone sono sparite per poi essere ritrovate morte in luoghi diversi da dove sono state prelevate, spellate! Da qui il terrificante nome di “Pela Caras” (letteralmente Pela Facce).

giovedì 25 ottobre 2018

ORFFYREUS - IL SEGRETO DEL MOTO PERPETUO



Quello che mi accingo a trattare oggi è uno tra gli argomenti più dibattuti e criticati degli ultimi anni. Anzi, posso benissimo dire che forse è il più dibattuto in assoluto, soprattutto tra gli scienziati.
Sto parlando del moto perpetuo.
In fisica, così come nella vita, se vogliamo ottenere qualcosa, dobbiamo fare qualcosa. Nello specifico se, per esempio, vogliamo spostare un oggetto, dobbiamo compiere uno sforzo e utilizzare energia (tecnicamente si dice: bisogna compiere un lavoro).
Secondo la scienza classica non è possibile compiere lavoro senza usare energia e quest’ultima non si può creare, ma può solo trasformarsi (primo principio della termodinamica).
Possibile che la scienza si sbagli?


Ciò che sappiamo è che nel 1700, un uomo che si firmava Orffyreus (all’anagrafe Johann Ernst Elias Bessler) secondo fonti ufficiali, trovò il sistema di smentire il predetto principio: inventò una ruota che riusciva a girare ininterrottamente, senza essere spinta da alcuna fonte di energia esterna!
In effetti, dopo una semplice spinta manuale, questa iniziava a ruotare a velocità costante, malgrado venissero applicati anche pesi o fosse collegata ad ingranaggi esterni.
Purtroppo Bessler non mostrò mai a nessuno il meccanismo di funzionamento celato all’interno del suo “tamburo”, poiché era ossessionato all’idea di dover vendere la sua invenzione a qualche finanziatore disposto a pagare una cifra cospicua.


La macchina ruotava sfruttando la forza di gravità? Non lo sapremo mai. Però sappiamo che Bessler costruì diverse versioni di questa ruota, con dimensioni e caratteristiche diverse, ma andarono tutte distrutte per sua mano in seguito ad accesi diverbi che ebbero luogo dopo ogni dimostrazione. A quanto pare, la gente non era pronta per una tale scoperta: lo accusarono persino di stregoneria!
Sta di fatto che i migliori scienziati del tempo (tra cui Leibniz in persona) scrissero interi trattati che confermavano la veridicità di tale storia. Anche lo stesso Bessler scrisse diversi libri che, a suo dire, conterrebbero la chiave della sua scoperta, in un codice che non è stato mai decifrato. Il segreto del moto perpetuo se l'è portato con se, nella tomba.

lunedì 22 ottobre 2018

BIGFOOT


I Nativi americani tramandano per via orale racconti di grandi creature bipedi che vivono nei boschi. Il termine Sasquatch che, specialmente in Canada, è sinonimo di Bigfoot è stato introdotto dall’insegnante americano John W. Burns intorno al 1920. Burns era anche un agente indiano e lavorata nella la riserva dei Chehalis a Harrison Hot Springs, nella Columbia Britannica. Furono questi nativi a raccontargli fantastiche storie di giganti che abitavano la foresta. Il punto è che queste creature non erano affatto simili al bigfoot a cui oggi siamo abituati: i Sasquatch erano alti, ma erano uomini a tutti gli effetti. Parlavano, si vestivano, usavano strumenti e sebbene venissero descritti come hairy giants, questo si riferiva al fatto che sia gli uomini, sia le donne avevano capelli lunghi fino alla vita; non che fossero ricoperti di pelo.
 
 
La mutazione in chiave scimmiesca del Sasquatch avvenne solo nel 1957. In occasione del centenario della Columbia Britannica, Harrison Hot Springs decise di rilanciare la leggenda locale e propose al comitato per le celebrazioni, di organizzare una caccia allo Sasquatch. La proposta, grazie alla stampa, generò così tanta pubblicità che alla fine il comitato promise cinquemila dollari a chiunque fosse stato in grado di catturare uno Sasquatch vivo. Si fece avanti un tale William Roe, che fece una dichiarazione giurata alla stampa su uno strano incontro avvenuto due anni prima. L’uomo spiegò dettagliatamente la creatura: un grande primate di sesso femminile con le braccia lunghe quasi fino alle ginocchia, completamente ricoperto di peli scuri con la punta argentata, eccetto le piante dei piedi che rivelavano una pelle grigio-marrone.
Sebbene questo Sasquatch non assomigliasse affatto agli indiani giganti, descritti negli anni ’20, fu questa testimonianza a fissare per sempre la fisionomia del Bigfoot.
 
 
Nel 1958 cominciarono a diffondersi in California le prime orme e la creatura, ormai ribattezzata Bigfoot. Il criptide cominciava a manifestare la sua presenza anche negli States. Le orme comparvero nella regione del Bluff Creek e molti le considerano le migliori prove della sua esistenza. A taluni questo potrebbe sembrare un po’ poco, ma dobbiamo considerare che, in America, il Bigfoot è molto di più di una semplice leggenda: è un importante pezzo di cultura popolare. Un recente sondaggio dimostra che oltre il 20% dei cittadini crede nell’esistenza del criptide.
 
 
Il mito ha continuato a crescere, avvistamento dopo avvistamento si arriva al 1967 e il Bigfoot viene immortalato su pellicola. Nel celebre spezzone girato lungo il Bluff Creek da Roger Patterson e Bob Gimlin, vediamo un grande primate che attraversa una radura e per un attimo, si volta in direzione dell’operatore. Scettici e credenti litigano su queste immagini da decenni, ma sulla loro autenticità non esistono prove conclusive, né in un senso né nell’altro. Esistono molti indizi circostanziali che si tratti di un falso: Patterson e Gimlin avevano detto a tutti che andavano in spedizione per filmare il Bigfoot ed è un po’ sospetto che ci siano subito riusciti. Inoltre, Patterson era un avventuriero sempre alla ricerca di nuovi modi per sfondare e grazie al film guadagnò molti soldi. D’altra parte, chi crede che il filmato sia autentico, anche se gode di una reputazione di accademico, ha ancora meno prove a supporto: le sue argomentazioni vertono su movimenti, dimensioni e baricentro dell’animale ripreso in video.
 
 
Ma, si potrebbe dire: “dove c’è fumo, deve esserci fuoco”. Con migliaia di impronte e avvistamenti deve esserci qualcosa nei boschi del Nord America, difficile credere che si tratti solo folklore. Eppure dopo oltre cinquant’anni dal suo primo avvistamento, l’esistenza del criptide rimane ancora un mistero irrisolto.
Negli ultimi anni si è parlato ripetutamente di prove genetiche dell’esistenza del Bigfoot. Il problema è che agli studi che dimostrerebbero l’esistenza di questo primate non è mai seguita una rigorosa pubblicazione scientifica: la veterinaria Melba Ketchum, che a stabilito addirittura il nome scientifico dell’ominide in Homo sapiens cognatus, ha pubblicato il suo “genoma di Bigfoot” solamente su un sito internet il “DeNovo Journal”.

sabato 20 ottobre 2018

PASCAGOULA 11 OTTOBRE 1973


La sera del 11 ottobre 1973 Charles Hickson e Calvin Parker, due operai di un cantiere navale, rispettivamente, di 42 e 19 anni, stavano pescando con la lenza sulla riva ovest del fiume Pascagoula nel Mississippi. All’improvviso udirono un suono simile a un ronzio o un sibilo e solo quando videro due luci blu lampeggianti, si accorsero che un velivolo a forma di sigaro, lungo non più di dodici metri e poco più alto di 2,5 metri, sormontato da una cupola, era apparso improvvisamente davanti a loro. Il velivolo sembrava levitare a circa 60 cm dal suolo. Si aprì una porta e dall’oggetto uscirono tre creature che li afferrarono e li portarono su, facendoli levitare insieme a loro. Gli uomini affermarono, in seguito, di essere rimasti paralizzati e confusi; Parker, addirittura, disse che era svenuto per lo spavento. Riferirono che le creature erano basse (circa m. 1,50) e avevano un aspetto umanoide. La pelle era grinzosa, di colore chiaro. Apparentemente privi di occhi, avevano tre protuberanze simili a carote situate dove gli umani hanno il naso e le orecchie. Le teste erano attaccate direttamente al tronco senza collo, avevano delle chele al posto delle mani e le gambe erano fuse insieme in una sola. Sulla navetta si spostavano levitando a pochi centimetri dal pavimento. Dal modo in cui si muovevano, sembravano dei robot. Hickson raccontò di essere stato esaminato con un congegno sferico: aveva la forma di un pallone da rugby e un diametro fra i 15 e i 20 cm. Il congegno sembrò effettuare una scansione del suo corpo. Non sapeva ciò che era accaduto a Parker, il quale disse di non ricordare nulla di ciò che era avvenuto sulla nave, benché in seguito, durante l'ipnosi regressiva, raccontò alcuni confusi dettagli. I due uomini furono rilasciati dopo circa 20 minuti e le creature li fecero tornare indietro levitando. I piedi di Hickson strisciarono sul terreno, sulla riva del fiume, mentre li riponevano nella stessa posizione in cui li avevano prelevati.
 
 
Scossi ed impauriti, si sedettero in macchina e vi restarono per circa 45 minuti, cercando di calmarsi. Hickson raccontò di avere bevuto del whiskey. Dopo avere discusso tra loro, decisero di recarsi alla base aerea di Keesler per raccontare ciò che gli era accaduto, ma il personale della base disse loro che l'USAF aveva smesso di raccogliere testimonianze sugli UFO (il Progetto Blue Book era stato sospeso circa quattro anni prima) e suggerirono di fare rapporto alla polizia. Pertanto, Hickson e Parker decisero di denunciare i fatti direttamente allo sceriffo della contea di Jackson, Mississippi.
Lo sceriffo Fred Diamond, in seguito, raccontò che i due uomini sembravano sinceri e veramente spaventati. Naturalmente, nutriva dei dubbi su questa fantastica storia, in parte dovuti anche al fatto che Hickson ammise di avere bevuto alcolici. Dopo averli ascoltati ed aver posto loro varie domande, lo sceriffo Diamond li lasciò soli in una stanza, ma prima di uscire accese un registratore senza che essi se ne accorgessero. Lo sceriffo voleva accertarsi che non stessero mentendo e nel caso, pensava che si sarebbero traditi restando da soli. Ma, i due continuarono a parlare tra loro con voce stressata, specialmente Parker, che disse ripetutamente che voleva farsi visitare da un medico. Alla fine, accorgendosi che la polizia era scettica sulla loro storia, Hickson e Parker chiesero di essere sottoposti al test della macchina della verità.
 


 
Il giono dopo, Hickson e Parker ritornarono al lavoro. Inizialmente non erano propensi a parlare del loro incontro ravvicinato, avvenuto al sera prima, ma i colleghi di lavoro notarono che Parker era ansioso e preoccupato. Ci si mise anche lo sceriffo che, durante l'orario di lavoro, telefonò ai due uomini, dicendo che alcuni giornalisti erano arrivati nel suo ufficio chiedendo informazioni sull'UFO. Hickson si arrabbiò e accusò Diamond di essere stao poco professionale, ma lo sceriffo si giustificò dicendo che il caso era troppo sensazionale e non era riuscito a mantenere il riserbo. Il caposquadra di Hickson, sentita la conversazione, gli chiese cosa era successo. Hickson, così, raccontò la sua storia al caposquadra e al proprietario del cantiere, Johnny Walker, il quale dopo avere sentito il racconto, gli suggerì di contattare Joe Colingo, un procuratore legale (cognato di Walker e consulente del cantiere). Colingo incontrò i due uomini e durante la loro conversazione Hickson gli espresse il timore di essere stato esposto a radiazioni. Colingo condusse Hickson e Parker all'ospedale locale per fare un test sulle radiazioni. Usciti dall'ospedale, i due andarono nella base aerea di Keesler per sottoporsi ad altri esami medici. In seguito Hickson e Parker furono interrogati dal Capo del servizio informazioni militari della base. Colingo richiese un contratto per rappresentare Hickson e Parker, ma non se ne fece nulla, perché Hickson riteneva che il procuratore legale avesse un solo l'obiettivo: quello di fare buoni guadagni.
 



Pochi giorni dopo, Pascagoula fu invasa dai giornalisti in cerca di un facile scoop.
Anche il Dr. Josef Allen Hynek, consulente del Progetto Blue Book e il Prof. James A. Harder, docente di ingegneria all'Università di Berkeley e membro dell'APRO, arrivarono in città per intervistare Hickson e Parker. Harder cercò invano di sottoporre i due uomini ad ipnosi regressiva, ma essi si dimostrarono troppo ansiosi e distratti per seguire correttamente la procedura. Hynek, alla fine, rifiutò di dare un giudizio definitivo sul caso, ma dichiarò che a suo avviso Hickson e Parker erano persone oneste e sembravano sinceramente stressate da ciò che gli era accaduto.
Stanchi per la martellante pubblicità, Hickson e Parker si ritirarono, insieme alle loro rispettive famiglie, nella contea di Jones, Mississippi (a circa 150 miglia a nord di Pascagoula ) dove speravano di trovare un po’ di tranquillità. Parker fu anche ricoverato in ospedale per quello che venne definito "un collasso emozionale". In un'intervista rilasciata parecchi anni dopo, Hickson ammise che l'incontro con l'UFO era stata l'esperienza più terribile della sua vita. Era un veterano della guerra di Corea ed aveva già affrontato situazioni pericolose: per questo motivo pensava di essere riuscito a gestire il trauma meglio del giovane Parker che in tutta la sua vita non aveva avuto occasione di affrontare situazioni terrificanti.
 




Hickson e Parker chiesero di sottoporsi al test della macchina della verità per confermare la loro storia. Alla fine, solo Hickson fece l'esame. L'esaminatore arrivò alla conclusione che egli credeva fermamente nella storia del suo rapimento.
Philip J. Klass, giornalista e scettico, scrisse in proposito che l'esame era stato condotto da un giovane e inesperto operatore che non aveva ancora l’abilitazione.
Un'indagine successiva condotta da Joe Esterhas permise di scoprire alcune informazioni supplementari, che alimentarono lo scetticismo. Il luogo dove avvenne il presunto atterraggio dell'UFO era perfettamente visibile da due caselli del dazio presidiati 24 ore su 24, ma gli operatori non si accorsero di nulla. Inoltre, il luogo era nel raggio delle telecamere di sicurezza del vicino cantiere navale Shipyard, ma quella notte le telecamere non ripresero nulla di strano.
Al contrario, nel 2001, l'ufficiale navale in pensione Mike Cataldo testimoniò che nel crepuscolo di quello stesso giorno vide uno strano veicolo. Mentre viaggiava insieme ai compagni di squadra Ted Peralta e Mack Hanna sulla U.S. Route 90 da Pascagoula a Ocean Springs, un oggetto simile a un grande tamburo con piccole luci lampeggianti si avvicinò da nord-ovest e attraversò l'autostrada prima di librarsi sull'orizzonte e sparire. Appena egli arrivò vicino a casa sua a St. Andrews, Ocean Springs, il veicolo fece una seconda apparizione a una altitudine più bassa.

 
Parker, come abbiamo visto, si dimostrò piuttosto taciturno, ma in un'intervista rilasciata venti anni dopo, ha arricchito la sua scarna storia con nuovi ed interessanti particolari. Ha raccontato di essere effettivamente svenuto alla vista delle creature, ma di essere stato successivamente cosciente quando venne portato all'interno del veicolo. Fu condotto in una stanza situata all'estremità di un corridoio dove fu adagiato su un tavolo inclinato ed esaminato da un piccolo essere, probabilmente di sesso femminile, che gli inserì un ago alla base inferiore del pene. L'essere comunicò con lui per via telepatica, suggerendogli che era stato preso per una precisa ragione, ma Parker non comprese. Provò, invece, la sensazione di un imminente pericolo. Tuttavia, dopo pochi minuti era già fuori e fu depositato incolume sulla riva del fiume. Parker raccontò che si era deciso a parlare poiché l’anno prima era stato nuovamente in contatto con lo stesso UFO. Questa volta, salì volontariamente sul veicolo e incontrò lo stesso essere femminile che lo aveva  esaminato nel 1973, avendo con lei una conversazione in inglese. L'essere gli comunicò un messaggio di carattere religioso, dicendogli che condividevano il nostro stesso Dio e che la Bibbia era un testo autentico. Gli rivelò, inoltre, che la sua specie desiderava vivere sulla Terra, ma non poteva farlo perché l'umanità aveva una spiccata tendenza all’odio alla guerra e alla distruzione.
Hickson apparve invece in un programma televisivo nel 1974 e parlò occasionalmente in alcune conferenze sugli UFO. In seguito scrisse insieme a William Mendez un libro che ebbe un discreto successo, intitolato UFO Contact at Pascagoula, pubblicato nel 1983 e ristampato nel 1987.
 

lunedì 15 ottobre 2018

LEI, NON CI CREDEVA


Corina Saebels è una tranquilla donna di 58 anni, single, madre di due figli che vive a Kelowna, Canada. Fino a non molto tempo fa, come molti, non credeva a UFO ed alieni, ma una serie di eventi inaspettati faranno riemergere dei ricordi  che aveva rimosso completamente.
 
Tutto ebbe inizio una sera d'estate. Dopo aver messo a letto i figli, Corina ricevette la visita di un suo compagno. I due si sedettero fuori, in veranda, a bere qualcosa. Entrambi avvertirono nell’aria un leggero tremore, istintivamente alzarono gli occhi al cielo e sopra le loro teste, videro un enorme oggetto nero di forma triangolare che si avvicinava lentamente. L'uomo, spaventato, insistette per rientrare in casa. Lui entrò, ma la donna si attardò a fissare l'oggetto finché questo non sparì, così come era arrivato. L'amico uscì di casa e con tono alterato, gli chiese: - ma dove sei stata? È un'ora che ti cerco, che ti chiamo, sono arrivato fino al bosco! -
Corina restò interdetta: - non mi sono mossa da qui, controllavo l'oggetto ma se ne è andato quasi subito! -
Corina aveva un vuoto nei suoi ricordi, di circa un'ora.
 
 
Nei giorni seguenti la donna continuò a pensare all'accaduto, era preoccupata: pensava di essere soggetta a qualche tipo di disturbo mentale. Pensò che era il caso di consultare uno specialista, finché non riemerse un ricordo della sua infanzia: giocava a nascondino con altri bambini, quando arrivò il suo turno di contare fino a dieci, lei lo fece e dopo poco cominciò a cercare e chiamare i suoi amici, ma non ottenne alcuna risposta. Avvertì una strana sensazione, come di paura e cominciò a correre verso casa. Corina era convinta che qualcuno la stesse inseguendo, quindi tirò dritto, non si voltò fino a quando, arrivata a casa, trovò ad aspettarla i suoi genitori, preoccupati: - Corina, ti abbiamo cercata dappertutto, dove sei stata? I tuoi amici sono tornati a casa due ore fa! -
Lo stesso vuoto di memoria che le era capitato pochi giorni prima si era già verificato quando era una bambina.
La donna era sempre più preoccupata, non tanto per lei ma, essendo madre single, per i suoi figli.
Una sera, mentre stava dormendo, avvertì un rumore provenire dalle scale, si alzò per andare a controllare e vide un essere scheletrico, di colore grigio, con arti lunghi e sottili, una testa enorme, occhi grandi e al posto delle bocca una piccola fessura. L'essere entrò nella cameretta della figlia. La donna lo seguì ma non riuscì più a trovarlo. La bambina, intanto, dormiva tranquillamente nel suo lettino.
Credette di aver avuto soltanto un incubo, per cui tornò a letto.
La mattina successiva, dopo aver fatto colazione, osservò con interesse dei disegni che stava facendo sua figlia: strani omini con una grande testa. Corina le chiese chi erano e la bambina rispose che erano degli amici che a volte la venivano a trovare. Sono buoni – aggiunse – ma, indicando uno dei personaggi del disegno disse: - tranne lui, lui mi fa paura, mi ha detto di essere il dottore. -
Sentendo la parola "dottore" i ricordi di Corina riemersero preponderanti, tutti insieme. Ricordò di essere stata rapita da quegli esseri, di essersi ritrovata su un lettino mentre uno di loro, senza muovere la bocca, telepaticamente, le diceva: - sono il dottore. - L'alieno Grigio fece scendere uno strano strumento dall'alto che le penetrò l'addome. Lei urlò dal dolore, ma "il dottore" restò inespressivo e continuò con il suo intervento. Una volta terminato, prima che la riportassero indietro, Corina ebbe il tempo di osservare le pareti che la circondano: erano piene di vasche trasparenti e in ognuna c'era un feto. A questo punto, per la donna, divenne tutto più chiaro: sia lei, che sua madre, durante tutta la loro vita, avevano avuto una serie di gravidanze terminate con un aborto spontaneo, ma sempre senza nessuna traccia del feto. Corina capì che dietro tutto questo c’erano quegli esseri, che prima la rapivano per fecondarla e poi per prelevarle il feto.
 
 
Il pensiero corse subito alla figlia, che già aveva avuto contatti con gli alieni e non voleva che questa storia famigliare di rapimenti e abusi coinvolgesse anche lei. Così decise di trasferirsi in una località meno isolata. Trascorsero gli anni e tutto sembrava fosse tornato alla normalità.
Finché un'amica non venne a trovarla nella sua nuova dimora per trascorrere insieme a lei un week end.
Le due donne, al ritorno dal cinema, dopo l'insistenza dell'amica, si fermarono in un luogo panoramico per osservare le stelle. L'amica notò delle luci verdi che si muovevano nel cielo e che di certo non erano stelle. Le luci sembravano seguire una coreografia, si avvicinavano, si allontanavano, ruotavano tra di loro, si intrecciavano, fino a quando non sparivano nel nulla. Corina, però aveva paura. Sapeva che in quella zona c’erano diversi animali selvatici, per cui, in preda all'apprensione, prese una torcia dall'auto e cominciò a controllare la zona circostante. Illuminando i cespugli intravide dei riflessi. All’inizio credette di scorgere nell’oscurità gli occhi di un cervo, ma osservando meglio, riconobbe le fattezze degli alieni. Le donne, spaventate provarono a scappare, intanto sulle loro teste era comparso l'enorme UFO nero. Paralizzate dal terrore, alle due amiche sembrò di impiegare una vita per risalire in auto. L'auto non partiva e gli alieni si avvicinarono poggiando le loro lunghe mani sui finestrini. Dopo numerosi tentativi l'auto finalmente si mise in moto e cominciarono a scappare. L'UFO continuò a seguirle per un lungo tratto. Corina decise di non tornare subito a casa: temeva di mettere in pericolo anche la sua famiglia. Per cui, continuarono la loro corsa in auto fino a quando sembrò che l'UFO non le stesse più inseguendo. Scesero dall'auto per verificare che non c’erano alieni, ma quando risalirono, l'amica si accorse che gli orologi segnavano un'ora in più.
Dov’erano state durante quell'ora, cosa era successo?
Tornarono a casa e Corina corse subito in camera di sua figlia per controllare che stesse bene: la figlia dormiva tranquillamente. Fu solo allora che Corina si rese conto che non esisteva un posto sicuro: era impossibile nascondersi da loro. In un intervista al Toronto Sun, lanciò un’accorato appello: 


"A tutti gli alieni benevoli. Se conoscete e vedete quello che questi alieni malvagi ci stanno facendo, per favore fermateli, impedite loro di danneggiare noi e i nostri figli. Aiutateci!"

sabato 13 ottobre 2018

CHI HA PAURA DEL VACCINO?


Bisogna dire che la maggior parte dei genitori che non fanno vaccinare i loro bambini (convinti di agire per il loro bene) non sono realmente contrari ai vaccini, quanto esitanti, perché timorosi. Per contrastare questa “esitazione” devono essere rassicurati da personale competente. A questo si deve aggiungere un’azione informativa diretta a tutta la popolazione, basata su dati scientifici esatti e veritieri e che sia assolutamente trasparente, tra l’altro smettendo di trattare il tema dei vaccini come se fossero un blocco unico: come ogni farmaco, ogni vaccino deve essere valutato (e spiegato) a sé, con il suo specifico rapporto tra rischi e benefici. L’indipendenza dalle case farmaceutiche è un elemento importante, qualsiasi azione si svolga: per  escludere ogni sospetto di influenza è indispensabile infatti per tranquillizzare chi è reso diffidente dagli enormi interessi in gioco (in effetti, è così per qualsiasi altro farmaco). I mezzi di informazione dovrebbero fare la loro parte, nel vagliare le notizie che propongono al grande pubblico, magari rinunciando al facile scoop, per divulgare, in modo rigoroso i dati scientifici esistenti.


Perché si è collegato l’autismo al vaccino contro il morbillo?

Purtroppo, è stata attuata una frode scientifica, successivamente smascherata, ma che nel frattempo ha fatto enormi danni, causando un calo delle vaccinazioni che ha provocato una recrudescenza della malattia. I dati epidemiologici hanno escluso ogni relazione tra vaccino contro il morbillo e autismo. La frode è partita da uno studio a firma del medico inglese Andrew Wakefield, pubblicato nel 1998 sulla nota rivista scientifica The Lancet. Gli esiti della ricerca, confezionata ad arte, suggerivano un legame tra vaccinazione trivalente, infiammazione intestinale, danno cerebrale e autismo. La ricerca di Wakefield era in realtà una frode deliberata perché il medico era in combutta con l’avvocato Richard Barr, che stava portando avanti per conto di famiglie con bambini autistici una class action milionaria ai danni dei produttori del vaccino, sfruttando appunto gli esiti fasulli della sua ricerca. Non solo: una richiesta di brevetto per un nuovo vaccino contro il morbillo – che si avvantaggiava proprio della caduta in disgrazia del trivalente - portava dritto all’indirizzo di alcuni “soci” del medico. Alla luce di questi fatti, nel 2010 la rivista britannica The Lancet, per la prima volta nella sua storia, ha sconfessato lo studio pubblicato sulle sue pagine.


Wakefield nel frattempo è finito sotto processo ed è stato radiato dall’ordine dei medici inglese. Nonostante ciò paura e disinformazione faticano a dissolversi.

martedì 9 ottobre 2018

UN'ALTRA GIORNALISTA UCCISA





 


Quella mattina era cominciata come tante, portando a scuola la sua piccola non sapendo fosse l'ultima volta.
Addio alla giornalista che cercava la verità.
 

domenica 7 ottobre 2018

IL PIANO SEGRETO


Senza pretendere nulla ma solo proponendo l’obiettività a chi la vuole vedere, continuo ad approfondire certi insoliti argomenti con metodo razionale e coerente. Lascio al lettore la volontà di verificare e trarne le debite conclusioni.  
 
È strabiliante notare come le apparizioni degli UFO e quelle delle madonne, non coincidano soltanto per i segni che le accompagnano (fisici, luminosi, atmosferici, ecc.), ma anche nei periodi di apparizione: le cosiddette ‘ondate’. Riporta il Pinotti: “In associazione ai fenomeni ‘mariani’, infatti, gli UFO sono stati avvistati e fotografati in loco nelle zone delle apparizioni”.
I ricercatori Joaquin Fernandes e Fina d’Armada, analizzando statisticamente i dati relativi alle varie ondate ufologiche dal ’47 sino ad oggi, hanno scoperto che esiste un nesso con le manifestazioni mariane. Dai grafici completi risulta che gli UFO e la madonna sono apparsi, contemporaneamente, nelle grandi ondate del 1947, 1950, 1954, 1958 e 1968, sino ai nostri giorni. Non può essere un caso, né una coincidenza.
Qualcuno, per usare l’espressione del Sani, vuole forse catechizzarci?
Il 27 gennaio 1995 apparve un articolo su un quotidiano nazionale, in cui si faceva riferimento ad un presunto avvistamento UFO, la sera precedente, nello spazio aereo dell’aereoporto di Fiumicino, vicino Roma. I testimoni - scriveva l’articolista - erano d’eccezione: addetti al controllo radar e tecnici specializzati del traffico aereo: quindi attendibilissimi. Tra le righe, un riferimento al Centro Ufologico Nazionale, dal quale venivano diramati i dati delle apparizioni di dischi volanti nel corso dell’anno appena trascorso: il 1994, si diceva, era stato un anno di ripetute apparizioni UFO, una vera e propria ondata.
Pensando alla ricerca di Fernandes e d’Armada, supposi che, se la stessa diceva il vero, avrebbe dovuto rivelarsi attendibile anche in questo caso specifico: ossia, dal momento che il ’94 era stato un anno di apparizioni ufologiche, il ’95 avrebbe dovuto essere l’anno delle apparizioni mariane.
Passarono soltanto sei giorni e il 2 febbraio 1995, piangeva la madonna di Civitavecchia; Il 13 marzo piangeva la madonna di Castrovillari; il 23 uscivano le lacrime anche alla statua della madonna delle Marmore. Il giorno successivo, il 24 marzo, piangevano le madonne di Taranta Peligna (Chieti) e di Tarquinia; il 25 quella di Viagrande; il 7 aprile entrava in scena Napoli, con la madonna dell’Arco; il 9 aprile toccava alla madonna di Cagliari e l’11 addirittura ne piansero due in Toscana e una a Piacenza!
Quindi, un fenomeno esiste. Ma se esiste un fenomeno, chi lo determina?
L’americano Jaques Vallée è convinto che il fenomeno sia un : “… riproporsi, in chiave moderna, di una corrente culturale già presente nella storia di altre epoche (elfi, gnomi, fate, folletti, regni favolosi, apparizioni angeliche e mariane, ecc.) e quindi, gli odierni UFO, in altri termini, costituirebbero la versione aggiornata di una realtà intelligente manifestatasi via via nel corso dell’evoluzione umana in funzione della mentalità e delle credenze del momento”.
 
Continua il Pinotti:


"Solo il futuro potrà dirci quali siano le ultime reali intenzioni dell’ignoto 'Regista Occulto' di questa complessa operazione… il Cristianesimo si è manifestato solo quando il mondo antico era di fatto unificato da Roma, curiosamente, la Neo-Cristianità mariana si manifesta ed esplode oggi, proprio mentre il mondo attuale… si avvia a riunificare l’Occidente con l’Oriente". 
E dopo? Cosa farà il Regista Occulto?
Il regista, come lo chiama Pinotti, l’intelligenza che sta dietro a tutti questi fenomeni ha dimostrato di voler creare estrema confusione affermando tutto e il contrario di tutto, allo scopo di occultare la verità. Per ottenere il suo scopo ha costantemente usato il mascheramento e la menzogna. Basti pensare proprio al fenomeno UFO-madonne.
Interessante è ciò che afferma il ricercatore Salvador Freixedo, in uno studio in cui si è occupato delle apparizioni in seno alle diverse culture scrive:


“La mia opinione a questo proposito è che i folletti siano più materiali delle fate. In molti casi le fate non sono che il travestimento di altre entità superiori, così camuffate per ottenere che l’essere umano contattato compia volontariamente i loro ordini. Come ho già scritto in altre occasioni, considero le apparizioni mariane e quelle delle fate due aspetti dello stesso fenomeno. Probabilmente, la Madonna non è la Madonna e le fate non sono le fate, ma entità che, dietro le apparenze assunte, popolano una realtà superiore e per noi, misteriosa”). 
Quindi, giungendo ad analizzare il fenomeno UFO-marianesimo, aggiunge:


“Il lettore che non conosca il fenomeno UFO potrà giudicare inverosimile il nostro tentativo di stabilire una certa relazione tra quest’ultimo e le apparizioni mariane, quando a prima vista essi non presentino alcun tipo di legame. In realtà non è così e dopo molti anni di studi su entrambi i fenomeni, siamo giunti alla conclusione che essi siano non solo in relazione l’uno con l’altro, ma addirittura che facciano parte di uno stesso fenomeno, che si manifesta sotto due aspetti differenti”.
 
Sarebbero quindi le stesse entità che, smessi gli abiti mariani per convincere i cattolici, vestirebbero gli scafandri marziani per convincere chi alla madonna non ci crede.
Non è infatti un caso che le madonne siano apparse esclusivamente nei paesi cattolici e latini, mentre gli UFO, contemporaneamente, apparivano nell’ex Unione Sovietica e nei paesi del Nord Europa.
Come dire: se ai protestanti e agli atei non va giù la madonna, il regista può sempre giocare la carta dell’extraterrestre.
Ma chi sarebbero queste entità?
Magdalena Del Amo, li chiama “abitanti occulti del pianeta” e afferma che questi:


“… Sono sempre stati sulla Terra e hanno sempre interferito in vario modo nella vita degli uomini: nella mitologia apparendo sotto forma di dèi, fauni e satiri; negli ambienti religiosi, con le apparizioni della Vergine… Nel folclore popolare come fate e folletti, nello spiritismo come spiriti disincarnati, nell’esoterismo e in alcune religioni orientali come maestri asceti, dakini o pitri e ai nostri giorni, adottando la maschera più consona alla nostra era spaziale: quella degli extraterrestri…”.
 
L’autrice chiama tali entità demoni. Sono – dice - esseri multidimensionali cattivi e malvagi. Sono invisibili, ma sanno rivestirsi di svariatissime forme e figure… Per loro è un gioco da ragazzi evocare in noi insane passioni, infondere nelle genti dottrine perturbatrici e suscitare guerre, sedizioni e rivolte… Trascorrono il loro tempo ingannando i mortali e burlandosi di loro con ogni sorta di prodigi illusori, perché… Ambiscono ad essere considerati degli emissari del vero Dio”.
Per fare del bene?
Da più parti, si sostiene che queste entità siano benevoli, anzi, si preoccupano del nostro bene: le loro comunicazioni sono intrise di frasi inneggianti all’amore, alla cooperazione, alla pace, alla speranza e a tutti i nobili sentimenti che elevano l’uomo.  Fanno anche miracoli. Miracoli che guariscono veramente!
I ricercatori che ho fin qui citato, invece, ci parlano di un piano occulto e di una intelligenza invisibile che, secondo loro, si propone di distogliere gli sguardi degli uomini da una fonte certa di salvezza.
Voglio dire: ogni uomo, che sia religioso o no, cerca spesso con ansia di darsi delle risposte circa il significato della sua esistenza terrena, della morte, della possibilità di un'altra vita. Questo nemico si è travestito: ha indossato gli abiti della santità e quelli del taumaturgo, avendo capito che miracoli e guarigioni sono più convincenti di sole parole. Si è travestito da “angelo di luce”, per distribuire a mo’ di gettoniera grazie e miracoli, pur di rapire lo sguardo dell’uomo.
Quello che vuole è un pubblico che lo ascolti.

venerdì 5 ottobre 2018

LA ZONA DEL SILENZIO


A nord del Messico, ai confini di tre Stati: Chihuahua, Durango e Coahuila c’è una zona desertica detta “Del silenzio”. Nel 1930 Francisco Sarabia, un pilota messicano, aveva sostenuto che la sua radio aveva misteriosamente smesso di funzionare quando aveva sorvolato la zona. Nella stessa area, in seguito, altri piloti ed esploratori avevano riportato la perdita di segnali radio ed il malfunzionamento della bussola. Di per se non è una novità, si conoscono altre zone nel mondo che riportano delle aberrazioni radio (che, tuttavia, riguardano solo alcune frequenze). È singolare però, che questa zona si trova sulla stessa latitudine del Triangolo delle Bermuda e delle Grandi Piramidi di Giza.
Gli scienziati sono concentrati più che sul fenomeno, sulle affascinanti anomalie biologiche scoperte dai ricercatori: nella regione, che un tempo era sommersa, vivevano strani rettili e una vegetazione unica, come dimostrano i fossili marini che si trovano sparsi in tutto il sito.
La consapevolezza che la Zona del Silenzio sia un'anomalia era già emersa nei primi anni del 1970.
Il Professore e giornalista (ma, a quanto pare, anche cronista dell’insolito) messicano Santiago García, che vive in Torreón in Coahuila, aveva deciso di andare in quello strano posto non lontano da casa (circa 95 km ) per scrivere un primo resoconto per i suoi lettori.
Egli aveva notato che il Dr. W. Richard Downs – che lavorava per la NASA - aveva segnato una X sulle carte della regione di Ceballos, forse a causa del fatto che la zona del silenzio attraeva particelle metalliche di origine extraterrestre. Questo è testimoniato dalle innumerevoli sfere metalliche presenti nella zona: un fenomeno noto come "guíjolas." Di qui la sua importanza per i ricercatori.
Tuttavia, sembra che la Zona del Silenzio sia capace di attrarre anche “oggetti” ben più grandi. Nelle prime ore dell'otto febbraio 1969, il buio del deserto venne squarciato dalla luce accecante di un enorme meteorite,  precipitato nella frazione di Pueblito de Allende. L'impatto causò una formidabile onda d'urto che produsse un boato. Ma il meteorite Allende, come è stato soprannominato, non è il più grande bolide extraterrestre attratto in quella regione desertica. Gli avvistamenti sono numerosi: i primi rapporti di avvistamenti UFO in quella zona si sono verificati durante la rivoluzione messicana (1910-1921 ).
A sentire i contadini locali quest'area desertica è popolata da spiriti maligni che, da millenni, impediscono ai suoni di essere ascoltati così come rendono lucertole e serpenti di dimensioni e colori innaturali. Avvicinarsi è pericoloso ed è meglio restare alla larga. Entrare per verificarlo è impossibile perché il Governo del Messico ha dichiarato l'area protetta. Gli unici che hanno possibilità di accedervi sono gli esperti dell'Istituto di studi sul deserto, ufficialmente titolari dell'aera denominata “Reserva de la Biosfera de Mapimi” che include appunto la "Zona del Silencio", il cui lavoro scientifico resta per lo più ignoto.
Fra le voci dei contadini e i dinieghi del governo ciò che spicca sono le iniziative personali come quella dell'ingegnere Harry Augusto De La Pena, docente all'Università Iberoamericana di Torreon, che afferma non solo di conoscere l'impenetrabile segreto ma anche di essere a conoscenza di come la Nasa lo scoprì casualmente. De La Pena afferma che la possibile causa del fenomeno sia la presenza di un vortice elettronico originato dall'esistenza, nel sottosuolo, di una imponente massa di ferro magnetico.
Una di queste storie, contenute nel libro Los UFO in Messico del Prof. Garcia, riferisce di un contadino, Matías López, 79 anni al momento della stesura del libro, che affermava di aver visto delle sfere di fuoco nel cielo sopra San Pedro, quando aveva solo 15 anni. Gli anziani gli avevano riferito che le palle di fuoco erano "la luce della fine del mondo" in arrivo sul pianeta, in pieno accordo con certe credenze religiose. Il vecchio contadino disse a Santiago García:


"Nonostante tutto quello che è successo, il mondo non è finito e le sfere di luce continuavano ad apparire. Ormai sono abituato da quando le ho viste per la prima volta di notte, quando stavo riunendo le mucche nella stalla. Alcuni fecero il segno della croce e altri erano fuggiti, ma io sono rimasto tranquillo nel campo a guardare queste luci che erano molto belle da vedere."
 
Circa le dimensioni di quegli oggetti, Lopez aveva indicato una dimensione apparente di 12 metri, dal colore che variava dal rosso al giallo ed emettevano dei sibili.
- volavano su e giù e facevano molto rumore. Piccoli fischi e poi un boato, come un fulmine - aveva riferito il contadino.
Nel mese di ottobre 1970, il Prof. Garcia aveva intervistato, a Guadalupe Becerra, una giovane testimone sulle stranezze avvenute nella locale città di Goma, Durango. La giovane di 12 anni gli aveva riferito che nella regione si verificavano ancora dei fenomeni luminosi:

"Ho visto una luce brillante nel cielo, sembrava una ruota che procedeva lentamente su per la montagna chiamata La Ballena e la luce era così forte che ho dovuto chiudere gli occhi perché stavano bruciando. Questa luce è diminuita gradualmente d'intensità stazionando sulla montagna per pochi istanti." 
Un avvistamento UFO davvero spettacolare venne segnalato in un giorno imprecisato, nel mese di settembre del 1976. Erano le 08:59, quando gli abitanti di Ceballos notarono la presenza di un oggetto gigantesco alla periferia della loro città. Almeno due dozzine di persone si erano riunite nella strada principale di Ceballos per guardare "l'apparato" sospeso in aria, come in attesa di un segnale. L'oggetto, dalla forma rettangolare, era stato stimato sui 300 metri ed era circondato da delle luci, che andavano dal verde al bianco e al blu, e pulsavano al ritmo di un ronzio proveniente dal suo interno. Il fenomeno fu accompagnato dallo spaventoso abbaiare all'unisono dei cani della città. José Madero, un vecchio e coraggioso abitante, pensò che l'intruso fosse un dirigibile e gli si avvicinò descrivendolo di colore argenteo, quasi come l'acciaio. Infine, l'oggetto prese quota e si diresse nella Zona del Silenzio.
Ma non è finita qui. Alcuni anni fa un’equìpe di documentaristi della televisione spagnola, guidati da F. Jimenez Del Oso e J.J. Benitez girarono un documentario sul ritrovamento di alcune tombe ricoperte da pietre all'interno delle quali vi erano sepolti degli esseri di oltre due metri di altezza dei quali furono rinvenuti gli scheletri. Tale ritrovamento fu attestato da alcune foto che sono comparse sia sulla TV spagnola che messicana. Purtroppo, alcuni anni dopo, al ritorno della medesima troupe nella zona, gli scheletri erano spariti, molto probabilmente venduti per pochi soldi dai contadini della zona o prelevati dai militari.
Il mistero, tuttavia, si infittisce a causa di un'altra insolita caratteristica del luogo, ovvero che molti animali si dirigono lì per morirvi. I contadini delle zone limitrofe conoscono da sempre tale peculiarità e quando è arrivato il momento, non impediscono ai propri capi di bestiame di migrare spontaneamente verso la Zona del silenzio. Il cimitero di ossa è inquietante, ma non possiede altra logica spiegazione, a parte il racconto di alcuni vecchi shamani del luogo che sostengono che in queste zone vi sono strane energie, tanto da sceglierle solitamente per le proprie meditazioni.
Le stranezze non si limitano agli oggetti avvistati nel cielo, colpisce il racconto di una coppia che al ritorno da un matrimonio in un villaggio della zona, dopo essere rimasti impantanati nel fango con il proprio autoveicolo, a causa di una delle rare piogge torrenziali che colpiscono questa parte del Messico, furono soccorsi da due individui alti più di due metri, dalle caratteristiche simili agli uomini, ma con una voce profonda. Indossavano una lunga tunica impermeabile gialla ed un copricapo con l'effigie di un triangolo con un punto al centro. 
 

mercoledì 3 ottobre 2018

UN CASO SCOZZESE


Il ricercatore Malcom Robinson autore del libro UFO Cases Files Of Scotland, descrisse la storia di due uomini che furono "addotti" ad Edimburgo, mentre erano in viaggio sulla statale A70.
La ricercatrice Linda Moulton Howe lo ha intervistato per farsi raccontare il rapimento simultaneo di Gary Wood e Colin Wright. La sera del 17/08/1992 verso le 20:00 i due uomini stavano percorrendo la A70, una strada poco frequentata e circondata da campi, quando notarono un disco sospeso di fronte a loro, a circa 50 metri dalla vettura. L'oggetto era lucido, di colore nero ed era fermo a circa sei metri dal suolo. I due sapevano perfettamente come erano fatti gli aerei e gli elicotteri e quello, di sicuro, non lo era. Era qualcosa di conosciuto. Illuminato dai fari della vettura, l’oggetto sembrava composto da due semisfere attaccate, con una sorta di gobba sulla parte superiore.
Stimarono il diametro in circa dieci metri, in quanto sovrastava tutta la carreggiata. Decisero di proseguire il viaggio anche se questo significava passare direttamente sotto l'oggetto, dal quale iniziarono a scaturire delle particelle argentee e scintillanti, come fiocchi di neve, che caddero sull’automobile. Immediatamente, i due piombarono nel buio più totale, tanto che credettero di essere morti.
 
 
Ma non era così. Le notti seguenti Gary e Colin fecero strani sogni, vedevano una misteriosa faccia grigia che si avvicinava a loro. In seguito scoprirono di avere alcune cicatrici recenti sul torso, sulle braccia e Colin, anche alla base del pene.
Tuttavia, solo nel 1994 i due decisero di consultare un ipnoterapeuta per cercare di svelare quel mistero che gli dava i tormenti e rivivere così quella sera del 17 Agosto. Le sedute rivelarono uno scenario di rapimento classico. Erano stati separati e condotti in stanze gelide. Gli alieni furono descritti come piccoli, con occhi a mandorla neri come l'inchiostro. Avevano delle linee rosse, gialle e verdi come branchie e sotto gli occhi presentavano delle fessure rosso scure, gialle e verdi. Alcune di queste piccole creature avevano una specie di rientranza nella parte superiore della testa che davano l'impressione di volti a forma di cuore.
Ad un certo punto Colin ricordò di trovarsi all'interno di un cilindro di grandi dimensioni che pareva essere composto da vetro trasparente. Era seduto lì, nudo. Il tubo trasparente, era circondato da una nebbia. Colin così racconta: - C'era un alieno all'ingresso della sala e altri tre che mi srutavano dal di fuori del tubo. C’erano altri tubi e in ogni tubo, vidi delle persone, anch’esse senza vestiti. Avevo difficoltà a distinguerli perché il tubo pareva essere ricoperto di brina. All'improvviso qualcosa usci dal pavimento della nave, si diresse verso i miei occhi e cominciò a roteare. Immediatamente, anche il mio cilindro iniziò a congelarsi.
Ed è proprio in quel momento che Colin iniziò a piangere. Non appena mostrò quella emozione, il processo di congelamento si arrestò.
Tuttavia, Colin non riusciva ancora a muoversi.
- Potevo solo muovere le palpebre, potevo vedere alla mia sinistra ed alla mia destra una dozzina di tubi simili con altre persone nude dentro, l'ho visto non ho alcun dubbio!
 
 
Nello stesso momento, Gary Wood era disteso su di un tavolo. Un oggetto cilindrico, come una lattina di colore argento, si sollevò dal pavimento e rimase sospesa in aria. Da una sporgenza del cilindro uscirono quelli che Gary descrisse come due LED di color rosso, che cominciarono a girare sopra la sua testa. Improvvisamente Gary notò una pozza di liquido simile al gel da barba che si mise a bollire sul pavimento della stanza, dalla quale emerse un piccolo essere grigio.
Gary era sul tavolo, incapace di muoversi, alzò lo sguardo e vide una sorta di lente nera, di forma ovale che, in alto, al centro della stanza, girava su se stessa. Misurava circa 150 centimetri di larghezza e 80 in profondità. Mentre Gary si trovava sdraiato ad osservare l’oggetto, chiedendosi cosa poteva essere, un braccio grigio, sottile e trasparente con lunghe dita si abbassò sul suo petto. Notò due piccole creature che si trovavano ai suoi piedi. Una di loro muoveva sul suo corpo un oggetto luminoso a forma di diamante che emetteva impulsi color arancio. Un altro essere uscì da una stanza molto luminosa e si diresse verso la sua sinistra dove c’era una donna. Era seduta sul pavimento, nuda e gli voltava le spalle. Aveva il mento poggiato sulle ginocchia e con le braccia si cingeva le gambe. Piangeva e forse tremava dal freddo. I suoi capelli avevano la permanente e riflessi biondi. Molto delicatamente si voltò verso Gary che notò le lacrime che gli scendevano sul viso, poi si rigirò verso il muro e continuò a fissarlo.
- La riconoscerei se la rincontrassi – continuò Gary – poi, alcune parole mi arrivarono nella mente e mi sforzai di capirle. Ero certo che queste parole non provenivano da me, non erano le mie.
Dissi ad alta voce nella mia testa: - Perché me lo chiedi?
La risposta fu: - Sanctuary.
Linda Howe è certa  che i due uomini hanno identificato la parola "Sanctuary" con il Pianeta Terra.
 
 
Alcuni mesi più tardi, una notte, Gary si svegliò e vide con sua sorpresa uno degli esseri grigi ai piedi del suo letto. L'essere pareva sorpreso di essere stato scoperto. Gary, che ora era in pieno possesso delle sue facoltà, volle mostrare alla creatura tutta il suo risentimento.
- Saltai dal letto e gli scagliai un pugno sul viso. Fu come colpire una bambola di cartapesta. Cadde saltando, fu divertente. Poi si fermò e corse attraverso il muro!
Alle domande di Malcom, Gary si è detto sicuro che questi esseri non vogliono farci del male e continua a ripetere: - loro vogliono venire qui. Non si trovano distanti da noi, sono molto vicini alla Terra.
Gary sostiene che, in futuro, accadranno sempre più rapimenti perché, dice: - hanno bisogno di noi. Siamo molto importanti per loro, non vogliono distruggerci. Hanno solo bisogno di noi.