Non potevo concludere il resoconto sull’aldilà, tralasciando la reincarnazione. Introdurrò questo argomento dicendo che le prove più obiettive, a favore della reincarnazione, provengono dai casi di regressione ipnotica e dal ricordo spontaneo di esistenze precedenti. Alcuni sostengono che queste prove possono, in realtà, essere spiegate con la possessione o l'influenza spiritica. Tutto è possibile, ma non concordo su questo. Procediamo con ordine: alla fine, vi spiegherò anche perché non sono d’accordo.
La regressione a vite precedenti consiste semplicemente nel porre una persona sotto ipnosi e chiederle di ritornare fino all'infanzia e oltre, fino a prima che nascesse. In molti casi la persona comincia a parlare di una o più vite precedenti, del modo in cui è avvenuta la sua morte e del periodo intercorso tra le vite, compresa la pianificazione della vita attuale.
Vi sono alcune ragioni per cui queste affermazioni devono essere considerate prove. Per esempio, in alcuni casi la persona sottoposta a regressione inizia a parlare in una lingua straniera mai imparata oppure ricorda dettagli sorprendentemente accurati che, sottoposti a verifica, vengono confermati. In alcuni casi la presunta causa di morte della vita precedente è comprovata nella vita attuale dalla presenza di un segno che l’individuo possiede fin dalla nascita.
Il Dott. Peter Ramster, psicologo, originario di Sydney, all’inizio della sua carriera, era molto scettico sull’argomento; eppure, finì per scrivere un libro: "In Search of Lives Past (Alla ricerca di vite passate) nel quale raccolse le sue esperienze. Nel 1983 Ramster produsse addirittura un sorprendente documentario televisivo nel quale quattro donne di Sydney, che non erano mai state all'estero, sotto ipnosi fornirono dettagli sulle loro vite precedenti. Quindi, accompagnate da una troupe televisiva e da testimoni indipendenti, esse furono portate all'altro capo del mondo.
Uno dei soggetti si chiamava Gwen MacDonald e prima di essere sottoposta a regressione, non credeva affatto nella reincarnazione. Si ricordò di una vita nel Somerset: quella di una ragazza di nome Rose Duncan, nata nel 1765 e morta nel 1782. Molti di questi ricordi, che sarebbe stato impossibile tirar fuori da un libro di storia, furono confermati di fronte a testimoni quando la donna fu portata sul luogo. Sebbene non fosse mai uscita dall'Australia, fu in grado di localizzare correttamente i villaggi che aveva conosciuto. Fu in grado di guidare la troupe televisiva, conosceva l'ubicazione di una cascata e il posto in cui si trovavano le pietre che formavano un passaggio su cui camminare; gli abitanti del luogo confermarono che le pietre erano state rimosse quarant'anni prima. Individuò un incrocio in cui era certa che ci fossero state cinque case; delle indagini confermarono la correttezza delle sue affermazioni, rivelando che le case erano state abbattute trent'anni prima e che una delle case era costruita in legno di cedro proprio come sosteneva la MacDonald. Conosceva esattamente i nomi che avevano i villaggi duecento anni prima, anche quelli che non esistevano più sulle carte geografiche e quelli i cui nomi erano stati modificati. Si scoprì che le persone che sosteneva di avere conosciuto erano esistite veramente; una, addirittura, era inserita negli archivi del reggimento di cui lei sosteneva di aver fatto parte. Conosceva a menadito le leggende locali, utilizzava correttamente oscuri termini obsoleti della zona occidentale del paese, non più presenti nemmeno nei dizionari. Sapeva che gli abitanti del luogo chiamavano "San Michele" l'Abbazia di Glastonbury un fatto che venne provato solo grazie a un oscuro testo risalente a duecento anni prima e non disponibile in Australia. Fu in grado di descrivere correttamente il modo in cui un gruppo di druidi si recava, secondo un percorso a spirale, sulla Glastonbury Hill per celebrare il rito di primavera; un fatto sconosciuto alla maggior parte degli storici universitari. Sapeva che sul suolo dell'Abbazia di Glastonbury c'erano due piramidi che non esistono più da molto tempo. A Sydney fu in grado di disegnare in maniera dettagliata l'interno della sua casa di Glastonbury, descrizione che si dimostrò assolutamente corretta. Descrisse una locanda che si trovava lungo la strada che portava a casa sua: fu trovata lì. Gli abitanti del luogo, inizialmente diffidenti, cominciarono a chiederle delle informazioni sulla storia locale e lei risposte a tutti i quesiti con dovizia di particolari.
La ricerca scientifica condotta sulla reincarnazione dal Dott. Ian Stevenson, Professore di Psichiatria presso la Scuola di medicina dell'Università della Virginia, è la più interessante.
Per un certo numero di anni, servendosi del metodo scientifico, intervistò, negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Tailandia, in Turchia, in Libano, in Canada, in India e in altri Paesi, oltre quattromila bambini che sostenevano di ricordare una serie di eventi accaduti in vite precedenti. La procedura dell'indagine scientifica prevedeva il controllo e l'esame (se pertinenti) di documenti, lettere, referti autoptici, certificati di nascita e di morte, referti ospedalieri, resoconti giornalistici e simili.
I referti medici sono importanti, specialmente quando un bambino sostiene di essere stato assassinato in una vita precedente, visto che Stevenson scoprì che nei casi di morte violenta il bambino poteva presentare, già dalla nascita, dei segni nel punto in cui era stato pugnalato, colpito da un proiettile o da qualunque altra cosa che ne avesse cagionato la morte.
Tra i casi citati, in cui sono presenti questi "segni di nascita", un esempio significativo è quello di Ravi Shankar. Questi ricordò con orrore che da bambino era stato decapitato da un parente che sperava di ereditare i beni di suo padre. Si scoprì che il bambino rinato aveva un segno di nascita tutto intorno al collo. E quando si indagò sulle sue affermazioni, si scoprì che la persona che egli sosteneva di essere, era effettivamente morta in quella maniera.
Un secondo caso riguardava un bambino turco che ricordava di essere un rapinatore che stava per essere catturato dalla polizia. Si suicidò sparandosi con un fucile appoggiato sul lato inferiore destro del mento. Il bambino, che sosteneva di ricordare la sua vita, era nato con un segno ben visibile sotto il mento. A seguito di ulteriori indagini, si scoprì che aveva un altro segno di nascita esattamente nel punto dal quale il proiettile sarebbe dovuto uscire.
Mentre il Dott. Stevenson indagava in Turchia su questo caso particolare, un anziano lo informò che si ricordava dell'accaduto e fornì la sua testimonianza sulle condizioni del corpo del suicida.
La ricerca scientifica di Stevenson riuscì a scuotere il mondo accademico dal suo solito compiacimento scettico. Fu una delle prime volte che uno scienziato con una solida reputazione nel campo delle scienze fisiche forniva la dimostrazione che, in base a tutti i criteri oggettivi, esistevano prove evidenti a favore della reincarnazione e inevitabilmente, a favore dell'Aldilà.
Uno dei casi uno dei più spettacolari nella storia dei "ricordi spontanei di vite precedenti", internazionalmente noto, è quello di Shanti Devi. Si verificò in India nel 1930 e fu esaminato, solo più tardi, dal Dott. Stevenson, sulla base delle abbondanti informazioni ancora disponibili. Egli individuò ventiquattro attestazioni che furono confermate dai fatti.
Nel 1930, all'età di quattro anni, a Delhi, in India, Shanti Devi iniziò a menzionare alcuni dettagli riguardanti vestiti, cibo, persone, eventi e luoghi che sorpresero i suoi genitori. In breve, Shanti si identificò come Lugdi, una donna vissuta a Muttra, distante 128 chilometri da Delhi. Parlava il dialetto di quella zona senza averlo mai imparato, sostenne di avere dato alla luce un bimbo che era morto dieci giorni dopo il parto. Quando fu portata a Muttra riconobbe il marito della vita precedente, Kedar Nath e discorse con lui della loro vita passata. A Muttra, poco prima di arrivare nella casa in cui viveva, fu capace di identificare con precisione una gran quantità di luoghi, fu in grado di dire con precisione dove si trovavano i mobili quando viveva nella sua casa, sapeva che nella sua vita precedente aveva celato 150 rupie in un angolo nascosto di una stanza, per tenerle al sicuro. Il marito della vita precedente, Kedar Nath, però confessò che i soldi non si trovavano più lì poiché lui li aveva presi. In mezzo alla folla, Identificò correttamente i genitori di Lugdi.
Per le autorità del posto, il caso fu talmente impressionante che, per indagare su di esso, venne istituito formalmente un comitato di personalità di rilievo che comprendeva un importante uomo politico, un avvocato e il direttore responsabile di un quotidiano (Pandit Neki Ram Sahrms, Tara Chand Mathur e Lala Deshbandu Gupta). Il comitato giunse alla conclusione che Shanti conosceva cose che non avrebbe potuto apprendere né con l'inganno, né con la frode né in qualunque altro modo. Il verdetto definitivo stabilì, in termini molto chiari, che tutte le prove supportavano in maniera decisiva la reincarnazione.
Il caso ebbe notorietà internazionale e attirò l'attenzione di moltissimi sociologi e scrittori.
Un caso verificatosi in Inghilterra, capace di convincere molti esperti compreso lo psichiatra Dott. Arthur Guirdham, fu quello della Signora Smith, una normalissima casalinga che da anni soffriva di incubi tremendi nei quali sognava di essere bruciata sul rogo. La Smith diede al Dott. Guirdham delle copie di disegni e di versi di canzoni che aveva scritto da bambina quando andava a scuola. Nel 1944 aveva ricostruito, parola per parola, delle canzoni che furono rinvenute negli archivi solo nel 1967. Degli esperti di francese medievale confermarono che i versi erano scritti in lingua doc, l'idioma parlato nella Francia meridionale nei secoli XII e XIII. Riuscì a stupire gli esperti con la sua conoscenza dei Catari di Tolosa che erano stati perseguitati dall'Inquisizione; conosceva dettagli storici che vennero alla luce solo dopo indagini molto impegnative. conosceva, ad esempio, le figure rappresentate su vecchie monete francesi, la struttura di alcuni edifici, particolari esatti sulla "sua" famiglia e sulle relazioni sociali di persone che non erano presenti sui libri di testo e che, alla fine, furono rinvenuti negli archivi dell'Inquisizione. Sapeva, inoltre, che la cripta di una certa chiesa veniva usata per rinchiudere i prigionieri religiosi.
In seguito, Guirdham documentò il tutto nel libro "The Cathars and Reincarnation" (I Catari e la reincarnazione) e pur essendo stato completamente scettico, tanto da essere soprannominato "San Tommaso", mise in gioco la sua considerevole reputazione conferendo con i suoi colleghi medici sulla Reincarnazione.
Quando vengono messi a confronto con queste prove, assai convincenti, a favore della reincarnazione, i critici si sforzano invano di trovare delle spiegazioni alternative. Sostengono che si è trattato di percezione extrasensoriale, di telepatia o di chiaroveggenza. In alternativa, gli scettici hanno sostenuto che si tratta di frode, criptoamnesia, possessione spiritica, fantasia, paramnesia, di ricordi ereditati o addirittura di inconscio collettivo. Per brevità, esamineremo solo una di queste ipotesi, secondo me, la più suggestiva: la possessione spiritica.
Fonti religiose asseriscono che, quando un bambino sostiene di ricordare una vita precedente, in realtà accade che un'entità, uno spirito maligno, ha assunto il controllo della sua mente e le informazioni provengono dallo spirito e non dal presunto bambino rinato.
Sono abbastanza scettico. In primo luogo, non vi sono prove a sostegno di questa tesi, poiché la possessione nei bambini piccoli, in particolare di quelli di età prossima ai due anni, è estremamente rara, sempre ammesso che si verifichi. Per essere posseduti dal demonio occorre maturare delle convinzioni: la possessione avviene solo se si crede. In effetti, nessun ateo è mai incorso nella possessione. Potemmo definirla una sorta di corteggiamento: funziona solo se si è sedotti. Inoltre, nella maggior parte dei casi, questi bambini fanno le loro affermazioni su una vita precedente in maniera piuttosto spontanea, pienamente consapevole e non in uno stato alterato di coscienza. Un'altra ragione per cui non ci credo è che il controllo spiritico del bambino dovrebbe essere in grado di spiegare i segni di nascita: per le ragioni espresse in precedenza, non è credibile che uno spirito imprima un segno di nascita mentre il bambino si trova ancora nel grembo materno o che riesca a trovare una persona reale che sia morta tragicamente e che presenti gli stessi segni che mostra il bambino, al solo scopo di raccontargli quella vita in particolare. Infine, il bambino rinato si stupisce per il fatto che i parenti che conosceva nella vita precedente adesso sono molto più anziani: hanno le rughe oppure hanno perso i capelli, i denti, etc. Se uno spirito si fosse impossessato del bambino, sarebbe perfettamente in grado di riconoscere l'ambiente e i suoi parenti così come sono. Il fatto che i ricordi del bambino, riguardo ai parenti e all'ambiente esterno, s’interrompono esattamente al momento della morte della vita precedente, non fa che rafforzare l’ipotesi che non si tratta di possessione.