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giovedì 19 maggio 2022

L’IPOTESI ALTERNATIVA DI J. VALLÉE


L'astronomo Jacques Vallée ha sviluppato un'ipotesi alternativa: gli UFO fanno parte di un meccanismo per controllare l'umanità.
Il Dr. Jacques Vallée, per chi non lo sapesse, per sessant’anni, ha studiato molto da vicino il “fenomeno”. È uno dei pochi ricercatori che ha lavorato sul campo, collezionando numerose testimonianze e materiali. Raccolse detriti di UFO da diversi incidenti, li esaminò in laboratorio e concluse che non erano stati realizzati sulla Terra.
Nacque in Francia dove, a Lille, terminò il suo Master in astrofisica. Successivamente, andò negli Stati Uniti dove conseguì il dottorato di ricerca in informatica alla Northwestern University. È stato anche ricercatore senior presso l'Augmentation Research Center dell'SRI, finanziato dalla DARPA.
È una delle poche persone che ha dato all'Ufologia un valore aggiunto. Durante una sua intervista, nel 1986, affermò il principio secondo il quale gli UFO sono oggetti fisici che interagiscono con l'ambiente, che provocano effetti psicologici e fisiologici sui testimoni, che lasciano tracce sul terreno e che sembrano in grado di manipolare il tempo e lo spazio in modi che vanno oltre la nostra comprensione.
Sembra che, quando lavorava per Comitato spaziale francese, avesse visto i suoi superiori distruggere i tracciati di un rilevamento radar riguardante l’avvistamento di un UFO che la sua squadra aveva osservato. Questo episodio, insieme a un avvistamento personale avvenuto diversi anni prima, scatenò il lui l’interesse per l’ufologia.
Inizialmente in linea con l'ipotesi extraterrestre, iniziò presto a rendersi conto dei suoi gravi difetti, ovvero:
  1. gli incontri ravvicinati sono molto più numerosi di quanto richiederebbe una semplice indagine esplorativa della Terra;
  2. è improbabile che la struttura del corpo umanoide dei presunti "alieni" abbia avuto origine su un altro pianeta: è biologicamente adattata ai lunghi viaggi nello spazio;
  3. il comportamento riportato in migliaia di rapporti di rapimento contraddice l'ipotesi di una sperimentazione genetica o scientifica sull'uomo da parte di una razza avanzata (su questo punto non sono d’accordo);
  4. il ripetersi del fenomeno, ben documentato nel corso della storia umana, dimostra che gli UFO non sono solo un fenomeno contemporaneo;
  5. l'apparente capacità degli UFO di manipolare lo spazio e il tempo suggerisce alternative radicalmente diverse e più variegate.
Pubblicato nel 1975, “The Invisible College: What a Group of Scientists ha Discovered About UFO Influences on the Human Race” è stato il quarto lavoro di Jacques Vallée sulle sconcertanti vicende dei contatti alieni. Avanzò l’ipotesi che questi fenomeni fossero una sorta di "sistema di controllo" sulla coscienza umana.
L'idea alla base di questa ipotesi è che gli UFO sono essenzialmente un "teatrino" organizzato per generare nelle persone una reazione emotiva. L'ipotesi del “teatrino” proposta dal Dr. Vallée lascia, ovviamente, invariate alcune domande: chi o cosa è responsabile del fenomeno?
Se non è umano, allora cos’è?
Infine, visto la maggior parte delle persone non si preoccupa degli UFO e non ha alcun interesse per l'argomento, regge davvero questa teoria?
Anche altri ricercatori hanno commentato questa idea, sottolineando che:
  1. gli "alieni" sono estremamente simili agli spiriti burloni proposti dalla mitologia;
  2. gli incontri con gli UFO sono così assurdi da apparire addirittura incredibili, specie alla luce di un’indagine scientifica, ma lasciano dietro di sé tutta una serie di indizi, a riprova che l'incontro è effettivamente avvenuto;
  3. gli incontri con gli UFO sembrano spesso “stuzzicare” gli osservatori, comprese le autorità, permettendo agli stessi di registrarli, ma rimanendo sempre al limite dell'osservabilità (come se l'unico scopo dell'incontro fosse quello di assicurarsi che le persone lo abbiano visto);
  4. in relazione al punto 3, molti dei presunti occupanti di UFO si conformano a come la società vorrebbe che apparisse un alieno. Anche le navicelle si conformano a come dovrebbero essere secondo i dettami della fantascienza (come se, in qualche modo, si trattasse di un set cinematografico);
  5. la tendenza degli UFO e dei loro occupanti a materializzarsi dal nulla e scomparire istantaneamente implica che potrebbero essere una sorta di illusione o proiezione;
  6. non c'è un vero motivo per pensare che un UFO e il suo occupante siano di natura extraterrestre, tuttavia, le persone presumono che lo siano;
  7. I "flaps" degli UFO (avvistamenti in gruppo o in formazione) sono simili a un programma educativo. Come se lo scopo fosse quello di rafforzare la fede nella loro esistenza.
Il Dr. Vallée ha affermato che quando si indaga su un incontro UFO, l'attenzione dovrebbe essere concentrata sul testimone, su come interpreta l'evento e su come questo ha influenzato la sua vita (aveva notato come molte persone tendevano a reagire emotivamente a un avvistamento: come se si trattasse di un’esperienza spirituale o religiosa).
Comprendere quale sia l'effetto apparentemente previsto dell'incontro sul testimone è la chiave per comprendere il fenomeno, poiché cercare di indagare sugli “oggetti” è praticamente impossibile: non porta ad alcun risultato. Ecco perché l’ufologia non può limitarsi all’osservazione delle immagini! Lui pensava che per comprendere a fondo il fenomeno si dovesse cercare, in qualche modo, di interferire con “l'esperimento” alieno ed osservare eventuali reazioni.




La crescente richiesta di declassificare i rapporti sugli UFO ha portato qualche risposta, ma anche un'immensa quantità di domande. Dai recenti documenti del Pentagono è emerso che alcuni avvistamenti hanno prodotto delle vittime. Si sono riscontrati nei testimoni gravi problemi di salute dovuti a ustioni da radiazioni e danni al sistema nervoso. A volte, la vittima ha avvertito nettamente una scossa elettrica attraversagli il corpo. Le vittime erano, per lo più, personale della difesa, del governo o che lavoravano nell'industria aerospaziale. Il libro "Skinwalkers at The Pentagon" parla dell'Advanced Aerospace Weapon System Applications Program (AAWSAP), che era una continuazione dell'AATIP. Nel libro, i ricercatori cercano di documentare il fenomeno facendo riferimento a degli strani eventi che sembrano “infettare” gli esseri umani. L'AAWSAP ha analizzato casi di incursioni sulle basi militari statunitensi, rilevando strani fenomeni che gli investigatori hanno incontrato allo Skinwalker Ranch. L'incontro con gli UFO spesso portava a "contagiare" il personale militare che visitava il ranch che si portava via "qualcosa" il cui potenziale si rivelava solo una volta tornati a casa. Provocava spaventose “epidemie” di fenomeni paranormali nelle loro famiglie che terrorizzavano se non addirittura ferivano i loro figli. 

lunedì 16 maggio 2022

JULIA




Il caso in questione è fornito da Preston Dennett, un noto ricercatore UFO. Preston Dennett ha iniziato ad interessarsi di UFO e del paranormale nel 1986, quando ha scoperto che la sua famiglia, i suoi amici e i suoi colleghi erano tutti incorsi in fenomeni drammatici e inspiegabili. Da allora, ha intervistato centinaia di testimoni e ha indagato su un'ampia varietà di fenomeni. È un investigatore del Mutual UFO Network (MUFON), un cacciatore di fantasmi, un ricercatore del paranormale ed è autore di ben ventotto libri e più di 100 articoli UFOlogici/misterici.
Nel suo libro, "Wondrous: 25 True UFO Encounters", pubblicato nel 2021, Dennett ha raccontato gli incontri di Julia (pseudonimo) con gli alieni grigi e ciò che lei ha appreso da loro.




A diciannove anni, Julia lasciò la sua famiglia e la sua casa, a Prunedale, in California. La sua infanzia era stata difficile e piena di eventi inspiegabili. Aveva cercato di farsi aiutare dai suoi genitori, ma loro non la capivano e soprattutto, non le credevano. Quindi, si lasciò tutto alle spalle, decisa ad andare il più lontano possibile.
Finì per stabilirsi sulla costa orientale degli Stati Uniti, dove iniziò a ricostruirsi una vita. Qui trovò un lavoro e un posto dove vivere. Avviò la sua piccola impresa, strinse nuove amicizie e incontrò l'uomo che, un giorno, sarebbe diventato suo marito.
Finalmente tranquilla, cominciò a scrutare nella sua infanzia, cercando di trovarvi l'origine del turbamento. Ricordò eventi terrificanti durante i quali la sua stanza era piena di luce e di figure in ombra che le si avvicinavano. Per caso si imbatté in documentazioni che descrivevano interazioni con alieni e UFO e si rese subito conto che, probabilmente, era proprio quello che le era successo: erano alieni. Ma l'idea stessa la terrorizzava e in un primo momento, non volle accettarla. Scelse di non pensarci e di andare avanti con la sua vita. Ma nel 2011 tutto cambiò.
Sentì un impulso improvviso e molto forte che la persuase a tornare in California. Non sapeva il perché ma ammise che si sentiva spinta a farlo.
Quindi, col suo ragazzo, si trasferirono a Pacific Grove, in California e da quel momento la sua vita prese una svolta. Iniziò a sentire degli strani suoni, armonici, provenire dall'orecchio e temette di essere affetta da acufene. Il ricorso a un medico non diede alcun risultato: il dottore la trovò in salute. Escluse che ci fosse un insetto nel condotto uditivo, come lei temeva e non era neanche affetta da acufene.




Intanto, strane sfere luminose iniziarono a volteggiare sopra la casa. Una sera, vide chiaramente un oggetto strutturato nel cielo. Julia lo vide attraverso il lucernario. Sarebbe fuggita ma era paralizzata e subito dopo, si addormentò.
Al mattino, pensando fosse stato solo un brutto sogno, raccontò tutto al suo ragazzo. Non poteva più vivere senza confidarsi con qualcuno: i ricordi della sua infanzia stavano tornando a galla. I toni lancinanti nel suo orecchio destro stavano diventando insopportabili e gli UFO volavano realmente sopra la loro casa: i suoi problemi erano dovuti agli alieni. Li aveva visti quando era soltanto una ragazza, ora erano tornati e lei si convinse che il ronzio che avvertiva in un orecchio fosse, con ogni probabilità, dovuto a un impianto alieno.
Il suo ragazzo era scioccato, ma le era anche molto vicino. Le credeva, ma non aveva idea di come aiutarla.
Poi una sera, si svegliò e sentì uno strano suono musicale che risuonava per la casa. Vagò in cerca della fonte di emissione, ma si rese conto che proveniva dalla sua testa. Si ritrovò ad essere trascinata a bordo di una navicella per essere deposta su un tavolo, in una piccola stanza rotonda, circondata da esseri bassi, magri, dalla pelle grigia con grandi teste calve e grandi occhi scuri.
Le porsero un bambino e le chiesero di tenerlo: era un piccolo alieno grigio. Julia rimase scioccata. Guardando fuori dall'astronave, vide l'oscurità dello spazio e molto più in basso, il pianeta Terra.




Era mattina ed era di nuovo a letto. Guardando il suo addome, notò i segni di tre punture. Sia Julia che il suo compagno (che intanto era diventato suo marito) rimasero scioccati e traumatizzati. E rimasero perplessi quando poi scoprirono che Julia era incinta.
Da quel momento, gli eventi si sono moltiplicati. Julia continuava a svegliarsi ritrovandosi incapace di muoversi. Una sera, anche suo marito si svegliò e poté vedere un alieno grigio entrare nella loro camera da letto.
Poco dopo, Julia ebbe un aborto spontaneo. Era segretamente sollevata. Quella gravidanza non le era sembrata normale ed era certa che avesse qualcosa a che fare con la notte in cui era stata addotta.
Fuggirono dalla California e si trasferirono sulla costa orientale. A quel punto, seguì un periodo di tranquillità o almeno così pensavano. Ebbero il loro primo bambino e successivamente, Julia rimaste incinta del loro secondo figlio.
Ma, una mattina, Julia tentò qualcosa di impensabile: volle allungare virtualmente la mano per toccare mentalmente il bambino alieno che aveva tenuto in braccio anni prima. Con grande meraviglia constatò che si era stabilito un contatto immediato. Con gli occhi della mente, vide un grigio. Si presentò a lei dichiarando che il suo nome era Sen e che aveva, in gran parte, il suo DNA. Quindi iniziò una lunga conversazione dando a Julia tutte le risposte sugli strani eventi in cui era incorsa nella sua vita.
Il contatto telepatico era così potente che le sembrava di trovarsi per davvero all'interno della navicella. Era insieme a lui e poteva vedere tutto ciò che stava intorno.
Julia ha riferito che l’alieno le ha mostrato il suo pianeta, l'astronave e la tecnologia. Inoltre, le è stato rivelato il loro programma. Sen le spiegò che, tanto tempo fa, la loro specie non era poi tanto diversa dalla nostra, ma queste creature decisero che era giunto il momento di dedicarsi all’esplorazione dello spazio. Così iniziarono a sperimentare su se stesse per creare corpi più adatti ai lunghi viaggi nello spazio selezionando i filamenti di DNA. Per essere più efficienti, rinunciarono alle emozioni agendo sui sistemi ormonali e modificando le vibrazioni e le frequenze tramite una terapia che utilizzava la luce. Questo li trasformò fisicamente in creature asessuate. Ma, venuta meno l’attrazione fisica, hanno iniziato a non sentire più empatia per gli altri individui della propria specie: la riproduzione diventò poco interessante e iniziarono a produrre dei cloni.
Per quanto concerne lo strano rumore nelle sue orecchie, Sen le disse che proveniva da lei. Era il suono delle sue vibrazioni ormonali, loro lo stavano amplificando per mappare e registrare quella specifica frequenza.
Julia seppe, quindi, che l'impianto nell’orecchio era un dispositivo di registrazione che mappava le vibrazioni prodotte da risposte ormonali ed emotive. Lo scopo di questo studio non è molto chiaro, ma sembra che, in qualche modo, serva ad arricchire il DNA alieno, forse per ritrovare e rigenerare nei nascituri quei sentimenti e quelle emozioni ormai perdute.

domenica 1 maggio 2022

LA MANNA


Qual è stata la misteriosa sostanza fornita da Dio per nutrire gli israeliti mentre vagavano nel deserto? La Bibbia indica la manna come cibo (sostanza commestibile) fornito direttamente da Dio, durante la peregrinazione del popolo d'Israele.

 

 

L’Esodo, inizialmente, illustra la sofferenza del popolo ebraico in Egitto, poi spiega come gli israeliti uscirono dal paese dove erano stati schiavi per recarsi nella Terra Promessa. Per farlo, dovevano attraversare il deserto del Sinai. Le scorte di cibo non potevano durare a lungo, certo non per 40 anni; d’altronde erano nel deserto, dove non cresce nulla ed anche la selvaggina è altrettanto scarsa. A questo punto, per evitare che la popolazione morisse letteralmente di fame, Dio fece scendere la manna dal cielo. La manna è descritta come una specie di seme. Questi “semi” venivano raccolti giorno per giorno, tutti i giorni. Il sabato, non cadevano.

Nell'Esodo è scritto che la manna appariva ogni notte, la si raccoglieva di mattina, dopo la scomparsa della rugiada: doveva essere raccolta prima che il calore del sole la sciogliesse. 

Questo seme era simile a quello del coriandolo, bianco, che dopo essere stato macinato e cotto aveva il sapore di una cialda con miele, sebbene in alcuni resoconti sia descritto come dello stesso colore della mirra indiana. 

Però, nella Bibbia ci sono diverse descrizioni riferite alla manna. Mentre nel quarto libro di Mosè è descritta come una sorta di rugiada che si depositava al suolo durante la notte, nell’Esodo è, invece, descritta come una cosa sottile, simile a una “scaglia" che ricopriva il terreno come una gelata. Ci sono dettagli che fanno pensare alla Manna come al bdellio, una oleo-resina semitrasparente estratta dagli alberi che crescono in Etiopia, Eritrea e Africa subsahariana.

A dire il vero, di questo cibo mandato da Dio, per evitare che la popolazione morisse di fame, non sappiamo con certezza cosa fosse. Nel libro dell'Esodo, agli israeliti veniva raccomandato di mangiare solo la manna che avevano raccolto ogni mattina poiché quella immagazzinata marciva e generava dei vermi. Tuttavia, curiosamente, la manna immagazzinata il giorno prima del sabato non si deteriorava durante la notte, come si afferma chiaramente in Esodo 16:23–24:

 

 

Alcuni credono che lo Zohar, una raccolta di commenti spirituali e interpretazioni della Torah incentrata sulla credenza mistica della Kabbalah, possa offrire maggiori dettagli su questa misteriosa fonte di cibo. Nello Zohar, ci sono descrizioni di ciò che viene definito l'Antico dei Giorni: Colui che fornisce la manna. Nel  Libro di Daniele, "Antico dei giorni" è un epiteto di Dio. Negli inni e nelle icone dei cristiani ortodossi orientali, l'Antico dei giorni è talvolta identificato con Dio Padre o occasionalmente con lo Spirito Santo. 

Ma il teorico degli antichi astronauti, Giorgio A. Tsoukalos, ci dice che il testo descrive ben altro: parla di cervelli di dimensioni diverse, volti di dimensioni diverse che sono collegati con tubi e a sorgenti luminose diverse. Per i teologi questa, per quanto bizzarra, è una descrizione di Dio. Tuttavia, vista da una prospettiva diversa e diciamolo pure, più moderna, ciò che viene descritto nello Zohar, più che una raffigurazione divina, sembra piuttosto una macchina. Una macchina in grado di produrre (anche) la manna. 

Ora, sempre che sia esistita una macchina del genere, gli israeliti dove l’avrebbero presa?

Una teoria suggerisce che l'abbiano rubata agli egiziani, mentre un’altra, più controversa, appoggia l’ipotesi che l’abbiano ricevuta da #extraterrestri preoccupati per la loro sorte. Insomma, un gesto umanitario affinché nel deserto, non morissero per inedia. Ma, come per l'Arca dell'Alleanza, questa macchina è scomparsa, ingoiata dai meandri della storia.

 

 

Nel 1978, George Sassoon e Rodney Dale scrissero un libro, basato su una traduzione di una sezione dello Zohar, intitolato "The Ancient of Days". Nel libro, gli autori concludono che la manna fu prodotta da una macchina che aveva creato un cibo a base di alghe. Una macchina del genere fu perfino costruita da George, che era un ingegnere, secondo le indicazioni contenute nel libro. In effetti, fu in grado di creare una fonte di cibo derivato dalle alghe. 

Al giorno d’oggi, gli scienziati hanno sperimentato con successo un processo che produce una sostanza ricca di proteine ​​per mezzo dell'energia solare, del vapore acqueo e dell’alga Clorella. 

Potrebbe rappresentare la duplicazione di una tecnologia che era già conosciuta migliaia di anni fa?