Oggi l’Italia è al centro di una discussione aperta sulla xenofobia e il razzismo (il primo, un atteggiamento di odio e di paura per i migranti arrivati dagli altri paesi, il secondo, l’odio e la paura degli italiani per gli italiani stessi). Cosa dire a difesa di un intero popolo che si riunisce soltanto quando ci sono i mondiali di calcio, un popolo socievole e al tempo stesso facilmente corrompibile, un paese umile eppure intollerante con chi arriva adesso su imbarcazioni di fortuna, alla ricerca di una vita migliore?
Qual è la ragione per cui un popolo che è stato emigrante interi secoli e lo è tutt’oggi, disprezza chi arriva dalle sponde opposte del Mediterraneo, in fuga da guerre e povertà?
L’unica ragione possibile è che ci troviamo di fronte a “un popolo che ha perso la memoria”.
Cosa dire a difesa di un intero popolo che si riunisce soltanto quando ci sono i mondiali di calcio, un popolo socievole e al tempo stesso facilmente corrompibile, un paese umile eppure intollerante con chi arriva adesso su imbarcazioni di fortuna, alla ricerca di una vita migliore?
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