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mercoledì 28 aprile 2021

INTERAZIONE


La prima interazione aliena di “T” (Testimone che non ha voluto rendere noto il suo nome) avvenne nel 1988. Era un’estate calda e umida, lei non era lontana dai suoi genitori: era a meno di duecento metri, in compagnia di un suo coetaneo. Stavano seduti su un muretto tra le macchine posteggiate lì dai familiari, ma si premurano di restare in vista. I due amici chiacchieravano del più e del meno e si fece sera.
Improvvisamente ebbero una sorta di torpore ed entrambi si ritrovano a guardare verso l’alto. Videro un disco volante color arancio (come il ferro fuso) sopra le loro teste a meno di 100 metri di altezza (forse meno). L’avvistamento durò solo un secondo e finì quando l’oggetto, eseguendo una spirale velocissima verso l’alto, sparì in un battito di ciglia. I due ragazzi si guardarono, increduli ma consapevoli di ciò che avevano visto. Hai visto? Lui le chiese e lei rispose con un sì. In quel preciso istante un parente della ragazza si avvicinò con piglio deciso per rimproverarli: li avevano cercati, invano, per oltre un ora. Affermò che li avevano cercati dappertutto, che erano letteralmente spariti e quando i ragazzi si giustificarono dicendo che non si erano mai mossi da lì, non furono creduti.
Ci fu, quindi, un episodio di missing time? 
All’epoca i due giovani, non sapevano nulla riguardo a dischi volanti, alieni e rapimenti. Non sapevano cosa fosse un missing time e non avevano la minima conoscenza di alcun fenomeno paranormale (ancora oggi T non mostra un grande interesse  per questi argomenti).
Tuttavia capirono che lo stato di torpore, associato a uno strano formicolio nelle gambe, potevano essere riconducibili all’oggetto visto “poco” prima.
I giorni passarono e la curiosità, in entrambi, cresceva. Ma nessuno era propenso a parlarne; increduli, si limitavano a chiedere conferma di ciò che i loro occhi avevano visto. Con il tempo però, si resero conto di avere dei vuoti di memoria.
Nonostante che la vita li avesse separati, i due amici rimasero sempre in contatto. Per anni ho tentato di saperne di più, scrivendo a T, parlando con lei quando era possibile e cercando, invano, di conoscere l’altra persona.
Molto interessanti sono i racconti onirici (sogni vividi), che si susseguirono a questo evento e che, per diversi anni, continuarono a manifestarsi nonostante che la ragazza fosse ormai divenuta una donna.
Questi eventi onirici hanno come protagonisti una specie aliena dalle fattezze umane. Vivrebbero tra noi, perfettamente integrati nella nostra società. Sono individui alti (tra i 180-200 cm) dotati di corporatura massiccia: sono molto forti. Sono inespressivi, bruni, privi di barba, hanno sempre occhi profondi e neri, pupille grandi e dilatate e non provano alcun sentimento verso quelle che appaiono come le loro vittime.
Essi entrano nella stanza o conducono T, con una specie di lettiga, in un altro luogo.

Quando si presenta – racconta T - questo tizio, in particolare, mi piace, ma mi fa anche molta paura.  Ma non è sempre lo stesso. Sembra che si conoscano bene tra loro, eppure vengono sempre da soli e sono soli quando mi costringono al rapporto. Io non posso muovermi. Provo terrore, ora che ci penso bene, il terrore è la cosa che provo di più, ma non posso oppormi, neanche mentalmente. Ne sono attratta, ma so che non è una cosa bella. Si tratta di un rapporto meccanico, lui lo fa e basta e dura anche poco. Io sento calore, ma non come in un normale piacere sessuale, sembra una cosa surreale, finta.
Mentre abbiamo il rapporto, è assente: lo sguardo è inespressivo come non provasse piacere o sentisse addirittura fastidio. Non ha alcuna espressione facciale: sembra addirittura che gli manchino i muscoli tipici delle mimiche facciali. Alla fine lui sparisce e a me rimane un torpore in tutto il corpo. Infine, riprendo regolarmente il sonno, anche perché non ho più problemi a muovermi e quindi continuo a dormire fino al mattino.


Di per se i sogni sono inquietanti e pur essendo analizzabili in chiave semplicemente psicologica, ricordano molto da vicino abducion (vere o presunte), riguardanti donne costrette a rapporti sessuali durante incontri del quarto tipo.
La cosa raccapricciante, però, è che ai sogni susseguono, spesso a distanza di giorni, degli incontri reali. Ecco ciò che mi è stato riferito: 

"Spesso mi capita di vedere per strada i soggetti che ho sognato qualche giorno prima, sono sempre solitari, mai scomposti e sembra quasi che mi controllino. A volte mi giro, avendo la netta sensazione di essere seguita e incrocio lo sguardo di uno di loro. Di solito è la stessa persona, lo stesso alieno che, spesso, vedo nei miei sogni. Lui non mostra alcuna emozione, mi guarda con sguardo spento e vuoto. Io, sul momento, so di conoscerlo ma non ricordo dove l’ho visto. Poi ripensandoci, mi ricordo dei miei sogni (che riaffiorano nei giorni seguenti) e di averlo visto proprio in quei sogni particolari.
Non so chi siano, né come si chiamino, né che voce hanno, non so nulla di loro. Ho cominciato a vederli dopo che sono cominciati i sogni. Non ne ho paura quando li vedo di giorno, perché sembrano incapaci di farmi del male, anche se mi costringono a fare altro di notte. Nella vita reale non si avvicinano, quasi mi evitano, rimangono a distanza. A volte li percepisco prima ancora di vederli. Vivo la mia vita tranquillamente, non ho problemi, né traumi per questo."

Ritengo che T sia una persona equilibrata e affidabile: la conosco da una vita e ritengo improbabile, che s’inventi una storia del genere (per cosa, poi?). Dalle sue confessioni ho tratto liberamente il racconto L'ULTIMA SPIAGGIA.
Dopo averla incontrata, nel 2010, l’interazione aliena di T è cessata, lei non ha più avuto sogni di questo tipo (o non ne ha più ricordati) e non ha più visto questi individui per strada. C’è stato un solo episodio, che aveva come protagonista una intensa luce, che gli veniva addosso dal cielo mentre era affacciata alla veranda, immobile e incapace di muoversi.