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domenica 19 dicembre 2021

LE PIETRE DEL CIELO




Pensiamo sempre che gli antichi siano stati capaci di tagliare, trasportare, sagomare e mettere in opera con incredibile perizia, grandi blocchi di pietra per erigere edifici monumentali. Tuttavia, si affaccia l’ipotesi che questi monoliti potrebbero avere un origine artificiale: siano, cioè dei blocchi, costituiti da una sorta di cemento, ricavati in loco. È questo il caso delle Sky stone: questa antichissima pietra azzurra è così misteriosa proprio perché sembra essere artificiale.

Ci sono degli studiosi che, nonostante abbiano fatto delle scoperte sensazionali, spesso vengono dimenticati poiché ci sono note solo le loro scoperte. Singolari, invece, sono i casi in cui addirittura ci si dimentica sia di loro sia delle loro scoperte. È senza dubbio il caso del professor Angelo Pitoni, un esploratore che, tra l’altro, scoprì qualcosa che, teoricamente, non dovrebbe nemmeno esistere.
Il professor Angelo Pitoni viene definito come un geologo della FAO, botanico, scopritore di miniere di smeraldi, esperto in pietre rare, esploratore di luoghi remoti e scopritore di reperti archeologici unici. Medaglia d’oro della resistenza e commando nelle Special Force inglesi e dell’Oss americano (un precursore della CIA). Pertanto, La credibilità di Pitoni è spesso messa in dubbio e proprio per i suoi trascorsi, viene ritenuto più un avventuriero che uno studioso.
Tra le sue innumerevoli scoperte ritroviamo delle statuette arcaiche e un’antica città Maya. Ma il suo nome è legato principalmente alla scoperta delle Sky Stone e della Dama del Mali.
Nel 1990 si recò in Sierra Leone, nell'Africa occidentale, in cerca di diamanti. Nel distretto di Kono s’imbatté in un'incredibile scoperta. Gli fu mostrata da un capo locale (Fullah) una misteriosa pietra blu. Il capo gli raccontò di un'antica leggenda che spiegava la presenza delle pietre. Secondo tale leggenda, le pietre non erano altro che angeli che dal cielo vennero espulsi sulla Terra a causa delle loro malefatte. Qui si trasformarono in statue e rimasero sepolti nel sottosuolo. Precipitando, trascinarono giù una porzione di cielo e di stelle: per cui la zona è ricca di minerali e di diamanti.
Pitoni, incuriosito dalla struttura di quelle pietre, ne portò dei campioni in Europa per farli esaminare. Li consegnò sia all'Istituto di Scienze Naturali di Ginevra, sia all'Università La Sapienza di Roma. In realtà, credeva che fossero dei turchesi, ma si sbagliava: le analisi dimostrarono che le pietre non corrispondevano a nessun minerale conosciuto.
Le “Pietre del cielo” di Pitoni furono sottoposte a ulteriori esami presso l'Università di Utrecht dove furono esposte agli acidi nel tentativo di alterarne la composizione, ma non successe nulla. Furono, allora, riscaldate fino a 3000 gradi Celsius, ma la loro composizione rimase invariata. È interessante notare che, osservando i campioni al microscopio, questi non sembravano avere una colorazione naturale.
Le pietre furono analizzate anche in Germania e a Tokyo: risultarono composte da oltre il 77% di ossigeno e dal 20% di carbonio. La parte rimanente era composta da silicio, calcio e sodio, con tracce di altri elementi. Tale composizione rende le “Sky Stone” simili a una sorta di cemento o di stucco, colorato artificialmente.
Gli indigeni conoscevano tale pietra poiché, a volte, veniva estratta occasionalmente quando effettuavano degli scavi nel terreno. Erano rintracciabili anche fuori dalla Sierra Leone: grazie alla loro composizione misteriosa e all'aspetto unico, le pietre acquisirono un certo valore, tanto che furono rinvenute anche in Marocco, dove erano vendute come “Kryptonite”. Furono analizzate a Londra ottenendo gli stessi risultati, poi però finirono nel dimenticatoio, come avviene per molti reperti archeologici che non trovano spiegazione. La datazione al carbonio rivelò che la loro età era compresa tra 2.500 e 17.000 anni.





La scoperta di tali pietre ci giunge tramite l'artista e designer americano Jared Collins che nel 2013, intraprese un viaggio in Asia alla ricerca di gemme e minerali rari. Prese contatto con un commerciante di gemme a Hong Kong, il quale lo invitò a casa sua per mostrargli la sua collezione. Tra centinaia di gemme, la sua attenzione cadde su una pietra di forma irregolare con venature bianche. Il commerciante gli raccontò la storia degli angeli caduti dal cielo. Incuriosito, Collins inviò un campione al GRS Swisslabs dove fu testato dal Dr. Preeti. Attese i risultati per mesi, ma il ricercatore non fu in grado di dirgli molto: le sue conclusioni furono che il campione apparteneva a un materiale non identificato. Collins intendeva acquistare il pezzo, ma il commerciante non voleva venderlo.
Dopo aver lasciato Hong Kong, Collins continuò ad interessarsi delle Sky Stone. Provò a rintracciare le pietre in altri luoghi senza però riuscirci. Venne però a sapere che nel museo di Erich Von Daniken, il Mystery Park, di Interlaken, in Svizzera, erano custodite due grandi pietre. Decise di contattare il museo confidando che gli avrebbero permesso di acquistare un frammento delle pietre conservate in loco, ma ricevette un netto rifiuto.
Collings, dispiaciuto, si rivolse ancora una volta al commerciante di gemme di Hong Kong nel tentativo di ottenere almeno quel frammento che era già in suo possesso. Dopo un intenso scambio di E-mail e di telefonate il venditore gli permise di acquisire quel piccolo frammento di Sky Stone che, in precedenza, aveva inviato al Dr. Preeti. Il commerciante aggiunse, in una sua missiva, che aveva ricevuto quel frammento da un italiano di nome Vijay. Secondo lui, Vijay aveva ricevuto alcune pietre direttamente dal prof. Pitoni e lui le aveva acquistate e rivendute tutte, tranne due: quelle che Collins aveva visto a casa sua.
Collins riuscì a rintracciare Vijay e a contattarlo tramite E-mail. Vijay gli confermò che la pietra era stata scoperta da Angelo Pitoni quando si era recato in Sierra Leone. Uno sciamano locale lo aveva portato in un luogo dove, sparsi per terra, c’erano diversi pezzi di questo materiale blu. In seguito a scavi, ne furono trovati molti altri per un totale di oltre 200 kg. Le “rocce” sembravano disposte in formazione casuale, bensì erano accatastate a formare una sorta di piramide. Vijay sostenne che il materiale non aveva un’origine naturale poiché aveva letto il rapporto di un geologo il quale affermava che il materiale non era identificabile. 
In effetti, dopo anni di studio da parte di università, scienziati indipendenti e vari laboratori, nessuno è riuscito ancora a spiegare l’origine delle Sky Stones. Resta comunque una domanda: chi nell'antichità era capace di sintetizzare tali pietre seguendo un processo a noi ancora sconosciuto?

giovedì 9 dicembre 2021

RETTILIANI: SOLO LEGGENDE?

La letteratura ufologica non contempla molte storie che avvallano l'esistenza di alieni rettiliani. Ma, come ho già accennato in un post precedente, esistono molti sedicenti esperti che, per riceverne notorietà, sfruttano queste storie.
Però, gli uomini rettile o uomini serpente sono creature già molto presenti nella mitologia e nel folclore: basti pensare alle numerose storie dei draghi. Sono anche rappresentati nella fantascienza, nei racconti dei rivelazionisti e nelle teorie del complotto paventate da John Rhodes, David Icke e Riley Martin, che per descriverli usano anche i termini di "dinosauroide" o "uomo lucertola". Ne abbiamo già parlato in un precedente post (Cfr. Rettiliani?) riferito a un presunto caso rettiliano.
L’idea è che la Terra sia abitata da stirpi di "rettiliani", di origine extraterrestre, in grado di mimetizzarsi tra gli umani. Secondo queste teorie tali alieni, provenienti dalla costellazione del Drago, sarebbero le "eminenze grigie": i comandanti degli alieni noti come Grigi, provenienti dal sistema di Orione, Zeta Reticuli e Bellatrix.
Di extraterrestri rettiliani racconta Herbert Schirmer, il quale sostiene di essere stato rapito ad Ashland nel 1967 da esseri umanoidi, che vestivano una tuta aderente, dotati di una testa sottile e allungata. La pelle era chiara, tendente al grigio, gli occhi apparivano inclinati e la bocca, simile a una fenditura, non si sarebbe mai mossa mentre parlavano. Sulle tute Schirmer avrebbe visto un emblema a forma di "serpente alato". Secondo lui, tali esseri proverrebbero da un'altra galassia ma avrebbero impiantato basi sul nostro pianeta. Anche in Italia vi sono persone che hanno affermato di aver visto dei Rettiliani: precisamente vicino al delta del Po, tra Rovigo e Ferrara.
John Rhodes raccolse un insieme di testimonianze sui presunti contatti tra esseri umani e rettili umanoidi. Fondò nel 1997 un apposito centro di ricerca ed è apparso in televisione e alla radio per illustrare le sue teorie: Rhodes afferma che i rettili umanoidi sarebbero i discendenti dei dinosauri, quindi un sottoprodotto dell'evoluzione terrestre. Per avvalorare le proprie tesi cita le teorie di Dale Russel che, negli anni ’80 descrisse con minuzia di particolari come i dinosauri si sarebbero potuti evolvere in specie intelligenti. Sia chiaro: si tratta solo di una speculazione, tra l’altro criticata dal mondo scientifico, fatta dallo studioso su come sarebbero potuti sembrare i dinosauri della specie Troodon se si fossero evoluti secondo le linee dell'evoluzione umana.



Rhodes, tra l’altro, era convinto che l'attenzione degli umani sarebbe stata intenzionalmente deviata dai mondi sotterranei allo spazio profondo, al solo scopo di mantenere segrete le dimore dei popoli sotterranei e la loro antica civiltà. I rettiloidi descritti nelle teorie di Rhodes trovano delle somiglianze nelle entità descritte da alcuni addotti.



Riley Martin, autore di “The Coming of Tan” e assiduo ospite del programma di Howard Stern, sostiene di aver conosciuto personalmente un certo "Targissiano", appartenente a una pericolosa razza di rettiliani che, insieme ad altre sei razze di alieni, sono presenti su di una nave madre in orbita attorno a Saturno.
Paul Shockley, fondatore della "Chiesa acquariana del servizio universale", ritiene di essere un individuo in grado di canalizzare la ‘consapevolezza cosmica’, attraverso quella che descrive come una ‘rivelazione di consapevolezza’. Riferì dell'esistenza di una pericolosa razza di rettiliani tra i quali, tuttavia, ci sarebbero anche individui ben disposti nei confronti degli esseri umani.
Secondo David Icke, come pubblicato nel suo libro “The Biggest Secret: The Book That Will Change the World” (in italiano - Il più grande segreto: Il libro che cambierà il mondo) i rettiliani sarebbero una forza occulta che manipolerebbe e controllerebbe l'umanità. Questi esseri, alti 2,13 m, bevitori di sangue, proverrebbero dal sistema stellare Alpha Draconis. Ad essa apparterrebbero molti leader mondiali (la famiglia reale inglese, William Jefferson, Bill Clinton, Hillary Rodham Clinton, Barack Obama, George W. Bush). Le opere di Icke hanno un discreto successo di pubblico, poiché attinge a concetti estratti dal filone New Age.
Zecharia Sitchin afferma di aver individuato in tavolette sumere il riferimento a una razza aliena (gli Annunaki) che avrebbe creato la razza umana, mischiando i propri geni con quelli di un primordiale primate terrestre, allo scopo di utilizzare gli uomini come minatori impegnati nell’estrazione dell’oro. Secondo Sitchin le tavolette attesterebbero che il popolo Sumero ‘quelli dalla testa nera’ (gli Annunaki erano biondi?) sarebbe stato creato da questi esseri mescolando ‘l'essenza di vita’ e il ‘Popolo dalla testa nera’ sarebbe stato creato attraverso tutta una serie di tentativi ed esperimenti biologici mal riusciti, sfocianti nella creazione di ibridi uomo-bestia. Secondo Sitchin, sarebbe pure confermata l’esistenza di una Dea serpente, ma sembra riferita a un individuo di sesso femminile dal volto emaciato chiamata 'Sir'.
È singolare notare come alle teorie di Sitchin si sia riallacciato Laurence Gardner, secondo il quale sarebbe esistita una discendenza: una ‘Linea del Sangue dei Dragoni’, molto simile a una variante del racconto del Graal (inteso come: Sang real) ma collocata nell'antica Sumeria.
Insomma, quella dei rettiliani è, in presenza di prove per lo più indiziali, poco più di una leggenda, che si è diffusa anche grazie a una famosa serie televisiva, Visitors, dove, per l’appunto, compaiono alieni malvagi che assumono aspetto umano, tanto da potersi confondere tra le persone.

martedì 7 dicembre 2021

I DANNATI DELL’UFOLOGIA


 

L'ufologia non è una scienza, anzi per molti è considerata una sorta di fantascienza, nonostante ci siano degli aspetti degni di essere approfonditi. È anche vero che spesso vengono spacciate per vere delle notizie false. Questo può essere fatto in tutta onestà (anche il ricercatore più bravo può incorrere in una cantonata) ma il sospetto è che spesso venga fatto in piena consapevolezza: si divulgano notizie sapendo che sono false oppure le si inventa di sana pianta. Insomma c’è chi propende al sensazionalismo, oggi tanto in voga.
Il fatto è che con gli eventi UFOlogici e/o misterici non si sbarca il lunario né tantomeno ci si arricchisce, a meno di non barare comportandosi in maniera poco professionale, ingannando la gente e approfittando della sua buona fede.
Ma, se ti sei fatto un nome, se sei un ufologo famoso, che tu dica il vero oppure no, esiste un ampio pubblico disposto a prendere per oro colato tutto quello che affermi. Quindi, per guadagnare soldi e popolarità qualcuno si adatta alla richiesta di mercato fornendo una informazione spazzatura, che contribuisce sempre di più a rovinare la serietà della materia. Si tratta di persone molto furbe, oppure di veri e propri ciarlatani che, in veste di autorevoli divulgatori avvallano delle notizie palesemente false.
Molti di questi ufologi si presentano come detentori di verità assolute e finiscono per rappresentare l’intera categoria anche agli occhi della scienza, dove purtroppo rivelano avere una credibilità nulla, gettando discredito su tutta la classe e finendo inevitabilmente per affossare ogni credibilità riguardo al fenomeno.
Spesso esorto i lettori a diffidare degli ufologi famosi e ho le mie buone ragioni. Bisogna considerare che i vari Mr X, dall’ufologia, hanno tutto da guadagnare. Spesso leggo frasi del tipo: - lo dice anche Mr X - o peggio: - io credo solo a ciò che dice Mr X. Solo perché Mr X è comparso in TV, ha scritto un libro e tiene conferenze. Ma questo non vuol dire che ne sappia di più: la risoluzione del fenomeno non è in mano nostra. Il mistero è nelle mani di una civiltà non umana che lo svelerà (se lo svelerà) in tempi e in modi consoni alla propria volontà. Dalla quale, proprio perché non umana, non dobbiamo aspettarci dei comportamenti logici.
Detto questo, ora passo a presentarvi una carrellata di ufologi famosi: in questo primo articolo sono solo tre (stranieri) ma, probabilmente ne citeremo anche altri. Tutto dipende dal gradimento e dall’interesse (o meno) che susciterà questo primo post.



Timothy Good

È considerato uno dei "migliori" ufologi al mondo. Noto divulgatore e studioso di ufologia, Timothy Good è nato a Londra nel 1942 e ha cominciato a occuparsi di UFO già dal 1955. Grazie alla sua notorietà, ha tenuto conferenze in tutto il mondo e ha scritto numerosi libri sull’argomento che hanno avuto un grande successo di pubblico. Gli ufologi appassionati stravedono per lui: basta farsi un giro nei loro siti e forum per scoprire che è così. Però, poi, afferma di parlare telepaticamente con alieni, di ricevere incredibili rivelazioni dai militari e che i servizi segreti, per lui, non hanno segreti. Afferma di credere alle storie dei contattisti (quindi di ritenere attendibili personaggi come Adamski etc.). Quindi, Timothy Good è davvero una persona così credibile? Apparentemente ci troviamo di fronte a uno dei massimi esperti di ufologia, ma è proprio così? Oppure siamo noi a tributargli questa superiore esperienza?



Wendelle Stevens

Wendelle C. Stevens, ex tenente colonnello dell’USAF, sedicente massimo esperto di ufologia al mondo (ma secondo l’ufologo canadese Stanton Friedman è solo un buon collezionista di foto ufologiche). Ciò nonostante, gode della considerazione di gran parte della comunità ufologica e ha ottenuto numerose attenzioni da parte dei media. Ha promosso moltissimi falsi, in particolare quello del contattista Meier. Anzi, fu proprio grazie al suo sostegno che Meier ottenne fama e visibilità. Peccato, che poi ne sia stata dimostrata più volte l’inattendibilità.
Wendelle venne a conoscenza del caso Meier nel 1976 coinvolto dall’ufologo inglese Timothy Good e dell’ufologa svizzera Lou Zinstagg, la quale gli mostrò sedici foto scattate da Meier. Stevens, probabilmente, rimase impressionato dalle fotografie e dal caso in sé. Pertanto, nell’ottobre dell’anno successivo si recò in Svizzera per incontrare Meier e quello fu solo il primo di una lunga serie di viaggi. Infatti, tornò l’anno successivo, questa volta in compagnia degli amici Brit e Lee Elders e tutti insieme, decisero di pubblicare in un libro le informazioni che avevano raccolto. Per farlo fondarono una piccola società, insieme a Tom Welch, che fu battezzata GENESIS III Productions Limited. Lee Elders firmò un accordo con Meier: quest’ultimo avrebbe fornito il materiale, mentre GENESIS III lo avrebbe promosso e diffuso, agendo come unico distributore esclusivo. Nel 1979 uscì il primo libro, “UFO - Contact from the Pleiades” (tradotto anche in italiano, nel 1990), presto esaurito e ristampato in un’edizione riveduta e corretta l’anno successivo. Nel 1983 Stevens e GENESIS III produssero, separatamente, altri due titoli: “UFO - Contact from the Pleiades - A Preliminary Investigation Report” e “UFO - Contact from the Pleiades - Vol. II”. Altri libri seguirono negli anni successivi. Oltre alla produzione libraria, GENESIS III produsse e/o distribuì anche dei documentari, uno dei quali, girato nel 1979, fu presentato anche in Italia nell’ambito della serie prodotta dalla Columbia Tristar con la supervisione e “consulenza” del Centro Ufologico Nazionale e di Roberto Pinotti in particolare.
Peccato che W. C. Stevens e gli altri componenti del gruppo GENESIS III furono sconfessati e allontanati da tutti i maggiori gruppi americani, MUFON in testa. Jim Lorenzen, direttore dell’APRO, si dissociò completamente (il suo nome era citato nel primo libro), accusando i componenti del gruppo, fra l’altro, di avere “censurato” alcune dichiarazioni e promosso le foto più assurde, in modo da rendere il tutto maggiormente credibile. Non solo: Stevens aveva collaborato con l’APRO in relazione a qualche inchiesta locale, ma fu scoperto mentre sottraeva del materiale fotografico di proprietà dell’APRO. Lorenzen lo dichiarò persona “non gradita” e troncò ogni contatto con lui.
Quello di GENESIS III, quindi, non può certo essere considerato un gruppo di investigatori bensì di biografi, amici di Meier. Non fu condotta un’investigazione imparziale e critica, anzi era tesa solo a dare conferme là dove non ce n’erano.
Il 16 Febbraio 1993 Wendelle C. Stevens si dichiarò volontariamente colpevole di fronte a una corte di giustizia dello stato dell’Arizona, al fine di ridurre i capi di imputazione che pendevano su di lui. Era accusato di molestie su bambini, di aver fornito articoli osceni o pericolosi a minori e di essere in possesso di riprese video e foto di minori impegnati in atti sessuali. Il 15 Marzo dello stesso anno fu condannato a sette anni e incarcerato il 1° giugno successivo. Ovviamente, Stevens fu presentato come un “martire” dell’ufologia, incastrato dalla CIA perché ormai troppo vicino alla verità: egli stesso contribuì a diffondere tali dicerie, ma senza peraltro produrre mai alcuna prova e raccontando frottole al solo fine di discolparsi. Tuttavia, si diffuse ugualmente la voce secondo la quale sarebbe stato messo a tacere perché era un “ufologo scomodo”.



Jim Dilettoso

È considerato, da gran parte della comunità ufologica, come un grande esperto nell'analisi del materiale fotografico e video e gli si attribuisce anche la qualifica di consulente della Nasa. Tuttavia, contrariamente a quello che afferma, non ha mai lavorato per la Nasa, si è solo servito e in modo ambiguo, della carta intestata dell’agenzia spaziale americana.
Ha anche affermato di aver lavorato per la produzione del film Titanic ma, da verifiche effettuate, emerse che nessuno degli addetti alla produzione ha mai sentito parlare di lui. Infatti il suo nome non compare nei titoli di coda.
Analizzò e certificò come autentico il filmato del cerchio nel grano di Oliver Castle.
Di particolare interesse il suo coinvolgimento nell'affare Meier. Lavorò per GENESIS III per organizzare delle pretestuose analisi scientifiche sui vari tipi di prova presentate dal contattista, rappresentandolo come un esperto particolarmente degno di fede. Millantò, fra l’altro, conoscenze in microscopia elettronica che, assolutamente, non possedeva. Dichiarò di aver avuto contatti con specialisti che, però, non si ricordano affatto di lui o che, intervistati da terze parti, hanno rilasciato pareri ben diversi da quelli da lui riportati. La società De Anza Systems prese seriamente in considerazione la possibilità di fargli causa per le affermazioni che le attribuì e che furono pubblicate in un libro.
Dilettoso dichiarò di avere conseguito una laurea presso l’università McGill di Montreal, la quale, però, in un fax del 17/11/1994 precisò di non saperne assolutamente nulla.



L’articolo continua.