Qual è
stata la misteriosa sostanza fornita da Dio per nutrire gli israeliti mentre
vagavano nel deserto? La Bibbia indica la manna come cibo (sostanza
commestibile) fornito direttamente da Dio, durante la peregrinazione del popolo
d'Israele.
L’Esodo, inizialmente, illustra la sofferenza del popolo ebraico in Egitto, poi spiega come gli israeliti uscirono dal paese dove erano stati schiavi per recarsi nella Terra Promessa. Per farlo, dovevano attraversare il deserto del Sinai. Le scorte di cibo non potevano durare a lungo, certo non per 40 anni; d’altronde erano nel deserto, dove non cresce nulla ed anche la selvaggina è altrettanto scarsa. A questo punto, per evitare che la popolazione morisse letteralmente di fame, Dio fece scendere la manna dal cielo. La manna è descritta come una specie di seme. Questi “semi” venivano raccolti giorno per giorno, tutti i giorni. Il sabato, non cadevano.
Nell'Esodo è scritto che la manna appariva ogni notte, la si raccoglieva di mattina, dopo la scomparsa della rugiada: doveva essere raccolta prima che il calore del sole la sciogliesse.
Questo seme era simile a quello del coriandolo, bianco, che dopo essere stato macinato e cotto aveva il sapore di una cialda con miele, sebbene in alcuni resoconti sia descritto come dello stesso colore della mirra indiana.
Però, nella Bibbia ci sono diverse descrizioni riferite alla manna. Mentre nel quarto libro di Mosè è descritta come una sorta di rugiada che si depositava al suolo durante la notte, nell’Esodo è, invece, descritta come una cosa sottile, simile a una “scaglia" che ricopriva il terreno come una gelata. Ci sono dettagli che fanno pensare alla Manna come al bdellio, una oleo-resina semitrasparente estratta dagli alberi che crescono in Etiopia, Eritrea e Africa subsahariana.
A dire il
vero, di questo cibo mandato da Dio, per evitare che la popolazione morisse di
fame, non sappiamo con certezza cosa fosse. Nel libro dell'Esodo, agli
israeliti veniva raccomandato di mangiare solo la manna che avevano raccolto
ogni mattina poiché quella immagazzinata marciva e generava dei vermi.
Tuttavia, curiosamente, la manna immagazzinata il giorno prima del sabato non
si deteriorava durante la notte, come si afferma chiaramente in Esodo 16:23–24:
Alcuni credono che lo Zohar, una raccolta di commenti spirituali e interpretazioni della Torah incentrata sulla credenza mistica della Kabbalah, possa offrire maggiori dettagli su questa misteriosa fonte di cibo. Nello Zohar, ci sono descrizioni di ciò che viene definito l'Antico dei Giorni: Colui che fornisce la manna. Nel Libro di Daniele, "Antico dei giorni" è un epiteto di Dio. Negli inni e nelle icone dei cristiani ortodossi orientali, l'Antico dei giorni è talvolta identificato con Dio Padre o occasionalmente con lo Spirito Santo.
Ma il teorico degli antichi astronauti, Giorgio A. Tsoukalos, ci dice che il testo descrive ben altro: parla di cervelli di dimensioni diverse, volti di dimensioni diverse che sono collegati con tubi e a sorgenti luminose diverse. Per i teologi questa, per quanto bizzarra, è una descrizione di Dio. Tuttavia, vista da una prospettiva diversa e diciamolo pure, più moderna, ciò che viene descritto nello Zohar, più che una raffigurazione divina, sembra piuttosto una macchina. Una macchina in grado di produrre (anche) la manna.
Ora, sempre che sia esistita una macchina del genere, gli israeliti dove l’avrebbero presa?
Una
teoria suggerisce che l'abbiano rubata agli egiziani, mentre un’altra, più
controversa, appoggia l’ipotesi che l’abbiano ricevuta da #extraterrestri
preoccupati per la loro sorte. Insomma, un gesto umanitario affinché nel
deserto, non morissero per inedia. Ma, come per l'Arca dell'Alleanza, questa
macchina è scomparsa, ingoiata dai meandri della storia.
Nel 1978, George Sassoon e Rodney Dale scrissero un libro, basato su una traduzione di una sezione dello Zohar, intitolato "The Ancient of Days". Nel libro, gli autori concludono che la manna fu prodotta da una macchina che aveva creato un cibo a base di alghe. Una macchina del genere fu perfino costruita da George, che era un ingegnere, secondo le indicazioni contenute nel libro. In effetti, fu in grado di creare una fonte di cibo derivato dalle alghe.
Al giorno d’oggi, gli scienziati hanno sperimentato con successo un processo che produce una sostanza ricca di proteine per mezzo dell'energia solare, del vapore acqueo e dell’alga Clorella.
Potrebbe rappresentare la duplicazione di una tecnologia che era già conosciuta migliaia di anni fa?
Nello Zohar, ci sono descrizioni di ciò che viene definito l'Antico dei Giorni: Colui che fornisce la manna. Nel Libro di Daniele, "Antico dei giorni" è un epiteto di Dio. Negli inni e nelle icone dei cristiani ortodossi orientali, l'Antico dei giorni è talvolta identificato con Dio Padre o occasionalmente con lo Spirito Santo.
RispondiEliminaMa il teorico degli antichi astronauti, Giorgio A. Tsoukalos, ci dice che il testo descrive ben altro: parla di cervelli di dimensioni diverse, volti di dimensioni diverse che sono collegati con tubi e a sorgenti luminose diverse. Per i teologi questa, per quanto bizzarra, è una descrizione di Dio. Tuttavia, vista da una prospettiva diversa e diciamolo pure, più moderna, ciò che viene descritto nello Zohar, più che una raffigurazione divina, sembra piuttosto una macchina. Una macchina in grado di produrre (anche) la manna.