Qualche settimana dopo Pearl Harbor, nel pieno del
conflitto mondiale, qualcosa di singolare avvenne a Los Angeles. Una cosa, che fu definita come un enorme
insetto argenteo fluttuò su di una Los Angeles in preda al terrore e oscurata da
un blackout in piena notte, proprio, al culmine della paranoia e della paura
della Seconda Guerra Mondiale. Questa enorme astronave, presumendo che si
trattasse di un qualche velivolo sconosciuto giapponese, fu attaccata mentre si
trovava, quasi stazionaria, su Culver City e Santa Monica, da dozzine di
batterie contraeree dell’esercito che le esplosero contro circa duemila
proiettili da 450 grammi sotto gli occhi di migliaia di cittadini. L’episodio è
passato alla storia (dell’ufologia) come la Battaglia di Los Angeles.
L’improvvisa apparizione dell’enorme oggetto oblungo causò a Los Angeles e a
parte della California del Sud in un immediato blackout da attacco aereo e
provocò una tale reazione della contraerea da causare la morte di sei persone per
la pioggia di frammenti metallici dovuta a schegge di proiettili esplosivi. L’oggetto,
invece, sembrò non riportare alcun danno, in quanto si allontanò lentamente,
incurante delle cannonate.
Riguardo quanto accadde la notte del 25 Febbraio 1942,
lo scrittore Ralph Blum, che all’epoca aveva solo nove anni, scrisse che
credette che i Giapponesi stessero bombardando Beverly Hills: "C’erano le sirene, luci di riflettori,
proiettili della contraerea che esplodevano in gran quantità nei cieli di Los
Angeles. Mio padre, che nella Prima Guerra Mondiale era stato un osservatore
dell’aeronautica e riconosceva l’artiglieria pesante quando la udiva, disse a
mia madre di portare le mie sorelline nel rifugio sotterraneo, mentre io andavo
con lui sul balcone al piano di sopra. Che scena! Erano passate le tre del
mattino: le luci dei riflettori sondavano il cielo a occidente. Tra coloro che
sparavano contro gli intrusi volanti riconoscemmo gli artiglieri del 65° reggimento
Artiglieria Costiera di Inglewood e il 205° reggimento della contraerea di
Santa Monica. L’oggetto bianco a forma di sigaro incassò molti colpi diretti,
ma continuò il suo volo verso est".
Gli osservatori da terra videro anche più di venticinque UFO. L’allora redattore del Los Angeles Herald Examiner, Peter Jenkins, disse: "Vidi chiaramente la formazione a V di circa venticinque velivoli argentei che muovevano lentamente verso Long Beach".
Il capo della polizia di Long Beach, J.H. Mc Lelland
dichiarò: "Vidi quella che fu
descritta come la seconda ondata di aerei dall’ultimo dei sette piani del
municipio di Long Beach”.
Un osservatore della Marina, che disponeva di un
potente binocolo, disse di aver contato nove velivoli nel cono dei riflettori.
Il gruppo (di UFO) passava da un cono di luce all’altro e sotto il fuoco dell’artiglieria
antiaerea, volò dalla direzione di Redondo Beach e Inglewood a Fort MacArthur e
continuò verso Santa Ana e Huntington Beach. Aggiunse che Il fuoco
dell’antiaerea era così pesante che era impossibile sentire il rombo dei motori
degli aerei.
Il reporter Bill Henry del Los Angeles Times scrisse: "Pur trovandomi a notevole distanza
dall’oggetto lo vidi chiaramente, ma senza poterlo identificare... sarei pronto
a scommettere che su quell’oggetto è stato diretto un gran numero di
colpi".
Alle 02:21 del mattino il Generale John L. De Witt
diede l’ordine di cessare il fuoco, mettendo di fatto fine a quei venti minuti
di battaglia nel cielo di Los Angeles.
La conferma della presenza sulla costa Sud di
aeromobili non identificati fu annunciata dal comando di San Francisco, che emise
due dichiarazioni ufficiali a cura della Marina: la prima liquidava la faccenda,
per bocca del Segretario Frank Knox, alludendo ai "nervi scossi"
della popolazione; la seconda dichiarava che: "L’aereo che ha causato il
blackout nell’area di Los Angeles per diverse ore questa mattina non è stato
identificato".
Il comando della Army’s Western Defense affermò che il blackout e le azioni antiaeree erano state causate dall’intrusione di un velivolo non identificato avvistato sull’area della baia. Non sono state sganciate bombe e non sono stati abbattuti aerei e miracolosamente, viste le tonnellate di proiettili lanciati in aria, solo due persone sono state ferite dalla caduta dei frammenti. (Quest’ultima affermazione del Los Angeles Times verrà successivamente smentita, portando il bilancio delle vittime a sei, N.d.R.).
Il comando della Army’s Western Defense affermò che il blackout e le azioni antiaeree erano state causate dall’intrusione di un velivolo non identificato avvistato sull’area della baia. Non sono state sganciate bombe e non sono stati abbattuti aerei e miracolosamente, viste le tonnellate di proiettili lanciati in aria, solo due persone sono state ferite dalla caduta dei frammenti. (Quest’ultima affermazione del Los Angeles Times verrà successivamente smentita, portando il bilancio delle vittime a sei, N.d.R.).