La teoria delle stringhe ipotizza che l’universo
che conosciamo, a tre dimensioni (in realtà, a quattro: lunghezza, larghezza,
profondità e durata) potrebbe essere soltanto una frazione di un universo
superiore a ulteriori dimensioni. Queste ultime potrebbero essere
“aggrovigliate” a livello subatomico oppure potrebbero trovarsi ovunque, in un
luogo che possiamo descrivere matematicamente ma non fisicamente.
Viviamo dunque in un multiverso? Cosa sappiamo
delle regole che ci permetterebbero di
passare da un universo all’altro? Se gli universi paralleli si sovrappongono,
si separano a causa di vibrazioni di frequenze diverse? Non c’è modo di
saperlo. Ma, per dimostrare che ciò accade, abbiamo a disposizione migliaia di
casi che sembrano appartenere ora al paranormale, ora all’ufologia, quando non
al miracolismo.
Nel 1670, l’abate Nicola Mountfaucon de Villary
scrisse un libro intitolato “Il conte di Gabalis, ovvero conversazioni sulle
scienze segrete”, nel quale sono riportate cronache risalenti al regno di
Pipino, di Carlo Magno e di Luigi il Buono, tutti Re di Francia. L’abate
racconta di come il famoso cabalista Zedechia cercasse di convincere la gente
che gli elementi sono abitati dagli spiriti dell’aria: i silfi. Costui invocò i
silfi ed essi si mostrarono con gran magnificenza, addirittura servendosi di
navi aeree di mirabile fattura. Ma gli uomini del tempo non erano pronti ad un
simile evento e credettero di essere sotto l’influsso di un sortilegio. I
silfi, allora, per convincere il popolo, cominciarono a rapire gli uomini,
mostrando loro incredibili meraviglie per poi ricondurli a terra in vari luoghi
del mondo. Per esempio, pare, che un giorno a Lione, si videro scendere dalle
navi aeree tre uomini ed una donna, i quali riferirono di essere stati rapiti
da creature prodigiose. Furono sottratti alla folla inferocita e al rogo solo
per l’intervento provvidenziale del vescovo della città, Agobardo, il quale proclamò la loro innocenza adducendo
l’impossibilità di quella esperienza. Introdusse così, per primo, quella regola
del non può essere, quindi non è, oggi molto in voga nei confronti della questione UFO. E cronache del genere,
andando avanti nel tempo, continuano.
Il poeta e storico svizzero Renward Gysat, narra di
come nel novembre del 1572, un certo Hans Buchmann scomparve senza lasciare
tracce, nonostante le accurate ricerche portate avanti dagli abitanti del luogo. Fece ritorno diversi mesi dopo con il volto tumefatto e coperto di
ferite. Riferì che una notte, mentre camminava, fu sollevato in aria da una
forza sconosciuta e trasportato fino a
Milano.
L’undici giugno del 1616, il conciatore di pelli
Cristoph Kotter mentre era in cammino diretto a Görlitz, in Slesia, ebbe un
incontro con una creatura straordinaria, da lui poi definita un angelo. Dopo
quell’incontro, gli capitò spesso di trovarsi in località anche molto
lontane senza avere la più pallida idea
di come ci fosse arrivato.
Nel XVIII
secolo, in Russia, un cosacco di nome Puschkin sparì sotto gli occhi di alcuni
villici mentre inveiva contro una misteriosa sfera di circa tre metri di diametro comparsa
all’improvviso in un campo. La sfera sparì così come era comparsa, mentre il
cosacco ritornò dopo due giorni, barcollante, debilitato e senza alcun ricordo
di ciò che gli era accaduto.
Da un certo punto di vista, tutta questa casistica
sembra potersi ricollegare alle abductions: i rapimenti alieni. Tuttavia,
esistono episodi sconcertanti, che si possono rinvenire nelle cronache degli
ultimi tempi e le cui particolarità potrebbero essere spiegate con l’ipotesi
del multiverso. Il caso più enigmatico è sicuramente quello della signora Wanda
Slavich. Scomparsa dalla stazione di Brescia il tredici febbraio del 1995, dopo
essere stata accompagnata sul posto dal marito, Luigi Scagliori. La signora,
sessantanovenne, al momento della sparizione, fu lasciata a pochi metri
dall’edificio nel quale sicuramente entrò anche se, pare, non fu notata da
nessuno e neanche riuscì a comprare il biglietto del treno.
Scomparse nel nulla anche due donne di Torino:
Letizia Teglia e Marina Di Modica. La prima, ventiquattro anni, non vedente,
sparisce misteriosamente ad una fermata dell’autobus nel tardo pomeriggio del
trenta agosto 1995. La seconda, quarantenne, si volatilizza l’otto maggio del
1996, dopo aver fatto acquisti in Via Madama Cristina.
Citiamo infine, il dieci agosto di quello stesso
anno, il caso tristemente noto della piccola Angela Celentano, di tre anni. Un
evento ricco di stranezze, tra le quali non si possono non notare le stesse, repentine modalità della
sparizione: “un attimo fa era qui che giocava e poi…”
A Lione, si videro scendere dalle navi aeree tre uomini ed una donna, i quali riferirono di essere stati rapiti da creature prodigiose. Furono sottratti alla folla inferocita e al rogo solo per l’intervento provvidenziale del vescovo della città, Agobardo, il quale proclamò la loro innocenza adducendo l’impossibilità di quella esperienza. Introdusse così, per primo, quella regola del non può essere, quindi non è, oggi molto in voga nei confronti della questione UFO.
RispondiEliminaAdesso,forse,si riesce a capire meglio.Abduction.
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