Templari a Qualiano? Non faccio riferimento all’epoca odierna, ma ad una traccia storica rinvenuta dall’Ing. Domenico Capolongo. Non ne ero a conoscenza, pertanto ringrazio il Sig. Gino Lamo per averla portata alla mia attenzione. Si tratta dell’atto di cessione, in enfiteusi perpetua, della domus Coliani, del 12 marzo 1325, che dall’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme passa alla regina Sancia, moglie di re Roberto d’Angiò. In esso è contenuto in un più ampio documento di confermazione apostolica, del 1° dicembre 1326, da parte di papa Giovanni XXII. Annotato nei Registri Vaticani, questo documento è ricco di numerose altre informazioni, delle quali, nella presente nota, trattiamo brevemente questa unica, ma interessante notizia che riguarda la presenza templare in Campania.
Poche settimane prima, esattamente il 13 gennaio 1325, con bolla magistrale, veniva nominato Priore di Capua Filippo de Gragnana, ed è proprio il nuovo Priore ad effettuare la vendita di questa domus, appartenente al suo Priorato, alla predetta Regina, rappresentata nell’atto dal suo procuratore Antonio de Neapoli.
La domus Coliani, ubicata in diocesi di Aversa, viene richiamata spesso nell’atto in forma semplice, ma in un punto del documento la sua descrizione si fa ampia e ricca di informazioni:
"... domum, locum et grangiam Coliani, que est dicti Hospitalis de Prioratu Capue, que fuit olim Templariorum, sitam infra finem Civitatis Neapolis et Averse, cum omnibus possessionibus, domibus, silvis incisoriis, aquis aquarumque decursibus et iuribus quibuscunque sistentibus in pertinenciis dicte domus, loci seu grangie in Civitatibus Neapolis, Averse et Puteoli seu pertinenciarum earum et alibi, ubicunque ad dictam domum, locum seu grangiam pertinentibus seu pertinere debentibus quoquo modo ..."
Apprendiamo così, che questa domus appartenne al Supremo Ordine del Tempio, possedendo beni, non solo nella sua sede nominale, che è Colianum (dove aveva anche una chiesa, verosimilmente annessa alla domus) ma anche nelle città di Napoli, Aversa e Pozzuoli. Doveva, inoltre, essere davvero ricca, perché la Regina la pagò 1010 once d’oro, cioè 6060 ducati d’argento napoletani.
Il locus Coliani esiste ancora, altro non è che Qualiano, comune in provincia di Napoli, il cui centro abitato è ubicato esattamente in un incrocio stradale di notevole rilevanza; infatti, da esso si dipartono, in senso orario, la antica Via Campana, diretta a Pozzuoli, una seconda via verso il nord, cioè in direzione di Sessa Aurunca, una terza via che va a Giugliano e Aversa, e la quarta che punta direttamente su Napoli. Di queste quattro strade, almeno la prima, la terza e la quarta sono riferibili al reticolo viario romano-medievale di questa parte della Campania relativa al triangolo compreso tra le città di Napoli, Pozzuoli e Aversa.
Come per altri casi (Isernia ed Alife, ad esempio) la presenza templare riaffiora talora in documenti del secolo XIV, a pochi decenni dalla soppressione del Tempio, forse perché conviene ancora ai giovanniti precisarne la provenienza. Nel caso di Qualiano, con questa vendita la domus religiosa scompare dai beni di entrambi gli Ordini per diventare un banale feudo civile.
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