Era il ventuno agosto del 1999. In Iraq, alle porte di Hadithan, una cittadina distante più di duecento chilometri da Baghdad, si verificò un evento straordinario. Fu riportato dal settimanale Al-Alwan, che riferì le numerose testimonianze degli automobilisti in transito attraverso la Valle di Horan. Parlavano di “apparizioni” sul ponte che attraversa la Valle: tutti dichiararono di aver visto due strani esseri, umanoidi, piuttosto grandi e dall’aria vagamente familiare, comparire come dal nulla e dirigersi verso la città. Una decina di metri di distanza li divideva e l’uno sembrava inseguire l’altra. Lei avanzava con movimenti sinuosi, quasi danzando o strisciando con la parte inferiore del corpo a forma di rettile e quella superiore avente fattezze femminili, vista la presenza di seni. Il secondo, l’inseguitore, avanzava a saltelli e pareva un demone alato, le cui quattro ali si aprivano e si richiudevano determinando, di volta in volta, il balzo che lo portava sempre più vicino alla prima creatura. Tra gli automobilisti si creò il panico. Qualcuno scese dall’auto per vedere meglio, ma nessuno osò avvicinarsi più di tanto. I testimoni narrano di due creature dalla pelle scura e dalla consistenza eterea, come se fossero spettri. Il bizzarro inseguimento durò solo pochi minuti: le figure finirono per perdere la loro consistenza, svanendo gradualmente alla vista degli spettatori stupefatti. Al Hadithan è conosciuta agli studiosi come luogo natale della leggendaria Lilith, la Lamashtu sumerica. Nessuno, a quanto pare, osò pronunciare quei nomi o formulare ipotesi al riguardo della visione (siamo in un paese islamico) che è eccezionale non tanto in sé, quanto per essere finita su un giornale iracheno! Tuttavia, la storia pare proprio un brandello contemporaneo di un’antica vicenda, una rivalità ancestrale che non si è mai attenuata: Lamashtu sta tornando a casa, inseguita da Pasuzu, suo antico rivale. Per coloro che erano presenti e che non hanno commentato, non poteva esserci alcun dubbio.
La vicenda è eccezionale non tanto in sé, quanto per essere finita su un giornale iracheno!
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