Se c’è un pericolo che corre uno scrittore di
fantascienza è, senza dubbio, quello di essere definito profetico. Una patente
che rischia di annullare quanto di buono quello scrittore ha sfornato in anni
di onesto lavoro, concentrandosi su altri mondi che s’intersecano con il
nostro. Il pericolo cresce a dismisura quando ci si trova di fronte a un autore
che ha scritto il suo libro trenta o quaranta anni fa. Può capitare e in
effetti capita, a quelli che sono cresciuti senza cellulare, sapone liquido,
computer e forno a microonde, che a un certo punto s’incroci un’immagine cha a
noi risulta molto attuale e che nel 1969, quando il romanzo è stato scritto,
non lo era per niente.
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