La crocifissione e la resurrezione di Gesù sono
accompagnate da fatti prodigiosi. Matteo, come sappiamo, ci tramanda che
durante la crocifissione: “dall’ora sesta
(± le 12:00) furon tenebre per tutta
la terra sino all’ora nona (± le 15:00)” e che “il
velo del tempio si squarciò in due parti da capo a fondo, la terra tremò e le
pietre si spezzarono”. Così racconta la Bibbia canonica, ma ci sono altre
testimonianze, apocrife, che non vanno trascurate.
Come, per esempio, questa, citata dallo
pseudo-Dionigi Aeropagita nella sua lettera VII: “… vedemmo uno strano fenomeno: la luna nascondeva il sole, pur non essendo
tempo di eclisse; indi dall’ora nona a sera, la luna tornò miracolosamente in
opposizione al sole.”
Va ricordato che la luna cominciò a nascondere il
sole poi, stranamente, tornò indietro, in modo tale che l’eclisse e il ritorno
della luce avvennero dalla stessa parte!
Jean Doresse in una sua dotta appendice al “Vangelo
secondo Tommaso” accenna ad alcuni annali pagani dovuti a Tertulliano e a
Rufino che avrebbero registrato il fenomeno di inversione del moto solare. Di
tale fenomeno cosmico troviamo conferma anche nelle “Cronache” di Flegetonte di
Tralle.
Citiamo, infine, Plinio il Vecchio che nella sua “Storia
naturale” descrivendo l’obelisco Scafè eretto da Augusto nel Campo di Marte,
scrisse: “Da circa trent’anni a questa
parte (l’avvenimento sarebbe anteriore al 39 D.C.) le osservazioni non risultano più esatte, o perché il sole ha mutato
il suo corso per un sopraggiunto movimento celeste o per lo spostamento della
terra stessa”.
Tutto ciò
appare strettamente legato alla morte e alla resurrezione di Gesù e non
fu di certo un caso. Lui, che non era di questo mondo, si mosse dall’Empireo
per portare pace a tutte le sue creature. Infatti pronunciò: “Io ho altre pecore che non sono di questo
ovile; anche quelle bisogna che io raduni ed esse ascolteranno la mia voce e si
avrà un solo ovile e un solo pastore” (Giovanni X 16).
Di la dall’interpretare questa frase come rivolta
ai popoli ancora pagani di allora, è oggi possibile rivalutarla in maniera più
ampia, diciamo pure universale, proprio come si addice a un Cristo la cui
divina missione non debba ritenersi limitata alle sole creature di questa
terra.
“Io ho altre pecore che non sono di questo ovile; anche quelle bisogna che io raduni ed esse ascolteranno la mia voce e si avrà un solo ovile e un solo pastore” (Giovanni X 16).
RispondiEliminaDi la dall’interpretare questa frase come rivolta ai popoli ancora pagani di allora, è oggi possibile rivalutarla in maniera più ampia, diciamo pure universale, proprio come si addice a un Cristo la cui divina missione non debba ritenersi limitata alle sole creature di questa terra.
Può anche darsi che Gesù abbia una missione anche in un altro luogo simile alla terra. Non per questo disse ai suoi discepoli : vi vado a preparare delle dimore affinché dove sono io siate anche voi!
RispondiEliminaPreferirei che chi commenta ci metta, almeno, la faccia: presentarsi come un anonimo non rappresenta un valore aggiunto. Comunque, mi spiace contraddirla, ma per me ha voluto intendere proprio questo e, aggiungo, non fu capito allora come qualcuno ancora non lo capisce adesso.
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