La Ouija non è altro che una semplice tavoletta in legno sulla quale sono impressi lettere e numeri. Un indicatore completa il dispositivo. La sua forma attuale risale a metà dell’800, in piena epoca Vittoriana. Ma la storia della tavoletta, in realtà, inizia molto prima. Già nell’antica Grecia e nella Cina del 1100 si ricorreva all’uso di tavolette divinatorie su cui erano marcate delle lettere.
Più di recente, le tavole Oujia, soprattutto per i cristiani, hanno spesso rappresentato uno strumento demoniaco, tanto da finire spesso sul rogo nel corso degli ultimi secoli.
Ma, com’è possibile che una tavoletta di legno susciti tanta curiosità e un mistico stupore?
La Ouija ha una lunga storia, decisamente insolita. Fu commercializzata per la prima volta da un uomo d’affari di nome Elijah Bond nel 1890, semplicemente presentata come un “gioco di società”. Veniva promossa con slogan come la “meravigliosa tavoletta parlante” o “divertimento e svago perenne per tutte le classi“. In realtà già da qualche tempo le tavolette Ouija erano in uso nei circoli di spiritisti. Fu per questo che, già diversi anni dopo la commercializzazione, cominciò a godere di una terribile reputazione, in quanto fu utilizzata intensamente proprio da spiritisti e specialisti dell’occulto, che ne fecero uno strumento di divinazione.
William Fuld, dipendente della prima ditta che l’aveva commercializzata, acquistò i diritti sulla produzione del gioco nel 1901 e la chiamò Ouija, sostenendo fosse stata la tavoletta stessa a suggerirgli il nome. Come è però facile notare, Oui e Ja sono le parole in francese e tedesco che indicano “Si”. Fuld riuscì a mettere a frutto il brevetto e divenne ricchissimo poiché, intorno al 1920, la Ouija divenne estremamente popolare. L’affarista sostenne che consultava spesso la tavoletta e che questa gli suggerì di “prepararsi per grandi imprese”. L’uomo, allora, decise di aprire una fabbrica, nella quale perì, in circostanze poco chiare, nel 1927.
La famiglia di Fuld mantenne la produzione del gioco attiva sino al 1966, quando decise di vendere ogni diritto alla Parker Brothers. Parker Brothers che fu a sua volta venduta alla Hasbro nel 1991 che, da allora, commercializza le tavolette per gli appassionati.
Anche se è stata spesso descritta come una beffa o una truffa, la Ouija riesce a generare un senso di mistico stupore in moltissimi utilizzatori. Naturalmente dovrebbe trattarsi soltanto di un gioco (si gioca a invocare gli spiriti) ma fra tutti gli aneddoti, veri o inventati, ne possiamo ricordare uno in particolare.
È una storia decisamente singolare, quella della casalinga e spiritista di St. Louis, Pearl Curran, che sostenne di parlare con lo spirito di Patience Worth. La defunta affermò di essere morta nel XVII secolo e di aver “attraversato il mare”. La Curran scrisse una serie di romanzi e poesie e affermò che erano stai dettati direttamente dallo spirito. Nel 1937 Patience le predisse una morte improvvisa, a causa di una polmonite, il quattro dicembre dello stesso anno.
Pearl Lenore Curran morì davvero il 4 Dicembre del 1937 all’età di 50 anni!
Anche se oggi è un prodotto commercializzato da una sterile multinazionale, la Ouija ha origini lontane e di sicuro interesse per appassionati di spiritismo.
Ma davvero si può comunicare con gli spiriti?
Inutile dire che sono in tanti a pensare che si possa fare. Tuttavia, gli scettici sono convinti che alla base di tutto vi sia un fenomeno chiamato “Risposta Ideomotoria”, ovvero dei piccolissimi movimenti inconsci del nostro corpo che ne generano altri macroscopici. Un esempio per capire il fenomeno è dato dal pendolo di Chevreul. Disegnando su un foglio di carta un piano cartesiano con un cerchio a metà dei suoi assi, si stabilisce che un movimento in senso orario corrisponda alla risposta affermativa mentre il movimento in senso antiorario la risposta negativa.
Quindi si prende un filo con un peso (un pendolo) e lo si tiene sospeso sul foglio chiedendo la risposta a qualsiasi cosa. State certi che, per quanto ci si sforzi di tenerlo immobile, prima o poi il pendolo inizierà a suggerire una risposta, affermativa o negativa.
Davvero si può comunicare con gli spiriti?
RispondiEliminaPenso siano i demoni a parlare e ingannare le persone.Meglio non aprire certe porte.
RispondiEliminanon conosco niente di queste storie ma per gioco da sempre il pendolo nelle mie mani si muove come io penso e non baro a me stesso
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