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domenica 8 agosto 2021

INSEGUIMENTO NEI CIELI DI VALENCIA


   È Considerato l'incidente UFO più famoso avvenuto nei cieli della Spagna, il caso del volo JK-297 riporta, per la prima volta la necessità, per un aereo di linea, con 109 passeggeri a bordo, di dover effettuare un atterraggio di emergenza come risultato diretto di un incontro UFO. 
Come al solito si assiste allo sforzo delle autorità di minimizzare l'incidente, offrendo delle spiegazioni semplicemente assurde, inaccettabili per i testimoni coinvolti nell’evento, così come per la maggior parte di coloro che hanno indagato sul caso.
L'incidente è uno dei tanti che ha coinvolto, in qualità di testimoni, operatori dell'aviazione, che sono sicuramente esperti nell’identificare oggetti volanti e luci nei cieli. Come vedremo, nella notte in questione c'era una presenza militare degli Stati Uniti nella regione. 
Potrebbero essere coinvolti in questi strani eventi? 



La sera dell'11 novembre 1979, dopo un ritardo di quattro ore, l'aereo di linea TAE Super Caravelle, identificato come volo JK-297, lasciò Salisburgo in Austria alla volta di Las Palmas. Dopo il rifornimento a Maiorca, l'aereo decollò verso la sua destinazione finale.
Verso le 23:00, l'equipaggio ricevette una trasmissione dalla torre di controllo di Barcellona: chiedevano di passare sulla frequenza di emergenza poiché avevano rilevato un’anomalia nell'area. Rendendosi conto che doveva essere successo qualcosa di insolito, il capitano Javier Lerdo de Tejada, passò alla frequenza richiesta. Nel contempo, il secondo pilota segnalava "qualcosa” a sinistra dell'aereo.
L'equipaggio, quindi, rivolse la propria attenzione al lato sinistro dove si notavano due strane luci rosse nel cielo che sembravano dirigersi nella loro direzione.
Il Capitano chiese, subito, delle informazioni relative a quelle misteriose luci ma, il radar militare di Torrejón de Ardoz (Madrid) e il centro di controllo di volo presso Barcellona, non riuscirono a fornire alcuna spiegazione in merito.
In apprensione,  il capitano Tejada decise di cambiare rotta per evitare la collisione. Decise anche di scendere a una quota leggermente inferiore. In seguito, contattò la Torre di controllo del vicino aeroporto di Manises (Valencia) per chiedere il permesso di effettuare un atterraggio di emergenza.
Per tutto il tempo, l'equipaggio del volo JK-297 mantenne il contatto visivo con le luci rosse. Queste, in seguito alle manovre elusive, cambiavano continuamente direzione e continuavano a inseguire l'aereo. A 50 chilometri dalla pista di Manises, le luci interruppero l’inseguimento. Tuttavia, ora che i piloti non le vedevano più, il radar dell'aereo iniziò a rilevare altri tre eco anomali. Verso le 23:45 l'aereo effettuava l’atterraggio di emergenza. Il volo JK 297 si fermò sulla pista e i passeggeri scesero a terra: il viaggio sarebbe ripreso il giorno dopo. 
Molti altri testimoni riferirono di aver visto le luci, inclusi diversi dipendenti dell'aeroporto, che avrebbero acceso le luci della pista, convinti che fosse un altro aereo in procinto di atterrare.


L'aeronautica spagnola, nel frattempo, venuta a conoscenza della misteriosa attività, si preparava a intervenire.
Dalla base aerea di Los Llanos, poco dopo la mezzanotte, un Mirage F1 si dirigeva alla ricerca di questi oggetti non identificati. Il capitano Fernando Camara era ai comandi del caccia. Probabilmente non dimenticherà più quel volo.
Avvicinandosi rapidamente al suo obiettivo a velocità supersonica (Mach 1.4) avrebbe confermato l’avvistamento delle luci. Queste sembravano far parte di un oggetto a forma troncoconica, che si presentava di un colore estremamente brillante. Ma, prima che Camara riuscisse ad avvicinarsi tanto da scorgere ulteriori dettagli, l'oggetto accelerò scomparendo alla sua vista, dimostrandosi fin troppo veloce per il Mirage F1.
Poco tempo dopo, però, fu rilevato un altro segnale radar. Ancora una volta, ottenne la conferma visiva dello stesso oggetto o di uno simile. Tuttavia, mentre si avvicinava, si rese conto che gli  strumenti di volo erano fuori controllo. Ancora una volta lo strano oggetto svanì in lontananza, mentre gli strumenti del jet da combattimento ritornavano a funzionare.
Camara rimase in volo per circa 90 minuti poi, a corto di carburante, abbandonò la missione per tornare alla base. L'oggetto fu ancora rilevato mentre si dirigeva verso la costa nord del continente africano. 



L'avvistamento non passò inosservato. Nonostante i tentativi di mantenere un basso profilo e di chiedere a tutto il personale aeroportuale di mantenere un rigoroso silenzio, la notizia trapelò ugualmente. Tanto che meno di un anno dopo, nel settembre 1980, il parlamento spagnolo chiese apertamente un'indagine che potesse spiegare la natura dell'incidente.
Il giornalista, autore del libro “Incidente en Manises”, J. J. Benitez, ebbe l’opportunità di intervistare il capitano Tejada. Asserì che il pilota appariva turbato, ovviamente a causa del fori programma. Non seppe dire cosa fosse quell'oggetto: di sicuro non era un aereo, affermò. Tejada aveva all’attivo più di 8.000 ore di volo e di conseguenza, era in grado di distinguere cosa fosse un aereo e cosa no. Il fatto che l’avvistamento fosse stato confermato dal radar gli suggeriva che l’oggetto fosse metallico. Dichiarò che la sicurezza dei passeggeri è una priorità, per questo aveva preso la decisione di atterrare il prima possibile. L'aeronautica spagnola nel tentativo di indagare  per dare una spiegazione a quanto era successo, tenne a terra il volo JK-297 fino al giorno successivo.
Il secondo pilota, Ramon Zuazo, confermò la versione del capitano Tejada. 
Il giornalista si rese conto di come i giornali avrebbero diffuso la notizia e cioè in modi completamente diversi a seconda delle #fonti. Tutto dipendeva dal fatto che la fonte delle informazioni fosse civile o militare.
A peggiorare le cose furono le lamentele dei passeggeri, per nulla contenti del “fuori programma” che li aveva costretti a interrompere il viaggio. I più cominciarono a sospettare che la storia dell’UFO fosse solo una scusa per coprire una diversa mancanza. Speravano di ottenere un risarcimento dalla compagnia aerea. Probabilmente, fu per questo che nessuno dei passeggeri ammise di aver assistito allo strano fenomeno. Le autorità aeronautiche, trascurando le richieste dei passeggeri, avrebbero appoggiato l’operato del Comandante  per la sua azione decisiva in una situazione così insolita.
Il rapporto sulla bizzarra attività su Manises non fu declassificato fino all'estate del 1994, quasi quindici anni dopo l'incidente. E come ci si potrebbe aspettare, i risultati furono lacunosi e inconcludenti. Tutto puntava sulla possibilità che il Capitano Tejada - un pilota di grande esperienza - e il Comandante Camara, si fossero "sbagliati" riguardo a ciò che avevano visto quella sera. La spiegazione era che avevano confuso delle "stelle” per qualcosa di  molto diverso o che avessero travisato le luci lontane di un complesso industriale. Entrambi gli uomini, per inciso, respinsero  queste affermazioni.
Ancora più ridicole furono le asserzioni che spiegavano l'interferenza sperimentata da Camara (che non figuravano nella relazione originale) l’anomalia strumentale venne attribuita alla Sesta flotta degli Stati Uniti che, effettivamente, era di stanza al largo della costa spagnola ed era dotata di apparati di guerra elettronica. Camara respinse con fermezza queste affermazioni, sostenendo che la Sesta Flotta era troppo lontana. L’interferenza, secondo quanto affermò il comandante, coincise con il momento in cui si preparava a lanciare un missile contro il bersaglio.
Per gli ufologi, il malfunzionamento degli apparati di bordo non sono una novità e neanche il fatto che un UFO possa aver disattivato le armi di un caccia mente questo si apprestava a fare fuoco. Sembra ovvio che le autorità spagnole erano impegnate  a minimizzare se non addirittura a insabbiare l’avvenimento. In caso contrario dovremmo prendere in qualche considerazione le affermazioni che imputano alla Sesta Flotta degli Stati Uniti il malfunzionamento dei sistemi del Mirage. 
Potrebbe essere il risultato di qualche tipo di armi elettroniche sperimentali? E, in tal caso, c'è stato un test sull'inconsapevole pilota dell'aeronautica spagnola quella sera di novembre?
Spingendoci al limite, potremmo anche ipotizzare che tutto l’avvistamento non fosse altro che una sorta di esperimento militare, ma mi riesce difficile credere che un progetto segreto militare possa mettere a rischio la vita di un equipaggio e di oltre cento passeggeri.

2 commenti:

  1. Spingendoci al limite, potremmo anche ipotizzare che tutto l’avvistamento non fosse altro che una sorta di esperimento militare, ma mi riesce difficile credere che un progetto segreto militare possa mettere in pericolo la vita di un equipaggio e di oltre cento passeggeri.

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  2. L’interferenza, secondo quanto affermò il comandante, coincise con il momento in cui si preparava a lanciare un missile contro il bersaglio.
    Per gli ufologi, il malfunzionamento degli apparati di bordo non sono una novità e neanche il fatto che un UFO possa aver disattivato le armi di un caccia mente questo si apprestava a fare fuoco.

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