Alle 11:15 del 17 giugno 1977, Jose Francisco Rodrigues stava sfrecciando sulla pista della base aerea di Tancos a bordo di un aereo dell'aeronautica portoghese: un Dornier 27. Il 23enne era già un pilota esperto, con oltre 800 ore di volo alle spalle. Ben presto si alzò da terra e si diresse verso il cielo nuvoloso e grigio sopra di lui. Le nubi sembravano destinate a disperdere il loro carico di pioggia da un momento all'altro.
Dopo circa 45 minuti di volo, iniziò a sorvolare la diga del Castelo de Bode, un impianto idroelettrico.
Mentre il pilota scrutava l'ambiente circostante, notò un oggetto scuro che usciva da un banco di nuvole proprio davanti a lui. Credette che l'oggetto fosse un altro aereo, quindi cambiò rotta prima di contattare, via radio, la base per avere conferma della presenza di altri aerei nell'area. Tuttavia, la base affermò di non avere nulla sui propri schermi radar a parte il suo Dornier.
Decise di inseguire l’oggetto, in modo da poterlo vedere meglio. La torre di controllo lo sentì gridare in modo allarmato, come se fosse sorpreso, evidenziando che stava accadendo qualcosa di straordinario.
Dritto di prua, davanti al giovane pilota, c'era un oggetto scuro e rotondo, diverso da qualsiasi altro velivolo.
Ora, sapeva che non era un aereo, anche se non sapeva cosa fosse. Rodrigues cercò quindi di ricordare quanti più dettagli possibile. Affermò, successivamente, che la parte superiore dell'oggetto era nera, compatta ed uniforme, mentre la parte inferiore era assemblata con diversi pannelli. Rimase fermo dov'era: "a non più di 6 metri" dal suo aereo prima di svanire improvvisamente in lontananza a una velocità fantastica.
Fu a questo punto che il suo aereo cominciò improvvisamente a vibrare mentre la bussola iniziò a girare in tondo. In pochi secondi, nonostante il motore funzionasse, l'aereo precipitò in caduta libera. Rodrigues vide le cime degli alberi terribilmente vicine. Diede massima potenza e proprio mentre sfiorava le cime degli alberi, riprese il controllo dell'aereo. Riuscì così a far ritorno e ad atterrare alla base.
Dopo essersi sottoposto a una visita medica (che superò senza problemi) fece rapporto ai suoi superiori. Fu notato, tuttavia, quanto fosse angosciato a causa di quell’esperienza. Il suo stato di agitazione fu accertato sia dai medici sia dai suoi superiori: con ogni evidenza, non era incorso in un semplice “guasto al motore”.
In effetti, l’aeronautica portoghese indagò a fondo sul caso e finì per cooperare con investigatori UFO “indipendenti”.
Furono rintracciati anche due testimoni oculari, che non videro l’UFO, ma dissero che avevano notato l’aereo perdere il controllo. I due pastori notarono il Dornier piombare all'improvviso proprio sopra la diga per poi livellarsi all’ultimo istante. Avrebbero persino affermato di aver sentito il forte rumore del motore prima che l'aereo uscisse da una caduta “a foglia morta”.
Infine, i tecnici che operavano nella struttura della diga, sebbene non potessero vedere né l’aero, né il bizzarro oggetto, notarono, sui loro strumenti, un improvviso calo di pressione ed energia, come se il bacino fosse rimasto a secco. Fu appurato che ciò avveniva nello stesso momento in cui l'aereo iniziava ad avere problemi. L'anomalia durò solo pochi secondi, molto probabilmente si protrasse solo per il tempo in cui l’aereo cadeva. Nondimeno, la cosa destò grande preoccupazione a coloro che in quel momento lavoravano nell’impianto.
Potrebbe essere stata una strana coincidenza?
Solo una mente scettica respingerebbe la probabilità che esista una connessione tra i due incidenti.
Quello, di sicuro, non era un aereo. Voleva scoprire cosa fosse ma, forse, si era avvicinato troppo e dovette subirne le conseguenze...
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