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martedì 18 giugno 2024

IL RAPPORTO DEL CAP. JEAN CHARLES DUBOC


Un altro capitolo della serie: i piloti vedono gli UFO, degnamente introdotta dal post “Piloti” (Cfr. Piloti) pubblicato verso la fine del 2015.
Il 28 gennaio 1994, all'inizio del pomeriggio, l'equipaggio del volo Air-France AF-3532 (Nizza-Londra) osservò un fenomeno insolito. UFOCOM iniziò un’indagine interrogando, in primis, il comandante Jean-Charles Duboc.

Di seguito, l’intervista.

Comandante, lei il 28 gennaio 1994 si è imbattuto in un fenomeno insolito mentre era in volo sulla tratta Nizza-Londra. Potrebbe raccontarci a cosa ha assistito?

Sì, ero ai comandi del volo AF-3532 quel 28 gennaio del 1994, il copilota era Valerie Chauffour e avevamo imbarcato ventiquattro passeggeri. Conservo copia dell'OCTAVE, che è il seguito informatico del volo e posso precisare che sopra la zona parigina, a quota 11.700 metri (FL 390), la temperatura esterna era di meno 59 gradi centigradi, il vento proveniva da Nord-Ovest. La visibilità era di oltre 300 km (150 Nm) e la copertura nuvolosa era costituita da altocumuli. Il volo non riscontrò alcun problema, la navigazione si svolse in ottime condizioni meteo nonostante il vento contrario (triangolato) a quasi 130 km/h (70 kts). Ciò ci dava una velocità al suolo di 650 km/h (350 kts). L'ora di decollo da Nizza, era alle 00:56 UT e l'ora prevista per l’arrivo a Londra era alle 14:13 UT.
Come dicevo, fu un volo particolarmente tranquillo, senza particolari problemi. Quando arrivammo sopra Coulommiers, uno steward notò un oggetto che pensava potesse essere un pallone meteorologico. Questo oggetto fu poi visto dal copilota e da me, pochi istanti dopo.
Sembrava avere una forma variabile e attraversò molto rapidamente la nostra diagonale. L'ho identificai dapprima come un aereo, era di fronte a noi, a circa 45 km (25 Nm) a una quota di circa 10.500 metri (25 Nm) e con un assetto molto cabrato, vicino ai 45°. Ho trovato questo assetto assolutamente anomalo perché a questa quota gli aerei non si inclinano oltre i 30 gradi senza rischiare di andare in stallo. Quest'oggetto ci sembrò assolutamente anomalo per le sue dimensioni che ci parvero immense, per il suo colore rosso scuro e per i bordi sfocati. Ebbi l'impressione di osservare una gigantesca lente in evoluzione. Non assomigliava a nulla che avessimo già visto, nella nostra carriera.
Questo oggetto, questo fenomeno, è rimasto immobile mentre lo lasciavamo alla nostra sinistra, sempre a una distanza di circa 45 km. L'abbiamo osservato per circa un minuto, consapevoli che stavamo vedendo qualcosa di assolutamente anomalo. Abbiamo continuato ad osservarlo mentre si fondeva gradualmente con l'ambiente. L'abbiamo visto diventare traslucido, trasparente, diluirsi nello spazio. Fu assolutamente fantastico.
Dopo, abbiamo contattato il centro di controllo di Reims per annunciargli la presenza di questo oggetto non identificato, come richiesto dalla regolamentazione del trasporto aereo.

Questo “oggetto” è stato tracciato dai suoi strumenti? E la scatola nera del volo 3532 ha registrato le comunicazioni tra il vostro aereo e il centro di controllo di Reims?

I nostri strumenti di bordo non sono predisposti per localizzare altri aeromobili. Il radar (meteorologico) dell’aereo serve esclusivamente a localizzare i temporali per poterli, eventualmente, evitare. Caratteristici di questi fenomeni atmosferici sono i cumulonembi. Durante questo evento il radar non era in funzione, poiché è necessario solo nel volo strumentale (IFR).
Allo stesso modo la scatola nera non può in nessun caso rilevare velivoli o fenomeni esterni. Sull'Airbus 320 è presente un primo registratore che è il Quick Access Recorder (QAR). Registra solo i parametri di volo, velocità, altitudine, meccanica, motori, impianto elettrico, ecc. Viene analizzato dal servizio di manutenzione.
Il secondo registratore, il DFDR, ha le stesse funzioni, ma deve sopportare i carichi estremi di un incidente. Questo registratore viene analizzato solo in caso di incidente o su richiesta dell'equipaggio. Poiché non risultava alcun pericolo e quindi nessun parametro del nostro volo fu modificato, le registrazioni non sono state analizzate poiché sarebbe stato inutile.
L'UFO si trovava a circa 45 km dal nostro aereo e non si sono verificati disturbi elettrici o magnetici.
D'altra parte questo UFO era a circa 10 km sopra Parigi. Se ci fossero stati i disturbi elettromagnetici, qualche milione di persone se ne sarebbe accorto. Le comunicazioni sono sempre state regolari e così anche per i principali programmi televisivi e radiofonici!

Quali sono stati i proseguimenti di questa vicenda a livello professionale e personale? È stato intervistato dalle autorità civili o militari?

Nell'immediato non fu preso alcun provvedimento, anche perché non presentai una relazione scritta. L’ho feci per evitare di essere ridicolizzato. Fu tre anni dopo, mentre leggevo un articolo di Paris Match, che descriveva come un UFO fosse stato rilevato sopra Parigi, che stabilii il collegamento tra quell’UFO e ciò che avevo visto. Ho quindi presentato un rapporto alla polizia francese, la Gendarmerie Nationale, che dispone di una Standard Operating Procedures (SOP) per la raccolta dei rapporti sugli UFO.

1 commento:

  1. Un altro capitolo della serie: i piloti vedono gli UFO. Degnamente introdotta dal post “Piloti” pubblicato verso la fine del 2015.

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