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sabato 14 luglio 2018

I GRACILI


Molto prima che si iniziasse a parlare di abduction, due persone furono vittime di un bizzarro tentativo di rapimento a Lodi, in California. Era il venticinque novembre del 1896, quando Il colonnello H.G. Shaw, e la sua amica Camille Spooner, ebbero un incontro ravvicinato con entità sconosciute. Shaw si era preso l’incarico di organizzare una fiera, con la sua amica stava quindi viaggiando in carrozza diretto a Stockton, quando il loro cavallo si irrigidì per lo spavento.
I due non riuscivano a credere ai propri occhi, quando videro cosa aveva spaventato il cavallo: tre esseri molto alti dall'aspetto a dir poco bizzarro. Avevano mani piccole e delicate e braccia altrettanto sottili. Sembravano calvi ma, ad un più attento esame, risultarono ricoperti da una soffice e leggera peluria che ricopriva non solo il capo, ma tutto il corpo. Gli occhi erano grandi, mentre  la bocca e le orecchie erano molto piccole. I due testimoni, in seguito, avrebbero dichiarato alle autorità che quegli esseri, nonostante tutto, sembravano belli anche se, ammisero, era uno strano tipo di bellezza.

 

 

Gli alieni portavano con sé una sorta di borsa dalla quale usciva un tubo flessibile che spesso mettevano in bocca, forse per respirare. Sebbene non fosse ancora notte, avevano anche delle lampade a forma di uovo che brillavano alla luce del crepuscolo.
Mentre li guardavano con stupore, questi erano intenti a comunicare tra di loro emettendo una specie di cantilena. Non parlavano inglese: Shaw e la sua amica Spooner non capirono quel che dicevano. Rivelarono alle autorità che gli alieni tentarono di rapirli, ma si dimostrarono troppo deboli e loro ebbero la meglio.
Ben presto, i tre alieni si spostarono verso un ponte lì vicino. Usando le loro lampade illuminarono il ponte, mostrando un oggetto. L'UFO aveva la forma di un sigaro e si librava silenziosamente sull'acqua. Gli esseri apparivano gracili, quasi più leggeri dell'aria. Mentre si muovevano verso la loro navicella sembravano non toccare terra. Si diressero, fluttuando, verso il loro velivolo e vi entrarono attraverso una porta invisibile ai due osservatori. L’UFO, poi, volò via. Shaw disse agli investigatori che, a suo parere, erano venuti da Marte, una teoria molto in voga all’epoca.

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