I Dogon sono una popolazione africana che vive nel
Mali. Posseggono una conoscenza astronomica molto accurata. Già sapevano, ad
esempio, che Giove possedeva quattro enormi satelliti, che Saturno era
circondato da anelli e che tutti i pianeti eseguivano un’orbita ellittica
intorno al Sole. Due antropologi, Marcel Griaule e Germaine Dieterlen, li hanno
studiati dal 1931 al 1952 e la cosa che colpì maggiormente i due studiosi fu la
constatazione che, nonostante i Dogon fossero entrati in contatto con la nostra
civiltà in tempi abbastanza recenti, possedevano delle incredibili conoscenze
di carattere scientifico ed astronomico. Dopo aver vissuto per molto tempo con
loro, sostennero che i Dogon avevano rivelato diverse conoscenze sul sistema di
Sirio che non era possibile ottenere se non con mezzi “moderni”. Cioè
conoscevano l’esistenza di una stella compagna (Sirio B) non visibile, che
ruota attorno a Sirio con un periodo di 50 anni. Sapevano che Siro B è composta di materia
incredibilmente pesante. In effetti, è talmente densa che una quantità di essa,
corrispondente, più o meno, alle dimensioni di un pisello, pesa circa mezza
tonnellata.
Lo stupore nasce dal fatto che soltanto nel 1862
l’astronomo americano Alvan Clark dedusse l’esistenza di Sirio B utilizzando un
telescopio e non prima del 1970 si ebbe la conferma dell’esistenza di questa
stella e si riuscì anche a fotografarla. Eppure i Dogon ne erano già a
conoscenza: chiamavano Sirio B con il nome di “Po Tolo”. Questo nome è
sicuramente il modo più azzeccato e sconvolgente per descrivere questo sistema,
il termine Tolo, infatti, significa stella, mentre Po è riferito ad un cereale
tipico del luogo che presenta la caratteristica di essere estremamente pesante
nonostante le piccole dimensioni; espressione, quindi, quanto mai vicina alla
realtà visto che Sirio B è una nana bianca e, come abbiamo detto, possiede una
densità molto elevata.
È curioso che un popolo come quello dei Dogon
possegga, fin dall'antichità, conoscenze astronomiche tanto avanzate, ma i
Dogon tramandano anche racconti di esseri provenienti da un altro mondo.
Secondo le loro leggende degli esseri conosciuti
come Nommo hanno interferito nella loro cultura. Questi strani esseri, secondo
i Dogon, provenivano dal sistema stellare di Sirio e facevano parte di un
gruppo di antichi esploratori.
I Dogon li descrivono come una specie anfibia, per
metà uomo e per metà pesce. Questi Nommo avrebbero trasmesso ai loro
antenati la conoscenza dell'astronomia. Vincendo la loro innata diffidenza i
due antropologi riuscirono a sapere che questi anfibi, stando ai racconti
tramandati dai loro avi, si comportavano in un modo alquanto assurdo in quanto,
nonostante li istruissero, non disdegnavano, all’occasione, di catturare alcuni
Dogon e di ucciderli per succhiarne il sangue, a quanto pare, inserendo la loro
lingua biforcuta nelle narici dei malcapitati. Strano modo di uccidere. Tuttavia,
quella che viene descritta come una lingua biforcuta, a ben pensarci, potrebbe
essere qualcosa di simile a una fiocina, analoga a quelle usate dai nostri sub
per la pesca sportiva. Fatto sta che i Dogon erano (e sono) a tal punto ossessionati
da queste leggende che si coprivano il viso con un tessuto nella speranza di
non venire mai attaccati da questi esseri provenienti dalle stelle.
I Dogon affermano che, ancora oggi, i Nommo sono
responsabili del rapimento e della scomparsa di alcune persone e per rabbonire
questi uomini pesce, celebrano un rituale che dura cinque giorni, nei quali
ballano come forsennati indossando delle strane maschere che dovrebbero
raffigurare gli alieni.
Questa celebrazione viene chiamata Sigui e si
celebra ogni 50 anni, ovvero nel tempo che Sirio B impiega ad eseguire
un’orbita intorno a Sirio. Inoltre, pare che i Nommo gli abbiano trasmesso
molte altre informazioni; una di queste riferisce della presenza di un gran
numero di pianeti abitati. È singolare che, secondo i Nommo, noi siamo gli
abitanti della "quarta Terra". La terza sarebbe abitata da umani
cornuti, nella quinta vivrebbero uomini con la coda, e nella sesta uomini
alati. Questi racconti, per quanto incredibili, non sono gli unici. Tante storie
simili, raccontate da altri popoli in tutto il mondo, contribuiscono a
mantenere viva la straordinaria leggenda degli uomini pesce.
Secondo la leggenda, degli esseri conosciuti come Nommo hanno interferito nella loro cultura. Questi strani esseri, secondo i Dogon, provenivano dal sistema stellare di Sirio e facevano parte di un gruppo di antichi esploratori.
RispondiEliminaLi descrivono come una specie anfibia, per metà uomo e per metà pesce.