Alcune teorie complottistiche sono molto credibili,
altre assurde e altre ancora rivelatesi, col tempo, incredibilmente vere! Di
certo qualcuno di voi starà già pensando alla teoria della manipolazione
climatica, magari alle scie chimiche o al progetto HAARP.
Vediamo cosa c’è di vero. Prima di inalberarci in
strane teorie, è doveroso affermare che la tecnologia per la modificazione del
clima esiste già da diversi anni ed è la stessa CIA ad ammettere che varie
nazioni possiedono tale capacità, spesso usata come arma strategica. Il
climatologo della Rutgers University, Dr. Alan Robock, sostiene che il suo
dipartimento fu ingaggiato dall’Intelligence per scoprire ed applicare il
metodo di controllo del clima. Alterare il meteo è stato uno stratagemma di
guerra usato per anni ed esistono diversi esempi storici di manipolazione del
clima attraverso la geoingegneria che, afferma Robock, esisteva già durante la
guerra in Vietnam, dove aerei americani impegnati in missioni di cloud seeding,
ossia inseminazione delle nuvole attraverso agenti chimici, hanno avuto
successo nell'aumentare le precipitazioni e prolungare le stagioni di pioggia.
Si potrebbero fare altri esempi in cui l’esercito statunitense e non solo, ha
usato tecnologie per l’alterazione del clima e dunque qualcosa di vero c’è: non
è solo una mera ipotesi di complotto. Comunque, se già cinquant’anni fa si
aveva a disposizione una tecnologia per controllare la pioggia, ora i governi
che cosa hanno a disposizione? È proprio qui che entra in gioco HAARP, acronimo
di “High Frequency Active Auroral Research Program” o in italiano “Programma di
ricerca aurorale attiva ad alta frequenza”, un impianto costituito da un super
trasmettitore capace di emettere onde elettromagnetiche con una potenza di 960
kW, sulla frequenza da 2,8 a 10 MHz. L'installazione si trova in Alaska, nei
pressi di Gakona, a ovest del Parco nazionale Wrangell-Santo Elias, in una ex
base dell’USAF e venne costruito nel 1993 a fini di ricerca scientifica sugli
strati alti dell'atmosfera e della ionosfera e sulle comunicazioni radio per
uso militare. Questo, perlomeno, era la motivazione ufficiale, ma i teorici del
complotto sono convinti che l’impianto sia stato la causa di numerosi incidenti
avvenuti nel corso di diversi anni.
Alcune ipotesi sono assurde, come quella che vede
coinvolto HAARP nell’incidente del volo Malaysia Airlines 370 dove l’otto marzo
2014 un aereo malese è scomparso dai radar insieme a 239 persone, tra
passeggeri ed equipaggio. Non ci dilungheremo troppo su questo incidente in
quanto ne abbiamo già parlato in uno dei nostri post. Un altro collegamento tra
HAARP e uno dei disastri ambientali più gravi avvenuti negli ultimi tempi,
nasce da dei dati riportati sulla rivista Natural News nei quali vengono
mostrati alcune strane anomalie atmosferiche in Giappone pochi giorni prima del
violento terremoto dell’11 marzo 2011. Questi dati riportano un anomalo rapido
riscaldamento della ionosfera direttamente sopra l’epicentro del terremoto. I
teorici del complotto affermano come questa sia l’inconfutabile prova che vede
HAARP come responsabile del terremoto con il conseguente tsunami e disastro
della centrale nucleare di Fukushima. Magari, sono state le stesse forze che
hanno scatenato il terremoto a causare l’anomalo riscaldamento della ionosfera,
ma a sostegno delle teoria complottista, Natural News fa riferimento a una
citazione di William Cohen, segretario di difesa statunitense nel 1997: “Si stanno mettendo in pratica tecnologie per
un terrorismo ecologico in grado di alterare il clima, scatenare terremoti e
vulcani attraverso onde elettromagnetiche”.
La parola “HAARP” andrebbe anche a braccetto con
“Scie chimiche”. Voi tutti sapete
come la penso, tuttavia i teorici del complotto sono pronti ad affermare che
tale fenomeno non è poi così comune come si pensa. Esse, dicono, si formano solo
sopra gli 8.000 metri, a temperature infriori di -40°C e con umidità relative
superiore o uguale al 70%. Questi parametri possono subire delle lievi
variazioni, ma ci si può discostare di poco da tali indici alle nostre
latitudini. Pertanto è praticamente impossibile che si formino scie di
condensazione a bassa quota, con bassi valori di umidità e con temperature
lontane dai -40°C. Le normali scie, in genere, si dissolvono dopo qualche
minuto, invece alcuni velivoli lasciano, lungo le rotte seguite, delle strane
scie che non si dissolvono entro breve tempo. Se, come qualcuno afferma, gli
obiettivi di queste scie possono essere la modificazione meteorologica e
climatica, come nella guerra del Vietnam, altri sarebbero meno “innocenti” e di
certo frutto di speculazione tra gli stessi complottisti, come lo sfoltimento
di alcuni settori della popolazione ritenuti improduttivi o di peso per il
sistema, come i pensionati e i malati cronici, oppure la sperimentazione di
agenti patogeni sulla popolazione inconsapevole nell’ambito di programmi di
guerra chimica e batteriologica.
Scie chimiche ed HAARP insomma, secondo alcuni,
sarebbero dietro ogni anomalia climatica o disastro ambientale. Essi sostengono
che, nonostante l’impianto sia stato ufficialmente dismesso nel 2013, sia in
realtà ancora segretamente in funzione. Dopo la chiusura del progetto HAARP, i
portavoce del sito hanno affermato che non è mai stata condotta nessuna ricerca
segreta e non ci sono documenti riservati relativi al sito. Sarà veramente
così? Non possiamo saperlo con certezza oggi ma, come ho già detto all’inizio,
il tempo passa e a volte la verità viene a galla. Non ci resta che aspettare
per scoprirlo.
La manipolazione del clima attraverso la geoingegneria esisteva già durante la guerra in Vietnam, dove aerei americani impegnati in missioni di cloud seeding, ossia inseminazione delle nuvole attraverso agenti chimici, hanno avuto successo nell'aumentare le precipitazioni e prolungare le stagioni di pioggia. Si potrebbero fare altri esempi in cui l’esercito statunitense e non solo, ha usato tecnologie per l’alterazione del clima e dunque qualcosa di vero c’è: non è solo una mera ipotesi di complotto. Comunque, se già cinquant’anni fa si aveva a disposizione una tecnologia per controllare la pioggia, ora i governi che cosa hanno a disposizione?
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