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venerdì 7 dicembre 2018

L'AVVISTAMENTO DI STURNO (AV)


Il caso fu considerato, per diversi, anni un classico dell'ufologia italiana. La vicenda ebbe inizio nei pressi di Sturno, in provincia di Avellino, in Campania. Alle 00:15 del 31/08/1977, due ragazzi, Michele Giovanniello e Rocco Cerullo, studenti all’Università di Napoli, stanno percorrendo in macchina la strada provinciale che da Sturno va a Frigento. Ad un tratto, la loro attenzione viene catturata da una strana luminosità rossastra che si spande da una macchia di boscaglia su un lato della strada. I due, spinti dalla curiosità, decidono di fermarsi per appurare la natura del fenomeno. Scesi dall’auto, riescono a scorgere una serie di luci multicolori ed una figura umanoide che gli viene incontro.
Spaventati, i giovani tornano subito alla macchina e corrono in paese. Lì, convincono tre loro amici, fra cui il 24enne Antonio Pascucci, a tornare sul posto per convalidare le loro osservazioni. I ragazzi tornano allora nel bosco, dove sono ancora presenti le luci colorate e l'alieno.
Il gruppo tornò quindi nuovamente in paese per chiedere rinforzi e convinsero altri due conoscenti a seguirli. Erano circa le 02:00 quando il gruppo, ormai composto da sette persone, faceva ritorno sul luogo dell’avvistamento.
Avendo constatato che la misteriosa fonte luminosa era ancora presente, i giovani si arrampicarono su un pendio cercando di raggiungerla. Giunti in cima, i ragazzi scorsero, ad una ventina di metri, una figura umanoide dall’aspetto robotico. L’essere emetteva fasci di luce color arancio da quelli che sembravano essere occhi. La figura era alta circa due metri ed indossava una tuta argentea. Non sembrava avere un collo (forse indossava un casco), le braccia erano articolate, mentre gli arti inferiori apparivano rigidi. Alcuni testimoni notarono un bracciale o una scatola nera sull’avambraccio destro e una cintura metallica all’altezza dei fianchi. Ad un tratto, l’essere avanzò in direzione del gruppo di amici. I ragazzi, terrorizzati, volevano scappare, ma “qualcosa” li trattenne dal farlo. L’essere emetteva un beep simile a quello di un cicalino e improvvisamente, alzò il braccio sinistro come per indicare il cielo. A quel punto, i ragazzi fuggirono in preda al panico.
 
Tornati sul posto diverse ore dopo non trovarono alcuna traccia dello strano avvenimento.
All'inizio, i giovani, non volevano divulgare l'accaduto nel timore di non essere creduti, successivamente, però, decisero di allertare i carabinieri che, giunti sul posto, rinvennero tre profonde impronte triangolari disposte in modo simmetrico.
Alcuni dei testimoni raccontarono di aver visto, in lontananza, anche un UFO a terra. A quanto pare,
il velivolo sembrava essere circolare, circondato da oblò illuminati e sormontato da una cupola che sembrava avere delle luci roteanti. Due dei ragazzi che assistettero all'incontro ravvicinato, vennero poi sottoposti a ipnosi regressiva dal Professor Franco Granone, docente di malattie nervose e mentali e di psicologia all'Università di Torino nella sede di Vercelli.
Granone racconta:  


"[...] ricevetti una telefonata da Napoli: il corrispondente italiano del settimanale statunitense "National Enquirer", Paul House, voleva che sottoponessi ad ipnosi due persone che dicevano d'aver osservato un essere sceso da un UFO. Acconsentii, premettendo subito che tale procedura non poteva però garantire la realtà dell'evento raccontato. [...] Vennero quindi nel mio studio Paul House, l'inviato speciale dell'Enquirer John Checkey (giunto appositamente dagli Stati Uniti), il fotografo Herbert Fried ed i due soggetti da porre sotto ipnosi, Michelino Riefoli e Mario Sisto, che io ipnotizzai in presenza dei giornalisti dopo avere avuto il loro consenso scritto."


I ragazzi rilasciarono, sotto ipnosi, la stessa versione della storia raccontata in precedenza, senza introdurre alcun cambiamento e senza mai contraddirsi.
Il Professor Granone, comunque, tenne a precisare che l'ipnosi non ha carattere probatorio: l'esperienza raccontata potrebbe essere frutto di un'allucinazione.
 
Il caso sembrò arrivare ad una soluzione quando il Sindaco di Sturno, Alberto Forgione, di fronte alle telecamere della RAI, affermò di essere uno degli autori di uno scherzo molto ben riuscito, volto a far credere a dei ragazzi di aver assistito all'atterraggio di un UFO con tanto di alieno. Ammise che l'innocente burla, sfuggì al controllo dei suoi autori (che facevano parte del gruppo dei sette testimoni, assieme alle vittime dello scherzo) poiché con l'intervento dei carabinieri, la storia venne riportata sui maggiori quotidiani italiani come uno dei più convincenti casi di incontri ravvicinati nostrani.
 
Caso risolto? Forse. Ma ve lo immaginate, voi, il Sindaco che, alle due di notte, si reca nei boschi per preparare uno scherzo ai propri cittadini? È singolare poi che questo Sindaco non abbia mai mostrato tutto il materiale utilizzato per fare lo scherzo ne tantomeno sia riuscito a spiegare come ha fatto a realizzare tutti quegli effetti colorandoli con le luci (siamo nel 1977 e gli effetti speciali non erano così scontati). Forse, c'era qualcuno che stava in macchina ad armeggiare con i fari (magari un Assessore), mentre un altro (Assessore), davanti alla stessa auto, cambiava i colori con dei filtri colorati? Io, sinceramente, non riesco ad immaginarlo.

2 commenti:

  1. Ma ve lo immaginate, voi, un Sindaco che, alle due di notte, si reca nei boschi per preparare uno scherzo ai propri cittadini?

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  2. Un sindaco alto 2 metri?

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