Molti sono portati a riflettere su criteri e valori
di un’unione, sancita o di fatto, non dall’inevitabile attaccamento ai tempi
passati. Semplicemente perché la modernità, che oggi rifiuta, era già presente
ai quei tempi, quando si lasciava conquistare da quella leggerezza che portava,
allegramente, a votare per il divorzio e l’aborto. Divorzio che ha superato se
stesso e che oggi agisce in modo preventivo, contribuendo alla rarefazione dei
matrimoni.
Il tema di oggi, è quello della crisi del
matrimonio, partendo dalla leggerezza di certe scelte. Come la scelta di quelle
coppie che preferiscono andare a convivere per sperimentare, prima e con una
certa continuità, la dimensione sessuale. Statisticamente, queste coppie hanno
una probabilità di divorziare due volte più alta, rispetto a quelle che non
hanno convissuto prima del matrimonio.
In Svezia, il mitizzato paese dei progressisti,
paese che si pone oltre la modernità, la patria di elezione del politicamente
corretto, la solitudine delle persone raggiunge vertici allarmanti. Più del 50%
degli uomini e delle donne vivono soli e più di un quarto delle donne che
vogliono diventare madri lo fa acquistando lo sperma su Internet, perché è più
“semplice”.
Cosa ne pensano i benpensanti, i politicamente
corretti della pratica dell’utero in affitto, della maternità surrogata o
gestazione, per altri, (le parole hanno l’obbligo di edulcorare ciò che in
natura non può essere accettato) e qui
mi pare lecito parlare dell’orribile pratica adottata dai gay più ricchi
e famosi, che basano la loro genitoriale felicità sulla disperazione di una
donna, anonima o no. È inaccettabile che
il cosiddetto “progresso” faccia passare le posizioni a favore della famiglia,
della natalità, della possibilità di scelta della donna e contrarie all’aborto,
al divorzio e a nozze omosessuali come posizioni attribuite a schieramenti
confessionali, bigotti e fondamentalisti.
L’AMORE
Che cos’è l’amore? Viviamo in un’epoca che fa
dell’amore la chiave di volta delle relazioni affettive: l’amore che giustifica
tutto, quando poi, spesso, lo si confonde con l’innamoramento. Ma
l’innamoramento termina e lascia al suo posto un vuoto abissale. Per cui oggi
succede, con una frequenza impressionante, che una coppia si separi dopo poco
tempo perché: è finito l’amore.
L’idea dell’amore non è stata sempre la stessa nel
corso della storia. Oggi, nell’epoca del dio denaro e della frammentarietà,
questa idea è completamente diversa da quella che era invece la base di un
legame inossidabile che si rinnovava nell’impegno comune a perpetuare la
famiglia. L’amore coniugale, oggi, non vive più di solidità, abnegazione,
solidarietà, comprensione e tolleranza mentre, al contrario, un tempo l’amore
coniugale teneva uniti, specialmente nei momenti più duri e disperati. L’amore
odierno è spesso un amore globalizzato, omologato, persino omogeneizzato. Un
amore che si tiene unito col moccio (ci sono amori per i quali basta uno
starnuto per mandarli via) amori fatti solo di profondo egoismo. E due egoisti
che s’incontrano non fanno nascere un grande amore e né mai una grande famiglia.
L’amore non vive di se stesso, vive di quella robusta e difficile realtà che
porta la coppia a sentirsi uniti specialmente nei momenti più duri e disperati.
L’ESTINZIONE DEGLI ZII
L’atto procreativo, se ci riflettiamo, avviene
ormai in un contesto di innaturalità che lo rende raro, ritardato e pianificato.
In questo contesto, dove, per forza di cose, i figli unici sono uno su quattro,
ci sono altissime possibilità che una coppia sia formata da due figli unici. La
loro prole, sfortunatamente, non potrà più contare neanche sull’aiuto di zii e zie. Stiamo insomma assistendo alla nascita
di un mondo in cui il termine stesso di zio potrebbe scomparire.
A questo contribuirà, sicuramente, lo stesso
capitalismo che, per lo stesso motivo che l’ha portato a dichiarare guerra al
sindacato, è ora in guerra con la famiglia. Desidera che le sue vittime siano
individuali, desidera che siano isolati. Pertanto, se esiste un legame
familiare, questi despoti lotteranno per scioglierlo e/o per controllarlo
secondo la moda liberale. E… Senza più la famiglia, saremo indifesi.
Viviamo in un’epoca che fa dell’amore la chiave di volta delle relazioni affettive: l’amore che giustifica tutto, quando poi, spesso, lo si confonde con l’innamoramento. Ma l’innamoramento termina e lascia al suo posto un vuoto abissale. Per cui oggi succede, con una frequenza impressionante, che una coppia si separi dopo poco tempo perché: è finito l’amore.
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