Cerca nel blog

lunedì 13 luglio 2020

CONSIDERAZIONI SEMI SERIE SUL MATRIMONIO, L’AMORE E LA SCOMPARSA DEGLI ZII


Molti sono portati a riflettere su criteri e valori di un’unione, sancita o di fatto, non dall’inevitabile attaccamento ai tempi passati. Semplicemente perché la modernità, che oggi rifiuta, era già presente ai quei tempi, quando si lasciava conquistare da quella leggerezza che portava, allegramente, a votare per il divorzio e l’aborto. Divorzio che ha superato se stesso e che oggi agisce in modo preventivo, contribuendo alla rarefazione dei matrimoni.
Il tema di oggi, è quello della crisi del matrimonio, partendo dalla leggerezza di certe scelte. Come la scelta di quelle coppie che preferiscono andare a convivere per sperimentare, prima e con una certa continuità, la dimensione sessuale. Statisticamente, queste coppie hanno una probabilità di divorziare due volte più alta, rispetto a quelle che non hanno convissuto prima del matrimonio.
In Svezia, il mitizzato paese dei progressisti, paese che si pone oltre la modernità, la patria di elezione del politicamente corretto, la solitudine delle persone raggiunge vertici allarmanti. Più del 50% degli uomini e delle donne vivono soli e più di un quarto delle donne che vogliono diventare madri lo fa acquistando lo sperma su Internet, perché è più “semplice”.
Cosa ne pensano i benpensanti, i politicamente corretti della pratica dell’utero in affitto, della maternità surrogata o gestazione, per altri, (le parole hanno l’obbligo di edulcorare ciò che in natura non può essere accettato) e qui  mi pare lecito parlare dell’orribile pratica adottata dai gay più ricchi e famosi, che basano la loro genitoriale felicità sulla disperazione di una donna, anonima o no.  È inaccettabile che il cosiddetto “progresso” faccia passare le posizioni a favore della famiglia, della natalità, della possibilità di scelta della donna e contrarie all’aborto, al divorzio e a nozze omosessuali come posizioni attribuite a schieramenti confessionali, bigotti e fondamentalisti.


L’AMORE

Che cos’è l’amore? Viviamo in un’epoca che fa dell’amore la chiave di volta delle relazioni affettive: l’amore che giustifica tutto, quando poi, spesso, lo si confonde con l’innamoramento. Ma l’innamoramento termina e lascia al suo posto un vuoto abissale. Per cui oggi succede, con una frequenza impressionante, che una coppia si separi dopo poco tempo perché: è finito l’amore.
L’idea dell’amore non è stata sempre la stessa nel corso della storia. Oggi, nell’epoca del dio denaro e della frammentarietà, questa idea è completamente diversa da quella che era invece la base di un legame inossidabile che si rinnovava nell’impegno comune a perpetuare la famiglia. L’amore coniugale, oggi, non vive più di solidità, abnegazione, solidarietà, comprensione e tolleranza mentre, al contrario, un tempo l’amore coniugale teneva uniti, specialmente nei momenti più duri e disperati. L’amore odierno è spesso un amore globalizzato, omologato, persino omogeneizzato. Un amore che si tiene unito col moccio (ci sono amori per i quali basta uno starnuto per mandarli via) amori fatti solo di profondo egoismo. E due egoisti che s’incontrano non fanno nascere un grande amore e né mai una grande famiglia. L’amore non vive di se stesso, vive di quella robusta e difficile realtà che porta la coppia a sentirsi uniti specialmente nei momenti più duri e disperati.


L’ESTINZIONE DEGLI ZII

L’atto procreativo, se ci riflettiamo, avviene ormai in un contesto di innaturalità che lo rende raro, ritardato e pianificato. In questo contesto, dove, per forza di cose, i figli unici sono uno su quattro, ci sono altissime possibilità che una coppia sia formata da due figli unici. La loro prole, sfortunatamente, non potrà più contare neanche sull’aiuto di zii  e zie. Stiamo insomma assistendo alla nascita di un mondo in cui il termine stesso di zio potrebbe scomparire.
A questo contribuirà, sicuramente, lo stesso capitalismo che, per lo stesso motivo che l’ha portato a dichiarare guerra al sindacato, è ora in guerra con la famiglia. Desidera che le sue vittime siano individuali, desidera che siano isolati. Pertanto, se esiste un legame familiare, questi despoti lotteranno per scioglierlo e/o per controllarlo secondo la moda liberale. E… Senza più la famiglia, saremo indifesi.

1 commento:

  1. Viviamo in un’epoca che fa dell’amore la chiave di volta delle relazioni affettive: l’amore che giustifica tutto, quando poi, spesso, lo si confonde con l’innamoramento. Ma l’innamoramento termina e lascia al suo posto un vuoto abissale. Per cui oggi succede, con una frequenza impressionante, che una coppia si separi dopo poco tempo perché: è finito l’amore.

    RispondiElimina