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sabato 18 luglio 2020

SENZA TEMPO: RECENSIONE DI FRANK IODICE



È un peccato che questo romanzo sia rimasto per trent'anni in un cassetto e soltanto adesso Franco Cacciapuoti lo abbia tirato fuori. È un peccato per diverse ragioni, non soltanto perché da molto tempo l’autore avrebbe potuto ricevere le nostre lodi, ma perché in questi trent’anni sono stati scritti molti altri libri simili (ricordiamo Hopkinson, Matheson, o il più vicino Burgio) e girati diversi film (come “Star Wars”, “Man in black” o il più recente “Outlander”), libri e film con i quali “Senza tempo” potrebbe egregiamente competere.
Ex pilota professionista, l'autore ha saputo trasmettere attraverso il non detto, il suo amore per il volo oltre alla sua passione per il genere fantastico. A tratti sembra che egli stesso abbia viaggiato in una dimensione parallela e abbia parlato di persona con il popolo degli urani. Ciò non può che dimostrare l'abilità di un buon scrittore, capace di immergersi ed immergere noi in un mondo tanto sconosciuto quanto familiare, esplorato e immaginato, o semplicemente inventato. Non importa, purché nella finzione narrativa i personaggi giochino bene il loro ruolo.
Nota di merito anche ai dialoghi tra il protagonista, Adam, e gli urani; dialoghi che a un buon ritmo danno forma al romanzo, forse ancor meglio della parte narrata, a volte troppo scarna ed essenziale laddove avrebbe potuto rilassare un po’ la lettura prima di un colpo di scena ad esempio.
Un'ottima alternanza tra i capitoli scritti in terza persona e quelli nei quali è Adam stesso, personaggio dalla scaltrezza aliena e dal cuore terrestre, a narrare con passione e paura, binomio che da sempre ha delineato il carattere di un buon eroe.
Gli abitanti dei diversi pianeti colonizzati, immersi in una pace apparente e raggiunta in un tempo a noi sconosciuto, vedono avvicinarsi un’entità per la quale nessuno ha ancora trovato un nome, che viene definita “la Cosa”. Una delegazione del Governo Federale con sede sulla luna, presieduta dal Re in persona, convocherà il giovane umano per affidargli il compito più difficile sin da quando esiste l'umanità: salvarla.
I personaggi, abilmente inseriti nella storia, ricorderebbero i più noti protagonisti di “Star Trek”, ma si caratterizzano per un aspetto in particolare: la loro umanità. Il loro rapporto con la religione e, soprattutto, i loro sentimenti, conferiranno al romanzo di Cacciapuoti l’appartenenza a un nuovo sottogenere letterario la “fantascienza romantica”.
Infatti, se da un lato “Senza tempo” è un libro che potrebbe essere catalogato come l'ultimo di una lunga serie (anche se, come abbiamo detto con rammarico, avrebbe potuto essere uno dei primi) ed essere facilmente riposto in uno scaffale sotto la “F” di Fantascienza, dall’altro, l’aspetto romantico che caratterizza la vicenda di Adam ci farà cambiare idea.

1 commento:

  1. Gli abitanti dei diversi pianeti colonizzati, immersi in una pace apparente e raggiunta in un tempo a noi sconosciuto, vedono avvicinarsi un’entità per la quale nessuno ha ancora trovato un nome, che viene definita “la Cosa”.

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