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martedì 1 settembre 2020

IL DIAVOLO DEL JERSEY


Anche un cronista dell’insolito deve poter decide se la notizia che pubblicherà, oltre a essere davvero insolita sia anche effettivamente credibile, magari lasciando al lettore il beneficio del dubbio. Raramente, invece, mi azzardo a pubblicare storie come questa, che narrano di un animale tanto bizzarro quanto improbabile, eppure avvistato più volte nel corso di moltissimi anni, a dimostrazione di come può nascere e diffondersi una leggenda metropolitana.
 

Secondo il folklore del New Jersey meridionale e di Filadelfia, il Jersey Devil (noto anche come Leeds Devil) è una bizzarra creatura che, si dice, abita i Pine Barrens del South Jersey. La creatura è spesso descritta come un bipede volante con gli zoccoli, ma ci sono molte varianti. La descrizione più comune è quella di una creatura simile a canguro con ali di pipistrello, corna, braccia piccole con mani artigliate, gambe con zoccoli fessurati e coda biforcuta. Si muove rapidamente ed emette un urlo agghiacciante.
La leggenda ebbe origine allorché Jane Leeds, madre di 12 figli, dopo aver scoperto di essere incinta per la tredicesima volta, presa dallo sconforto, maledì il nascituro, gridando che il bambino, una volta nato, sarebbe stato un diavolo. Durante una notte tempestosa (era il 1735) la signora Leeds entrò in travaglio. Era in casa sua dove i suoi amici si erano radunati per l’evento. Nato come un bambino normale, il tredicesimo bambino si è poi trasformato in una creatura leggendaria dotata di zoccoli, testa di capra, ali di pipistrello e coda biforcuta. Ringhiando e urlando, frustò tutti con la coda prima di volare via su per il camino e dirigersi verso la boscaglia.
La signora Leeds pare sia stata identificata come una certa Deborah Leeds, sulla base di un documento testamentario risalente al 1736. Suo marito, Japhet Leeds, nominò nel testamento dodici figli e ciò è compatibile con la leggenda. Deborah e Japhet Leeds, inoltre, vivevano nella sezione di Leeds Point di quella che ora è Atlantic County, New Jersey, che è comunemente identificato come il luogo della leggenda.
Sebbene questa storia vada avanti sin dal XVIII secolo, si afferma che la rappresentazione più moderna del mostro, così come l'ormai pervasivo nome "Jersey Devil", divenne standardizzata nella sua forma più attuale solo all'inizio del XX secolo.

 

Riferimenti a "Leeds Devil" o "Devil of Leeds" compaiono sulla carta stampata già dalla metà del XIX secolo. Nel 1859, l'Atlantic Monthly pubblicò un articolo che descriveva in dettaglio i racconti del Diavolo di Leeds popolari tra i residenti delle Pine Barren. Un giornale del 1887 descrisse gli avvistamenti di una creatura alata, denominata "il Devil of Leeds ", presumibilmente avvistato vicino a Pine Barrens e ben noto tra la popolazione locale nella contea di Burlington (New Jersey).



“Ogni volta che si avvicinava ai cani, emetteva un urlo ultraterreno che li spaventava. Ha frustato tutti i cani del posto. "Quella cosa", disse il colonnello, "non è un uccello né un animale, ma è il diavolo di Leeds. Secondo la descrizione, è nato a Evasham, nella contea di Burlington, cento anni fa. Non ci sono errori. Non ho mai visto l'orribile creatura di persona, ma ricordo bene quando, nei boschi di Evasham, cinquant'anni fa, veniva inseguita e cacciata con l’ausilio dei cani e venne anche colpita, ma non poté essere uccisa. Non c'è una famiglia a Burlington o in nessuna delle contee adiacenti che non conosca la leggenda: il diavolo di Leeds è lo spauracchio per tutti i bambini già da quando ero ragazzo!”
 

Ma molti ancora sono i resoconti di avvistamenti che riportano il Jersey Devil.
Si racconta che il Commodoro Stephen Decatur, mentre visitava l'Hannover Mill Works per supervisionare una fornitura di palle da cannone, non solo avvistò la creatura volante, ma gli sparò (con un cannone) senza ottenere alcun effetto.
Si dice anche che anche Giuseppe Bonaparte, fratello maggiore di Napoleone, nel 1820, abbia visto il diavolo di Jersey mentre cacciava nella sua tenuta di Bordentown.
Nel 1840, il diavolo di Jersey fu accusato di aver ucciso del bestiame. Attacchi al bestiame furono segnalati anche nel 1841, furono caratterizzati da strane da tracce sul terreno e urla nella notte.
Durante la settimana dal 16 al 23 gennaio 1909, i giornali dell'epoca pubblicarono centinaia di presunti incontri con il Jersey Devil. Comparvero sulla stampa delle affermazioni: sembrava che la creatura avesse attaccato un tram a Haddon Heights e si fosse introdotta im un club a Camden. La polizia di Camden (Pennsylvania) avrebbe sparato contro la creatura senza riuscire ad abbatterla.

 

A Greenwich, nel dicembre 1925, un contadino sparò a un animale non identificato che tentava di sottrargli i polli. Fotografò il cadavere, ma affermò che nessuna delle 100 persone a cui, in seguito, aveva mostrato la foto fu in grado di identificarlo.
27 luglio 1937, un animale sconosciuto "con gli occhi rossi" fu visto dai residenti di Downingtown (Pennsylvania). Fu raffigurato come il Jersey Devil da un giornalista.
Nel 1951, un gruppo di ragazzi, del New Jersey, affermarono di aver visto un "mostro" che corrispondeva alla descrizione del famigerato Diavolo.
Nel 1957 fu rinvenuto il cadavere di un animale la cui descrizione corrispondeva a quella del Diavolo di Jersey.
Nel 1960, i mercanti intorno a Camden offrirono una ricompensa di $ 10.000 per la cattura del Jersey Devil. La cosa pareva così probabile che fu predisposta una gabbia per ospitare la creatura, se fosse stata catturata.
Altri rapporti riguardarono impronte non identificate nella neve, ma presto avvistamenti di creature somiglianti al Diavolo di Jersey furono segnalati in tutto il South Jersey, fino al Delaware e all'ovest  del Maryland. La notizia, apparsa sui giornali creò il panico nella Delaware Valley. Vennero chiuse le scuole e in molti contribuirono a formare gruppi di vigilanti, mentre i cacciatori perlustrarono le campagne alla ricerca del Diavolo. Durante questo periodo, pare che lo zoo di Philadelphia abbia assegnato una ricompensa di $ 10.000 per la cattura della creatura. L'offerta determinò una serie di frodi, tra l’altro, pur di riscuotere la ricompensa, fu presentato un canguro a cui erano stati attaccati artigli e ali di pipistrello.

 

Per gli scettici, il Jersey Devil è semplicemente il frutto dell’immaginazione dei primi coloni inglesi. Uno spauracchio nato dai racconti degli annoiati residenti di Pine Barren: una sorta di favola per bambini. D’altronde, le Pine Barrens godevano di una pessima reputazione che potrebbe effettivamente aver contribuito alla leggenda del Jersey Devil. Storicamente, le Pine Barrens erano considerate terre inospitali e rifugio di banditi. I ribelli lealisti noti come Pine Robbers, erano noti per i loro attacchi e le rapine ai viaggiatori di passaggio. Durante tutto il 1700 e anche nel 1800, i residenti delle isolate Pine Barrens erano, più che altro, degli emarginati: fuggitivi, briganti, nativi americani, bracconieri, schiavi in ​​fuga e disertori. Sicuramente furono promosse delle storie spaventose per tenere alla larga tutti gli estranei.
Jeff Brunner della Humane Society del New Jersey afferma: 


"Non ci sono fotografie, né ossa, né alcuna prova concreta e quel che è peggio, le origini di questo animale affondano nel soprannaturale."
 
Il sociologo Dr. Robert E. Bartholomew e l'autore Peter Hassall citano la serie di avvistamenti del 1909 (e il conseguente terrore tra la popolazione) come un classico esempio di isteria di massa, dovuta a una leggenda metropolitana.
Tuttavia, c’è un gruppo del New Jersey chiamato "Devil Hunters", sedicenti "ricercatori del Jersey Devil": si  dedicano assiduamente alla raccolta dei rapporti, alla ricerca di dati storici nonché a battute di caccia nelle Pine Barrens, per fornire la prova che il Jersey Devil esiste.

1 commento:

  1. Eppure, c’è un gruppo del New Jersey chiamato "Devil Hunters", sedicenti "ricercatori del Jersey Devil": si dedicano assiduamente alla raccolta dei rapporti, alla ricerca di dati storici nonché a battute di caccia nelle Pine Barrens, per fornire la prova che il Jersey Devil esiste.

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