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venerdì 8 gennaio 2021

1966 – COLUMBUS (NEBRASKA)

Tra i vari casi di avvistamenti di UFO, quelli che riportano cognizioni di vuoto temporale sono particolarmente interessanti. Forse perché il testimone potrebbe essere la vittima inconsapevole di un rapimento alieno. Quello che avvenne nell'autunno del 1966, in Nebraska, potrebbe essere proprio un caso del genere. Un viaggio che non avrebbe dovuto durare più di qualche minuto, parve durare più di mezz'ora. E di quella mezzora, il testimone non aveva alcun ricordo degli eventi. La notizia fu riportata solo a decenni dopo, nel 2004 ed è entrata nel novero dei file di Peter Davenport del National UFO Reporting Center (NUFORC) che la rese pubblica.

 



Il testimone aveva 17 anni al momento dell'incidente. Fu la sua ex moglie (a quel tempo era solo la sua fidanzata) che nel 2004, raccontò lo strano evento. Nella notte in questione, il 5 settembre del 1966, il protagonista della nostra vicenda (che non ha mai voluto rendere note le sue generalità) era in sella alla sua moto: doveva recarsi a Columbus, nel Nebraska, per incontrare i genitori della sua ragazza.
Prevedeva di arrivarci intorno alle 21:00 ed era a circa un miglio di distanza dalla sua destinazione quando notò, in alto, qualcosa di veramente fuori dall'ordinario. Era un oggetto bizzarro, di forma circolare che si librava a circa 100 piedi sopra di lui. Era dotato di una combinazione di luci verdi, rosse e gialle sul lato inferiore. Visto da sotto gli ricordava una ruota a raggi. Emetteva un ronzio a bassa frequenza, una vibrazione che avvertiva mentre gli attraversava il corpo.
Preso dal panico, diede gas, ma avvertì qualcosa di insolito. Il motore della moto andava a pieno regime e le ruote giravano, ma la moto non si spostava come avrebbe dovuto: sembrava che corresse sulla strada, ma non era così. Conosceva perfettamente il tragitto, per cui era consapevole che, a quella velocità, avrebbe dovuto superare determinati punti di riferimento posti sul ciglio della strada. Il tachimetro segnava 70 miglia all'ora, in realtà, stimò che stava procedendo, si e no, a 25 miglia all'ora. 
Si fermò un momento per schiarirsi le idee. Poi, sebbene ancora molto preoccupato e innervosito, continuò il suo viaggio.
Arrivò a casa della sua ragazza, dopo circa trenta minuti: ci mise ben trenta minuti per percorrere un solo miglio! Mentre accostava, lei notò quanto appariva pallido e quanto fosse agitato. Poi si calmò, rimanendo decisamente tranquillo per il resto della serata. In realtà, era fin troppo tranquillo, rimase in uno stato di apatia per molto tempo ancora; cosa che non sfuggì alla sua ragazza. Passò più di un mese, prima che si decidesse a parlare con lei, rivelandole cosa gli fosse successo.
Accadde mentre erano fuori, in macchina in un luogo appartato nelle vicinanze di una torre per le comunicazioni radio. Una zona tranquilla, dove erano già stati prima, un posto dove cercavano l’intimità tutti i ragazzi del posto. Ma era destino che, quella sera, loro non l’avrebbero trovata.
Dopo pochi minuti, il ragazzo entrò nel panico. Gridava che dovevano andarsene. Lei cercò di calmarlo e di capire qual era il problema e così lui si decise a spifferare tutto: gli rivelò ciò che gli era successo un mese prima. Disse che non riusciva a capacitarsi dei trenta minuti mancanti: com’era possibile che per percorrere un tragitto così breve avesse impiegato così tanto tempo? 
La coppia, che alla fine si sarebbe anche sposata, finì per divorziare diversi anni dopo, ma prima che venisse redatto il rapporto sull'incidente. La moglie ha anche confermato che il marito continuò a soffrire di crisi di panico per molti anni e aveva la netta sensazione che non gli avesse mai raccontato tutto.
Quella sera l'anonimo testimone fu vittima di un rapimento alieno?
Le premesse ci sono tutte: dalla sua vita mancano circa trenta minuti. 
È stato portato a bordo dello strano velivolo circolare e poi rimandato sulla sua moto?
Tutto quello che è poi avvenuto, è stato cancellato dalla sua mente? O è possibile che abbia ricordato gli eventi accorsi in quella mezz'ora, ma si sia semplicemente rifiutato di parlarne? 
Era quello il motivo di quelle apprensioni che lo avrebbero assillato per tutta la vita? Oppure quella paura potrebbe essere stata instillata nel suo inconscio come un qualcosa che non fornisce ricordi, ma evoca emozioni di angoscia, disperazione e puro terrore?
Chi ha riportato la storia, è sicura che quella sera di settembre a Columbus, nel Nebraska, è avvenuto molto più che un semplice avvistamento di strane luci nel cielo. 

 



Il 1966 e il 1967 furono entrambi grandi anni per gli avvistamenti UFO, in particolare nel 1967 si ebbe un'ondata di avvistamenti UFO in tutto il mondo. Ci furono diversi incidenti simili a quello precedente, cioè caratterizzati da un periodo di vuoto temporale che vale la pena menzionare qui. Ad esempio, la stessa sera del presunto incontro di cui sopra, in Minnesota presso la Finlandia AFS, venne segnalato l’avvistamento di un oggetto di forma ovale. L'oggetto aveva luci rosse, gialle e verdi sul lato inferiore, forse era lo stesso oggetto avvistato in Nebraska circa un'ora prima. Oltre ad essere visto, fu anche rilevato dal radar. Così il Comando della difesa aerea, convinto che qualcosa di anomalo volasse nei cieli sopra la regione, fece decollare due jet F-89 dalla vicina Duluth. L’oggetto non fu identificato, in quanto, come in tanti altri casi, mentre i caccia tentavano di avvicinarsi, l'oggetto si sottrasse all’intercettazione scomparendo alla velocità della luce. 
Solo due notti prima, la sera del 3 settembre, a Harlingen (Texas) un residente, infastidito da un disturbo della trasmissione televisiva, andò fuori per esaminare l’antenna. Fu così che avvistò una "fantastica luce rotante" che illuminava l'intera area sottostante. Non sappiamo di che colore fossero le luci, sappiamo solo che l'oggetto rimase sospeso lì per un po' di tempo.
Se questi fatti siano collegati o meno, non è possibile dirlo. 

1 commento:

  1. Il motore della moto andava a pieno regime e le ruote giravano, ma la moto non si spostava come avrebbe dovuto: sembrava che corresse sulla strada, ma non era così.

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