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venerdì 30 settembre 2022

MARZO 1997 - PERÙ


Il caporale del Corpo dei Marines John Weygandt, che faceva parte del Disclosure Project, fu inviato in Perù nel marzo 1997, per fornire assistenza a un'installazione radar in grado di tracciare gli aerei impiegati nel traffico di droga. Rivelò che, verso mezzanotte, mentre era in servizio di guardia, fu raggiunto dal sergente Allen e dal sergente Atkinson i quali gli riferirono che un aereo si era schiantato e che c’era la necessità di mettere in sicurezza il luogo dell'incidente. Organizzarono in fretta una squadra, salirono quindi su sei Hummer e giunsero sul luogo dell'incidente proprio quando iniziava ad albeggiare. Trovarono il velivolo con una certa facilità, seguendo un enorme squarcio nel terreno. Tutto era bruciato ed era come se qualcosa avesse tagliato il terreno come se fosse burro. Qualcosa in fiamme o che avesse una particolare energia termica: il taglio era così netto e regolare da sembrare fatto col laser. Era davvero strano. Con i sergenti, John precedeva dieci metri il resto della squadra. Furono i primi a vedere quella “cosa”. Aveva superato la collina per poi infilarsi in un burrone dall’altro lato del crinale. Era una cresta alta 200 piedi, di roccia solida dove giaceva incastrata e semisepolta un'enorme imbarcazione conficcata con un angolo di 45 lì sulla cresta. Dall'imbarcazione gocciolava un liquido simile a uno sciroppo viola-verdastro che fluttuava come se fosse vivo e cambiava in una diversa tonalità di viola. Si avvertiva un ronzio e l’oggetto aveva una luce che girava lentamente. Sul dorso si notavano delle prese d'aria a forma di branchie di pesce. Un po’ di quel liquido gli fini sui vestiti, li bucò e gli bruciò un po' i peli delle braccia. C'erano tre aperture nella nave che potevano essere dei portelli, visibilmente chiusi, che non erano a filo con il corpo dell'imbarcazione. Ma ce n’era un altro che era un po' storto e semiaperto. Avvertì una strana presenza e pensò che le creature aliene stessero cercando di comunicare con lui telepaticamente. Il caporale stimò che l'imbarcazione fosse lunga circa venti metri e larga dieci. In effetti, aveva la forma di un uovo o di una lacrima. Lo scafo aveva delle protuberanze, tacche e appendici. Sembrava qualcosa di organico o forse, una forma d'arte, quasi un oggetto fatto a mano. All’apparenza, era di metallo, ma non rifletteva la luce: di certo non era titanio. Sotto il sole, poteva vedere diverse sfumature di colore. All'improvviso i sergenti gli urlarono di allontanarsi. Risaliti, trovarono il personale del Dipartimento dell'Energia che era lì. Sono stati arrestati e ammanettati e tutta l’attrezzatura fu portata via da uomini in uniformi mimetiche nere. Sul luogo dell'incidente c'erano trenta ragazzi che indossavano tute per il rischio batteriologico e chimico. Mentre era in attesa, seppe che quel tipo di “aerei” volavano nell’alta l'atmosfera a più di mach dieci. Non si trattava di rientri in atmosfera, poiché manovravano, eseguendo dei cambiamenti di direzione e addirittura si fermavano per un istante per poi subito ripartire. Sembrava ovvio che quei velivoli non provenissero dalla Terra. Si chiese se, in verità, la base dove lavorava fosse stata costruita per tracciare gli UFO: forse tracciare gli aerei che trasportavano la droga era solo una copertura. Avevano telemetri laser e molti tipi di materiale high tech che non aveva mai visto prima e che non riconosceva. I telemetri laser sembravano grandi telescopi. C'era un centro di comando presidiato da una forza multinazionale che includeva cinesi e credo, tedeschi. Arrivò alla conclusione che questi velivoli furono tracciati da questo particolare radar, molto efficiente e furono poi colpiti e almeno uno, fu abbattuto.

Chi condusse l’inchiesta ebbe modo di parlare con il caporale Weygandt che gli descrisse una navetta danneggiata dall'azione di una forza nemica. Potevamo essere stati noi – disse - oppure degli alieni avversari. In effetti pensava che potesse esserci un sito missilistico in Perù. Potrete trovare la sua testimonianza a pagina 274 di "Disclosure: Witnesses Reveal the Greatest Secrets" di Steven Greer. Vi si asserisce che la forza letale sia stata usata contro intrusi alieni durante l'amministrazione Clinton.
Possiamo presumere che questa guerra continui.

2 commenti:

  1. Chi condusse l’inchiesta ebbe modo di parlare con il caporale Weygandt che gli descrisse una navetta danneggiata dall'azione di una forza nemica. Potevamo essere stati noi – disse - oppure degli alieni avversari. In effetti pensava che potesse esserci un sito missilistico in Perù.

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  2. Dicono nell osservatorio in però ci sono I missili l.osservatorio e solo una copertura

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