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lunedì 27 novembre 2023

UN SOPRALLUOGO? – LO STESSO OGGETTO VIENE AVVISTATO IN DIVERSE PARTI NEL MONDO




Gli avvistamenti diventano più interessanti se ci sono avvistamenti separati dello stesso oggetto, in luoghi diversi e se ci sono incontri ravvicinati.

Erano le 23:30 del 3 settembre 1976. Lorenza Jole Maltoni, di Ravenna, sentì un rumore improvviso, che la spinse ad affacciarsi alla finestra. Allibita, vide un oggetto di forma ovale, a terra, in un cortile tra le due case di fronte alla sua. L'oggetto era alto circa dieci piedi e largo sette. Nelle vicinanze erano visibili anche diverse sfere più piccole. A differenza dell'oggetto, che era di colore rosa, le sfere più piccole erano di un bianco brillante. Non emetteva alcun rumore e sembrava leggermente sollevato da terra. Fu allora che l’anziana signora notò una strana e minacciosa figura umanoide ferma di fronte al velivolo. Indossava una strana "armatura" dotata di un elmo pesante. Jole andò ad un'altra finestra per avere una visuale migliore. Ma, quando raggiunse il nuovo punto di osservazione, l’individuo era scomparso e l'oggetto si stava già sollevando rapidamente in aria: svanì nel cielo a grande velocità.

Si pensa che la stessa navicella, nello stesso giorno, fu avvistata anche a Bethel, in Alaska. Anche in quel caso i testimoni descrissero una navicella di forma ovale o comunque sferica. La forma, forse, dipendeva dal punto di vista dei vari testimoni. Diverse ore dopo si verificarono altri due avvistamenti, entrambi a migliaia di chilometri di distanza dai primi due.

Il primo avvenne in Brasile. A Serra do Mouro, Santa Catarina, un bracciante agricolo di 19 anni stava tornando a casa: erano le ore 19:00. Quando osservò un oggetto nel cielo. L'oggetto proveniva da sud e sembrava essere diviso in due parti. La parte inferiore venne descritta come a forma di ciotola e ruotava lentamente. La parte superiore sembrava più piatta e aveva una luce in cima che sembrava variare con la velocità dell'oggetto. La luce cambiava colore, variando dal rosso, all’arancione, al giallo, al verde, poi infine divenne bianca risultando meno brillante. L'oggetto era grigiastro, ma di questo il testimone non era sicuro perché stava facendo buio. La navicella aveva un diametro di circa tre metri e gli passò sopra prima di fermarsi, rimanendo sospesa a circa cinque metri dal suolo. Proiettava, verso il basso, un raggio di luce rossa. All'interno del raggio si potevano scorgere tre piccoli esseri, alti circa un metro, che scendevano lentamente al suolo. Gli esseri gli stavano sbarrando la strada. Di fronte a questa situazione, il nostro testimone reagì in malo modo: estrasse un grosso coltello, che normalmente usava per tagliare le foglie della canna da zucchero e lo lanciò contro una delle figure. Ma l’arma sembrò incontrare un ostacolo invisibile e venne deviato. Una delle piccole figure gli puntò contro un dispositivo a forma di bastoncino. Anche gli altri due portavano dispositivi simili, ma non li usarono. L'asta emise un raggio di luce bluastro, che colpì il testimone alla coscia provocandogli la paralisi e la perdita di conoscenza.
Alcuni passanti lo soccorsero e lo portarono a casa sua, dove iniziò a riprendersi. Ma ebbe bisogno di cre mediche e di un ricovero in ospedale per ristabilirsi dagli effetti del raggio.

Il secondo avvenne nel nord dell’Inghilterra, nel villaggio minerario di Fencehouses, nella contea di Durham. Due donne di 63 e 18 anni stavano rincasando dopo aver fatto visita a un amico che abitava nel villaggio. Erano circa le ore 21:00, quando notarono uno strano oggetto su di un terreno incolto, nei pressi di un pozzo minerario. L’oggetto era di forma ovale, lungo circa un metro e mezzo e alto tre. Poggiava su una sorta di carrello d’atterraggio che sembrava d'acciaio inossidabile. La parte principale dello scafo era simile al vetro con una sezione arancione sulla parte superiore. La più anziana delle due donne, in seguito, riferì che quando si avvicinarono, cessarono di udire il vento e il rumore del traffico nelle vicinanze e quando toccarono l'oggetto lo trovarono caldo. Due piccoli esseri dall'aspetto strano, delle dimensioni di una “grande bambola”, apparvero all'interno dell'oggetto. Avevano lunghi capelli bianchi, occhi grandi e mani simili ad artigli. Spaventate da questa improvvisa quanto insolita apparizione, le due donne si diedero alla fuga, scoprendo, mentre si allontanavano, di udire nuovamente il rumore del traffico stradale. L'oggetto decollò ad alta velocità emettendo un ronzio sommesso. L'incidente durò circa dieci minuti e a proposito del tempo, le due donne notarono che i loro orologi si erano fermati mentre si trovavano vicino all'oggetto ma, dopo ripresero a funzionare normalmente. La testimone più anziana aggiunse un curioso particolare: riferì che il giorno dopo non riusciva a collegare l'aspirapolvere alla presa elettrica: sembrava che una sorta di forza respingesse la spina. Il collegamento alla presa venne però effettuato da sua figlia che lo fece senza alcun problema.


L’immagine è solo indicativa.

venerdì 24 novembre 2023

L’INCIDENTE DI SOUTHAVEN PARK – QUANDO CI SI METTE IL GOVERNO




Il "Long Island UFO Network" era un gruppo ufologico poco conosciuto. Nel novembre del 1992 questo gruppo indagò, per sei mesi, su di uno strano incidente avvenuto nel Southaven Park, a South Haven, Long Island (New York). Pezzo dopo pezzo, riuscirono a ricostruire tutto quanto era successo. A caro prezzo, però: in quanto questa indagine costò l'incarcerazione di diversi membri del gruppo, compresa la detenzione del suo Presidente. A proposito di quest’ultimo, si trattava solo di un pazzo e delle sue fantasie “deliranti”?
Oppure della persecuzione di una persona che si era avvicinata un po’ troppo alla verità?
Il caso potrebbe facilmente rientrare in quest’ultimo scenario. E se c’è del vero nelle affermazioni sui collegamenti con le oscure cospirazioni governative, questo caso potrebbe permetterci di aprire un po’ di più la porta sugli oscuri meccanismi dell’intelligence governativa.

È certo che qualcosa si schiantò nel parco, quella notte. Secondo il presidente del Long Island UFO Network, John Ford, poco dopo le 19:00 del 24 novembre 1992 iniziarono a ricevere diverse segnalazioni da persone che percorrevano la Sunrise Highway, una strada molto trafficata. Molte delle quali affermavano di aver visto qualcosa, forse un piccolo aereo, scendere da qualche parte nel Southaven Park. Inoltre, molti residenti riferivano di “strane luci” provenienti dalla zona, nonché di “forti rimbombi”. Sia la polizia che gli agenti del parco istituirono dei blocchi stradali lungo l'autostrada, poiché era stato segnalato un incendio. Il parco rimase chiuso per diversi giorni. Alcuni abitanti avrebbero addirittura riferito che, per una settimana dopo l’incidente, avrebbero sperimentato strani “sbalzi di corrente” nelle loro case. Tutto ciò, mentre il telefono squillava più volte al giorno, a orari inusuali, ma dall’altro capo del filo non rispondeva mai nessuno - questo dettaglio ci ricorda gli avvistamenti del Mothman della metà degli anni '60, a conferma che gli avvistamenti dell'Uomo Falena si intrecciano con l'attività degli UFO - un testimone affermerà che “nei giorni successivi molti elicotteri militari sorvolarono il parco”.

In effetti, il registro del Southaven Park afferma che l'area è rimasta chiusa dal 25 al 28 novembre, ma fu solo per la caccia alle anatre. Un incendio venne effettivamente confermato dai vigili del fuoco del Brookhaven National Laboratory, che lo spensero. Ma sarebbe successo quasi una settimana prima della riapertura del parco: le date non coincidono.
Furono, però, segnalati molti avvistamenti di elicotteri neri e senza contrassegni, che sarebbero apparsi nell'area subito dopo l’incidente. Inoltre, furono istituiti posti di blocco gestiti dai militari. In un rapporto fu segnalato che alla Polizia fu negato l’accesso al parco. La notizia, ufficialmente, venne smentita dalla stessa polizia. Ma, una "fonte interna" confidò a un investigatore UFO che, invece, era vero.
Infine, è interessante notare che molti di coloro che affermarono di aver assistito allo schianto, descrissero l’oggetto come un "tubo" ovvero un oggetto di forma cilindrica.

Quando il gruppo del Long Island UFO Network si avventurò a Southaven Park per indagare, trovarono i segni di un disastro. Secondo Ford, scoprirono “un'area bruciata e diversi alberi piegati”. Un'ulteriore area appariva come se il terreno “fosse stato arato”. Di maggiore interesse per gli investigatori erano, tuttavia, le letture strumentali che indicavano radiazioni più elevate della norma in tutto il parco. Inoltre, una linea di recinzione metallica non dava la solita lettura magnetica. Ford ha spiegato che le recinzioni metalliche mantengono una carica magnetica proveniente dal suolo, ma lì qualcosa aveva strappato via la carica della recinzione.

Ford entrò in possesso di un video dell’incidente.

- Non posso dire da dove l'ho preso – disse - perché le persone che hanno fornito il nastro hanno paura che il Governo li perseguiti.

A causa della scarsa qualità del filmato, Ford lo sottopose a degli specialisti per cercare di migliorarne la qualità e per riprodurre immagini fisse. Il video, una copia del quale è stata data alla South Shore Press, mostra persone che esaminano un oggetto di tipo metallico, di colore rossastro e luminoso, di circa quattro piedi quadrati, che sembra emettere un gas bianco e torbido. Si sente un sibilo che ricorda quello del ghiaccio secco che si scioglie rapidamente se esposto a temperature più calde.
L'inquadratura successiva mostra quella che sembra essere una persona che cerca di sollevare un corpo per posizionarlo vicino a un albero, ma la scarsa qualità del filmato rende impossibile identificare quel corpo. In un’altra scena tre uomini in uniforme (che indossano giacche scure e berretti arrotondati simili alle squadre swat) vengono visti posizionare una grande copertura lucida (simile al mylar) su qualcosa a terra.
Ford giustifica così la scarsa qualità del video: - le cose stanno accadendo velocemente e il ragazzo che sta riprendendo la scena si preoccupa di rimanere nascosto.
Uno dei maggiori problemi nella ricerca sugli UFO – ci dice ancora Ford - è che le persone hanno paura di passare per pazzi quando descrivono eventi strani e inspiegabili. Ma hanno una paura ancora più grande: quella del Governo. Se sei coinvolto in cose che il Governo non vuole che si sappiano, possono renderti la vita impossibile.
È proprio quello che successe a Ford?







L’immagine a corredo del testo è solo indicativa.

mercoledì 15 novembre 2023

MISTERIOSI MANUFATTI ALIENI




Diversi anni dopo la rimozione chirurgica dei loro impianti alieni, cinque persone hanno coraggiosamente accettato di prendere parte ad un'intervista per discutere sui loro effetti, prima e dopo l’espianto. Queste persone, di cui una di sesso maschile e quattro di sesso femminile, avevano avuto incontri con esseri alieni.
Il Dr. Roger Leir, un podologo di Thousand Oaks, California, fondatore del FIRST (Fund for Interactive Research and Space Technology) e Derrel Sims, un ipnoterapeuta, co-fondatore del FIRST ed esperto investigatore UFO con ben ventisette anni d’esperienza, coordinarono gli interventi chirurgici servendosi della collaborazione di un team di medici professionisti. La prima serie di interventi ebbe luogo il 19 agosto 1995 presso la clinica del Dr. Roger Leir, a Thousand Oaks, California.

Pat Parrinellio, di 47 anni, di Houston, Texas e Mary Jones (uno pseudonimo) di 52 anni, anche lei del Texas, furono soggetti a indagini ufologiche da Derrel Sims, dell'HUFON (Investigatore Capo della Houston UFO Network) e poi indirizzati al Dr. Roger Leir per un intervento chirurgico estrattivo, poiché delle lastre radiografiche risultava la presenza di oggetti estranei nei loro corpi. L'oggetto di Pat fu rimosso dal dorso della mano sinistra mentre gli oggetti di Mary furono asportati dall’alluce sinistro.
Gli impianti rimossi furono sottoposti allo studio di due diversi patologi e poi inviati a vari laboratori indipendenti per approfondite le analisi. Fu eseguita una valutazione patologica/tissutale, spettroscopia di degradazione indotta da laser (LIBS) e test metallurgici che prevedevano: spettroscopia dispersiva di energia a raggi X, microscopia elettronica a scansione, analisi del modello di diffrazione dei raggi X e analisi delle proprietà elettroniche/magnetiche e di fluorescenza. I test furono condotti dal National Institute of Discovery of Science (NIDS), dal New Mexico Tech e da altre fonti indipendenti.

Ma non è tutto. Mentre questi oggetti insoliti venivano valutati per uno studio scientifico, il 18 maggio 1996 ebbe luogo un'altra serie di interventi chirurgici. Le due donne, operate in questa fase, si prestarono per un’intervista e per uno studio più approfondito. A Dorothy O'Hara, una donna di 61 anni di Palm Springs, California e Alice Leavy, 40 anni, di Newberry Park, California, furono rimossi piccoli oggetti dalla parte inferiore della gamba sinistra. In un'altra donna, Licia Davidson, 37 anni, che affermava di aver avuto numerosi incontri con gli alieni, fu estratto, dal piede, un oggetto simile a un cristallo.

La maggior parte degli “impiantati” descrisse i notevoli cambiamenti mentali, psichici o legati alla salute, avvenuti in seguito agli impianti. In quattro di loro si manifestò una continuazione dell’attività di rapimento. I rapiti a cui furono rimossi impianti di tipo “biologico”, sperimentarono cambiamenti post-operatori sorprendentemente simili. Comportavano dolori lancinanti e arrossamento della cicatrice lasciata dall’incisione, anche se, per un breve periodo di tempo.

Leir, che è morto all’inizio del 2014, ha passato gran parte della sua carriera cercando di rendere lo studio degli UFO e dei rapimenti alieni una vera branca scientifica. Per le sedicenti vittime di rapimenti extraterrestri, gli interventi chirurgici di Leir rappresentavano un ponte tra le esperienze personali avute con forme intelligenti non umane e le prove necessarie per confermare la realtà di questi incontri. Gli scienziati più tradizionali, però, continuano a guardare con scetticismo al lavoro di Leir.


Per un approfondimento sul lavoro del Dr. Leir è possibile consultare un articolo (per una volta, corredato da un video) pubblicato nel 2019. Di seguito il link: Tecnologia aliena

domenica 12 novembre 2023

L’INSABBIAMENTO DI POUGHKEEPSIE



La sera del 25 agosto 1985, poco dopo le 21:35, un giornalista del Poughkeepsie Journal, Greg Boone, ricevette una telefonata da uno dei loro fotografi (che volle rimanere anonimo). Emozionato, il collega gli riferì che uno di quegli UFO boomerang, che la gente segnalava da anni, si stava dirigendo lungo la NY Route 9. Se si fosse affacciato alla finestra o se fosse salito sul tetto dell'edificio, gli suggerì, probabilmente l'avrebbe visto. C’era una fiera nella contea di Dutchess, quel giorno. Vi parteciparono circa 20.000 persone, la maggior parte delle quali vi arrivò percorrendo la stessa strada sorvolata dall'UFO. Il fotografo si trovava su una collina che dominava la fiera: sperava di immortalare con qualche scatto il fermento di quella gita estiva. Improvvisamente notò qualcosa di strano: non era un aereo. L'oggetto era leggermente arrotondato e sicuramente di una tonalità più scura rispetto al cielo. Era enorme. Lui e il suo amico continuarono a guardarlo per circa dieci minuti quando improvvisamente svanì in un batter d'occhio. Secondo dichiarazioni, raccolte successivamente, le persone lungo l'autostrada accostarono le auto per uscire e vedere meglio. Tutti volevano dare un'occhiata a quello strano oggetto che si muoveva basso sull'orizzonte di Poughkeepsie.

Nel frattempo, Boone, insieme ad altri due redattori del Poughkeepsie Journal, si precipitarono alla finestra del terzo piano. Nonostante fossero stati avvisati e quindi sapevano cosa aspettarsi, rimasero colpiti alla vista di quell’oggetto nero, che sorvolava il sito a circa cinque miglia di distanza, a 100 piedi da terra e si dirigeva nella loro direzione. Sul lato inferiore dello scafo brillavano luci color ambra e rosse. L’oggetto era, effettivamente, molto grande e si muoveva lentamente dirigendosi sulla zona residenziale. Quando vi giunse, le luci della città si spensero improvvisamente. Quindi, si diresse, velocemente, verso l'edificio sede del giornale, sorvolandolo. I giornalisti si precipitarono dall'altra parte dell'ufficio ma, non riuscirono a vederlo poiché si era fermato proprio sulla verticale dell’edificio. Perciò decisero di raggiungere i bagni che si trovavano sulla parte superiore dell'edificio. L’UFO si mosse ancora una volta, costringendoli a correre dall'altra parte dei bagni. Ancora una volta, poterono vedere l'UFO, prima che cambiasse nuovamente direzione e scomparisse completamente alla vista. Mentre li sorvolava, l’enorme oggetto (largo almeno 200 piedi) non produsse alcun rumore.

Boone e gli altri giornalisti cominciarono ad organizzarsi: esaminarono le fotografie scattate dal loro collega e si prepararono per intervistare tutti i testimoni con cui sarebbero riusciti a parlare: sarebbe stata sicuramente una notizia da prima pagina!
Ma, arrivò l'ordine di non pubblicare la storia. Boone riferì che quell'ordine veniva “dall'alto” e non aggiunse altro. Il giorno seguente diversi "tipi minacciosi" arrivarono agli uffici del Poughkeepsie Journal e con fare deciso, ribadirono che bisognava evitare di “parlare di UFO”. La tensione era palpabile e per poco non si arrivò allo scontro fisico. Tuttavia, Boone, sebbene contrariato e decisamente irritato, scelse di non pubblicare alcun articolo sull'incidente. Continuò ad interessarsi degli UFO in forma privata.


Un oggetto enorme, solido, manovrato e non identificato, si era librato sulla città ed era stato visto da migliaia di testimoni oculari. Furono anche scattate delle foto e tuttavia, nessuna menzione, nessuna parola di ciò fu riportata dai media. Questo poiché, specie negli anni ’80, era in atto un regolare e continuo insabbiamento sugli UFO condotto dalle cosiddette fonti di "notizie di massa" come politica editoriale generale. Era dovuto soprattutto allo scetticismo dei media, incapaci di confrontarsi con la realtà del fenomeno, anche quando erano le loro stesse redazioni e i propri dipendenti ad assistere all’avvistamento.

venerdì 10 novembre 2023

LE STRAORDINARIE ESPERIENZE DI WLADYSLAW – DIETRO IL MISSING TIME C’È BEN ALTRO!

Grzegorz Domanski del Legnica UFO Research Club racconta la storia di un addotto della zona di Legnica, coinvolto in dozzine di rapimenti eseguiti da esseri non identificati e parla delle loro conseguenze.
Il caso di Wladyslaw S. (nome di fantasia) fu, in realtà, portato all'attenzione di Domanski da sua zia, con la quale il nostro testimone era in ottimi rapporti, tanto da confidarsi con lei per queste bizzarre esperienze. Infatti, il colloquio si tenne proprio nell'appartamento di quest’ultima. Wladyslaw affermò che alla fine degli anni '80 iniziò a notare che aveva dei vuoti di memoria. Allo stesso tempo, iniziò a fare sogni strani e intensi che coinvolgevano certi velivoli. Spesso si svegliava da questi sogni tormentati, notando gocce di sangue sul cuscino. Sangue a cui lui non dava molto peso, pensando che gli uscisse dal naso. Ma che per un ufologo era un segnale inquietante, specie se combinato con gli altri sintomi, come i vuoti di memoria e i sogni stravaganti: dettagli comuni a molte storie di abduction. Ancora più inquietante erano dei fenomeni di natura elettrica che si verificavano nella sua casa. Succedeva che gli apparecchi elettrici si attivavano quando lui gli passava accanto oppure che i dispositivi elettronici si guastavano improvvisamente in sua presenza. Dovette quindi prendere atto che stava accadendo qualcosa di straordinario.

Ascoltando Wladyslaw, era chiaro che i suoi ricordi erano, nella migliore delle ipotesi, solo parziali: non ricordava ogni cosa. Sui suoi racconti Domanski riuscì a ricreare una tipica sequenza temporale di quelli che sembravano essere rapimenti regolari e ricorrenti. Gli episodi di Missing Time si verificavano solitamente poco dopo le 18:00 quando, di solito, Wladyslaw tornava a casa dal lavoro. Improvvisamente si ritrovava in un campo, poco distante da casa sua. In alto si librava un'enorme scafo, apparentemente, più grande del proprio villaggio. Era un velivolo di forma oblunga con diverse luci blu in rilievo sulla parte inferiore. Mentre guardava, con stupore, verso l’alto, un grande raggio di luce emergeva improvvisamente dallo scafo. Poi, ancora il buio.
Si ritrovava in una “piccola stanza ovale inondata di luce blu, pallida e fioca”. Poi, senza vederli arrivare, due strane entità lo affiancavano. Entrambe indossavano una scintillante giacca blu metallizzata e un mantello con cappuccio dotato di una visiera rettangolare. Si muovevano scivolando, come se avessero i pattini. Solo allora si rendeva conto di essere incapace di muoversi. Tuttavia, non ne sentiva alcun bisogno.
Lo conducevano, attraverso un lungo corridoio in una stanza più grande e rotonda, piena di strumenti. Non era in grado di ricordare alcun dettaglio a parte il fatto che molti di questi strumenti erano vincolati alle pareti. Al centro della stanza c'era una sedia, simile a quella del dentista. Su quella, lui si sedeva. A questo punto, i suoi ricordi si affievolivano, ma ricordava che, più volte, delle strane entità gli si avvicinavano. Avevano con sé un dispositivo e sembrava che stessero eseguendo un test o uno specifico esame. Ricordava chiaramente il “tocco” di queste creature, che lui definiva “penetrante". All'improvviso, fluttuando nell’aria, un piccolo vassoio si faceva strada verso di lui. E lui alzava le braccia e appoggiava le mani tese con i palmi rivolti verso il basso, sul vassoio luccicante. Sentiva una voce nella sua testa che gli diceva di non aver paura. Wladyslaw era pienamente cosciente del fatto che quella voce non proveniva da nessuno dei presenti: era vigile e consapevole di tutto ciò che succedeva. Quella voce apparteneva a un’entità “superiore” alle altre presenti nella stanza. Era quella voce che gli ordinava di girare le mani in modo che i palmi fossero rivolti verso l'alto e lui lo faceva. A questo punto, il vassoio si ritirava: l’esame era finito.
Wladyslaw ricordava quindi di ricevere una mole di informazioni che spaziavano dalla politica globale all’ecologia, oltre a un’ampia conoscenza generica sulla vita e sull’esistenza umana. Descriveva queste informazioni quasi come un caricamento di dati. Nessuna voce gli parlava: era simile a una “stimolazione subconscia” che portava a un improvvisa forma di conoscenza. Allo stesso tempo e in modo simile (nel senso che non c'era nulla di specifico da vedere) appariva nella sua memoria profonda una serie di “immagini tridimensionali”.
Si riprendeva risvegliandosi nel campo. L'enorme nave era scomparsa. Andava a casa ed esausto, si metteva subito a letto.

La mattina dopo, i ricordi di queste esperienze svanivano rapidamente. Tuttalpiù, in rare occasioni, riusciva a rievocare vaghi ricordi. Quasi sempre non trovava la macchina parcheggiata in cortile, ma nelle immediate vicinanze. A volte, la ritrovava parcheggiata fuori dal suo negozio. Ciò suggeriva all’investigatore che, qualche volta, veniva rapito ancor prima di iniziare il viaggio verso casa.

martedì 7 novembre 2023

INCONTRO RAVVICINATO A NEWARK VALLEY – QUANDO UN UFO TI ROVINA IL PODERE



La mattina del 24 aprile 1964, poco dopo le 10:00, il ventisettenne Gary Wilcox era nella sua fattoria a Newark Valley, New York. Quella particolare mattina stava guidando uno dei suoi trattori, intento a spargere il letame in un campo. Mentre lo faceva, notò qualcosa di strano, apparentemente sospeso sul bordo del campo vicino al bosco. Scrutò quello strano oggetto per diversi secondi prima di cambiare direzione e dirigere il trattore verso l'anomalia aerea. Mentre avanzava, poté vedere che aveva una forma oblunga: “somigliava a un uovo”. Stimò che era lungo circa venti piedi e alto forse quattro. Fermò il trattore e scese dalla cabina dirigendosi verso l'oggetto. Allungò la mano per toccarlo, picchiettò la superfice metallica con il pugno chiuso e gli diede un colpetto leggero con il piede. L'esterno, color alluminio, non presentava rivetti o saldature: era completamente liscio e lucido, come se fosse costituito da un unico pezzo di metallo. Non emetteva calore ed era assolutamente silenzioso. Mentre continuava a esaminare quell’oggetto, fu avvicinato da due “individui” di bassa statura.

Non erano più alti di un metro e mezzo e sembrò che provenissero da sotto lo scafo, sebbene Wilcox non fosse riuscito a vedere alcun tipo di ingresso. Portavano uno strano “vassoio quadrato”, sul quale c’erano varie radici, foglie e campioni di terreno. Indossavano un abito metallico bianco e lucido che copriva tutto il corpo. Wilcox, spaventato, continuò a fissare le due entità per qualche istante. Forse, avvertendo questa paura, una delle due creature umanoidi disse: - non allarmarti. Abbiamo già parlato con altre persone.
In seguito, affermò: - le loro “voci” non sembravano voci: è difficile da spiegare. Capivo perfettamente cosa dicevano quelle strane creature, ma non so se parlavano in inglese.
Lo interrogarono su ogni genere di cose inerenti al suo lavoro di agricoltore. Gli chiesero cosa stesse facendo e perché lo stesse facendo, cos'era il trattore, perché stava "spargendo letame" e cosa era il letame. Sembravano davvero interessati alle sostanze organiche. Trascorse così quasi due ore, rispondendo a domande che ad un essere umano sarebbero sembrate piuttosto ovvie. Da parte loro, i due dimostrarono un intenso interesse per il “fertilizzante” ponendo numerose domande su di esso e sul suo uso in agricoltura. Wilcox chiese se poteva fare un viaggio con loro, ma gli fu spiegato che la loro atmosfera era troppo rarefatta per lui. Dissero anche che evitano le aree densamente popolate della Terra a causa degli scarichi delle auto, che in qualche modo influiscono sul buon funzionamento dei loro veicoli (ma non hanno alcun effetto su di loro). Quindi era meglio viaggiare all'aria pulita.
La stranezza di questo caso sta nel fatto che, spesso, è il testimone che chiede informazioni, qui, invece, erano le entità a porre le domande.

All'improvviso, i due individui dissero che dovevano andarsene. Visto l’interesse, Wilcox si offrì di procurare loro un sacco di fertilizzante da portar via. Ma loro ribadirono che avevano fretta: non potevano aspettare. Rientrarono nella loro navetta che subito dopo cominciò a sollevarsi lentamente. Si sentiva un “rumore di motore”, simile al “motore di un’auto al minimo”. Per un po' si alzò dritta verso il cielo prima di accelerare repentinamente e sparire lontananza. Tutto avvenne in pochi secondi.

Wilcox tornò più tardi nell'area dell’incontro, tornò nel pomeriggio, con un sacco di fertilizzante. Lo lasciò vicino ad un albero, nel al punto in cui l'UFO si trovava quella mattina. Quando tornò, la mattina seguente, il fertilizzante non c'era più.
Denunciò l'incidente al dipartimento di polizia di New York. Questo attirò sia l’interesse dei ricercatori UFO sia di certa stampa sensazionalistica. È singolare il fatto che l’incontro sia avvenuto poche ore dopo uno dei più famosi avvistamenti UFO mai registrati: l’incidente di Socorro (Cfr. l'incontro ravvicinato di Socorro). Infatti, Wilcox denunciò il caso poche ore dopo questo incontro e ovviamente, non era a conoscenza di ciò che era successo a Socorro.

Per quanto ne sappiamo, in seguito, la fattoria di Wilcox andò in declino poiché il terreno perse la sua naturale fertilità: su estese porzioni di terreno non cresceva più niente. Lui stesso dovette ricorrere a cure mediche per delle ustioni da radiazioni. Le indagini governative rivelarono che una vasta zona di terreno scuro emetteva radiazioni. Wincox cambio mestiere, diventando un meccanico, anche molto bravo. Qualcuno ancora si interroga, con sospetto, se ci sia o meno una nesso tra questa sua improvvisa e nuova abilità e l’incontro ravvicinato.

domenica 5 novembre 2023

IL CASO BARROSO – QUANDO UN UFO PUÒ UCCIDERE UN ESSERE UMANO



Il 3 aprile 1976, poco dopo le 02:00, il contadino Luis Barroso Fernandez era già sveglio. Nella sua fattoria vicino a Quixada, bisognava controllare il bestiame ed era un lavoro settimanale che preferiva fare prima dell'alba. Secondo il racconto riferito da suo figlio Francisco, quella mattina, mentre ritornava con il carro, vide "qualcosa che sembrava un aeroplano" scese rasente al suolo a poca distanza da lui. Mentre osservava con stupore lo strano oggetto, questo “gli lanciò contro un potente raggio di luce” e se ne andò. Almeno questa è la storia che Luis raccontò a Francisco. Ma Francisco credeva al racconto di suo padre?
- Non solo ci credo - affermò – ma l'ho visto anch’io, con i miei stessi occhi!
Secondo Francisco, l'attività UFO è diffusa nella città di Quixada.
Suo padre e sua madre sono morti entrambi e i suoi fratelli sono andati via: lui è l'unico membro della famiglia Barroso a rimanere lì. E secondo lui questi strani avvistamenti continuano ancora oggi. In quanto a suo padre, le conseguenze di quel rapido incontro furono deleterie.
Dopo l'incontro, Luis presentava ferite gravi, dolorose ed evidenti. La sua pelle appariva rossa, come se fosse bruciata. Ma c’erano cambiamenti ancora più preoccupanti che riguardavano la sua mente. Con il passare dei giorni e delle settimane, le sue facoltà mentali regredivano. La sua mente diventò come quella di un bambino. Medici e specialisti, provenienti da varie parti del mondo investigarono sulle sue condizioni che apparivano strane e in rapido peggioramento. Luis morì alla fine del 1993. La causa della morte resta ancora inspiegabile. Il suo cervello era completamente andato: riusciva a pronunciare solo tre parole: mamma, dai e… Paura. Qualunque cosa gli fosse accaduta e qualunque fosse la causa che l’aveva provocata, i suoi ultimi quindici anni devono essere stati colmi di paura, confusione e tristezza. Ma, mentre la sua mente si dipanava rapidamente, la sua pelle, prima danneggiata e bruciata, sembrò ripararsi da sola. Infatti, nonostante fosse un uomo anziano, la sua pelle appariva come quella di un adulto, sano e nel fiore degli anni.

Per quanto riguarda Francisco, lui ammette di aver avuto diversi incontri nei dintorni della fattoria, negli anni successivi. Non è chiaro quando sia avvenuto il primo di questi incidenti, ma sembra che sia successo poco dopo quello di suo padre. In ogni modo, tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80.
Mentre percorreva, in moto, la strada per raggiungere la fattoria, notò improvvisamente un oggetto che emetteva una luce intensa. Fermò la moto e distolse lo sguardo per non farsi accecare. Rimase lì, mentre l’oggetto luminoso attraversava il cielo notturno. Negli anni successivi sarebbe stato testimone di altri avvistamenti simili, di solito lungo lo stesso tratto di strada.
Ma, erano solo avvistamenti?
Magari è pura speculazione, ma tali avvistamenti, ripetuti nel tempo e considerando che il padre ha subito un’esperienza fatale dopo aver incontrato un UFO, fa sorgere la domanda se questi siano stati "solo" avvistamenti. Non potrebbe, invece, trattarsi di rapimenti?
In molti casi di rapimenti, il testimone ricorda solo l'avvistamento iniziale. Molti rapiti non ricordano neanche tali incontri ravvicinati, se non dopo anni e alcuni ricercatori sono convinti che ci siano moltissime persone, in tutto il mondo, che subiscono rapimenti alieni senza avere alcun ricordo di essi.
A confermare quanto su detto, alcune versioni del caso riportano una storia leggermente diversa. Il quasi atterraggio viene descritto come un atterraggio vero e proprio: l’UFO colpì il contadino con un raggio paralizzante, dopodiché dal velivolo scese un esserino con in mano una sorta di torcia. Fu quindi il raggio di questa torcia a fargli perdere conoscenza e a provocare gli effetti nocivi. Luis, secondo questa versione, si sarebbe ripreso in un luogo diverso, distante pochi chilometri da dove fu colpito e sarebbe stato aiutato da un pastore che passava di là per caso.
Da parte sua, Francisco afferma che “non ci fu né cattiveria né la volontà” da parte di una qualunque forma di intelligenza che viaggia a bordo di questi misteriosi velivoli. È convinto che gli eventi che hanno coinvolto suo padre siano stati casuali: insomma, secondo lui si trattò di "un incidente".
- Potrebbe succedere a me, a te o a chiunque altro – avrebbe affermato.
Una prospettiva poco rassicurante.





Non sorprende, quindi, che molti si interessino al caso Barroso. Il ricercatore UFO che lo fece per primo fu Reginaldo de Athayde. Dal momento dell'incidente fino alla morte di Luis Barroso, nel 1993, si recò Quixata quasi tutti i mesi e parlò con i familiari. Ebbe così anche il modo di indagare su ulteriori avvistamenti nell'area e ce ne furono molti.
Alla morte di Luis, gli eredi non concessero l’autorizzazione per eseguire l'autopsia. Questo, secondo Athayde, fu un errore, perché avrebbe permesso di chiarire alcune cose che, invece, resteranno per sempre un mistero.

venerdì 3 novembre 2023

LA POLIZIA CONFERMA UN AVVISTAMENTO



Poco prima della mezzanotte, il 13 agosto 1960, gli agenti della California Highway Patrol, Charles Carson e Stanley Scott, stavano percorrendo la Hoag Road, vicino alla città di Corning, quando una luce improvvisa rischiarò il cielo notturno: pensarono a un aereo di linea che stesse per schiantarsi al suolo. Si fermarono e scesero dal veicolo di pattuglia in modo da poter localizzare il luogo dell’impatto e allertare le squadre di soccorso. Tuttavia, fu subito chiaro che non si trattava di un aereo in avaria e che, qualunque cosa fosse, non era sul punto di schiantarsi. L'oggetto si muoveva nel più assoluto silenzio: scese a circa 200 piedi da terra, poi, improvvisamente, cambiò direzione e risalì a una altezza di circa 500 piedi, dove si fermò e per un po’, rimase sospeso in silenzio.
Carson affermò che era circondato da un bagliore che lo rendeva ben visibile: si trattava di un oggetto non perfettamente rotondo: lo definì “oblungo”. A ciascuna estremità dello scafo c'erano delle luci rosse. Di tanto in tanto, cinque luci bianche, intermittenti, brillavano tra i due bagliori rossi. I due agenti continuarono ad osservarlo mentre compiva delle evoluzioni aeree davvero incredibili. Il vice sceriffo, Clarence Fry, della contea di Tehama ricevette, via radio, il rapporto dei due agenti e incredulo, contattò la base dell'aeronautica americana di Red Bluff. Con suo grande stupore, Red Bluff riferì che gli operatori vedevano effettivamente un "oggetto non identificato" sui loro schermi radar.

Intanto, gli agenti Carson e Scott avevano mantenuto la loro posizione. Carson scrisse poi nel suo rapporto che l'oggetto si sarebbe avvicinato all’auto di pattuglia in due occasioni. Quando lo fece, notarono che girava e “spazzava” l'area con un'enorme luce rossa”. Scott diresse la luce rossa dell'auto di pattuglia verso l'oggetto e questo si allontanò da loro, continuando ad esplorare con il raggio rosso i luoghi circostanti. Ad un certo punto, il velivolo cominciò ad allontanarsi lentamente verso est: i due agenti salirono di nuovo sulla loro auto e lo seguirono. Quando si avvicinarono alla stazione dei vigili del fuoco di Vina Plains, un secondo oggetto, simile al primo, apparve davanti a loro. Entrambi si libravano, lanciando i loro raggi rossi verso terra. Gli agenti, ancora una volta, fermarono il loro veicolo, per assistere all’evento. Continuarono a guardare finché entrambi gli oggetti non si allontanarono verso est, questa volta scomparendo all'orizzonte. Erano ormai passate le 02:00.

Tornati alla base, presso l'ufficio dello sceriffo della contea di Tehama, appresero che anche altri due agenti e il piantone in servizio notturno avevano assistito, seppur da lontano, all’insolito fenomeno. I loro racconti sembravano combaciare e confermavano la testimonianza di Carson e Scott.



Anche gli agenti di polizia sono esseri umani, ma la loro professione li porta a diventare degli acuti osservatori, attenti soprattutto ai dettagli. A parte la competenza e l’attendibilità dei testimoni, questo caso rimane tra i più “classici”: le incredibili evoluzioni aeree, la strana propensione ad esplorare il suolo con potenti fasci di luce, dando l’impressione che, in questo modo, siano alla ricerca di qualcosa (ma non si capisce mai di cosa) è tipico di molti avvistamenti UFO. Anche il fatto che gli agenti si siano decisi a renderlo noto, addirittura stilando un rapporto, ma soltanto dopo aver ricevuto la conferma che anche il RADAR rilevava il fenomeno. E sia chiaro, il RADAR non si sbaglia. Se rileva un oggetto, vuol dire che l’oggetto c’è ed è un oggetto “fisico”: non è un abbaglio non è un’allucinazione!
Può destare stupore il fatto che l’aeronautica, seppur, allertata, non sia intervenuta. Non si rileva, almeno nel rapporto, la menzione di aerei o di elicotteri che abbiano sorvolato la zona e per quel che diremo in seguito, non credo che ci siano stati. Dobbiamo tener presente che la base Red Bluff Air Force Station è solo un sito radar (sotto il controllo dell'858th Aircraft Control & Warning (AC&W) Squadron, noto come 859th Radron) e sappiamo anche che la chiamata all'unità AF Radar portò alla conferma che stavano seguendo un oggetto non identificato che si muoveva nel modo riportato da Carson e Scott. Ma quando gli stessi Carson e Scott, il giorno dopo, andarono a parlare con il personale della base di Red Bluff, con sorpresa, furono informati che non era c’era stato alcun rilevamento. La loro richiesta all'Ufficiale di servizio di poter parlare con l'operatore al radar, in servizio al momento dell'incidente, fu respinta. È singolare che, in rete, ho trovato lo stralcio di un rapporto secondo il quale un certo maggiore Le Roy, della stazione radar, riferì che sui loro schermi non era apparso “nulla che richiedesse uno scramble”!...
Cosa era successo? Diciamo subito che l’aeronautica militare ha il compito di garantire la sicurezza dei cieli. Sotto questo aspetto gli UFO non hanno mai rappresentato un problema. Quindi, quando i militari si accorsero, da come volava, che l’oggetto non identificato rilevato dal RADAR era un UFO, decisero che ignorarlo avrebbe creato meno problemi. Ordinare uno scramble avrebbe, in seguito, richiesto spiegazioni che, a cascata, avrebbero avuto ripercussioni su tutta la catena di comando. I loro superiori avrebbero preteso chiarimenti che né il personale di terra, né i piloti (che, con molta probabilità non sarebbero riusciti ad avvicinarsi) sarebbero stati in grado di fornire. Tutto questo avrebbe creato un notevole imbarazzo.
Alcuni resoconti denotano un successivo interessamento da parte degli investigatori del project Blue Book i quali liquidarono la faccenda etichettandola come un “miraggio”, dimostrando un incredibile scetticismo. Come al solito, quelli del Blue Book, che avevano la responsabilità di fare chiarezza, erano, invece, intenti a gettare polvere negli occhi.

mercoledì 1 novembre 2023

L’UFO DI SANTA MONICA


Poco dopo le 23:30 del 19 aprile 1981 il dottor Barry Taff stava tornando a casa dalla zona di Palms, a Los Angeles, dopo una visita al suo caro amico Larry Brooks. Mentre, guidando, passava sotto il Santa Monica Freeway Bridge, notava una strana luce nel cielo sopra di lui. Sembrava provenire da un oggetto grande e solido, a circa 500 piedi da terra, vicino al parcheggio del Von's Market. Taff, inizialmente, credette che fosse un aereo a bassa quota ma dovette ricredersi. Escludendo che si trattasse di un aereo o di un elicottero della polizia, considerò che potesse trattarsi di un dirigibile o di un pallone aerostatico che si fosse liberato dal suo ancoraggio. Era lungo circa sessanta piedi e alto circa quindici. Tuttavia, più lo osservava, più si rendeva conto che stava vedendo qualcosa fuori dall'ordinario. Perciò decise di accostare per scendere dal veicolo e vedere meglio. L’oggetto era un “sigaro allungato e appiattito, senza coda né ali”. Stazionava a bassa quota e non emetteva alcun rumore. Vide delle “luci di posizione" di colore il blu e verde che si alternavano lungo il bordo superiore e inferiore dello scafo. Tra queste luci c'erano quelle che sembravano una fila di “finestre”: delle aperture rettangolari poste a uguale distanza l'una dall'altra. Da queste finestre proveniva una luce bianca, estremamente brillante.
L’oggetto appariva strutturato, con superficie metallica di color grigio carbone. Si muoveva, anche se molto lentamente. Non si notavano mezzi di propulsione. Sembrava sfidare sia la legge di gravità sia i principi della fisica. Continuò a farsi strada a passo lento in direzione nord-est sopra Los Angeles.
Solo allora Taff notò la completa assenza di traffico sulla strada: cosa insolita, vista l’ora tarda. L'intera area appariva inspiegabilmente silenziosa. L'oggetto rimase in vista per circa quarantacinque secondi prima di scomparire dalla vista: sparì rapidamente dietro i grandi edifici della città.

Purtroppo, sembra che Taff sia stato l’unico testimone della vicenda: strano, in una città gremita come Los Angeles! Ma, per quanto sembri impossibile, nessun altro si è mai fatto avanti per testimoniare e non credo che qualcuno si presenterà in futuro.
Non vi sono foto dell’oggetto in questione, ma questo caso somiglia in modo impressionante ad un altro, avvenuto nel 1942, sempre a Los Angeles (Cfr. La battaglia di Los Angeles). In breve: una cosa, che fu definita come un enorme insetto argenteo fluttuò su di una Los Angeles in preda al terrore e oscurata da un blackout in piena notte, proprio, al culmine della paranoia e della paura della Seconda Guerra Mondiale. Questa enorme astronave, presumendo che si trattasse di un qualche velivolo sconosciuto giapponese, fu attaccata mentre si trovava, quasi stazionaria, su Culver City e Santa Monica, da dozzine di batterie contraeree dell’esercito che le esplosero contro circa duemila proiettili sotto gli occhi attoniti di migliaia di cittadini. L’episodio è passato alla storia (dell’ufologia) come la Battaglia di Los Angeles.