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venerdì 10 novembre 2023

LE STRAORDINARIE ESPERIENZE DI WLADYSLAW – DIETRO IL MISSING TIME C’È BEN ALTRO!

Grzegorz Domanski del Legnica UFO Research Club racconta la storia di un addotto della zona di Legnica, coinvolto in dozzine di rapimenti eseguiti da esseri non identificati e parla delle loro conseguenze.
Il caso di Wladyslaw S. (nome di fantasia) fu, in realtà, portato all'attenzione di Domanski da sua zia, con la quale il nostro testimone era in ottimi rapporti, tanto da confidarsi con lei per queste bizzarre esperienze. Infatti, il colloquio si tenne proprio nell'appartamento di quest’ultima. Wladyslaw affermò che alla fine degli anni '80 iniziò a notare che aveva dei vuoti di memoria. Allo stesso tempo, iniziò a fare sogni strani e intensi che coinvolgevano certi velivoli. Spesso si svegliava da questi sogni tormentati, notando gocce di sangue sul cuscino. Sangue a cui lui non dava molto peso, pensando che gli uscisse dal naso. Ma che per un ufologo era un segnale inquietante, specie se combinato con gli altri sintomi, come i vuoti di memoria e i sogni stravaganti: dettagli comuni a molte storie di abduction. Ancora più inquietante erano dei fenomeni di natura elettrica che si verificavano nella sua casa. Succedeva che gli apparecchi elettrici si attivavano quando lui gli passava accanto oppure che i dispositivi elettronici si guastavano improvvisamente in sua presenza. Dovette quindi prendere atto che stava accadendo qualcosa di straordinario.

Ascoltando Wladyslaw, era chiaro che i suoi ricordi erano, nella migliore delle ipotesi, solo parziali: non ricordava ogni cosa. Sui suoi racconti Domanski riuscì a ricreare una tipica sequenza temporale di quelli che sembravano essere rapimenti regolari e ricorrenti. Gli episodi di Missing Time si verificavano solitamente poco dopo le 18:00 quando, di solito, Wladyslaw tornava a casa dal lavoro. Improvvisamente si ritrovava in un campo, poco distante da casa sua. In alto si librava un'enorme scafo, apparentemente, più grande del proprio villaggio. Era un velivolo di forma oblunga con diverse luci blu in rilievo sulla parte inferiore. Mentre guardava, con stupore, verso l’alto, un grande raggio di luce emergeva improvvisamente dallo scafo. Poi, ancora il buio.
Si ritrovava in una “piccola stanza ovale inondata di luce blu, pallida e fioca”. Poi, senza vederli arrivare, due strane entità lo affiancavano. Entrambe indossavano una scintillante giacca blu metallizzata e un mantello con cappuccio dotato di una visiera rettangolare. Si muovevano scivolando, come se avessero i pattini. Solo allora si rendeva conto di essere incapace di muoversi. Tuttavia, non ne sentiva alcun bisogno.
Lo conducevano, attraverso un lungo corridoio in una stanza più grande e rotonda, piena di strumenti. Non era in grado di ricordare alcun dettaglio a parte il fatto che molti di questi strumenti erano vincolati alle pareti. Al centro della stanza c'era una sedia, simile a quella del dentista. Su quella, lui si sedeva. A questo punto, i suoi ricordi si affievolivano, ma ricordava che, più volte, delle strane entità gli si avvicinavano. Avevano con sé un dispositivo e sembrava che stessero eseguendo un test o uno specifico esame. Ricordava chiaramente il “tocco” di queste creature, che lui definiva “penetrante". All'improvviso, fluttuando nell’aria, un piccolo vassoio si faceva strada verso di lui. E lui alzava le braccia e appoggiava le mani tese con i palmi rivolti verso il basso, sul vassoio luccicante. Sentiva una voce nella sua testa che gli diceva di non aver paura. Wladyslaw era pienamente cosciente del fatto che quella voce non proveniva da nessuno dei presenti: era vigile e consapevole di tutto ciò che succedeva. Quella voce apparteneva a un’entità “superiore” alle altre presenti nella stanza. Era quella voce che gli ordinava di girare le mani in modo che i palmi fossero rivolti verso l'alto e lui lo faceva. A questo punto, il vassoio si ritirava: l’esame era finito.
Wladyslaw ricordava quindi di ricevere una mole di informazioni che spaziavano dalla politica globale all’ecologia, oltre a un’ampia conoscenza generica sulla vita e sull’esistenza umana. Descriveva queste informazioni quasi come un caricamento di dati. Nessuna voce gli parlava: era simile a una “stimolazione subconscia” che portava a un improvvisa forma di conoscenza. Allo stesso tempo e in modo simile (nel senso che non c'era nulla di specifico da vedere) appariva nella sua memoria profonda una serie di “immagini tridimensionali”.
Si riprendeva risvegliandosi nel campo. L'enorme nave era scomparsa. Andava a casa ed esausto, si metteva subito a letto.

La mattina dopo, i ricordi di queste esperienze svanivano rapidamente. Tuttalpiù, in rare occasioni, riusciva a rievocare vaghi ricordi. Quasi sempre non trovava la macchina parcheggiata in cortile, ma nelle immediate vicinanze. A volte, la ritrovava parcheggiata fuori dal suo negozio. Ciò suggeriva all’investigatore che, qualche volta, veniva rapito ancor prima di iniziare il viaggio verso casa.

1 commento:

  1. Grzegorz Domanski del Legnica UFO Research Club racconta la storia di un addotto della zona di Legnica, coinvolto in dozzine di rapimenti eseguiti da esseri non identificati e parla delle loro conseguenze.

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