La sera del 25 agosto 1985, poco dopo le 21:35, un giornalista del Poughkeepsie Journal, Greg Boone, ricevette una telefonata da uno dei loro fotografi (che volle rimanere anonimo). Emozionato, il collega gli riferì che uno di quegli UFO boomerang, che la gente segnalava da anni, si stava dirigendo lungo la NY Route 9. Se si fosse affacciato alla finestra o se fosse salito sul tetto dell'edificio, gli suggerì, probabilmente l'avrebbe visto. C’era una fiera nella contea di Dutchess, quel giorno. Vi parteciparono circa 20.000 persone, la maggior parte delle quali vi arrivò percorrendo la stessa strada sorvolata dall'UFO. Il fotografo si trovava su una collina che dominava la fiera: sperava di immortalare con qualche scatto il fermento di quella gita estiva. Improvvisamente notò qualcosa di strano: non era un aereo. L'oggetto era leggermente arrotondato e sicuramente di una tonalità più scura rispetto al cielo. Era enorme. Lui e il suo amico continuarono a guardarlo per circa dieci minuti quando improvvisamente svanì in un batter d'occhio. Secondo dichiarazioni, raccolte successivamente, le persone lungo l'autostrada accostarono le auto per uscire e vedere meglio. Tutti volevano dare un'occhiata a quello strano oggetto che si muoveva basso sull'orizzonte di Poughkeepsie.
Nel frattempo, Boone, insieme ad altri due redattori del Poughkeepsie Journal, si precipitarono alla finestra del terzo piano. Nonostante fossero stati avvisati e quindi sapevano cosa aspettarsi, rimasero colpiti alla vista di quell’oggetto nero, che sorvolava il sito a circa cinque miglia di distanza, a 100 piedi da terra e si dirigeva nella loro direzione. Sul lato inferiore dello scafo brillavano luci color ambra e rosse. L’oggetto era, effettivamente, molto grande e si muoveva lentamente dirigendosi sulla zona residenziale. Quando vi giunse, le luci della città si spensero improvvisamente. Quindi, si diresse, velocemente, verso l'edificio sede del giornale, sorvolandolo. I giornalisti si precipitarono dall'altra parte dell'ufficio ma, non riuscirono a vederlo poiché si era fermato proprio sulla verticale dell’edificio. Perciò decisero di raggiungere i bagni che si trovavano sulla parte superiore dell'edificio. L’UFO si mosse ancora una volta, costringendoli a correre dall'altra parte dei bagni. Ancora una volta, poterono vedere l'UFO, prima che cambiasse nuovamente direzione e scomparisse completamente alla vista. Mentre li sorvolava, l’enorme oggetto (largo almeno 200 piedi) non produsse alcun rumore.
Boone e gli altri giornalisti cominciarono ad organizzarsi: esaminarono le fotografie scattate dal loro collega e si prepararono per intervistare tutti i testimoni con cui sarebbero riusciti a parlare: sarebbe stata sicuramente una notizia da prima pagina!
Ma, arrivò l'ordine di non pubblicare la storia. Boone riferì che quell'ordine veniva “dall'alto” e non aggiunse altro. Il giorno seguente diversi "tipi minacciosi" arrivarono agli uffici del Poughkeepsie Journal e con fare deciso, ribadirono che bisognava evitare di “parlare di UFO”. La tensione era palpabile e per poco non si arrivò allo scontro fisico. Tuttavia, Boone, sebbene contrariato e decisamente irritato, scelse di non pubblicare alcun articolo sull'incidente. Continuò ad interessarsi degli UFO in forma privata.
Un oggetto enorme, solido, manovrato e non identificato, si era librato sulla città ed era stato visto da migliaia di testimoni oculari. Furono anche scattate delle foto e tuttavia, nessuna menzione, nessuna parola di ciò fu riportata dai media. Questo poiché, specie negli anni ’80, era in atto un regolare e continuo insabbiamento sugli UFO condotto dalle cosiddette fonti di "notizie di massa" come politica editoriale generale. Era dovuto soprattutto allo scetticismo dei media, incapaci di confrontarsi con la realtà del fenomeno, anche quando erano le loro stesse redazioni e i propri dipendenti ad assistere all’avvistamento.
Negli anni ’80, era in atto un regolare e continuo insabbiamento sugli UFO condotto dalle cosiddette fonti di "notizie di massa" come politica editoriale generale. Era dovuto soprattutto allo scetticismo dei media, incapaci di confrontarsi con la realtà del fenomeno, anche quando erano le loro stesse redazioni e i propri dipendenti ad assistere all’avvistamento.
RispondiEliminaGrazie per fornire costantemente approfondimenti preziosi. Il tuo blog è un tesoro.
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