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mercoledì 18 luglio 2012

Quello che non vi ho (ancora) detto sui Templari


Nel “SEGRETO DEI TEMPLARI”, pubblicato in precedenza, mi sono limitato, per lo più, a dare una serie di notizie storiche, tralasciando quel alone di leggende che pur circonda l’Ordine. Pertanto, con questa pubblicazione che, in poche righe, riassume e integra quella precedente, intendo colmare questo gap.

Nel 1118 nove cavalieri francesi, capeggiati da Hugues de Payns, giunti in Terrasanta si recarono dal Re di Gerusalemme, Baldovino II, manifestandogli il desiderio di formare una comunità con lo scopo di proteggere i pellegrini cristiani. Il Re accettò la loro missione e li fece alloggiare in una casa costruita sulle rovine del Tempio di Salomone. Nacque così il primo nucleo dei Cavalieri del Tempio o Templari. Questi primi cavalieri, diversamente dagli altri crociati, erano monaci guerrieri: indossavano la tonaca e all’occorrenza sapevano maneggiare la spada. In realtà la loro missione era un’altra. Louis Charpentier, autore del libro “Les mystères de la Chathèdrale de Chartres”, ci dice che essi erano stati mandati a Gerusalemme con uno scopo ben preciso, tanto è vero che il compito di proteggere i pellegrini era stato già affidato all’Ordine dei Gerosolomitani. Secondo lo Charpentier, lo stesso re Baldovino II, che li fece insediare sulle rovine del Tempio, probabilmente, era al corrente della loro missione: in quel luogo si doveva cercare la chiave di un segreto. I nove cavalieri andarono a Gerusalemme con uno scopo ben preciso, quello di cercare qualcosa che era stato nascosto. Qualcosa di prezioso, di sacro di cui bisognava conservare l’assoluto segreto. Qualcuno suggerisce che fosse l’Arca dell’Alleanza, contenente le Tavole della Legge.
Leggendo la Bibbia se ne deduce che l’Arca fosse fortemente elettrificata, tanto da fulminare a distanza chiunque si avvicinasse; solo agli iniziati era consentito aprire quel cofano e consultare le Tavole della Legge, acquisendo, a quanto pare, conoscenze sulla Legge divina che regola tutto l’Universo. Fin dai tempi antichi si sapeva dell’esistenza dell’Arca, nascosta nei sotterranei del Tempio. Fu trovata dai Templari? Il risultato della loro ricerca rimase un segreto, però un’antica leggenda ci dice che i Cavalieri del Tempio possedevano le Tavole della Legge.
 
Un’altra leggenda racconta del Graal.
Lo Charpentier ci dice, parlando della missione templare: “ho l’impressione che tutto sia stato già rivelato, sotto il velo dell'allegoria, nei romanzi della Tavola rotonda, perlomeno negli episodi che concernono direttamente la conquista del Graal”.
Nel 1128 i Templari tornarono in Francia ove furono costituiti in ordine religioso nel Concilio di Troyes. Non esistono prove del trasporto dell’Arca in Francia ma, in quegli stessi anni, apparve una nuova forma di architettura: sorsero le cattedrali gotiche. L’architettura gotica si basa sulla trasmutazione delle spinte laterali in spinta verticale. Per costruire una volta gotica bisognava conoscere la geometria descrittiva e il perfetto accordo tra i pesi e le spinte. Si rimane perplessi di questo immenso sapere in un periodo oscuro come il Medioevo. A questo proposito, ricordiamo che il termine “gotica” non deriva dai Goti, ma dalla lingua argotica, l’antica lingua Kabbalistica.
 
La storia ci dice che il supremo Ordine fu soppresso perché, nel tempo, aveva accumulato enormi ricchezze che destarono la cupidigia di Filippo il Bello, Re di Francia. Il motivo, invece, sarebbe stato un altro. I Cavalieri avrebbero appreso, da documenti ritrovati in Terrasanta, che il Gesù crocifisso da Pilato non era il figlio di Dio, bensì un capo della resistenza giudea contro i romani. La confessione di questa scoperta, davanti al Tribunale dell’Inquisizione, li portò dritti al rogo.
 
Louis Charpentier è sicuro che le cattedrali gotiche e le piramidi d’Egitto hanno delle coincidenze costanti nelle proporzioni. Si tratta della stessa conoscenza, la cui chiave passò, attraverso i secoli, dai costruttori delle piramidi a Mosè, a David, a Salomone. I Templari la portarono ai cistercensi che fecero edificare le loro grandi cattedrali. Poi la chiave scomparve ma, si ritroverà quando giungeranno i tempi adatti per una nuova iniziazione: le civiltà sono cicliche.   

1 commento:

  1. Louis Charpentier è sicuro che le cattedrali gotiche e le piramidi d’Egitto hanno delle coincidenze costanti nelle proporzioni. Si tratta della stessa conoscenza, la cui chiave passò, attraverso i secoli, dai costruttori delle piramidi a Mosè, a David, a Salomone. I Templari la portarono ai cistercensi che fecero edificare le loro grandi cattedrali. Poi questa conoscenza scomparve ma, si ritroverà quando giungeranno i tempi adatti per una nuova iniziazione: le civiltà sono cicliche.

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