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sabato 4 maggio 2019

DIE GLOCKE: ARMA O MACCHINA DEL TEMPO


Documenti della CIA risalenti al 1955 declassificati nel 2000 e disponibili on line dal 2013 raccontano che Hitler, il dittatore della Germania nazista fosse riuscito a fuggire alla morte e ad essersi rifugiato in Colombia. Questi carteggi però non affermano che la CIA avesse rintracciato il dittatore in Sud America, ma si limitano a raccogliere tutte le informazioni possibili, anche le più incerte. Per quanto ne sappiamo, Hitler, dicono le prove più solide, fornite dall’Unione Sovietica, si è suicidato a Berlino nel 1945.
Sono ormai trascorsi tanti anni, il che ha trasformato i fatti in proposito in vere e proprie leggende che si sono andate coagulando attorno alle storie, in parte reali, sulla tecnologia nazista che poteva contare su ingegneri e scienziati eccezionali che, dopo la guerra, hanno fatto la fortuna di URSS e soprattutto degli USA,  che grazie al geniale Werner Von Braun inventore delle terribili armi V-1 e V-2, conquistarono la Luna battendo i sovietici nella corsa allo spazio.
Hitler oltre ad armi innovative aveva in corso un programma nucleare che favorì indiscrezioni su armi risolutive cui stava lavorando il regime nazista. Una delle più strepitose è certamente la Die Glocke: La Campana.

 

Quest’arma misteriosa, forse, era un’aeromobile dalla struttura a campana e avrebbe usufruito di una serie di tecnologie di derivazione aliena.
La Die Glocke funzionava ad anti-gravità. La campana che ne formava la struttura sarebbe stata costruita utilizzando un metallo duro e pesante. L’aeromobile era poco più alta (più bassa, secondo alcuni) di quattro metri di altezza per un diametro massimo di 2,7 metri. All’interno vi erano due cilindri che ruotavano l’uno rispetto all’altro in senso contrario che venivano riempiti con una sostanza dal colore viola, forse una lega di mercurio, chiamata Xerum 525. Quando il liquido non veniva utilizzato per azionare la macchina veniva immagazzinato in un contenitore rivestito di piombo. Allo Xerum veniva aggiunto un altro elemento, chiamato Leichtmetall, il torio e il perossido di berillio.
La campana o “Die Glocke” venne tirata in ballo e portata alla luce da un giornalista, Igor Witkoski che nel 2000 pubblicò un libro uscito in Polonia, la sua patria, dal titolo: “Prawda o Wunderwaffe, (la verità sull’arma poderosa)”. Nel libro, Witkoski rivela di aver scoperto l’esistenza dell’arma dopo aver letto le trascrizioni degli interrogatori dell’ex ufficiale delle SS Jakob Sporrenberg, aggiungendo di aver avuto accesso a documenti classificati in relazione alle armi segrete naziste da un funzionario dell’intelligence polacca che ha rifiutato di identificare. Ovviamente non ha nessuna copia dei file avendoli solo trascritti.
La storia poi si diffuse grazie a Nick Cook che portò quanto scritto da Witkoski a un pubblico più ampio nel libro: “The Hunt for Zero Point”, in italiano “La ricerca del punto zero”.
Witkowski cita alcune piattaforme di forma circolare rinvenute nei pressi della miniera di Wenceslas, e dichiara che sarebbero potute servire come sito di atterraggio per il velivolo. Il progetto sarebbe nato sotto il comando del misterioso generale delle SS Hans Kammler, che era stato anche coinvolto nello sviluppo delle V-2 e in costruzioni sotterranee come il centro Riese dove, appunto, si sarebbero svolti i test della Die Glocke.
 
 

La macchina, pare, fu testata ma i test si rivelarono una catastrofe a causa delle radiazioni emesse che avrebbe ucciso diversi scienziati e tutte cavie (animali?). Il test sarebbe avvenuto in una struttura nota come Die Riese (il gigante) vicino al confine ceco. Da quelle parti c’è una costruzione chiamata The Henge, una struttura di cemento che secondo alcuni fu usata per i test della campana anche se, secondo altre fonti, potrebbe trattarsi del supporto di una torre di raffreddamento. La diatriba è inutile vista la scarsezza di dati a disposizione: la struttura potrebbe servire a molte cose e non necessariamente al funzionamento di una macchina “avveneristica” di cui non si sa nulla, come non si sa nulla degli scienziati che parteciparono alla sua realizzazione. Ufficiali scomparsi nel nulla come il generale delle SS Hans Klammer, al comando dei progetti segreti del Terzo Reich.
Anche le due campane, sì perché due ne furono costruite, scomparvero. La seconda Die glocke fu denominata Ju–390. Erano in grado di generare un campo anti gravitazionale , ma altri autori pensano che fossero uno strumento per osservare il passato, visibile, al suo interno da uno specchio al quarzo concavo. Piuttosto diffusa è anche l’idea che la Die Glocke potesse servire per spostarsi nel tempo, come fosse il TARDIS del Doctor WHO. Altri ancora fanno notare che la macchina, per forma e principio di funzionamento, è simile ai Vimana della mitologia Indiana. Insomma, non sappiamo più di tanto e il libro di Witkoski è l’unica fonte che ne parla: non ci sono tracce o elementi ai quali ci si possa affidare per avvalorarne la tesi.

2 commenti:

  1. Era in grado di generare un campo anti gravitazionale , ma altri autori pensano che fosse uno strumento per osservare il passato, visibile, al suo interno da uno specchio al quarzo concavo. Piuttosto diffusa è anche l’idea che la Die Glocke potesse servire per spostarsi nel tempo, come fosse il TARDIS del Doctor WHO. Altri ancora fanno notare che la macchina, per forma e principio di funzionamento, è simile ai Vimana della mitologia Indiana.

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  2. Qualcosa sembra far riferimento alla macchina di Majorana.

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