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sabato 25 maggio 2019

Ooparts (Out of place artefacts): manufatti fuori posto


Nel giugno 1936 Max Hahn e sua moglie Emma stavano passeggiando accanto a una cascata vicino a London, Texas, quando notarono una roccia con del legno che sporgeva dal suo interno. Decisero di portare a casa quella stranezza per poi aprirla usando un martello e uno scalpello. Quello che vi trovarono sbalordì la comunità scientifica. Incastonato nella roccia, c’era quello che sembrava essere un antico martello fatto a mano. Un team di archeologi l’ha analizzato e datato. La roccia che racchiudeva il martello ha più di 400 milioni di anni. Il martello è ancora più vecchio: ha 500 milioni di anni. È talmente vecchio che una sezione del manico di legno aveva iniziato la metamorfosi in carbone. La testa del martello, fatta di oltre il 96% di ferro, è molto più pura di qualsiasi altro ferro che si sarebbe potuto ottenere senza l’utilizzo dei moderni metodi di fusione.
 
 
Nel 1889 nei pressi di Nampa, Idaho, mentre si scavava un pozzo artesiano, venne fuori una piccola statuetta in terracotta; fu estratta dalla profondità di 320 metri. Per raggiungere questa profondità gli uomini dovettero perforare cinque metri di basalto e molti altri strati sottostanti. Detto così, non sembra notevole, ma la parte più superficiale, quella di lava, si era depositata non meno di 15 milioni di anni fa!
È accertato, dalla scienza e dalla geologia, che il carbone è un sottoprodotto della vegetazione in decomposizione. La vegetazione viene sepolta e nel tempo, ricoperta dai sedimenti. Questi sedimenti infine, fossilizzati, diventano roccia. Per compiere questo processo naturale, per formare il carbone, occorrono fino a 400 milioni di anni. Quindi, tutto ciò che si trova inglobato nel carbone o in giacimenti di carbone, deve essere stato immesso o lasciato cadere nella vegetazione prima che questa fosse sepolta dai sedimenti.
Nel 1944 a un ragazzo di dieci anni, Newton Anderson, sfuggì un pezzo di carbone che, cadendo, si spezzò in due appena colpì il pavimento. Quello che c’era all’interno sfida ogni possibile spiegazione. All’interno del carbone c’era una campana artigianale in lega di ottone con il batacchio di ferro e il manico scolpito. Quando fu condotta l’analisi si è scoperto che la campana era fatta con un mix di metalli inusuali (una lega di rame, zinco, stagno, arsenico, iodio e selenio), diverso da ogni lega nota, di produzione moderna. Si stima che lo strato dal quale fu estratto questo pezzo di carbone era vecchio di 300 milioni di anni. 
 
 
Queste scoperte straordinarie, anche se bizzarre, non sono né uniche né rare. Ce ne sono letteralmente a migliaia e restano, per lo più, nascoste nei sotterranei dei musei di tutto il mondo.
L’11 giugno 1891, il Morrisonville Times, Illinois, ha riportato di come la signora S.W. Culp ha trovato una catena di forma circolare di otto carati, lunga circa 10 centimetri, incorporata in un pezzo di carbone. L’aveva spezzato, prima di gettarlo nel secchio. La catena è stata descritta come “antica” e di “lavorazione caratteristica”.
Esposta in un museo a Glen Rose in Texas, c’è una pentola in ghisa trovata, secondo le fonti, in un grande pezzo di carbone nel 1912, da un operaio della fornace di una centrale elettrica alimentata a carbone. Quando spaccò il pezzo, la pentola cadde a terra, ma aveva lasciato la sua impronta nel carbone.
L’Epoch Times, menziona di un allevatore del Colorado che nel 1800 aprì un blocco di carbone, tratto da una profondità di 300 metri e vi scoprì un “ditale di ferro dallo strano aspetto.”
Il Cubo di Salisburgo è un altro rompicapo trovato da un operaio di nome Reidl, in una fonderia austriaca nel 1885. Come gli altri, quest’uomo ruppe un blocco di carbone e vi trovò all’interno un cubo di metallo. Recenti analisi stabilirono che l’oggetto era di ferro forgiato, ovviamente, realizzato a mano. 
 
 
L’elenco di tali oggetti è lungo. Sono soprannominati Ooparts (Out of place artefacts) ovvero Manufatti fuori posto.
Gli Ooparts sono così chiamati perché, secondo la scienza (convenzionale) non potrebbero esistere. Queste scoperte imbarazzanti sono completamente “fuori luogo” considerando la linea temporale lungo la quale si sviluppa la storia umana. Gli studiosi, di fronte a tali anomalie, cercano di sfatare l’età cui risale l’oggetto o magari si adoperano per screditare la fonte del rapporto e anche il testimone. Creano imbarazzo tra gli scienziati che non amano parlarne. Non è raro che i manufatti stessi vengono “smarriti” nelle cantine di musei e magazzini, per non essere mai più ritrovati.
Se questi manufatti insoliti fossero un’eccezione, allora potrei anche accettare la visione sposata dalla comunità scientifica e archeologica tradizionale, che li etichetta come bufale o frodi. Ma quando ci si rende conto che ne esistono migliaia e che si incorre in continui ritrovamenti, allora si avverte la necessità di mettere in discussione le affermazioni dell’archeologia e della scienza tradizionale. Di tanto in tanto, uno studioso onesto si espone rivelando la pubblico la propria opinione sull’origine di tali oggetti anomali. Lo fa mettendo in discussione le convinzioni dei suoi colleghi. Poi, magari, scopre che la sua carriera si avvia sul viale del tramonto. La maggior parte di noi ha imparato ad accettare, senza se e senza ma, tutto ciò che ha imparato a scuola e all’università. Il nostro sistema educativo, purtroppo, è strutturato: non incoraggia l’individualità e l’originalità. Si indottrina esclusivamente con le credenze consolidate e con i dogmi.
Se da una parte abbiamo i darwinisti, che con la loro teoria dell’evoluzione, cercano di stabilire la visione, estremamente carente, in cui ci siamo evoluti in esseri senzienti da una goccia di intruglio primordiale miracolosamente riportato in vita da una tempesta elettrica, miliardi di anni fa. Dall’altro lato abbiamo i creazionisti con la convinzione che un essere invisibile e onnipotente che, come per magia, circa 7.000 anni fa, creò la terra e tutto ciò che c’è su di essa. I seguaci di questa teoria si basano solo sulla Bibbia per affermare le loro “prove”. Il fatto che questo libro sia stato “imbastardito” dalle numerose traduzioni eseguite nel corso dei secoli, riscritto in più occasioni da alcuni individui che, per esigenze corporative o personali,  hanno aggiunto oppure omesso interi capitoli, è irrilevante per i devoti. Tutto ciò di cui hanno bisogno è la “fede”: prove e testimonianze non sono dei requisiti!
Non si potrebbero avere convinzioni più opposte neanche se fossero verificate. Entrambe le fazioni aderiscono alle loro credenze con fervore imperturbabile. A prescindere da ciò che si sostiene, l’origine del genere umano è un enigma totale. Eppure dalla nascita si è indottrinati in una o nell’altra fazione, senza che siano concesse domande o opinioni alternative. Il problema della comunità scientifica è che questi Ooparts rimettono in discussione ogni singola convinzione, anche se consolidata, che riguarda il nostro passato.
L’istituzione scientifica non potrà mai riconoscere o ammettere che questi manufatti siano autentici: farlo significherebbe invalidare tutti i libri di testo. La scoperta degli Ooparts annienta completamente la (relativamente recente) teoria dell’evoluzione. Questa suppone che il genere Homo si sia evoluto solo 200.000 anni fa (o giù di lì), quindi non può spiegare chi ha realizzato dei manufatti che si trovano inglobati in substrati originatisi milioni di anni fa?
I sostenitori del creazionismo, invece, hanno un modo molto pittoresco di “riconoscere” l’esistenza degli Ooparts e cosa bizzarra, in realtà credono che gli Ooparts sostengano la loro visione del mondo. I creazionisti escludono completamente i metodi scientifici di datazione e dichiarano nullo ogni singolo processo archeologico e geologico. Beati della loro ignoranza, vorrebbero persuaderci che la scienza ha torto. E mentre discutono sulla stoltezza della scienza, cercano di convincerci che i giacimenti di carbone, gli strati di roccia, i fossili, i minerali, le pietre preziose e ogni altro elemento antidiluviano, hanno impiegato solo qualche migliaio di anni per formarsi.
Uno psichiatra non avrebbe difficoltà ad etichettami per pazzo se gli raccontassi tali sciocchezze. Valli a capire! 
 
 
Ci saranno senza dubbio lettori che, probabilmente, a causa del loro sistema indottrinato di credenze, respingeranno gli Ooparts considerandoli come bufale o falsi. Una convinzione accettata è che gli esseri umani e dinosauri non sono mai coesistiti. Secondo il mondo accademico i dinosauri popolavano la terra tra i 65 e 225 milioni di anni fa, mentre il primo umanoide eretto, homo erectus, è apparso solo circa 1,8 milioni di anni fa. Tuttavia, nel 1968, un paleontologo di nome Stan Taylor iniziò gli scavi di orme di dinosauri fossili, scoperti nel letto del fiume Paluxy vicino a Glen Rose, Texas. Quello che ha portato alla luce ha scioccato e sbalordito la comunità scientifica. Accanto alle tracce dei dinosauri, esattamente nello stesso strato di fossili del Cretaceo, erano ben conservate delle impronte umane.
La reazione immediata degli scienziati è stata quella di sfatare il ritrovamento, considerandolo una mistificazione. “Sono state intagliate nella roccia da mistificatori – oppure - non si tratta di impronte umane ma impronte di dinosauri che sono state erose fino a sembrare umane”. Sono stati gli argomenti più comunemente proposti. Ma – dico io - se le impronte umane sono state scolpite a mo’ d’imbroglio, come hanno fatto i falsificatori a scolpire ulteriori impronte umane quando queste erano ancora inglobate nella roccia che, solo in seguito, è stata rimossa dal letto del fiume?
Dal primo ritrovamento, altre centinaia di impronte umane sono state portate allo scoperto sia nel Paluxy, sia in molti altri luoghi, in tutto il mondo.
Bisogna inoltre considerare un altro reperto, ben più rilevante, scoperto in un calcare cretaceo di 100 milioni di anni fa. Un dito umano fossilizzato, che è stato trovato insieme a un dente di bambino e a dei capelli umani. Questo dito non è una roccia che somiglia in modo incredibile a un dito: è stato sottoposto a numerose analisi e test scientifici che hanno rivelato la tipica struttura ossea di un dito umano. Sia la TAC sia la Risonanza Magnetica hanno identificato le articolazioni e rintracciato tendini su tutta la lunghezza del fossile. E questa, è una scoperta che la scienza, semplicemente, non sa spiegare. 
 
 
Vi è tuttavia un’altra scoperta, avvenuta negli ultimi anni, che spazza via tutte le altre riguardo all’età.
Negli ultimi decenni, i minatori nei pressi della cittadina di Ottosdal nel Transvaal Occidentale, Sud Africa, hanno scavato centinaia di sfere metalliche misteriose. Queste sfere misurano tra i 25 e 100 mm di diametro, e alcune sono incise con tre scanalature parallele che girano completamente intorno all’equatore. Sono state trovate due tipi di sfere. Un tipo è composto di un solido metallo bluastro con macchie di bianco, l’altro è scavato e riempito con una sostanza bianca spugnosa. Queste sfere, secondo come riferito, sono così delicatamente equilibrate che dovrebbero essere realizzate in un ambiente a gravità zero per conseguire tali caratteristiche. Questi oggetti sono noti come le Sfere di Klerksdorp (dal nome del museo dove sono conservate). I geologi hanno tentato di ridimensionare questi manufatti a semplici formazioni naturali o “concrezioni di limonite “. Non riescono però a spiegare adeguatamente come possono essersi formate naturalmente e con le scanalature perfettamente dritte e perfettamente distanziate intorno al centro. Forse il vero motivo di questo fervente tentativo di dissacrazione è che la roccia in cui queste sfere sono state trovate è Precambriana: ha 2,8 miliardi di anni. A quel tempo non esistevano neanche i dinosauri!
 
 
 
Che si voglia accettare questi “manufatti fuori posto” come autentici o no, suppongo dipenda dalle proprie opinioni personali. Gli evoluzionisti rifiutano di accettarli, poiché farlo significherebbe rivedere tutte le loro convinzioni. Nel tentativo di screditare queste scoperte, potranno abbassarsi a produrre ogni genere di fantasie. In caso contrario, potranno solo far finta che non esistono per poi nasconderli, per sempre.
I creazionisti, d’altra parte, li accettano di buon grado come un qualche tipo di bizzarra prova che l’universo è vecchio di soli 7.000 anni e ignorano con testarda convinzione qualsiasi prova contraria, da qualsiasi fonte provenga. Continuano ciecamente ad aggrapparsi a un sistema di credenze medievali basate unicamente sulla fede.
Personalmente, io non appartengo a nessuno dei due campi. Continuo ad avere una mente aperta riguardo alle nostre origini. Non ho una particolare “filosofia” sul tema, piuttosto preferisco adattare la mia comprensione man mano che nuovi elementi di prova diventano disponibili. La mia unica convinzione, basata su tutti i dati disponibili fino ad oggi, è che la razza umana potrebbe aver abitato questo pianeta milioni di anni prima di quanto è attualmente accettato. Forse non erano uomini come noi, forse discendevano da una diversa linea evolutiva, ma erano (più o meno) come noi.
Difficile da accettare? Il lupo della Tasmania, estinto nei primi anni del ‘900, sembrava un lupo, ma in realtà era un marsupiale.
 
 
Sto attraversando un momento difficile. Forse non potrò mai avere la risposta alla domanda sulla nostra origine. La razza umana è alla ricerca di questa risposta fin dall’alba dei tempi e ancora ci sfugge. Tutto ciò che ci è stato insegnato a scuola, all’università, sulla nostra origine e sulla nostra storia è basato, più che altro, su speculazioni e ipotesi. Non possiamo ancora rispondere alla domanda: “da dove veniamo”. Pertanto, continuerò a mettere in discussione tutto e non accettare ciecamente il punto di vista tradizionale, solo perché segue la moda del momento.
Se questo significa che un giorno busseranno alla mia porta degli uomini in nero… Allora così sia!

4 commenti:

  1. Sto attraversando un momento difficile. Forse non potrò mai avere la risposta alla domanda sulla nostra origine. La razza umana è alla ricerca di questa risposta fin dall’alba dei tempi e ancora ci sfugge. Tutto ciò che ci è stato insegnato a scuola, all’università, sulla nostra origine e sulla nostra storia è basato, più che altro, su speculazioni e ipotesi. Non possiamo ancora rispondere alla domanda: “da dove veniamo”.

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  2. Articolo veramente molto interessante.

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  3. La penso esattamente come lei,ne evoluzione ne creazionismo,la vita è un mistero ben lungi dal essere scoperto.
    Molta gente si accontenta delle teorie dimenticando che restano solo teorie.

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  4. C'è poco da pensare difronte a tali reperti il. Problema è che mandano all'aria ogni tema. Che sono fondamento del ns. Sistema

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