Negli anni '50 nel Kentucky, alcuni posti non erano
molto diversi da quelli che siamo abituati a vedere in certi films Western.
Persa nella campagna, tra Kelly e Hopkinsville, c’era una grande casa di legno
che non offriva alcun conforto e ancor meno distrazioni. Rari mobili decoravano le pareti interne, non c’era acqua corrente,
telefono, radio, televisione e non avevano neanche dei libri. La signora
Glennie Lankford, una vedova di cinquanta anni, aveva affittato la fattoria e
vi abitava con i suoi tre figli piccoli: Mary, Charlton e Lonnie, e con i suoi
due nipoti, John Charley e Elmer.
La sera del 21 agosto 1955 ricevettero la visita di
Bill Ray e June Taylor, una giovane coppia di amici; la famiglia stava per
mettersi a tavola e naturalmente, li invitarono a rimanere per la cena.
Verso le 19:00, Billy uscì per prendere dell'acqua
nel cortile e fu vicino al pozzo che notò improvvisamente una palla luminosa
attraversare il cielo. Il bolide lasciò dietro di se una scia color arcobaleno
e sembrò atterrare a poche centinaia di metri, vicino a un boschetto nel retro
della fattoria. Billy si precipitò in casa per dire agli altri ciò che aveva appena
visto. Descriveva loro l'oggetto luminoso, sottolineando che si muoveva molto
velocemente, poi spiegò che era atterrato dietro il fienile e si offrì di andare
a vederlo. Sfortunatamente nessuno lo prese sul serio. Credettero che avesse
visto una stella cadente e così, risero per le sue affermazioni.
La cena continuò tranquillamente, ma avevano appena
terminato che il cane, da fuori, cominciò ad abbaiare in modo inconsueto.
Insospettito, Billy uscì insieme a Elmer
che, al tempo, aveva solo venticinque anni, ma era il ragazzo più grande e
quindi il capo famiglia. Videro il cane correre, in preda al terrore, per
rifugiarsi in un anfratto sotto la casa e per quanto Elmer cercasse di
richiamarlo, si rifiutò di uscire. Temendo un pericolo, i due uomini decisero
di ispezionare i paraggi e iniziarono facendo un giro intorno alla casa. Erano
arrivati vicino alla porta sul retro, quando notarono uno strano bagliore nei
campi che sembrava muoversi verso di loro. Mentre si avvicinava riuscirono,
pian piano, a distinguere la sagoma di un piccolo uomo luminoso, alto poco più di un metro, che si avanzava con le mani alzate, come se
volesse arrendersi. Indossava una tuta aderente di color argento (forse era la
sua pelle che brillava così) il suo corpo, piuttosto gracile, era sormontato da
una testa grande da cui sporgevano grandi orecchie a punta, la bocca era larga e sottile, mentre due occhi
gialli, luminosi, spuntavano ai lati della faccia. Le gambe erano sottili e
corte, le braccia, invece, erano così lunghe che quasi toccavano terra.
Negli anni '50 in una fattoria del Kentucky, in
caso di potenziale pericolo, era normale sparare prima ancora di fare domande e
i due uomini non erano propensi a fare eccezioni. Si precipitarono in casa per
prendere le armi, poi uscirono e le puntarono sulla creatura
che, intanto, continuava ad avvicinarsi. Quando fu a soli sei metri, spararono
senza esitare, Billy con una carabina, Elmer con un fucile da caccia. A
distanza ravvicinata, non potevano certo mancarlo, ma i proiettili risuonarono
come se avessero colpito un tamburello metallico. L’alieno cadde all’indietro o
meglio, fu sbalzato indietro ma non cadde. Piuttosto sembrò fluttuare
nell’aria, quindi si rialzò e sparì nella boscaglia.
I due uomini attesero qualche minuto poi, non vedendolo
tornare, rientrarono in casa. Erano appena tornati in soggiorno quando
all'improvviso una testa mostruosa apparve alla finestra. Assomigliava a quella
della creatura che avevano appena visto, ma indossava una specie di elmetto con
occhiali. Le donne e i bambini più piccoli, che si erano riuniti tutti insieme nella stanza, furono presi dal panico. Alcuni erano così spaventati da nascondersi
sotto al letto.
Billy e Elmer si precipitarono alla finestra ma,
vedendoli arrivare, la creatura fuggì. I due uomini, ancora con le armi in
pugno, spararono contro la piccola figura che stava dileguandosi nell'oscurità.
Udirono di nuovo quel rumore metallico e sicuro di averla colpita, Billy andò fuori a cercarne il corpo. Si era
appena fermato sotto la tettoia, quando improvvisamente una mano artigliata
cercò di afferrarlo per i capelli. In casa cominciarono a urlare e afferrarono
rapidamente il giovane per riportarlo dentro. Elmer, che era proprio dietro di
lui e aveva assistito all'intera scena, si precipitò nel cortile e riuscì a
sparare alla creatura quasi a bruciapelo. L’essere fu sbalzato dal tetto dalla
violenza del proiettile ma, ancora una volta, invece di precipitare a terra, scese
lentamente, planando per circa dodici
metri, fino ad arrivare al recinto, dove fu colpito nuovamente. A quel punto, Elmer
notò che un'altra creatura lo stava osservando, nascosto dietro un acero e
subito aprì il fuoco contro di lui, coadiuvato da Billy, che era appena uscito
dalla casa. Presa in pieno, fluttuò dolcemente fino a terra, poi si mise a correre e
sparì nell'oscurità.
Un'altra creatura, forse quella che prima era sul
tetto, apparve sul lato della casa, quasi di fronte a loro, e immediatamente Elmer gli sparò. Ancora una volta si sentì quel rumore metallico, ma l’essere rimase illeso. L’assedio,
intanto, sembrava continuare, con le creature che si presentavano una dopo
l'altra: sembrava volessero solo molestarli. Alcuni avanzavano con le mani in alto,
altri si mostravano alle finestre e parevano deriderli. Non ne vedevano mai più
di due alla volta. Stimarono che fossero una dozzina, quindici al massimo. Si
muovevano in un modo particolare: le loro gambe, a differenza di quelle umane, non
si piegavano al ginocchio, i movimenti erano imperniati solo sull'anca. Di
solito stavano dritti ma, quando fuggivano, si chinavano in avanti e si aiutavano
con le loro lunghe braccia.
I vicini udirono gli spari, ma non gli dettero
alcun peso pensando che, a modo loro, i Sutton stessero festeggiando. Avevano
sparato a volontà; ora Billy e Elmer si rendevano conto che le loro armi erano
inefficaci. La signora Lankford li consigliò di risparmiare le munizioni sottolineando
che, nonostante gli spari, le creature non si erano mai dimostrate aggressive e
non avevano risposto in alcun modo agli attacchi. Tuttavia, non sembrava che
volessero andar via. Così suggerì ai due uomini di prendere l’auto e dirigersi verso
la stazione di polizia più vicina. Cosa che fecero. Alle 23:00, approfittando
di una tregua, tutti si precipitarono nelle macchine e partirono per Hopkinsville,
distante circa venti miglia. Mezz'ora
dopo, le due auto si fermarono davanti alla stazione di polizia e le due
famiglie uscirono, molto agitate e visibilmente spaventate: - Abbiamo bisogno
di aiuto - disse uno degli uomini alla polizia - li abbiamo combattuti per
quasi quattro ore.
Una volta raggiunta la fattoria, la polizia, che si era fatta accompagnare anche da quattro
soldati, notò i segni dei colpi d’arma da fuoco, ma non fu avvistata nessuna
creatura. L’atmosfera era molto tesa: i nervi erano a fior di pelle. Ad un
certo punto, mentre camminavano nell'oscurità, uno degli uomini pestò
accidentalmente la coda di un gatto, che cominciò a miagolare. Lo spavento fu
tale da scatenare il putiferio: tutti i poliziotti estrassero contemporaneamente
le armi e il povero gatto rischiò veramente di brutto.
Gli investigatori notarono, nell'erba, un bagliore verdastro esattamente
dove una delle creature era stata colpita. Il bagliore scomparve il giorno
dopo.
Nel suo rapporto la polizia scrisse che i testimoni
erano davvero terrorizzati, non c’erano dubbi al riguardo e la loro
testimonianza pareva sincera. Ma i poliziotti cercavano una spiegazione logica,
chiedendosi prima di tutto, se non avessero fatto uso di bevande alcoliche, anche
se nulla sembrava confermarlo. Conclusero che i Sutton erano stati vittima di
qualche scherzo di cattivo gusto e dato
che non potevano fare altro, alle 02:15 se ne andarono. Le famiglie, ancora
spaventate abbandonarono la fattoria per trasferirsi a Evansville.
Il giornale Kentucky New riportò la vicenda lo
stesso giorno, poi la radio cominciò a parlarne e molti curiosi si
precipitarono alla fattoria sperando di vedere gli ometti o per prendere in
giro Sutton. I reporter si affrettarono a interrogare le donne che, nel
frattempo, erano tornate a casa e schizzarono anche un disegno delle creature,
basandosi sulle loro descrizioni. Il cane uscì dal nascondiglio, ma il gatto di
casa Sutton era così nervoso che era impossibile tenerlo.
La sera, quando gli uomini tornarono a casa dal
lavoro, una fila di macchine bloccò loro la strada in entrambe le direzioni: i
giornalisti li stavano aspettando. Gli chiesero di descrivere le creature. Fu
quindi abbozzato un nuovo ritratto, che fu confrontato con il primo e che si
rivelò quasi identico.
Intervistati separatamente, ogni membro della
famiglia descrisse esattamente la stessa cosa, senza mai cambiare alcun
dettaglio e senza mai contraddirsi. Anche i bambini più piccoli che, di certo,
non potevano aver bevuto, confermarono la testimonianza degli adulti dando la
stessa descrizione. Ad avvalorare tutta la storia, quella notte, nell'area, furono segnalati diversi avvistamenti di UFO. Ma su ciò che i Sutton raccontavano,
non c’era alcuna prova.
Se i primi articoli riportarono di piccolo esseri,
ben presto alcuni giornalisti, probabilmente in vena di scoop, cominciarono a
definirli goblins, affibbiandogli quel
nome che poi gli rimase.
Che dire? Se la storia è vera ed ha tutta l’aria di
esserlo, questi uomini ebbero l’opportunità, più unica che rara, di incontrare
esseri provenienti da un altro mondo e il meglio che seppero fare fu di
sparargli. Si evidenzia la gretta mentalità della gente di campagna; loro
stessi si giustificarono dicendo: quando qualcuno invade la nostra proprietà,
la difendiamo con le armi; così fan tutti.
Il caso, soprannominato The Kelly-Hopkinsville
Encounter, sembra aver ispirato il regista Stephen Herek's per il suo film:
Critters.
Ebbero l’opportunità, più unica che rara, di incontrare esseri provenienti da un altro mondo e il meglio che seppero fare fu di sparargli.
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