"E poi lo chiamarono “Il viaggiatore”: prima di allora era Charles il derelitto.
Charles, nella vita, non ebbe fortuna. Sarà perché non colse al volo l’opportunità, quando e semmai si fosse presentata, oppure perché non aveva le giuste “conoscenze”, come diremmo noi. Fatto sta che l’umanità non seppe dare al vecchio Charles il rispetto dovuto. Ultimo tra gli uomini, invisibile tra la sua stessa gente, dovette attendere l’arrivo di esseri di un altro mondo per ricevere quel contegno che la Terra gli ha sempre negato. Così è partito: qui non aveva niente e non aveva nessuno. Tutto, però, fa intendere che, ovunque egli sia, ha trovato finalmente quella serenità che la l’umanità non seppe dargli."
Charles Jevington nacque nel 1880 e nella vita non ebbe di certo fortuna: non aveva neanche un lavoro. Nel 1954, a 74 anni, era un vagabondo che viveva alla giornata aggirandosi nei pressi del villaggio di Thursby, alla periferia di Carlisle (Inghilterra) e si arrangiava facendo lavoretti o chiedendo del cibo ai contadini della zona. In fondo era un brav’uomo e tutti nel villaggio lo conoscevano, tanto che era soprannominato affettuosamente “Old Charlie”. Parlava poco della sua vita, ma se gli veniva offerta una birra o un pasto caldo si soffermava a far due parole e si diceva che era perfino piacevole starlo ad ascoltare. Ogni giorno percorreva i sentieri nei campi o le vie del villaggio, ma nel maggio del 1955 il vecchio Charlie sparì nel nulla. L’ultima persona che lo vide fu Meg Compton, la figlia di un contadino dove Jevington si recava quasi ogni mattina per avere un po’ di latte e un tozzo di pane: la ragazza avvertì la comunità della scomparsa dell’uomo e disse che l’aveva visto dirigersi dopo il tramonto verso un piccolo bosco vicino casa sua con uno zaino in spalla.
Ci volle qualche giorno prima che partissero le
indagini: in fondo Charlie era un poveraccio, aveva una vecchia casa in città,
ma ci andava solo per dormire. L’idea era che fosse caduto in qualche canale di
irrigazione o che si fosse spostato altrove. Ad ogni modo la zona fu setacciata
accuratamente, ma dell’uomo non si trovò alcuna traccia. La polizia chiuse
frettolosamente il caso ipotizzando che Old Charlie se ne fosse andato verso la
città di York.
La vicenda fu presto dimenticata fino all’agosto
del 1960, quando incredibilmente, dopo oltre cinque anni dalla sua scomparsa,
Charles Jevington fu visto nuovamente per le strade di Thursby. Nonostante
l’incredulità di alcuni, nessuno si pose il problema di cosa avesse fatto in
quel periodo e dopo tre giorni dalla sua ricomparsa Meg Compton fu l’unica che
nel pub del villaggio gli chiese dove fosse stato.
Charlie disse che una sera, mentre camminava nei
boschi intento a raccogliere della legna, vide un oggetto metallico della
grandezza di una casa in mezzo a una radura. Si avvicinò incuriosito e incontrò
degli esseri umani “strani” che vestivano una tuta scintillante. Stavano
raccogliendo piante ed erbe selvatiche per inserirle in strani contenitori di
vetro. L’uomo li descrisse come apparentemente umani, ma con orecchie molto
lunghe, occhi molto grandi e una pelle verdastra. Stranamente parlavano la sua
lingua, sebbene lui non vedesse muovere le loro labbra. Gli offrirono “di andare
a fare un lungo giro con loro” e ritardarono la partenza per consentirgli di
recuperare alcune delle sue cose. Raccontò che, durante quel viaggio, fu
portato in molti luoghi meravigliosi e quegli strani amici gli mostrarono molte
stranezze e bellissimi pianeti sparsi in tutta la galassia.
Nel pub, quella sera, c’erano anche persone
istruite, non solo contadini e uno di loro, un astronomo dilettante, per
cogliere in fallo il vecchio gli chiese se lo avessero portato a vedere i due
anelli di Saturno (al tempo se ne conoscevano 3). Charlie rispose che era stato
anche nei pressi di Saturno e che gli anelli erano tantissimi, non solo due.
Non solo, aggiunse che oltre a Saturno anche Giove, Urano e Nettuno avevano
anelli.
Quella dichiarazione fece scoppiare a ridere la
gente presente, ma Jevington disegnò su carta quella che, oggi sappiamo, è
l’attuale conformazione degli anelli di Saturno e insistette sul fatto che
perfino Giove, che è visibile da secoli con un qualsiasi telescopio, abbia
anelli attorno a se. Fece anche molte altre dichiarazioni, come il fatto che
oltre Plutone ci sono almeno tre pianeti più grandi della Terra, che nella
galassia vi sia un’infinità di pianeti sui quali c’è vita, alcuni a livello
primordiale, ma altri con piante, animali e perfino creature intelligenti.
Parlò di una stella molto vicina a noi sulla quale c’erano alcune “scimmie
bianche” e disse che più lontano c’erano molti pianeti con “persone strane”.
La gente si divertiva tanto a quelle dichiarazioni
strampalate che iniziò a prenderlo in giro e Old Charlie a un certo punto si
scocciò e fece per andarsene. L’ultima cosa che fece fu ringraziare Meg per
l’aiuto che lei e suo padre le avevano dato e le disse che era di nuovo in
partenza con i suoi amici, che erano tornati per raccogliere altre piante di
cui avevano bisogno. Rifiutò la sua offerta di un pasto gratuito, anzi, rifiutò
di tornare a Thursby e le rivelò che, una volta partito, non sarebbe più
tornato. Nei giorni a seguire, per circa una settimana rimase nei pressi del
villaggio senza più parlare con nessuno. Poi, all’inizio di settembre Jevington
scomparve di nuovo e come le aveva confidato, non è più tornato.
Charles Jevington era un vecchio ubriacone, un
vagabondo e non aveva avuto un’istruzione, ma oggi grazie alle sonde della NASA
e all’esplorazione spaziale in generale, siamo in grado di confermare parecchie
delle dichiarazioni, fatte oltre 60 anni
fa. La suddivisione degli anelli si Saturno è molto recente, il sistema di
anelli di Urano è stato scoperto il 10 marzo 1977 e solo nel 1986 la sonda
spaziale Voyager 2 li fotografò. Ebbene sì, Giove ha anch’esso degli anelli,
che furono osservati per la prima volta nel 1979 dalla sonda Voyager 1 e
Nettuno possiede un debole sistema di cinque anelli planetari, predetti nel 1984
da André Brahic e fotografati dalla sonda Voyager 2 solo nel 1989.
Il vecchio Charlie queste cose le sapeva già nel
1960 e diede molte altre informazioni che nel tempo probabilmente si sono
perse, anche perché ad ascoltarlo c’erano semplici bevitori, gente da osteria.
Oltre Plutone ci sono tre pianeti più grandi della Terra e nella galassia vi sono un’infinità di pianeti sui quali c’è vita. Su alcuni, a livello primordiale, con piante e animali; su altri, c'è persino vita intelligente. C'è poi una stella, molto vicina alla Terra, abitata da “scimmie bianche” e più lontano, ci sono molti pianeti con “persone strane”.
RispondiEliminaI 3 pianeti oltre plutone pare proprio non ci siano. Una stella come fa ad essere abitata???? Non c'è troppo caldo?
RispondiEliminaOltre Plutone vi sono tutta una serie di "oggetti". Alcuni grandi quanto Plutone stesso sono già stati individuati. Il riferimento a una stella vicina, a mio parere, non può che riguardare un pianeta della sua orbita.
EliminaMa Cacciapuoti dici sul serio o romanzi? Ho scritto un libriccino serio su questi argomenti, e nel seguito ti potrò nominare se fornirai prove convincenti. Cfr. http://users.libero.it/jmbalzan/ETH.htm
RispondiEliminahttp://users.libero.it/jmbalzan/ETH.htm
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