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domenica 3 luglio 2022

UFO: INCONTRI RAVVICINATI IN BRASILE (Parte III)


    

Come ci si potrebbe aspettare, in una “zona calda” come il Brasile, ci sono molti altri rapporti al riguardo di strani oggetti volanti. E anche se non c’è, letteralmente, lo spazio per raccontarli tutti, alcuni meritano di essere citati poiché più intriganti di altri.



L'incontro umanoide di Fritz Abbehusen

Secondo un rapporto investigativo, poco dopo le 19:00 del 13 dicembre 1972, a Bahia, il 65enne Fritz Abbehusen, un uomo d'affari in pensione, stava guardando la televisione quando, improvvisamente, questa iniziò a perdere l’immagine a causa di un’interferenza. Il Sig. Abbehusen si alzò e uscì in veranda per controllare l’antenna. Ma, quando aprì la porta, la sua attenzione fu subito attratta da un enorme oggetto rotondo e luminoso che si muoveva nel cielo, dirigendosi verso la collina che si ergeva a diverse miglia dalla sua casa. Dopo alcuni istanti, Fritz prese un binocolo per poter vedere l'oggetto in modo più dettagliato. Poté vedere che non era atterrato, come aveva inizialmente pensato, ma si librava a poca distanza dal suolo.
L'oggetto sembrava composto da due sezioni distinte: una superiore e una inferiore. La parte inferiore era alquanto luminosa, simile a una luce al neon. Nella parte superiore, più scura, poteva distinguere quelle che sembravano finestre o oblò che emanavano un bagliore arancione.
A questo punto, Fritz chiamò sua moglie, Margarida, e la loro serva, Valdeta, per farle uscire e mostrare loro cosa stava vedendo. Quando le due donne accorsero, rimasero ad ammirare il fantastico e futuristico velivolo. Poi, senza preavviso, tre luci lampeggianti, si separarono dall'oggetto. Una di queste si diresse, lentamente, nella loro direzione. Si fermò a una distanza di circa 150 piedi.
Fritz, immobile, rimase a fissare l'oggetto, mentre le due donne indietreggiarono leggermente.
Dalla luce brillante emersero due piccoli individui, che indossavano una tuta aderente di colore grigio chiaro. Fritz, in seguito, avrebbe detto che camminavano "come in punta di piedi". Data la distanza, i testimoni non riuscirono a distinguere i loro volti.
Le due entità si avvicinarono ancora e le due donne, in apprensione, si ritirarono in casa in tutta fretta, non prima di aver chiamato Fritz affinché facesse lo stesso. Ma, prima che lui potesse muoversi, le due creature, forse udendo le grida e temendo la reazione dei testimoni, indietreggiarono rifugiandosi in un provvidenziale alone di luce che mosse in ritirata verso la navetta. Tuttavia, l’oggetto, non decollò subito. Anzi, rimase sospeso sopra la collina per diverse ore, poi si allontanò scomparendo in lontananza.
Appena i giornali vennero a sapere la notizia, Fritz dovette affrontare una serie di interviste a raffica. Era considerato un uomo onesto e un testimone molto credibile, ma il suo racconto dovette apparire alquanto bizzarro. Per avvalorare la sua testimonianza, ricordandosi che durante l'avvistamento aveva visto un raggio proveniente dalla navetta proiettarsi sul terreno dove aveva acceso un piccolo fuoco, portò i giornalisti e i curiosi nel luogo in cui l'oggetto era sospeso: a terra c'era una piccola macchia di vegetazione bruciata. Altri segni di bruciature, più piccoli, furono trovati dove avevano sostato le due entità.


L'incidente stradale di Raposo Tavares

Poco più di un anno dopo, nel mese di febbraio 1974, verso le 23:15, secondo un resoconto riportato in “UFO e Abductions in Brazil” di Irene Granchi, a San Paolo, una coppia di cui conosciamo soltanto i nomi: Lucia ed Edison, stava rincasando, quando Edison si rese conto che stavano rimanendo a secco: dovevano fare rifornimento. Sapendo che a poca distanza, c'era una stazione di servizio aperta tutta la notte, si diressero lì.
Svoltarono in una strada laterale che correva parallela all'autostrada Raposo-Tavares e notarono che ne era stata costruita un’altra. La nuova strada portava al cimitero cittadino. Fu allora che videro quelli che sembravano essere i fari di diverse auto parcheggiate nei pressi del cimitero e diverse persone davanti alle luci.
Imperterriti, proseguirono fino alla stazione di servizio. Quando sono ritornati, cinque minuti dopo, tutti le luci erano spente. Edison, incuriosito, fermò il veicolo in modo da poter dare un’occhiata: apparentemente erano da soli. Ma mentre tirava il freno a mano poté sentire l'auto sollevarsi in aria, spostarsi leggermente in avanti e poi ricadere pesantemente a terra.
All'inizio, i due pensarono di essere stati tamponati da un veicolo proveniente da dietro. Ma, prima che potessero voltarsi, l'auto si sollevò di nuovo. Lucia aprì la portiera, ma rendendosi conto che il veicolo era sollevato da terra, la chiuse immediatamente, anche perché avvertì, all'improvviso, un senso di vertigine e di freddo. Si rivolse a Edison, rendendosi conto che anche lui appariva sofferente: non riusciva a parlare ed era pallido in volto.
L’auto ritornò a terra ed Edison riuscì ad avviarla e ad innestare la retromarcia per dirigersi, senza fare alcuna manovra, in direzione del paese. Oltre il cimitero, tuttavia, Lucia intravide una piccola figura, alta circa quattro piedi, vestita con un abito argentato che sembrava indossare un mantello e una specie di elmo o cappello. Prima che potesse notare ulteriori dettagli, Edison accelerò e continuarono a correre fino a quando non giunsero casa.
In seguito scoprirono che l'impianto elettrico dell'auto era stato seriamente danneggiato.

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