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sabato 9 luglio 2022

UFO: INCONTRI RAVVICINATI IN BRASILE (Parte V)




Continua l’esposizione dei casi Brasiliani riportando altri due incontri ravvicinati, uno dei quali relaziona sulla presenza di “oggetti” di una stravaganza mai riscontrata.



AVVISTAMENTO MENDONCA LIMA

Il 13 febbraio 1979, poco prima delle 18:00 a Mendonca Lima, il topografo Vladimir Menussi era all’opera insieme a quattro colleghi, quando decisero di fare una pausa poiché aspettavano la consegna dell'attrezzatura di cui avevano bisogno. Decisero che, per ingannare nell’attesa, si sarebbero dedicati alla pesca in un fiume vicino. Fu proprio nei pressi del corso d’acqua che notarono un oggetto a forma di disco apparire nel cielo. Stimarono avesse un diametro di circa 100 piedi e si trovasse a un'altitudine di 1000. L'oggetto rimase immobile nell’aria mentre i testimoni lo guardavano con stupore. Appariva quasi piatto con una "piccola depressione nella parte centrale". La navetta era "divisa in linee o segmenti radianti, simili ai raggi di una ruota". All'interno di ciascuno di questi segmenti erano visibili diverse aperture, mentre il lato superiore presentava delle piccole cupole.
L'oggetto, ad un certo punto iniziò a muoversi delicatamente e nel più assoluto silenzio oscillando in più direzioni. Ogni tanto dalle aperture usciva del gas. Rimase visibile per oltre un'ora mentre la squadra lo guardava con circospezione. Sembrava che non sarebbe successo nulla di interessante, invece emise tre fasci di luce blu che dalla parte inferiore dell'oggetto si allungarono, come se fossero solidi, fino al fiume sottostante. Questi raggi apparivano trasparenti e sembravano animati da un movimento rotatorio. I testimoni non capirono se i fasci di luce stessero immettendo qualcosa nell'acqua o se stessero succhiando, come se fossero delle enormi cannucce. Dopo alcuni minuti i raggi di luce si ritirarono, uno alla volta, all’interno della navetta. Ma un'altra luce fu diretta verso il fiume. Questa proveniva da sinistra e fece scaturire delle scintille quando entrò in contatto con l’acqua che, in quel punto, fu presa da un moto vorticoso. Durò poco, poiché questo raggio di luce scomparve, subito sostituito da un altro identico emesso dal lato destro della navetta.
I testimoni, in seguito, dichiararono di aver sentito una voce nella la propria testa, tutti nello stesso istante. Sembrava una comunicazione telepatica e diceva loro di non aver paura: non sarebbe successo niente di sgradevole. Continuò dicendo agli uomini che loro erano impegnati in alcune attività che in futuro sarebbero state rese note a tutti gli abitanti della Terra.
Le aperture sull'oggetto sembrarono chiudersi e il disco iniziò a brillare di una debole luce blu che, dopo un po’ divenne rossa, diventando gradualmente sempre più intensa. Poi, in modo assolutamente silenzioso, l'oggetto schizzò in alto e scomparve alla vista degli uomini.
L'avvistamento durò poco meno di 90 minuti e ciascuno dei cinque uomini della squadra ha testimoniato la stessa identica storia. I testimoni erano credibili, stimati professionisti che non avrebbero avuto nessun interesse ad inventarsi una storia del genere.
A noi resta una domanda: qual’era la misteriosa attività nella quale gli alieni erano impegnati? E cosa avrebbero appreso, in futuro, gli abitanti della Terra?



GLI INCONTRI RAVVICINATI DI BAEPENDI

Era il 16 maggio 1979, verso alle 10:30, secondo quanto ci riportano la Dott.ssa Libirajara Franco Rodriguez e Maria Jose Pereira, Arlindo Gabriel dos Santos era a caccia a Baependi (Minas Gerais) con due amici. Ad un certo punto, però, Arlindo si separò dagli altri due e fu allora che vide uno strano oggetto scendere a terra. Il testimone, con una certa cautela, iniziò ad avvicinarsi allo strano congegno, fermandosi a circa 500 piedi di distanza. Affermò che l’oggetto aveva la forma di una cabina telefonica ed era alta circa 5 piedi. Rendendosi conto di avere con sé la sua fotocamera KODAK, Arlindo la impugnò, inquadrò l’oggetto e scattò una foto. Non appena lo fece, lo strano velivolo scomparve davanti ai suoi occhi.
Stupito, si avviò nella direzione in cui prima si trovava il velivolo. Tuttavia, pochi istanti dopo, notò che un secondo oggetto stava scendendo dal cielo. Questo aveva la forma di una ciotola o di un piattino ed era più grande del primo. Rimase dov'era, continuando a scattare foto. Improvvisamente, sentì uno strano sibilo e vide uno sbuffo di fumo avvolgere la seconda navetta. Pochi istanti dopo non c'era più.
In men che non si dica, un terzo oggetto scese dal cielo, direttamente dove prima si trovavano i primi due. Questo era a forma di botte, alto sempre cinque piedi, aveva una grande elica a un'estremità. L’oggetto rimase immobile e Arlindo fu tentato di avvicinarsi. Ma, dopo aver fatto solo pochi passi, anche questo svanì, proprio come gli altri.
Prima ancora di capacitarsi, un altro oggetto apparve e discese nello stesso punto. Questo quarto oggetto aveva la forma di un uovo con un'estremità superiore particolarmente appuntita. Produceva un gran rumore mentre si poggiava a terra su quattro gambe metalliche. Su un lato c'erano diverse finestre, ma non fu possibile scorgere nulla all'interno. Ancora una volta, alzò la camera e tentò di scattare una foto. Ma prima che potesse farlo, un lampo bianco proveniente dall'oggetto, lo accecò temporaneamente.
Ebbe paura: lasciò cadere la camera e corse via. Dopo una breve corsa, si fermò, incapace di muoversi. Per quanto provasse, era bloccato sul posto, anzi, era addirittura come se qualcuno o qualcosa, lo tirasse indietro. Guardando dietro di sé, vide avvicinarsi due figure umanoidi. Indossavano tute pesanti e grandi caschi con una visiera trasparente. Quando furono abbastanza vicini, attraverso la visiera, poté scorgerne i volti che sembravano umani.
Prima che potesse notare altri dettagli, questi due individui l’afferrarono per le braccia e lo trascinarono, riluttante, verso la navetta. Avvicinandosi, riuscì a scorgere una terza figura. Stava in piedi accanto a una serie di scale a pioli che sporgevano da un'apertura sul lato dell'astronave. Volente o nolente, fu trascinato all'interno del veicolo.
All'interno vide altri individui simili. Per un po’ rimasero in silenzio. Ma poi iniziarono a parlare in una lingua sconosciuta. Un'entità più grande - una femmina - entrò nella stanza e tentò di comunicare a gesti, indicando gli oggetti presenti nella stanza. Non ci è chiaro come andarono le cose: su questo punto Arlindo è piuttosto confuso. Ha dichiarato che, nonostante non riuscisse a ricordare alcuna conversazione, comprese che gli fu intimato di coprirsi gli occhi e dopo essere stato portato fuori, di tenersi a distanza fin quando non fossero decollati. Fece come gli era stato detto e quando si sentì al sicuro, aprì gli occhi, ma l'oggetto era già sparito.

1 commento:

  1. Qual’era la misteriosa attività nella quale gli alieni erano impegnati? E cosa avrebbero appreso, in futuro, gli abitanti della Terra?

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