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giovedì 6 ottobre 2022

1948 - NEVSEHIR CAPPADOCIA (TURCHIA)



Behcet Ocal viveva in un piccolo villaggio vicino a Nevsehir, in Cappadocia, nella Turchia centrale. Questa zona è famosa per i siti sotterranei. Nel 1948 era un pastorello di 15 anni che viveva con la sua famiglia, il suo stile di vita era, pertanto, molto semplice, non avendo ricevuto alcuna istruzione. Nel suo villaggio non c'era ancora l’elettricità, quindi, né radio, né cinematografo, non c’era niente. Quel giorno mentre, in aperta campagna, si prendeva cura degli armenti, sentì uno strano suono provenire dal cielo. Alzò gli occhi e vide una luce abbagliante. Era più forte della luce del sole. Si rese conto che quella luce scaturiva da un oggetto a forma di razzo che scendeva dal cielo con moto verticale. L'oggetto aveva un aspetto metallico ed era lungo quasi nove metri. Behcet Ocal era spaventato e allo stesso tempo, incuriosito. Sull’oggetto si aprì un portello e ne uscirono tre individui: due uomini e una donna. Behcet li descrisse d’aspetto umanoide: avevano occhi molto grandi. Entrambi gli uomini erano calvi, ma la donna aveva i capelli lunghi. I tre avevano la stessa corporatura e altezza quasi fossero stati realizzati con uno stampo. I loro vestiti parvero a dir poco pittoreschi agli occhi di un ragazzo del 1948: indossavano una tuta attillata. Behcet notò che tutti e tre portavano uno “strumento luminoso” appeso al collo.
La paura prese il sopravvento: non aveva idea dello spazio, delle astronavi o degli extraterrestri. Tutto lo portava a pensare che quelle persone dall'aspetto strano provenissero dagli Stati Uniti o dall’Unione Sovietica. In quel momento, fu raggiunto da una comunicazione telepatica. Gli dissero di non aver paura e che non gli avrebbero fatto del male. Dopo queste prime “frasi” si sentì più rilassato e – ammise - che in vita sua, non si è mai più sentito così sereno. I visitatori non nominarono il loro pianeta, gli dissero, semplicemente, che provenivano da "un altro mondo". Tutte le comunicazioni furono telepatiche.
Uno di quegli individui gli tese la mano. Il suo palmo era rotondo e profondo come una piccola ciotola. Quando lo toccò, il pastorello ebbe una sorta di shock e cadde a terra svenuto.
Quando lo ritrovarono, più tardi, i visitatori se ne erano già andati e lui era ancora privo di sensi. Fu portato in ospedale dove gli riscontrarono irritazioni cutanee e ustioni.

Behcet era un uomo tranquillo, persino timido: tenne per sé questa storia fino al 1977. Ma in tutti quegli anni rimase in contatto con quelli che, ormai, considerava i suoi amici extraterrestri. Non ebbe mai più incontri ravvicinati, ma li vedeva – ci dice - in una sorta di grande schermo che si apriva davanti ai suoi occhi, spesso succedeva di notte.

1 commento:

  1. Rimase in contatto con quelli che, ormai, considerava i suoi amici extraterrestri. Non ebbe mai più incontri ravvicinati, ma li vedeva – ci dice - in una sorta di grande schermo che si apriva davanti ai suoi occhi, spesso succedeva di notte.

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