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venerdì 21 ottobre 2022

IMPLICAZIONI SESSUALI - 1992 SYDNEY (AUSTRALIA)

Nato nel 1964 in Libano, Peter Khoury è poi emigrato in Australia nel 1973. Ha conosciuto sua moglie, Vivian, nel ‘81, sposandosi nel 1990: hanno avuto due figli.
Peter ricorda che nell'estate del 1971 vide per la prima volta un UFO, accadde in Libano, all'età di sette anni. Lui e altri sette bambini erano saliti sul terrazzo della casa del vicino per giocare. Peter fu l'ultimo a varcare una pesante porta che conduceva al tetto. Fu allora che vide tutti i suoi amici "congelati", immobili come statue, mentre una navicella silenziosa a forma di uovo si librava sopra la casa. Tutti e otto i bambini, in seguito, si ritrovarono, dopo un po’, al piano terra, senza alcun ricordo della particolare esperienza vissuta.

A Sydney, nel febbraio del 1988, Peter e Vivian videro una strana luce muoversi in modo repentino e proiettare a terra un fascio di luce. Ma, nel luglio dello stesso anno si verificò un'esperienza spaventosa. Khoury era a letto, in uno stato di paralisi, quando un certo numero di esseri si materializzò intorno a lui. Uno di loro, un individuo alto e snello, di colore giallo dorato, con grandi occhi neri, inserì un lungo oggetto simile a un ago al lato della sua testa: Peter non ricorda nient’altro. Riprese conoscenza con un sussulto e si precipitò nella stanza attigua dove trovò gli altri membri della sua famiglia in uno stato di torpore. Riuscì a smuoverli e così scoprirono che erano in quello stato da diverse ore, mentre avevano la netta sensazione che fossero trascorsi solo pochi minuti. Fu anche accertata la ferita alla testa.
A quel tempo Peter Khoury non aveva alcuna esperienza al riguardo di questi strani e inquietanti fenomeni. Ma poi venne a conoscenza delle esperienze di altri rapiti e si appassionò all’ufologia, se non altro per capire cosa gli fosse successo. Nell'aprile del ‘93 finì per formare un gruppo di supporto: l'UFO Experience Support Association (UFOESA). Nonostante cercasse di concentrarsi sul sostegno agli altri, Peter Khoury scoprì che era stato sottoposto continuamente a strane esperienze. In retrospettiva, il più sorprendente si verificò il 23 luglio del 1992. Si stava riprendendo dalle ferite alla testa subite in un'aggressione in cantiere (lavorava nel settore edile come intonacatore). Verso le 7:00, dopo essere rientrato a casa, si sentì male e si mise a letto. Si svegliò di soprassalto qualche tempo dopo, rendendosi conto che qualcosa si stava appoggiando sul letto. Fu scioccato nel vedere due donne inginocchiate ai piedi del letto. Entrambe erano nude, il che la dice lunga sulle loro intenzioni. Avevano un aspetto bizzarro, quasi caricaturale: una appariva di tipo nordico e l'altra asiatica. La donna nordica aveva un viso molto allungato e il mento appuntito. I suoi occhi sembravano essere blu e da due a tre volte più grandi del normale. Aveva capelli biondi, finissimi, che sembravano eccessivamente rigonfi. La sua pelle era piuttosto chiara. La donna dall'aspetto asiatico, invece, aveva una carnagione marrone scuro e sembrava avere occhi quasi completamente neri. I suoi capelli, neri, erano acconciati in uno stile da “paggetto”. Sebbene non parlassero, ebbe l'impressione che la donna nordica, che sembrava essere al comando, stesse impartendo all’altra una sorta di istruzione. Poi, evidentemente, decise di passare dalla teoria alla pratica: quello che ne seguì fu sconcertante. La donna nordica, alta e molto forte, si allungò in avanti, afferrò la testa di Khoury e la tirò al seno. Lui la respinse, ma lei non si arrese e ripeté per ben tre volte quel gesto. Alla fine Khoury, cercando di far fronte alla natura disorientante di quella esperienza ed esasperato dalle circostanze, le morse un capezzolo. Peter ingoiò qualcosa, forse un pezzo del capezzolo e nel tentativo di espellerlo, cominciò a tossire con insistenza. La donna, sebbene confusa, non reagì in alcun modo: non mostrò di provare dolore e non sanguinò. Sembrava dispiaciuta, mentre sembrava comunicare all'altra che non era così che dovevano andare le cose. Khoury, intanto, era ancora in preda all’attacco di tosse. Qualche istante dopo, alzando lo sguardo, scoprì che entrambe le donne erano sparite. La tosse indusse Khoury ad andare in bagno per bere un sorso d'acqua. Quando è andato, tentando di urinare, trovò molto doloroso farlo. Scoprì che la causa erano alcuni capelli biondi, molto fini, avvolti strettamente attorno al prepuzio. Khoury tolse i capelli ed ebbe l'accortezza di riporli in una bustina di plastica. Non erano i capelli di sua moglie: non ci mise molto a collegare quei capelli alla strana donna alta e bionda dall'aspetto nordico.
Anche se Vivian gli era stata di grande sostegno riguardo alla sua precedente esperienza (quella del 1988) Peter non riuscì a confidarsi con lei: lo fece dopo un paio di settimane. Lei accettò il fatto, dicendogli che era qualcosa su cui non aveva avuto alcun controllo e che l'avrebbero affrontato insieme, nel modo migliore.

Come molti altri rapiti, Peter Khoury ebbe una lunga serie di esperienze. Nel novembre del 1996, mentre giaceva a letto con Vivian, accanto a lui addormentata, sentì una presenza intromettersi nella stanza. Aprì gli occhi e vide quelle che sembravano diverse piccole figure incappucciate (un’esperienza simile a quella del 1988) che si manifestavano attraverso lo specchio. Peter, paralizzato, venne spinto orizzontalmente contro lo specchio. Quando i piedi vennero a contatto con la superfice vetrosa, avvertì un cambiamento di densità: era come se toccassero l’acqua. Avvertì pure una sensazione di elettricità statica che gli ronzava attraverso il corpo. Mentre “affondava” nello specchio, osservò il riflesso della sua testa avvicinarsi al viso. Non appena si toccarono, svenne.
Ci furono altri episodi intorno al 1994 o all'inizio del 1995 che si verificarono con uno scoppio: un lampo di luce e il suono di un'esplosione, alcuni furono testimoniati anche da Vivian.

1 commento:

  1. Fu scioccato nel vedere due donne inginocchiate ai piedi del letto. Entrambe erano nude, il che la dice lunga sulle loro intenzioni.

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