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mercoledì 5 ottobre 2022

1950 - FLORIDABLANCA BUCAMARANGA (COLOMBIA)


William Ortiz, un ragazzo sordomuto di 13 anni, stava cavalcando su una strada sterrata nella proprietà della sua famiglia quando, scrutando attraverso la vegetazione, su un lato della strada notò un piccolo individuo. Credendo si trattasse di un bambino, continuò imperterrito a cavalcare. Poi in cima a una grande roccia, vide un oggetto a forma di disco con piccole figure intorno. Dopo averlo visto, si fermò, confuso, si guardò alle spalle e notò che una di quelle figure infantili era accanto a lui. Indossava un qualche tipo di uniforme: una tuta molto attillata che copriva tutto, dal collo alle gambe, dove si infilava negli stivali. Il colletto finiva come un dolcevita e si poteva vedere qualcosa come una cucitura a forma di V sulle spalle. Le mani avevano solo quattro dita. L'essere aveva una grande testa glabra. Gli occhi erano grandi, di forma ovale e molto neri. Non aveva orecchie, solo un piccolo foro su ciascun lato della testa. Il naso era piccolo così come le labbra, che non si muovevano mai. Il colore della pelle era marrone, tendente al grigio. L'entità sembrava essere un maschio ma - a suo dire - sembravano tutti maschi. L'entità lo guardò dritto negli occhi e iniziò a inviargli messaggi servendosi anche dei gesti e del linguaggio. Lui comprese otto parole: "cielo", "amore" e "segreto". Subito dopo, l'entità si voltò verso la roccia e Ortiz, sordomuto, non poté recepire il resto del messaggio. L'entità tornò all'oggetto un po’ camminando, un po’ fluttuando nell’aria molto velocemente. Quindi l'oggetto si alzò dritto, fece una rapida virata a sud-ovest e scomparve all'orizzonte.

Curiosamente, la roccia su cui poggiava l'oggetto è particolare: ha, scolpiti, molti simboli peculiari che includono linee, cerchi, forme a disco, serpenti e altri simboli atavici.

 

Fonte: Virgilio Sanchez Ocejo, Cufos Associate Newsletter Vol. 3 

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