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giovedì 9 ottobre 2025

UN INCONTRO RAVVICINATO DECISAMENTE NOCIVO


 
"A differenza di altri, questo caso si è dimostrato deleterio per lo sfortunato protagonista. A riprova di quanto spesso affermo: gli incontri ravvicinati sono pericolosi. Devono essere sempre affrontati, per quanto è possibile, con estrema cautela.
Il caso è liberamente tratto dalle pagine del libro "UFO Danger Zone" di Bob Pratt.
Pratt apprese la storia di Geraldo Da Costa attraverso la testimonianza del professore in psicologia "Holvio Brant Alexo" di Belo Horizonte, che aveva investigato l'incidente. Alexo gli fornì i certificati, i documenti medici e tutti i dettagli sul caso, che l'autore poi inserì nel suo libro."


In una calda notte di maggio del 1977, nella campagna di Minas Gerais (Cfr. l'incidente di Varginha), in Brasile, Geraldo da Costa, un umile contadino, stava tornando a casa. Nella strada buia e silenziosa solo il rumore degli zoccoli del suo cavallo rompeva quella quiete. Improvvisamente, sopra di lui apparve una luce così intensa da illuminare a giorno tutta la strada. Il cavallo, spaventato, tentò di scappare, mentre un oggetto di forma ovale e dall'aspetto metallico, scendeva lentamente emettendo, al contempo, luci colorate e intenso calore. Atterrò pochi metri più avanti. Subito dopo, Geraldo notò la presenza di due piccole creature accanto al veicolo. Avevano grandi occhi lucidi, capelli lunghi e lineamenti, tutto sommato, umani. Uno sembrava indicare qualcosa: come se chiedesse aiuto. L'altro si avvicinò e toccò Geraldo sulla spalla. In quel momento, lui sentì che il suo corpo era diventato così leggero da staccarsi da terra.
La mattina dopo, fu ritrovato privo di sensi in una foresta di bambù a pochi chilometri dal luogo dell’incontro. Era confuso, non proferiva parola e aveva degli strani segni sul corpo. Si trattava di una cicatrice rossa sul braccio, lunga circa quindici centimetri e di cinque piccoli fori: due su ogni lato del petto, uno alla vita e un altro sulla spalla. Quest’ultimo, era circondato da bordi d'argento che riflettevano la luce.
Geraldo rimase in coma per tre giorni. Quando riprese conoscenza, non era in grado di parlare. Le analisi cliniche, effettuate a Bello Orizzonte, evidenziarono un piccolo tumore alle corde vocali, prontamente rimosso. Tuttavia, non riacquistò mai più la voce.
Da quel giorno, Geraldo non fu più lo stesso: divenne un individuo apprensivo, poiché era certo che le creature sarebbero tornate. Ogni suono, anche il semplice bussare alla porta, lo intimoriva.
Visse così fino alla morte, senza mai riacquistare la voce e senza mai dimenticare l’incubo che aveva vissuto, quella notte in cui fu toccato da un essere di un altro mondo.

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