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sabato 21 gennaio 2017

MUTILAZIONI


Attenzione! Questo post contiene informazioni ed immagini dal forte impatto emotivo: se ne sconsiglia la visione a chi è facilmente impressionabile.




Col termine M.A.M. (Mysterious Animal Mutilation), ci si riferisce a numerosi episodi di mutilazioni patite dal bestiame ad opera di ignoti, in circostanze misteriose. Gli eventi si sono susseguiti negli Stati Uniti a partire dagli anni sessanta ovvero da quando iniziarono a trovarsi capi di bestiame rinvenuti morti che presentavano gravi mutilazioni.
Tali mutilazioni rivestono caratteristiche di particolare interesse scientifico ed investigativo per il modo in cui si sono verificate, diventando oggetto d'indagine di diversi enti governativi statunitensi. L'esistenza del fenomeno è confermato da indagini da parte dell'ATF, del Forest Service e dell'FBI, indagini che suggerirono alcune suggestive ipotesi, ma non approdarono a nulla. Dagli esami effettuati sulle carcasse fu evidenziato che agli animali erano stati asportati, nella maggioranza dei casi, i genitali e le zone circostanti.
Ciò che lasciava perplessi erano le modalità dell'asportazione, ovvero la precisione chirurgica delle incisioni e la totale assenza di sangue sia nel corpo dell'animale sia nella zona circostante. Le ferite erano caratterizzate da un taglio netto, analogo a quello di un bisturi e la sezione di tessuto interessata risultava cauterizzata. In molti casi la carcassa dell'animale presentava fratture multiple sul lato rivolto verso terra, questo ha fatto presupporre che fossero caduti da un'altezza elevata.
Questo particolare ha alimentato le teorie degli ufologi, i quali sostenevano che gli animali fossero stati rapiti dagli alieni per poi essere uccisi e scaraventati al suolo.
Tutto ebbe inizio il nove settembre 1967. In un ranch vicino ad Alamosa nel cuore della St. Luis Valley (Colorado), un fattore ritrovò la carcassa di Lady, una splendida puledra appaloosa di tre anni che giaceva, stesa su un fianco, in mezzo a un campo.
L'intera testa dell'animale era stata ripulita dalla carne. Il cervello, gli organi ed il midollo erano scomparsi. Tutt'attorno non c'era alcuna traccia di sangue. Gli unici segni nel terreno si trovano a circa 40 piedi (12 metri) dal corpo dell'animale e consistevano in 15 tracce circolari e da un cerchio di 3 piedi, formato da 6 buchi, ognuno di circa 4 pollici di diametro e di 3/4 pollici di profondità.
Rimossa la carcassa di Lady, una guardia forestale controllò la zona con un contatore geiger e rilevò delle radiazioni attorno alle tracce circolari; la radioattività, curiosamente, decresceva man mano che ci si avvicinava alla carcassa del cavallo. Il caso venne indagato dal dottor John Altshuler, ematologo e patologo all'Health Sciences Center di Denver che, di fronte ai resti del puledro, rimase profondamente scioccato: aveva notato un taglio che dal collo scendeva giù fino alla base del petto, un'incisione chiara e verticale. Sembrava che la carne fosse stata aperta e cauterizzata da un laser, ma questo congegno non esisteva nel 1967!
Dei campioni di tessuto vennero esaminati al microscopio. A livello cellulare c'era una consistente decolorazione e distruzione, con mutazioni causate da bruciature. Più stupefacente fu la mancanza di sangue: non si può tagliare un corpo senza versare del sangue. Ma non c'era assolutamente sangue nella pelle o sul terreno: non c'era sangue da nessuna parte! Al cavallo mancavano il cuore, i polmoni e la tiroide. Il mediosterno era completamente vuoto e asciutto.
Da allora sono stati registrati migliaia di casi simili a quello di Lady. Di solito si tratta di bovini, ma sono stati trovati mutilati in circostanze analoghe anche altri cavalli, nonché pecore, capre ed altri animali domestici. Il copione è quasi sempre lo stesso: asportazione delle parti molli, occhi, lingua, mammelle. Assenza di sangue nel corpo dell'animale e intorno a esso. Assenza di tracce nelle vicinanze oppure presenza di misteriose tracce non identificabili.
Col tempo, si è scoperto che le mutilazioni non sono un fenomeno esclusivo dell'America. È accaduto in Francia in Inghilterra e anche l'Italia non sembra essere immune dal fenomeno.
In ogni caso, la documentazione sulle mutilazioni animali è talmente vasta da portarci a concludere che il fenomeno sia troppo esteso per essere liquidato con spiegazioni convenzionali, ma c’è anche chi non la pensa in questo modo.
 

James Bagwell, sceriffo della contea di Humboldt nel Nevada, luogo in cui nel 1974 ci fu un'ondata di mutilazioni, afferma che i decessi possono essere avvenuti per cause naturali o per colpa dei ladri di bestiame. Quando muore una mucca, ci dice, gli animali spazzini si avvicinano e attaccano, per primi, i tessuti molli. Se un roditore si avvicina per mangiare sembrerà che la carne sia stata tagliata con un coltello e che intorno non vi siano tracce.
Un'altra ipotesi presa in considerazione dagli inquirenti è quella dei riti a sfondo satanico, durante i quali si celebrerebbero sacrifici. Si tratta di un’ipotesi molto debole, in quanto questi riti, raramente, propongono un sacrificio animale, piuttosto si sacrificano delle vergini o addirittura dei bambini. Gli unici culti che prevedono il sacrificio di animali sono il vudù e la teurgia pagana. Ma il vudù si limita a sacrificare animali da cortile, mentre i rituali della teurgia prevedono sì il sacrificio di un vitello, ma per essere validi necessitano di un grande spargimento di sangue che è ritenuto un elemento magico ed è quindi indispensabile per compiere qualsiasi sortilegio. Inoltre, questi riti si svolgono in un'atmosfera caotica dove non mancano danze, orge e iniziazioni, che lascerebbero chiari ed evidenti tracce sul terreno.
Una teoria più plausibile - ha scritto lo studioso inglese Timothy Good - è che le mutilazioni facciano parte di un progetto di ricerca segreto del governo americano. Durante l'indagine svolta nel 1967 da Raymond Ingraham e Mike Kellenbarger, l'uno ingegnere, l'altro membro dell’APRO (Aerial Phenomena Research Organization) sulla morte di Lady, il puledro di cui abbiamo riferito all'inizio, il fattore che aveva trovato la carogna dell'animale riferì che dopo il ritrovamento della carcassa, elicotteri senza insegne sorvolarono la valle, sparando ai coyote e spaventando il bestiame.
In Colorado nell'agosto del 1975, dopo che vi erano stati 130 casi di mutilazioni in due anni, il senatore Floyd Haskell aveva scritto all'FBI per richiedere assistenza. Nella sua lettera, Haskell notava che molti residenti delle zone rurali avevano detto di essere stati disturbati da elicotteri fantasma.
Il ricercatore Thimoty Good riferì che molti elicotteri senza contrassegno vennero avvistati nelle zone interessate dal fenomeno delle mutilazioni.

CASI IN ITALIA
Non sono mancati casi simili anche in Italia. Se ne occupò, a suo tempo, il prof. Malanga dell’Università di Pisa. Tutto iniziò con un trafiletto pubblicato, verso la fine degli anni ’90, su un giornale locale che descriveva la morte di nove cavalli da corsa, stranamente mutilati. Sulle prime, l’episodio non fu associato al fenomeno statunitense in quanto Pisa, con i suoi allevamenti di cavalli pregiati ed adibiti alle corse, andava soggetta al cosiddetto "racket delle scuderie" ma, tra le altre stranezze, i cavalli mutilati avevano tutti i garretti spezzati, come se fossero caduti dall’alto. Le uccisioni dei cavalli avevano fatto scattare azioni giudiziarie con rispettive indagini della Procura della Repubblica e dei Carabinieri di zona. I dati erano consultabili e si scoprì, parlando con i proprietari delle scuderie, che erano almeno dieci anni che, quasi sempre in Novembre, il fenomeno si ripeteva! Gli atti riguardavano processi contro ignoti, conclusisi con un nulla di fatto poiché dei colpevoli non vi era alcuna traccia.
Eppure, ogni anno a Pisa, cavalli da corsa venivano mutilati ed uccisi con le stesse tecniche impiegate sugli esemplari americani: il taglio dei padiglioni auricolari, un foro nell’occhio sinistro, il carotaggio dei capezzoli, l’asportazione dei genitali e di una parte del retto, il carotaggio di una parte della colonna vertebrale all’altezza della cervicale ed un foro nell’arto destro. Presentavano o lesioni sul collo o addirittura, parte delle ossa del collo rotte. Su un lato, la pelle, appariva completamente abrasa, come se fossero stati trascinati da qualche parte. I tagli erano netti, lo dichiararono gli esperti forensi, soprattutto nella zona del padiglione auricolare e d’altro canto le fotografie, ancora disponibili, mostrano una similitudine incredibile con i casi americani: un cavallo era impiantato nel terreno con gli zoccoli, come se fosse caduto dall’alto (dalla testimonianza resa ai carabinieri da un’impiegata del posto). Gli esemplari erano quasi sempre femmine. Una, gravida di cinque mesi, per testimonianza del suo padrone e di due stallieri, risultò, all’analisi necroscopica, priva del feto! Le cavalle lasciate a stabulazione libera si trovavano a circa cinque chilometri dalle stalle, in un campo fangoso, raggiungibile solamente col trattore o con gli stivali alti: nonostante tutto ciò nessuna traccia di qualsiasi mezzo fu ritrovata attorno o nelle vicinanze. I cavalli sono morti per infarto al miocardio e presentavano il ventricolo destro o sinistro scoppiato e completamente privo di sangue.
Per quanto assurdo, sembrerebbe che qualcosa, dall’alto, li abbia agganciati sollevandoli in aria. Quindi agli animali è stata praticata un’iniezione nella spalla destra per prelevare del sangue. Infine sono stati uccisi con una stimolazione a livello cerebrale che ha artificialmente aumentato il numero di battiti del cuore fino a farlo scoppiare. Gli organi sono stati prelevati in seguito, dopo che gli animali sono stati trascinati altrove, provocando anche l’abrasione del parenchima laterale esterno. Infine, sono stati gettati giù, nel luogo ove erano stati ritrovati.

MUTILAZIONI UMANE
A quanto pare, le mutilazioni non sarebbero limitate ai capi di bestiame. Esistono casi riguardanti esseri umani che sono stati ritrovati con gli stessi tipi di tagli riscontrati sugli animali.
Il primo a parlarne fu Bill English, un ex berretto verde. Nel maggio del 1970, con la sua squadra, venne inviato nel Laos per recuperare l’equipaggio di un bombardiere B-52 misteriosamente precipitato nella giungla. Quando giunsero sul posto, trovarono l’aereo come se fosse "adagiato" al suolo. L’aereo non presentava danni da impatto sulla fusoliera, tranne qualche ammaccatura sulla parte inferiore. Anche i motori non evidenziavano alcun danno, così come la vegetazione sulla quale l’aereo si era posato. Le sorprese però non erano finite: all’interno della carlinga furono rinvenuti i membri dell’equipaggio orrendamente mutilati, ma non c’erano tracce di sangue. Le incisioni, fatte con perizia chirurgica, sembravano realizzate con un raggio laser.
Si sono avute notizie di mutilazioni di esseri umani anche in Brasile, investigate dall’ufologo Encarnacio Zapata Garcia. Egli venne in possesso di alcune inquietanti foto e del rapporto autoptico di un corpo mutilato rinvenuto nei pressi di Guarapiranga il ventinove settembre 1988.
Le foto furono consegnate a Garcia dal dott. Rubens Goes, il quale le aveva ricevute dal cugino Sergio Rubens, tecnico della polizia locale. Il cadavere fu in seguito identificato, ma le autorità non ne hanno rivelato l’identità su esplicita richiesta dei parenti. Dallo studio delle foto, che qui riportiamo, Garcia rilevò inquietanti similitudini tra le ferite presenti sul corpo e quelle tipiche delle mutilazioni animali. Il rapporto dell’autopsia è rivelatore in tal senso e descrive il lavoro svolto dagli autori di tale atrocità, il tipo di tagli effettuati, la rimozione di interi organi interni attraverso piccole aperture, la mancanza di sangue e l’assenza di decomposizione, tutte caratteristiche presenti nelle mutilazioni animali di presunta matrice extraterrestre.
 

 
Il corpo era in perfette condizioni. Il rigor mortis non era ancora subentrato e venne valutato che la vittima era stata uccisa approssimativamente tra le 48 e 72 ore prima. Non vi erano segni di morsi di animali predatori o di putrefazione. Il sanguinamento delle ferite era minimo. Come si nota chiaramente dalle foto, i tessuti del viso e delle labbra sono stati escissi intorno alle mandibole. Inoltre, come da caratteristica comune nelle mutilazioni animali, il rapporto autoptico rilevò la rimozione degli occhi, delle orecchie e lo svuotamento della cavità orale, lingua compresa. Il tutto fu eseguito con estrema precisione. L’assenza di emorragia profusa, cosi come la cauterizzazione del bordo delle ferite, suggerisce l’uso di uno strumento laser.
 

 
Le regioni ascellari su ambo i lati mostrano macchie molli ove gli organi sono stati rimossi. Sulle spalle e le braccia sono presenti fori di un pollice, un pollice e mezzo di diametro attraverso cui sono stati estratti tessuti e muscoli. In altre parole gli organi interni sono stati rimossi attraverso queste piccole incisioni circolari. Il corpo presenta anche la rimozione dell’intestino, dei genitali e dell’ano. L’orifizio anale della vittima è stato estratto con una grande e profonda incisione.
 


venerdì 28 luglio 2017

CAVIE UMANE

Questo caso ci coinvolge poiché descrive una morte davvero inquietante. L’uomo in questione è stato vittima di una brutale quanto raccapricciante mutilazione, eppure ciò che gli è accaduto va ben oltre la brutalità. È stato vittima di una mutilazione plurima, mirata e sistematica: chiunque sia stato, ha operato con un livello di precisione e di conoscenze straordinario. Un altro fatto emblematico riguardava il sangue, non ce n’era traccia né fuori né dentro il corpo. Il fatto che l’operazione sia stata eseguita con rapidità ed estrema precisione rende il caso particolarmente inquietante.
 
Nel 1998, il ricercatore brasiliano Zapata Garcia e il Dott. Rubens Goes rivelano al pubblico, per la prima volta, delle fotografie trapelate da un insider della polizia brasiliana. Le foto sono scioccanti, ritraggono un uomo orribilmente mutilato e ritrovato alla fine degli anni ‘80 nei pressi del bacino idrico di Guarapiranga, situato nella zona meridionale di São Paulo, in Brasile. La polizia ammise che questo omicidio andava ben oltre la normalità di una qualsiasi mente criminale: non furono trovati segni di colluttazione o di arma da fuoco e il rapporto dell’autopsia confermò che le regioni ascellari su entrambi i lati mostravano dei piccoli punti da cui furono rimossi gli organi. Furono eseguite incisioni sul viso, sul torace, sull’addome, sulle gambe e sulle braccia. Fu osservata la rimozione di entrambe le aree orbitali, lo svuotamento della cavità della bocca, della faringe, del collo e dell’area delle ascelle, dell’addome e della cavità pelvica. Il torace era ridotto a causa della rimozione degli organi interni. Il tutto è stato estratto da dei piccoli fori collocati in posizioni strategiche i cui i bordi, circolari, erano perfettamente uniformi, così come pure le dimensioni. Questo livello di precisione suggerisce che l’operazione sia stata fatta con estrema rapidità mediante l’uso di laser o fonti di calore". Infine, l’autopsia rivelò un ultimo particolare, raccapricciante, ecco l’ultimo estratto: "Dopo aver aperto la cavità cranica ci siamo trovati davanti un risultato inatteso, un edema cerebrale che, in questo caso, indica una terribile morte agonizzante". In sostanza, si affermò che la causa di morte era un’emorragia acuta dovuta a numerosi traumi e un arresto cardio-respiratorio causato da dolore estremo: sì, quelle mutilazioni furono eseguite mentre la povera vittima era ancora viva!
 
Successivamente, venne resa pubblica anche la documentazione fotografica: le foto, ora, si possono tranquillamente trovare in rete, ne abbiamo mostrate alcune anche su questo blog (Cfr. Mutilazioni) anche se talune sono state parzialmente oscurate per proteggere l’identità della vittima. Vi avviso che le immagini che troverete non saranno affatto piacevoli. Mostrano un corpo tumefatto, di quella che, una volta, era una persona che negli ultimi istanti di vita ha sofferto in modo atroce. La polizia non ha saputo mai spiegare chi o cosa avesse potuto fare una cosa simile: sembra il lavoro di una macchina o peggio di qualcuno che ha visto nel povero uomo solo una cavia da laboratorio.
Qualcuno non di questo pianeta?
Su questo sito abbiamo già parlato delle mutilazioni del bestiame, un misterioso fenomeno nel quale si riporta la morte del bestiame a seguito dell’asportazione di organi e sangue. Questi casi hanno una caratteristica in comune: la precisione chirurgica delle asportazioni. Generalmente si può osservare l’animale completamente dissanguato al quale sono stati carotati gli occhi, le mammelle, gli organi sessuali, labbra, lingua, orecchie e asportati gli organi interni come il cuore o il fegato. Spesso viene riportata anche la rimozione della pelle nella zona della mandibola e l’area sotto l’orecchio esponendo completamente l’osso, inoltre le ferite, di tipo chirurgico, sembrano essere state cauterizzate dal calore e realizzate da strumenti di precisione che non provocano alcun sanguinamento. Come avete potuto capire, i tratti in comune con la mutilazione di Guarapiranga sono sorprendenti e ritengo, niente affatto casuali.

Stiamo assistendo a delle malefatte di una razza aliena? C’è chi è convinto che ipotetici visitatori non siano affatto amichevoli! Phil Schneider, un ex geologo e ingegnere, ha affermato che i militari sono a conoscenza di un "Costante conflitto con esseri provenienti dallo spazio". Ovviamente stiamo spaziando nelle teorie cospirative più estreme, ma questa affermazione sembra essergli costata cara poiché fu ritrovato esanime, in casa sua, il 17 gennaio 1996.
Gli ufologi brasiliani e la polizia hanno affermato che potrebbero esserci una dozzina o più di casi simili. Uno di questi casi riguarda il sergente americano Jonathan P. Lovette (Cfr. Lovette/cunningham un caso di mutilazione). A metà degli anni 50 era stato trasferito al poligono di prova dei missili di White Sand e un giorno il suo corpo venne ritrovato nudo e orrendamente mutilato in mezzo al deserto. Tre giorni prima un maggiore dell’USAF (United States Air Force) avrebbe testimoniato un fatto incredibile: il rapimento del sergente da parte di un oggetto volante a forma di disco. I genitali di Lovette erano stati rimossi così come il suo retto, asportati con la solita precisione chirurgica. Entrambe le cavità oculari erano prive degli occhi in una maniera del tutto simile alle incisioni fatte sulla vittima di Guarapiranga. Inoltre, la lingua era stata rimossa dalla parte inferiore della mascella. Il rapporto autoptico confermò anche la completa assenza di sangue, completamente drenato dal cadavere dello sfortunato sergente.
Qualsiasi sia la loro natura, queste mutilazioni non sono una leggenda, purtroppo sono fatti di cronaca.

giovedì 7 aprile 2022

LOVETTE/CUNNINGHAM: UN CASO DI MUTILAZIONE


 

Il caso è uno dei più sconcertanti inerenti ad episodi di mutilazione umana avvenute in seguito a un incontro ravvicinato. Nell’incidente furono coinvolti il sergente dell'aeronautica Jonathan P. Lovette e il maggiore William Cunningham che, quel giorno, andarono in cerca dei resti di un missile sperimentale partito dal White Sands Missile Test Range e schiantatosi nel deserto, vicino alla base dell'aeronautica di Holloman, nel New Mexico.
Quando raggiunsero il luogo dell'impatto, il maggiore Cunningham sentì Lovette gridare lo raggiunse, di corsa, per vedere cosa gli fosse capitato. All'inizio pensò che fosse stato morso da un serpente, quindi oltrepassò la duna di sabbia che li separava per prestare aiuto al suo partner.
Fu allora che vide un oggetto, metallico, sospeso a 15-20 piedi sulla verticale di Lovette, dal quale calava un lungo braccio a serpentina che all’estremità avvolgeva una gamba di Lovette. Il braccio si ritrasse trascinando il sergente all'interno della navicella. L'oggetto volò via portando con se l’uomo appena catturato. Cunningham, che aveva assistito alla scena, rimase inerme. Immobilizzato dalla paura, riuscì a riprendersi solo dopo che il suo partner fu portato via.
Contattò, via radio, la base missilistica spiegando ciò che aveva visto. Dalla base dissero che avevano rilevato un eco radar riferibile a un oggetto sconosciuto che si muoveva rapidamente.
Sul luogo dell'incidente arrivarono altri militari. Rilevarono che Cunningham era ancora in stato di shock e lo condussero in ospedale per una visita medica. Intanto, conducevano un’accurata ricerca, che proseguì per i successivi tre giorni, ma che non permise di ritrovare la persona scomparsa. Pertanto, forti sospetti si concentrarono su Cunningham che continuava a riferire la sua storia, per quanto incredibile. Alla fine fu incolpato della scomparsa di Lovette e arrestato.
Tre giorni dopo, il cadavere di Lovette fu ritrovato a dieci miglia dal luogo del presunto rapimento. Il corpo era in pessime condizioni ed era nudo. Lovette era stato terribilmente mutilato e dal suo corpo era stato drenato tutto il sangue ma, sorprese la totale mancanza di evidenze di un collasso vascolare, generalmente associato alla morte per dissanguamento. La sua lingua era stata tagliata alla radice, gli occhi erano mancanti e pure l'ano era stato asportato, con precisione chirurgica. I medici dell'Air Force appurarono che i genitali e altri organi erano stati accuratamente rimossi.



L'incidente di Lovette-Cunningham è menzionato nel Project Grudge che riporta l’indagine avviata dall'Aeronautica, che già indagava sugli oggetti volanti non identificati. Questo caso era quindi noto come "Project Grudge Report 13": un fascicolo di seicento pagine.
Il problema è che non esistono informazioni ufficiali sul Rapporto 13 e il governo degli Stati Uniti nega la sua stessa esistenza, quindi i suoi dettagli sono conosciuti solo da fonti di seconda mano che affermano di aver visto e analizzato il documento. Un resoconto proveniva dal controverso teorico della cospirazione, William Cooper (1943–2001), il quale afferma di essere stato incaricato di analizzare una versione commentata di “Grudge Report 13” all'inizio degli anni '70. L'altro proviene dagli appunti di William English, un ex capitano dei berretti verdi il quale dice che anche a lui era stato chiesto di analizzare il documento, mentre era assegnato a un servizio di sicurezza statunitense in un'ex base della Royal Air Force a Chicksands, in Inghilterra.



L’incidente del New Mexico del 1956 offre parallelismi intriganti con altri casi di mutilazioni. Nel 1988, un cadavere fu ritrovato nel bacino di Guarapiranga, in Brasile. Secondo i rapporti, la vittima era morta da 48/72 ore, ma non c'erano segni di decomposizione. Gli occhi, le orecchie, la lingua e i genitali erano stati rimossi, così come gli organi digestivi. I funzionari furono in grado di identificare la vittima.
Altri rapporti riguardano casi di mutilazioni animali. Il contenuto di questi rapporti, nei dettagli, però è molto simile. Dall'inizio degli anni '70 sono stati registrati casi di bovini, pecore, cavalli, conigli, cervi, bisonti e alci mutilati. I corpi risultavano dissanguati, privi di mascella, occhi, orecchie, lingua, linfonodi e genitali. Nel 2009, il Denver Post ha riportato il caso di quattro vitelli ritrovati mutilati allo stesso modo. NPR ha riferito di un incidente avvenuto nel 2019 in Colorado, in cui cinque giovani tori sono stati, misteriosamente, trovati morti, privi del sangue e con parti del corpo asportati con precisione chirurgica.

mercoledì 22 aprile 2020

BASE DI DULCE


Base Dulce è il nome attribuito a un’installazione militare segreta situata nel sottosuolo di Dulce (New Mexico) e che viene accomunata agli alieni.
A rivelarlo, per la prima volta, fu Philip Schneider, classe 1947, ingegnere e geologo, già capitano della Marina USA coinvolto nei test nucleari di Bikini e nella progettazione dei primi sottomarini atomici. Fu assunto dalla Morrison-Knudsen, una società che collaborava con il governo nella costruzioni di basi militari sotterranee. In particolare, nel 1979 si occupò della struttura ipogea di Dulce, nel New Mexico, dove diresse i lavori per l’apertura di nuove gallerie. Nel 1996 fu trovato morto, strangolato con il catetere che era costretto a usare. Un omicidio che ha tutta l’aria di un’esecuzione. Ho sempre affermato che l’ufologia non è salutare: visti i numerosi ufologi morti in circostanze, a dir poco, insolite. A chi poteva dar fastidio Scheneider?
Qualunque cosa si pensi delle sue rivelazioni, non si può dubitare che egli attirasse l’attenzione dell’F.B.I. e della C.I.A. Stando alla vedova, agenti in incognito setacciarono l’abitazione, dopo la morte del marito e sequestrarono molte delle fotografie di famiglia.
Due anni prima, Philip Schneider era stato in un giro di conferenze parlando del  cover-up del governo, dei fondi neri e degli UFO. Philip dichiarò, in una di queste conferenze, che nel 1954, sotto l’amministrazione Eisenhower, il governo federale decise di aggirare la Costituzione e stabilì un trattato con gli extraterrestri. Il trattato è noto come “trattato di Greada″. Per quanto ne sappiamo, il nome di Eisenhower è sovente associato agli alieni (Cfr. Il contatto)
Schneider aveva rivelato che fu coinvolto in un conflitto a fuoco, con gli Alieni che condividevano la base di Dulce in accordo con le autorità. E nelle varie conferenze che tenne, non mancò mai di mostrare delle ferite: alcune dita mozzate e i segni di una imponente ustione nella zona dell’addome che, a suo dire,  erano state riportate nello scontro con i Grigi ostili. Di seguito, riporto alcune delle sue affermazioni: quelle più significative. Evito di prolungare il post, in quanto alcune delle sue affermazioni assumono un carattere cospirativo che, sinceramente, non mi piace. Ma, se le affermazioni di Philip Schneider sono vere, questo ha delle profonde ripercussioni sul mondo e su quello che conosciamo.


“Nel 1954, sotto l’amministrazione Eisenhower, il governo federale decise di aggirare la Costituzione degli Stati Uniti e strinse un patto con alcune entità extraterrestri. Fu chiamato il Trattato di Greada e in pratica stipulava un accordo che permetteva agli Alieni di prelevare alcune vacche e di testare tecniche di implantologia su un gruppo di esseri umani. Ma gli Alieni dovevano fornire i dettagli riguardo le persone coinvolte.”



“Lentamente, gli Alieni alterarono il patto fino a decidere di non volerlo più rispettare. Nel 1979 questa era la realtà e il conflitto a fuoco a Dulce avvenne quasi per caso. Ero incaricato di costruire un’estensione sotterranea della base militare. La base scende di sette livelli ed è profonda circa 2,5 miglia. In quel particolare momento dovevamo trivellare quattro diversi scavi effettuati nel bel mezzo del deserto e dovevamo collegarli insieme. Per far questo dovevamo far esplodere grandi porzioni per volta.”



“Io dovevo calarmi in quei buchi e controllare gli strati di roccia, per stabilire la quantità di esplosivo da usare. Mentre scendevo là sotto ci trovammo nel bel mezzo di una grande caverna che era piena di Alieni conosciuti anche come Grigi Giganti. Nacque una sparatoria, io ne uccisi due ma venni colpito dalle loro armi: sono una specie di scatola che si avvinghia sul corpo. Il colpo mi penetrò aprendo un foro nella mia carne e mi contaminò con una bella dose di radiazioni al cobalto: è per questo che mi sono ammalato di tumore. Più tardi venimmo a sapere che questi esseri avevano vissuto sul nostro pianeta per un lunghissimo tempo, probabilmente anche per un milione di anni”.
 

Alcune persone che sostengono di essere state rapite dagli alieni (ma si fa accenno anche ai militari) dicono di essere state portate in basi sotterranee. La Base Dulce potrebbe essere una di quelle installazioni in cui verrebbero portati i rapiti.
Prima che si supponesse l’esistenza di questa base, a partire dagli anni settanta, più precisamente dal periodo 1975-83, l’area di Dulce fu oggetto di frequenti ritrovamenti di carcasse di bestiame soggetti a mutilazioni (Cfr. Mutilazioni), sui quali la polizia locale non riuscì mai a dare una spiegazione.

lunedì 2 marzo 2020

I DIAVOLI



"Negli antichi carteggi vaticani si accenna espressamente a "diavoli" che rapiscono la gente e ad altri strani effetti secondari: navi volanti, cerchi nel grano, mutilazione degli animali. Insomma Vatican UFO files ci svelano le stesse cose viste dai moderni contattisti.
Secondo Alfredo Lissoni, è possibile che i "diavoli" di cui parlano le antiche cronache medievali e rinascimentali, nonché i carteggi della santa Inquisizione, in alcuni casi fossero in realtà visitatori extraterrestri impegnati in un'operazione di sequestro di donne terrestri.
Se lo era già chiesto, nel libro Passport to Magonia, l'informatico franco-americano Jacques Vallée, con queste parole: "Il diavolo non ha corpo. Allora, come può avere delle relazioni sessuali con uomini e donne? Come possono avere, le donne, dei bambini da tali unioni, esprimendone semplicemente il desiderio?"
A questo punto è più che lecito chiedersi se, in alcuni resoconti dell'epoca, il misterioso demonio non fosse una creatura venuta dallo spazio o dei violentatori che perpetravano dei veri e propri abusi mascherati da demoni.
 
 
 
Un primo indizio a favore della nostra tesi lo troviamo proprio in certe leggende italiche, ove il demonio, una volta messa a nudo la sua natura non umana (infatti  si sarebbe mostrato in abiti talari per corrompere i credenti), si sarebbe poi trasformato in un "globo di fuoco".
Infatti, in una leggenda senese raccolta da Idilio Dell'Era si racconta del "demonio mascherato da prete" che si aggirava attorno al castello delle Moiane in Siena, all'epoca della contessa Dorilla in pieno Medioevo. Scoperto dai monaci mentre stava celebrando una messa blasfema in chiesa, il demonio sarebbe svanito in un globo di fuoco che devastò il tetto della chiesa. È altresì curioso il fatto che per secoli la comparsa e scomparsa del demonio sia stata associata all'odore dello zolfo (nel Cinquecento le streghe erano definite "foetentes", maleodoranti) e che in molti casi di avvistamenti UFO questi abbiano prodotto un forte odore di aria ionizzata (ozono) che sotto certi aspetti è simile allo zolfo.
É parimenti insolito notare, nelle leggende cristiane, la presenza, in Olanda, della credenza nella "nave di Satana" che percorreva il mare la notte per carpire anime e che sarebbe stata incendiata e distrutta da S. Elmo protettore dei marinai. Il rogo della nave, secondo i racconti olandesi, fu in passato la motivazione del perché "il fondo del mare talvolta fa luce di notte". Come non associare questa ulteriore manifestazione al fenomeno degli UFO subacquei segnalati in tutto il mondo?
 
 
 
Quanto al diavolo vero e proprio, se leggiamo i verbali dell'Inquisizione scopriamo come, incredibilmente, le descrizioni dell'essere "materiale", quale che ne fosse l'età, fossero tutte perfettamente coincidenti ai quattro angoli del mondo. Nelle testimonianze più affidabili ricorreva la presenza di un demone basso e macrocefalo, simile ai moderni Grigi, noto come "Puck" o "Pechs" nelle leggende anglosassoni. Il demone basso ricorreva anche nel trattato di demonologia del francese Jean Bodin, che, sotto il nome di Xafan, presentava una creatura macrocefala e dalle braccia lunghe, antesignano dei Grigi. Altri "diavoli" presenti nelle cronache del Nord Europa riferiscono di creature dall'aspetto umano ma nerissimi di pelle e con uno o entrambi i piedi flessi.
Quei racconti ci dicono che essi scendevano da una "nube nera" (un UFO?) e "ballavano" in maniera devastante: danzavano nei campi di grano ove, a testimonianza del loro passaggio, la gente trovava strane figure geometriche (fenomeno paragonabile ai più moderni di crops circe). Dove passavano, sparivano mucche (come nel caso delle mutilazioni animali), che si credeva fossero servite da pasto ai satanisti danzanti. Questi esseri, spesso, penetravano nelle camere da letto di uomini e donne (con le sembianze corrispondenti all'altro sesso) e vi si accoppiavano. A suggello di quell'unione, sul corpo degli umani veniva lasciato un marchio, detto dalla Chiesa "il segno del demonio", ma oggi noto come "cicatrice da impianto".
Uomini e donne, poi, potevano essere rapiti in cielo, passando attraversi camini o muri (sensazione oggi ricorrente nei rapiti dagli UFO). lo studioso Grillot de Givry ha dichiarato assai enfaticamente che "lo stregone evocato al sabba era intrattenibile, capace persino di uscire dal buco di una serratura..."
I testimoni dicevano di avvertire l'aria fredda sulla pelle e di vedere la terra dall'alto (come i rapiti) quindi venivano portati al sabba e infine abbandonati, a volte in stato semiconfusionale e talvolta dopo diversi giorni, anche in luoghi assai lontani dalla loro abitazione. Ugo d'Heury ha testimoniato nella sua Historia del conte di Macon, "sparito in aria come Romolo" di un processo in Germania ove il magistrato accusatore venne "rapito in cielo dal diavolo". Nelle miniature quattrocentesche di Johannes Tinctor, facenti parte del Tractatus contra sectum valdensium, si notano diavoli "volanti" che rapiscono a forza, in cielo, ignari viandanti, afferrandoli per la vita.
In definitiva, fatte salve le differenze culturali dell'epoca, tutto quanto abbiamo sinora letto, l'intero apparato scenico e fantasmagorico delle apparizioni del diavolo sembrava anticipare, in chiave popolare, quello che oggi è lo scenario dei rapimenti UFO.
 
 
 
Il misterioso "diavolo" rapitore veniva descritto "nero come un etiope" nei verbali dei primi processi per stregoneria, di cui si ha notizia in Irlanda, nel 1324. La testimonianza è stata resa da una nobildonna, Lady Alice Kyteler, che disse che il demonio le si era qualificato come "Robin figlio di Artis". Il nome di Robin ritorna in maniera sospetta, tre secoli dopo e a molte miglia di distanza, nei verbali dei processi delle streghe del Somerset e come Robin Goodfellow compare nei disegni satirici rinascimentali e nella Natural History of Staffordshire del 1686, del naturalista inglese Robert Plot, che riferisce di crops lasciati da Robin ad Assen in Olanda. Nel 1664 Elizabeth Stile disse di avere un demone "famiglio" (servitore) in forma di gatto nero con il nome di Robin. Ales Hunt dell'Essex disse nel 1582 che la sorella aveva due spiriti infernali, uno dei quali chiamato Tom e l'altro Robbyn.
Nel 1576 Bessie Dunlop di Lyne, Scozia, descrisse il demonio come "un vecchio onesto dalla barba grigia e un berretto nero in testa stretto davanti e largo dietro" (la presenza del copricapo è curiosamente ricorrente anche nei rapimenti UFO.
Dai processi del Renfrewshire (Scozia, 1696) risulta che tutti i nipoti della signora Fulton (presunta strega) avevano visto la stessa persona, identificata dagli inquisitori nel diavolo tentatore. Elizabeth Anderson a sette anni "vide un uomo nero entrare in casa della nonna";
James Lindsay, di quattordici anni, "incontrò la nonna con un uomo nero";
una notte la nonna fece alzare il piccolo Thomas Lindsay dal letto e "lo fece prendere per mano da un Uomo Nero".
Era un essere con la parte superiore del corpo "luminosa", ruvido e peloso dai fianchi in giù il "diavolo" che si manifestava agli adepti della "società segreta di Stendinger", scomunicati da papa Gregorio IX con la bolla Vox in Rama del 1233;
era un "monaco grigio" che ricorda gli alieni incontrati dal rapito americano Whitley Strieber il demone Chorozon evocato entro un cerchio nel 1909 dallo gnostico Aleister Crowley nella foresta di Mangeall presso Wittemberg, secondo quanto testimoniato dal suo amico Victor Neuburg;
ed era un essere macrocefalo in tutto e per tutto simile ad un Grigio il "demone" Lam evocato sempre da Crowley nel 1919.  - Il cui aspetto fisico - ha scritto Roberto Pinotti - desumibile da un disegno dello stesso Crowley poi esposto, in quello stesso anno, a una mostra allestita al Greenwich Village di New York, risulta assolutamente identico a quello delle entità animate calve, glabre, macrocefale e di piccola statura così frequentemente descritte in tanti incontri ravvicinati del terzo tipo, tipici dell'odierna fenomenologia UFO.  È singolare che nel 1919 nessuno parlava di UFO né di piloti alieni e tanto meno dei Grigi: il collegamento al fenomeno UFO non può dunque essere ignorato.
 
 
 
Abbiamo già citato il fatto secondo cui il diavolo potesse apparire collegato alla "nera nube", ne testimoniò la strega Margaret Nin-Gilbert di Thurso nel 1719, in uno degli ultimi processi per stregoneria. Il passaggio della "nube volante" poteva produrre pericolosi effetti fisici su cose e persone, come i moderni UFO che rilasciano radioattività al suolo dopo un atterraggio. Le cronache francesi riferiscono della "strega" Reine Percheval di Bazuel, un paesino della regione di Cambrésis, che nel 1599 venne condannata perché una delle sue vacche aveva partorito "un vitello nato morto e mostruosamente deforme". La deformità poteva in effetti ricordare l'esposizione alle radiazioni che oggi noi ben conosciamo, ma che all'epoca, evidentemente, valse alla donna l'accusa di essere un'amante del demonio. Due anni dopo nella stessa città venne identificata un'altra strega, la cui fama era ben nota, Aldegonde de Rue, sul cui corpo venne trovato il marchio del diavolo: cinque puntini insensibili al dolore, sulla spalla sinistra.
In effetti, il "marchio di Satana" è troppo simile alle moderne cicatrici presenti sul corpo dei rapiti per non adombrare coincidenze sospette. Gli inquisitori francesi lo descrivono come "un segno minuscolo, insensibile al dolore, spesso evidenziato da una callosità o da una verruca o da un piccolo graffio". Per quelli inglesi era, invece, un capezzolo in più. Curiosamente anche in un episodio di rapimento UFO verificatosi a Puebla, in Messico, nel 1971, il rapito di turno si trovò sul corpo, a seguito dell'esperienza, molti capezzoli. Scrisse la stampa: "Un giovane tredicenne di Puebla sarebbe stato a bordo di un UFO comparso nell'ora della siesta accanto alla propria casa. L'uomo, che dopo l'incontro ravvicinato sostiene di essersi trovato sul corpo sei capezzoli, aveva avvertito degli strani rumori nella casa vicina e andato a curiosare, aveva incontrato un essere alto più di due metri che lo invitava a bordo del disco. A bordo dell'UFO altri alieni lo hanno sottoposto a un test medico, estraendogli del sangue dal pollice con un apparecchio. Dopo questa operazione gli alieni avrebbero comunicato telepaticamente, dicendogli: - Adesso tu sei dei nostri. Dopodiché l'uomo si è ritrovato a casa, con il pollice sanguinante e ancora frastornato. Per quattro mesi ha avvertito degli intensi dolori renali di origine sconosciuta. Sottopostosi a una visita medica, comprendente un esame sanguigno, avrebbe scoperto che il suo sangue non corrisponderebbe ad alcun tipo conosciuto".
L'estrazione del sangue ricorre in diversi moderni casi di abductions (Cfr. Il caso di burzaco): il 16 giugno 1980 a Rosario quattro nanerottoli di mezzo metro rapirono il falegname Juan Gomez, lo avrebbero sequestrato per due settimane su un disco e scrisse la stampa - lo avrebbero "rilasciato lontano da Rosario e con un punto nero sull'indice destro, come se qualcuno gli avesse prelevato del sangue.
Sempre in Argentina, a Winifreda, nell'agosto 1983 il trentaquattrenne Julio Platner raccontava di essere stato rapito da alcuni alieni che gli avrebbero estratto del sangue per delle analisi. Platner stava rientrando dalla sua tenuta in camioncino quando era stato investito da un violento fascio di luce.


- Ho visto prima un essere piccolo che parlava senza muovere le labbra, e poi altri tre. Improvvisamente mi sono trovato dentro una nave spaziale con il mio camioncino. Essi mi hanno tranquillizzato toccandomi il braccio, mentre anch'io volevo toccarli, notando che sembravano di gommapiuma. Sebbene non abbiano parlato, ho capito quello che essi dicevano, forse in forma telepatica. Così mi hanno comunicato che non mi avrebbero fatto del male e mi avrebbero soltanto estratto del sangue per studiarlo. E subito dopo non ho sentito più niente; mi sono risvegliato come se fossi stato addormentato nel mio camioncino, in una strada vicina - ha raccontato l'uomo.
In Brasile, a S. Francesco di Sales, 15 ottobre 1957 il giovane agricoltore Antonio Villas Boas veniva portato a bordo di un disco da quattro esseri in tuta grigia e casco. Svestito e lavato, gli venne prelevato un campione di sangue dal mento e poi fu costretto ad accoppiarsi con un'aliena. L'incredibile resoconto, così simile agli incontri notturni delle cronache dell'Inquisizione, potrebbe essere interpretato come una fantasia sessuale del ragazzo, se questi non si fosse in seguito sottoposto a una visita medica altamente specialistica che evidenziò che qualcosa di anomalo era effettivamente accaduto. Il dottor Olavo Fontes, che esaminò il giovane, disse che questi era stato esposto a radiazioni che gli causarono, per molti mesi, insonnia, dolori in tutto il corpo, mal di testa, disappetenza, bruciore agli occhi con lacrimazione permanente, lesioni cutanee provocate da contusioni e macchie giallastre. Le lesioni che rimasero per qualche mese avevano l'aspetto di piccoli noduli arrossati, duri, ondulati in superficie, dolorosi se schiacciati.
Il sangue era talvolta estratto dal corpo delle streghe direttamente dal "diavolo" in persona (quello che appariva alla strega Joan Wallis di Keiston si faceva chiamare Blackman, uomo nero). Anne Desborough (Huntingtonshire 1646) confessò che mentre dormiva nel suo letto, il famiglio la punse e la destò dal suo sogno dicendogli che doveva avere parte della sua anima.
 
 
 
Un altro effetto del passaggio del diavolo sarebbe, per la credenza popolare, il fatto che non cresca più alcun tipo di vegetazione (come a volte accade con gli atterraggi UFO). Alle apparizioni del "diavolo mietitore", secondo una Cronaca del 1678 intitolata The Mowing-Devil, or strange news out of Hartfordshire erano attribuite le formazioni improvvise di crop circles, i cerchi nel grano che da decine di anni compaiono misteriosamente nei campi della Gran Bretagna e non solo, disegnando incredibili figure tra le spighe piegate. É presumibile che la comparsa di questi crops, documentate a Lione già nell'anno 810, venisse inteso nell'Europa postmedievale, dalle streghe, come un invito da parte del diavolo a recarsi nottetempo nel campo per un sabba. Le autorità ecclesiastiche diedero più volte la colpa degli strani fenomeni che "danneggiavano i campi" ai "tempestarii" (ne parla Agobardo di Lione, nell'840) particolari streghe e stregoni ritenuti capaci di suscitare tempeste con sortilegi, per distruggere i raccolti. L'arcivescovo descrisse l'episodio nel suo Contra insulsam vulgi opinionem de grandine et tonitruis, raccontando di come avesse rimproverato severamente i contadini francesi per la loro credenza nei "sollevatori di tempeste", nei demoni scorrazzanti per il cielo e nelle creature ultraterrene provenienti dall'aerea Magonia.
La comparsa dei crops, nel corso dei secoli, poté forse dunque essere strettamente associata al demonio, a maggior ragione quando, allora come ora, essi si formavano accanto a cromlech (complessi megalitici pagani), come è accaduto ad esempio nei tempi moderni accanto al celebre sito di Stonehenge, in diverse occasioni. Di questa idea si è detto convinto il prof. Terence Meaden, che ritiene che i monumenti eretti nel Neolitico altro non fossero che il tributo dedicato ai crop circles dell'epoca.
 
 
 
 
Da quando seguo l'ufologia, tutte quelle storie di vendere l'anima al diavolo o di evocare il diavolo che ascoltai da ragazzo, hanno preso tutt’altra piega.
Se ciò che espongono questi documenti fosse vero, c’è da chiedersi con quale faccia potrebbero, oggi, gli occupanti degli ufo manifestarsi a noi; dopo i rapimenti, le menzogne, i danni da irradiazione che l'umanità ha dovuto subire?
C'è gente che è morta per mano dell'inquisizione, solo per avere avuto a che fare con loro.
Che considerazione hanno di noi?
Esistono solo alieni insensibili o tra loro c'è anche chi prova a proteggerci, magari senza riuscirci?
O per loro, per tutti loro, siamo solo cavie per gli esperimenti?

giovedì 3 dicembre 2015

CADDE A ROSWELL


Era il 2 luglio del 1947. La giornata era stata molto calda a Roswell, così dopo aver cenato Dan Wilmot e sua moglie si concedevano una pausa al fresco seduti sotto il portico della loro casa in South Penn Street. Verso le 21:45 apparve nel cielo una sagoma discoidale che, a forte velocità, si dirigeva verso la città' di Corona. Di questo avvistamento, durato appena un minuto, i coniugi Wilmot parlarono solo otto giorni dopo, descrivendo l'oggetto come un disco scintillante che sembrava emettere, durante il sorvolo della casa, un suono sibilante. Durante la stessa notte, l'allevatore William Mac Brazel udì, nel corso di un temporale un tuono che era esploso in modo diverso dagli altri. Fu proprio lui, la mattina dopo, a trovare nella Piana di San Augustin i rottami del disco schiantato al suolo e dispersi in un'area di circa un chilometro. Sembra si trattasse di lamine metalliche e di tralicci sottili e leggeri con su incisi strani geroglifici di forma geometrica. Quella stessa mattina, l'ingegnere Grady Barnett scoprì nella zona di Magdalena, a ovest di Socorro, durante sopralluoghi di lavoro, quello che sembrava essere il corpo principale del disco, circolare, largo sette forse otto metri, composto di un metallo opaco e spaccato in due. Raccontò Barnett, che all'interno vi erano i corpi di 4 esseri, con testa calva e tute color argento. Sul posto era presente anche un gruppo di archeologi e studenti, ma dopo un po' arrivarono i militari che fecero allontanare tutti. La zona venne isolata e in modo piuttosto minaccioso venne imposto ai testimoni il silenzio. La notizia, nei giorni seguenti però cominciò a diffondersi, ma venne smentita: non si trattava, secondo le autorità militari, di un disco volante, ma semplicemente di un pallone sonda!

Lo stesso Mac Brazel, dopo una settimana in prigione (e, sembra, dietro compenso, cambiò la sua versione dei fatti).

Le testimonianze, raccolte fino ad oggi indicano che i rottami, recuperati dai militari, sarebbero stati portati in volo prima a Fort Worth e poi a Wright Field, insieme ai corpi degli occupanti.

Che ne è stato di questi ultimi? Secondo una testimonianza di una infermiera militare, rimasta anonima e morta in un misterioso incidente aereo in Inghilterra, dove era stata trasferita in tutta fretta, i cadaveri sarebbero stati tre, due dei quali presentavano orribili mutilazioni. Descrisse gli extraterrestri con quattro dita, il cranio enorme, gli occhi incavati, il naso e gli orecchi pressoché assenti. Questo, in breve, il resoconto "storico". A distanza di 50 anni "spunta" una pellicola in bianco e nero che presenterebbe addirittura l'autopsia effettuata sul corpo di due dei cadaveri recuperati dall'astronave caduta e sulla veridicità di questo filmato c'è scontro persino tra gli stessi ufologi.
 
In foto, il documento con cui l'esercito degli U.S.A. consente finalmente all'FBI di visionare i dischi (sì dischi, al plurale!) volanti recuperati.