Era il
2 luglio del 1947. La giornata era stata molto calda a Roswell, così dopo aver
cenato Dan Wilmot e sua moglie si concedevano una pausa al fresco seduti sotto
il portico della loro casa in South Penn Street. Verso le 21:45 apparve nel
cielo una sagoma discoidale che, a forte velocità, si dirigeva verso la città' di
Corona. Di questo avvistamento, durato appena un minuto, i coniugi Wilmot
parlarono solo otto giorni dopo, descrivendo l'oggetto come un disco
scintillante che sembrava emettere, durante il sorvolo della casa, un suono
sibilante. Durante la stessa notte, l'allevatore William Mac Brazel udì, nel
corso di un temporale un tuono che era esploso in modo diverso dagli altri. Fu
proprio lui, la mattina dopo, a trovare nella Piana di San Augustin i rottami
del disco schiantato al suolo e dispersi in un'area di circa un chilometro.
Sembra si trattasse di lamine metalliche e di tralicci sottili e leggeri con su
incisi strani geroglifici di forma geometrica. Quella stessa mattina,
l'ingegnere Grady Barnett scoprì nella zona di Magdalena, a ovest di Socorro,
durante sopralluoghi di lavoro, quello che sembrava essere il corpo principale
del disco, circolare, largo sette forse otto metri, composto di un metallo
opaco e spaccato in due. Raccontò Barnett, che all'interno vi erano i corpi di
4 esseri, con testa calva e tute color argento. Sul posto era presente anche un
gruppo di archeologi e studenti, ma dopo un po' arrivarono i militari che
fecero allontanare tutti. La zona venne isolata e in modo piuttosto minaccioso
venne imposto ai testimoni il silenzio. La notizia, nei giorni seguenti però
cominciò a diffondersi, ma venne smentita: non si trattava, secondo le autorità
militari, di un disco volante, ma semplicemente di un pallone sonda!
Lo
stesso Mac Brazel, dopo una settimana in prigione (e, sembra, dietro compenso,
cambiò la sua versione dei fatti).
Le testimonianze,
raccolte fino ad oggi indicano che i rottami, recuperati dai militari,
sarebbero stati portati in volo prima a Fort Worth e poi a Wright Field,
insieme ai corpi degli occupanti.
Che ne
è stato di questi ultimi? Secondo una testimonianza di una infermiera militare,
rimasta anonima e morta in un misterioso incidente aereo in Inghilterra, dove
era stata trasferita in tutta fretta, i cadaveri sarebbero stati tre, due dei
quali presentavano orribili mutilazioni. Descrisse gli extraterrestri con quattro
dita, il cranio enorme, gli occhi incavati, il naso e gli orecchi pressoché
assenti. Questo, in breve, il resoconto "storico". A distanza di 50
anni "spunta" una pellicola in bianco e nero che presenterebbe
addirittura l'autopsia effettuata sul corpo di due dei cadaveri recuperati
dall'astronave caduta e sulla veridicità di questo filmato c'è scontro persino
tra gli stessi ufologi.
In foto, il documento con cui l'esercito degli U.S.A. consente finalmente all'FBI di visionare i dischi (sì dischi, al plurale!) volanti recuperati.
E' la foto del documento con cui l'esercito degli U.S.A. consente finalmente all'FBI di visionare i dischi (sì dischi, al plurale!) volanti recuperati.
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