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lunedì 1 aprile 2019

LE NOZZE DI GESU'

Nel redigere questo post, non avevo intenzione di screditare i Vangeli. Cercavo soltanto di individuare i frammenti di una verità possibile o probabile e di estrarli dal conglomerato di leggende in cui erano inglobati. Cercavo in particolare frammenti di carattere ben preciso: frammenti che attestassero il matrimonio di Gesù. È superfluo aggiungere che tali attestazioni non potevano essere esplicite: per trovarle, bisognava leggere tra le righe, colmare certe lacune e indagare certe cesure; avere ha a che fare con omissioni e allusioni e con riferimenti come minimo trasversali. Bisognava cercare le tracce delle circostanze che potevano aver portato a un matrimonio. Quindi l'indagine doveva includere vari interrogativi, diversi ma strettamente correlati. Incominciammo dal più ovvio.



Nei Vangeli vi sono indizi, diretti o indiretti, che fanno pensare che Gesù fosse sposato?
Naturalmente, non, vi è mai affermato esplicitamente che lo fosse. D'altra parte, non è mai affermato esplicitamente il contrario e questo è più curioso e significativo di quanto potrebbe apparire a prima vista. I Vangeli dicono che molti dei discepoli, ad esempio Pietro, erano sposati. E Gesù non predica mai il celibato. Al contrario, nel Vangelo di Matteo egli dichiara: "Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina... Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola?" (19:4-5).
Difficilmente questa affermazione si può conciliare con l'imposizione del celibato. E se Gesù non predicava il celibato, non vi è neppure motivo di supporre che lo praticasse.
Secondo il costume ebraico del tempo, era non soltanto usuale, ma quasi obbligatorio, che un uomo si sposasse. Se si escludono certe comunità essene, il celibato era vigorosamente scoraggiato da tutti. Verso la fine del I secolo, un autore ebreo paragonò addirittura il celibato volontario all'omicidio e sembra, che non fosse il solo a sostenere tale punto di vista. Per un padre ebreo, trovare una moglie al proprio figlio era obbligatorio quanto provvedere a farlo circoncidere.
Se Gesù non fosse stato sposato, questo fatto avrebbe suscitato un notevole scalpore. Avrebbe attirato l'attenzione e sarebbe stato usato per caratterizzarlo e identificarlo. Lo avrebbe distinto, in modo significativo, dai suoi contemporanei. Se fosse stato così, sicuramente almeno uno dei Vangeli avrebbe fatto cenno a una deviazione tanto netta dalla normale consuetudine. Pertanto, se Gesù era davvero celibe come sostiene la tradizione successiva, è straordinario che non vi siano accenni alla cosa. L'assenza di riferimenti in proposito indicherebbe che Gesù, per quanto riguardava il celibato, seguisse le convenzioni dei suoi tempi e della sua cultura: tutto, insomma, indicherebbe che era sposato. Solo questo potrebbe spiegare in modo soddisfacente il silenzio dei Vangeli al riguardo.



L'ipotesi del matrimonio diviene ancora più sostenibile grazie al titolo di "Rabbi", (Maestro), che nei Vangeli viene spesso dato a Gesù. È possibile, naturalmente, che questo termine sia impiegato nel senso più ampio e indichi semplicemente un maestro autonominatosi tale. Ma la cultura dimostrata da Gesù, ad esempio nel dibattito con i dottori nel Tempio, indica che fosse ben più di un sedicente maestro, ma che ebbe una regolare istruzione rabbinica e che fosse riconosciuto ufficialmente come rabbi. E questo sarebbe conforme alla tradizione, che presenta Gesù come rabbi nel senso più completo della parola. Ma se Gesù era un rabbi in questo senso completo, il suo matrimonio sarebbe non soltanto verosimile, ma virtualmente certo. La Legge Mishnaica degli Ebrei è esplicita in proposito: "Un uomo non sposato non può essere un maestro."



Nel Quarto Vangelo c'è un episodio correlato a un matrimonio che potrebbe essere appunto quello di Gesù. È l'episodio delle nozze di Cana, decisamente molto noto. Tuttavia, pone certi interrogativi salienti che meritano un'attenta considerazione. Secondo il racconto del Quarto Vangelo, le nozze di Cana sembrerebbero un tipico matrimonio di paese e la sposa e lo sposo restano anonimi. A queste nozze Gesù è specificatamente invitato, il che è un po' strano, visto che non aveva ancora iniziato il suo magistero. Ancora più strano, però, è il fatto che c'era anche sua madre e la presenza della madre, anche se data per scontata, non viene spiegata in alcun modo. Ma c'è di più. È Maria che non soltanto suggerisce al figlio di provvedere ad altro vino ma, praticamente, glielo ordina. Si comporta esattamente come se fosse la padrona di casa:

"Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: - Non hanno più vino - E Gesù rispose - Che ho da fare con te, o donna? Non è ancora giunta la mia ora" (Giovanni 2:3-4).

Maria, però, per nulla turbata, non bada alla protesta del figlio: "La madre dice ai servi: - Fate quello che vi dirà."  I servitori obbediscono prontamente, come se fossero abituati a ricevere ordini da Maria e Gesù. Sebbene Gesù cerchi di eludere la sua richiesta, Maria ottiene ciò che desidera: Gesù compie il suo primo grande miracolo, la trasmutazione dell'acqua in vino. A quanto ci fanno sapere i Vangeli, in precedenza non ha mai mostrato i suoi poteri.
Ma perché quei doni, unici e sacri, dovrebbero venire usati per uno scopo tanto banale?
Perché Maria dovrebbe rivolgere al figlio una richiesta del genere?
E soprattutto perché due ospiti invitati a un matrimonio dovrebbero assumersi la responsabilità di provvedere al necessario, una responsabilità che per tradizione spetta ai padroni di casa?
A meno che, naturalmente, le nozze di Cana siano le nozze di Gesù. In tal caso, sarebbe stato suo compito fornire il vino.
C'è un altro indizio che induce a pensare che le nozze di Cana siano le nozze di Gesù. Subito dopo il miracolo, il maestro di tavola chiamò lo sposo e gli disse: "Tutti servono da principio il vino buono e quando sono un po' brilli, quello meno buono; tu invece hai conservato fino ad ora il vino buono." Queste parole sembrerebbero chiaramente rivolte a Gesù. Secondo il Vangelo, tuttavia, sono rivolte allo sposo. Una conclusione ovvia è che Gesù e lo sposo siano la stessa persona.

1 commento:

  1. Perché due ospiti invitati a un matrimonio dovrebbero assumersi la responsabilità di provvedere al necessario, una responsabilità che per tradizione spetta ai padroni di casa?
    A meno che, naturalmente, quelle nozze siano le nozze di Gesù.

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