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domenica 20 ottobre 2019

IL CASO LONZI


Scartai questo caso perché quando le testimonianze di un incontro ravvicinato non portano prove visibili come fotografie o oggetti e si limitano a due o tre versioni di poche testimoni, per lo più amici o conoscenti stretti, solitamente si archivia la questione come un tentativo di attirare l’attenzione con il racconto di una storia fuori dal comune. Il caso di Valerio Lonzi, nel 1993, è finito in TV alla trasmissione “Il Bivio” e su molti giornali. È descritto minuziosamente in un libro di Corrado Malanga (Cfr. Prenderete coscienza) del 1998.  Debbo aggiungere che nel libro compaiono, con tanto di nomi e cognomi, i medici che affermano di aver preso in carico l’allora ragazzo e confermano ciò che ha affermato. La comunità scientifica, per contro, sostiene che come molti altri casi simili, anche di quello di Lonzi non vi è alcuna prova che il “rapimento” sia realmente avvenuto e che l’ipnosi regressiva (a cui è stato sottoposto) è facilmente condizionabile dall’ipnotista, pertanto non ha valore di prova.
Non ho letto il libro di Malanga, quella che vi riporto è la vicenda, così come lo stesso Lonzi la racconta.
 
 
Nell’estate del 1982, Valerio Lonzi aveva solo 15 anni. Al tempo era uno scout e con alcuni suoi amici partecipò a un incontro organizzato a Reppia in località Pian della Biscia, una località montana tra Chiavari e Sestri Levante. Il penultimo giorno di campeggio Lonzi e i suoi amici videro qualcosa di anomalo: poco dopo le 22:00 una sfera luminosa della grandezza di un pallone da calcio era poggiata a terra, poco distante dalla loro tenda. Era luminosa: emetteva una luce verde, quasi fosse fosforescente. La fonte della luce proveniva dal nocciolo e man mano si attenuava verso l’esterno. Lonzi e i suoi amici presero una torcia elettrica e si avvicinarono, ma quando puntarono il fascio di luce, l’oggetto perse rapidamente intensità fino a spegnersi. Giunti sul posto la sfera si era dissolta nel nulla, ma sul terreno era rimasta un’orma semisferica nell’erba che, a differenza del verde intenso della vegetazione del luogo, era di colore giallastro, come la paglia. Lonzi si chinò e avvertì un intenso calore provenire dal suolo: ipotizzò che per formare un’impronta del genere (molto profonda e calda) doveva trattarsi di un oggetto metallico incredibilmente pesante. Nessuno dei ragazzi però diede importanza alla cosa: quella sera avevano un appuntamento per mezzanotte, dovevano andare al campo delle ragazze.
Tornati alla tenda, Lonzi si distese nell’attesa che passasse il tempo, ma alle 23:15 circa, dovette uscire per il caldo. Si guardò attorno e vide, a pochi metri da lui, uno dei suoi amici intento a raccogliere la legna per il fuoco. Aveva una torcia nella mano destra e un’accetta nella sinistra, la testa era reclinata. Era stranamente immobile, come in stato di trance! Attorno a lui, volteggiavano tre sfere luminose molto simili a quella vista precedentemente. Le tre sfere si mossero verso di lui che istintivamente accese la torcia e la puntò nella loro direzione. Colpite dalla luce persero luminosità e scomparvero nel nulla. In quel momento il suo amico si risvegliò e i due si guardarono l’un l’altro alla ricerca di una spiegazione. Con loro sorpresa scoprirono che erano già le 00:15 e trovarono a terra la torcia elettrica con la lampadina fulminata e il vetro rotto. Convinti che nessuno li avrebbe creduti, decisero di non raccontare questa strana storia e di continuare il loro campeggio come se nulla fosse successo.
 
Tornato a casa, la madre notò, mentre il figlio usciva dalla doccia, delle ferite sulla sua schiena: sulla parte bassa c’erano tre profonde cicatrici lunghe circa 15 cm che i dottori spiegarono come un vero e proprio intervento chirurgico con tanto di punti di sutura. Valerio Lonzi non sapeva né come né quando gli erano state inflitte quelle ferite.
Fin qui vi ho riportato le dichiarazioni di Lonzi in TV e su alcune riviste; dopo ci sarebbe quello che Malanga riportò nel suo libro. Venne fuori da due anni di analisi ipnotica, che Lonzi fu vittima di altri rapimenti avvenuti nella sua adolescenza. Addirittura la madre prima della sua nascita avrebbe avuto un incontro ravvicinato con un UFO che l’avrebbe colpita con un raggio luminoso, senza però procurarle alcun tipo di danno. Valerio Lonzi, inoltre, nella sua infanzia avrebbe più volte avvistato degli UFO e avrebbe avuto sogni lucidi in cui era in compagnia di alieni Grigi.
Oggi Lonzi indaga su fenomeni ufologici come collaboratore del CUN e a suo dire, cerca risposte ai fenomeni che hanno caratterizzato la sua vita.

1 commento:

  1. Qui ho riportato le dichiarazioni di Lonzi in TV e su alcune riviste; dopo ci sarebbe quello che Malanga riportò nel suo libro. Venne fuori da due anni di analisi ipnotica, che Lonzi fu vittima di altri rapimenti avvenuti nella sua adolescenza. Addirittura la madre prima della sua nascita avrebbe avuto un incontro ravvicinato con un UFO che l’avrebbe colpita con un raggio luminoso, senza però procurarle alcun tipo di danno.

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