Gli ufficiali della Marina statunitense, David Fravor e Jim Slaight, ai comandi di un caccia F/A-18 Super Hornet, erano in missione di addestramento sul Pacifico, a circa 160 chilometri dalla costa Californiana, quando ricevettero un messaggio radio. Un ufficiale della U.S.S. Princeton gli chiese se avevano armi a bordo. Due CATM-9, rispose Fravor, riferendosi ai missili da addestramento (con motore a razzo ma con testata inerte, oppure, come nel nostro caso, senza neanche il motore) che non potevano essere lanciati. Chiaramente, era un volo da addestramento e nessuno si aspettava una minaccia al largo delle coste della California.
- Bene – disse l’operatore - abbiamo un vettore per te.
La U.S.S. Princeton seguiva con un certo interesse, già da due settimane, uno strano contatto. Il radar segnalava diversi 'oggetti' che apparivano improvvisamente ad alta quota (24.000 m.) e sparivano altrettanto rapidamente. Così, mandarono il caccia ad intercettarli. Fravor e Slaight, quindi, si misero alla ricerca dell'oggetto volante non identificato. Non vedevano ancora nulla quando il controllo li informò che erano in posizione, neanche il radar dell'F-18 segnalava alcun bersaglio. Poi, Fravor vide, in basso, un oggetto ovale che lasciava dietro di sé una scia. L'oggetto misurava circa dodici metri e volava su e giù in modo irregolare. Aveva un aspetto biancastro che ricordava la schiuma o l'acqua bollente. Cauto, l'equipaggio del cacciabombardiere iniziò una discesa poco accentuata, dirigendosi verso l'oggetto. Ma, la “cosa” prima iniziò a salire verso di loro poi, abbandonata questa traiettoria, accelerando in modo repentino, seminò il veloce caccia a reazione.
Subito dopo aver perso il contatto, la U.S.S. Princeton diede loro un nuovo punto d'ingaggio: il cap point (in gergo aeronautico) era a quasi cento chilometri di distanza. Secondo Fravor, l'oggetto aveva impiegato meno di un minuto per percorrere quei cento chilometri! Quando raggiunsero il punto, non c'era più traccia dell'UFO. Fravor e Slaight non poterono far altro che tornare alla loro portaerei, la U.S.S. Nimitz. Secondo quanto affermò il pilota, i loro superiori non aprirono alcuna inchiesta su quanto accaduto, tuttavia gli altri piloti iniziarono a deriderlo quando seppero dello strano incontro. Quando qualcuno gli chiese cosa avesse visto quel giorno, Fravor rispose: - Non ne ho idea. Non aveva piume, ali o rotori ed era molto più veloce del nostro jet – poi aggiunse – qualunque cosa fosse, vorrei tanto averne uno.
Quando qualcuno gli chiese cosa avesse visto quel giorno, il pilota rispose: - Non ne ho idea. Non aveva piume, ali o rotori ed era molto più veloce del nostro jet – poi aggiunse – qualunque cosa fosse, vorrei tanto averne uno.
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